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CAP 3. STATO DELL'ARTE DELL’ACQUACOLTURA SICILIANA IN SALINA

3.2. Piano di protezione del patrimonio naturale

Le "Linee guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale", pubblicate dall'Assessorato dei Beni Culturali Ambientali e della Pubblica Istruzione dalla Regione Sicilia, descrivono il territorio della provincia di Trapani descrivendolo come il territorio costiero che dalle pendici occidentali di Monte S. Giuliano si estende fino a comprendere i litorali della Sicilia sud-occidentale.

È costituito da una bassa piattaforma calcareo-arenacea con debole inclinazione verso la costa bordata dalle caratteristiche saline, da spiagge strette limitate da terrazzi e, sulla costa meridionale, da ampi sistemi dunali. Le placche calcarenitiche delle Isole Egadi e dello Stagnone costituiscono un paesaggio unico compreso in un grande sistema paesaggistico che abbraccia Monte S. Giuliano, la falce di Trapani e l’arcipelago delle Egadi.

Le parti terminali di diversi corsi d’acqua di portata incostante o nulla durante le stagioni asciutte, anche se fortemente alterate da interventi sulle sponde e sulle foci, segnano il paesaggio. Sistema di grande interesse naturalistico-ambientale è la foce del Belice. Il paesaggio vegetale antropico modellato dall’agricoltura è largamente prevalente ed è caratterizzato dalle colture legnose (vigneto nell’area settentrionale, oliveto nel territorio compreso fra Castelvetrano e la costa) dai mosaici colturali di piantagioni legnose in prossimità dei centri abitati. L’agrumeto compare raramente, concentrato soprattutto nei "giardini" ottenuti dalla frantumazione dello strato di roccia superficiale delle "sciare". Le terre rosse ed i terreni più fertili ed intensamente coltivati cedono il posto, nel territorio di Marsala, alle "sciare", costituite da un caratteristico crostone calcarenitico, un tempo interamente coperto da una macchia bassa a palma nana ed oggi progressivamente aggredito da cave a fossa e dalle colture insediate sui substrati più fertili affioranti dopo le successive frantumazioni dello strato roccioso superficiale. Il paesaggio vegetale naturale in assenza di formazioni forestali è costituito da sparse formazioni di macchia sui substrati più sfavorevoli per l’agricoltura, (macchia a palma nana delle "sciare" di Marsala e di Capo Granitola) alle formazioni legate alla presenza delle lagune costiere e degli specchi d’acqua naturali di Preola e dei Gorghi Tondi, da quelle insediate sulle formazioni dunali e rocciose costiere.

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Figura 23. Stormo di fenicotteri (Eticamente.net, 2017).

Numerosi biotopi di interesse faunistico e vegetazionale si rinvengono nelle Riserve Naturali Orientate delle Isole dello Stagnone, delle Saline di Trapani e Paceco e della Foce del fiume Belice e dune limitrofe, nelle zone umide costiere dei Margi Spanò, Nespolilli e di Capo Feto (Mazara del Vallo), alle foci dei fiumi Delia e Modione, quest’ultimo incluso all’interno del Parco Archeologico di Selinunte. Il rapporto con le civiltà esterne ha condizionato la formazione storica e lo sviluppo delle città costiere, luoghi di religione e di incontro con le culture materiali e politiche nel bacino del Mediterraneo e più segnatamente con quelle dell’Africa nordoccidentale e della penisola iberica. L’area infatti è stata costante riferimento per popoli e culture diverse: Mozia, Lilibeo, Selinunte, Trapani, Mazara, Castelvetrano sono i segni più evidenti di questa storia successivamente integrati dai centri di nuova fondazione di Paceco, Campobello di Mazara, Menfi, legati alla colonizzazione agraria. Questi fattori storici hanno condizionato nel tempo le forme spaziali ed i modelli economico-sociali che hanno originato ambienti urbani e rurali i cui segni persistono negli assetti insediativi attuali. Questo patrimonio culturale ha caratteri di eccezionalità e va salvaguardato. Gli intensi processi di urbanizzazione estesi a tutta la fascia costiera hanno comportato profonde trasformazioni della struttura insediativa anche se condizionati da una situazione generale di marginalità e di arretratezza. Tutto il sistema urbano tende ad integrarsi e relazionarsi costituendo un’area urbana costiera i cui nodi sono le città di Trapani, Marsala e Mazara che si differenziano per le loro funzioni urbane dai grossi borghi rurali dell’entroterra (Sicilia Regione, 1999).

Rete NATURA 2000 è il principale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio

62 dell'Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. È costituita da Zone Speciali di Conservazione (ZSC) istituite dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 79/409/CEE "Uccelli".

Le aree che la compongono non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse, infatti è da sottolineare che la Direttiva Habitat intende garantire la protezione del patrimonio naturale tenendo "conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali" (Art. 2). I soggetti privati possono essere proprietari dei siti Natura 2000, assicurandone una gestione sostenibile dal punto di vista ecologico che economico. Viene riconosciuto il valore di tutte quelle aree nelle quali la presenza dell'uomo e delle sue attività tradizionali ha permesso il mantenimento dell'equilibrio tra attività antropiche e natura. Le aree agricole, ad esempio, sono legate alla sopravvivenza di numerose specie animali e vegetali ormai rare e minacciate, e per cui è necessaria la prosecuzione e la valorizzazione delle attività umane, come il pascolo o l'agricoltura estensiva. Nello stesso titolo della Direttiva viene specificato l'obiettivo di conservare non solo gli habitat naturali ma anche quelli.

I SIC e le ZPS coprono il 21% circa del territorio nazionale. Nel 1995 il Ministero dell'Ambiente ha dato vita al progetto "Bioitaly" con l’obiettivo di recepire e dare concreta attuazione alle Direttive "Habitat" ed "Uccelli". Questo prevedeva la raccolta, la sistematizzazione delle informazioni sui biotopi, sugli habitat naturali e seminaturali di interesse comunitario e sulla loro collocazione geografica. Con i dati ottenuti si è arrivati verso l’identificazione di quali e dove fossero gli habitat e le specie di interesse e si è proceduto a segnalare queste aree, denominate siti di Interesse Comunitario (SIC), alla Commissione Europea affinché venissero incluse nella Rete Natura 2000.

In Sicilia, attraverso il decreto n. 46/GAB del 21 febbraio 2005 dell'Assessorato Regionale per il Territorio e l'Ambiente, sono stati istituiti 204 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), 15 Zone di Protezione Speciale (ZPS), 14 aree contestualmente SIC e ZPS per un totale di 233 aree da tutelare (A. R. P. A., Sicilia, 2015). La zona denominata "Saline di Trapani" appartiene alla SIC ITA010007 all’interno della quale è anche presente la R.N.O. "Saline di Trapani e Paceco". Il sito è formato principalmente da saline costiere attive estese nella parte sud della città di Trapani e che giungono fino a Marsala, da piccoli pantani, dai tratti terminali di due piccoli torrenti. Le Saline di Trapani e Paceco hanno una grande depressione retrodunale che viene odiernamente sfruttata per la salicoltura. L’intera area delle saline è inondata per gran parte dell’anno con una porzione che inaridisce completamente in estate. Il substrato è impermeabile per via della forte presenza di limo ed argilla.

63 L’ambito "Saline di Trapani e Paceco" appartiene anche alla ZPS ITA010028, le tipologie di habitat presenti sia in quest’ultima che nella SIC ITA010007 sono:

• Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina; • Lagune costiere;

• Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi);

• Praterie e fruticeti alofiti mediterranei e termo atlantici (Sarcocometea

fruticosi);

• Steppe salate mediterranee (Limonietalia);

• Percorsi sub steppici di graminacee e piante annue dei Thero- Brachypodietea;

Quest’area riveste rilevante importanza sia dal punto di vista biologico-ambientale che paesaggistico. Il sistema delle saline ospita un insieme di comunità vegetali a carattere alofitico e subalofilo caratterizzate da entità molto specializzate in Sicilia. Nel 1980 l’area è stata dichiarata a livello internazionale di elevato valore ornitologico essendo inserita in un apposito elenco e nel 1989 l’area delle saline di Trapani e dello Stagnone di Marsala è stata inserita nell’elenco dei siti di particolare importanza ornitologica in Europa. Sono molteplici le specie di insetti endemici o rari, alcuni dei quali trovano nell’area dello Stagnone di Marsala l’unica area di presenza in Italia.

È importante sottolineare la presenza di ambienti marini caratterizzati da Posidonia

oceanica. Questi sono particolarmente sensibili sia all’alterazione dei processi di trasporto

solido orizzontale, provocata ad esempio da strutture a mare, che da una diversa composizione degli apporti fluviali o da scarichi diretti di una certa consistenza (urbani ed industriali).

Le saline sono un importantissimo luogo di sosta per migliaia di uccelli durante la migrazione sia autunnale che primaverile, quindi la zona risulta essere di particolare interesse ornitologico. Sono 208 le specie finora censite, molte svernanti (fenicotteri, spatole, aironi bianchi maggiori, garzette, falchi di palude, limicoli e più di 5.000 anatidi) e altre nidificanti (avocette, cavalieri d’Italia, fraticelli, fratini, calandrella). Tra le specie elencate nell’allegato 1 della Direttiva "Uccelli" (79/409/CEE) e censiti nella Riserva vi troviamo: il Tarabuso, la Garzetta, l’Airone bianco maggiore, la Spatola, il Fenicottero, il Cavaliere d’Italia, l’Avocetta, il Gabbiano roseo, il Fraticello, il Martin pescatore. Il crostaceo

Artemia salina è oggetto di grande interesse, sia in termini sistematici e di ricerca pura che

di ricerca applicata. Tra i pesci è presente l'Aphanius fascinatus, incluso nell’allegato II della Direttiva Comunitaria "Habitat". L’entomofauna annovera numerose specie di insetti endemici e rari come: Cephalota circumdata imperialis, Cephalota litorea goudoti,

Pterolepis elymica, Teia dubia arcerii.

L’area delle saline rappresenta un sistema lagunare costiero di estrema rilevanza, anche se di origine antropica, il cui mantenimento è legato a equilibri labili. L'ambiente, per via della vicinanza con il porto di Trapani, risulta alquanto vulnerabile, e quindi richiede particolare

64 attenzione riguardo la realizzazione e la progettazione di nuove opere che possono avere impatti su di esso, e nella gestione dei cantieri e delle operazioni di costruzione delle opere.

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