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Art. 1, comma 653, L. 147/2013

• Possibili interpretazioni della norma

Nella determinazione dei costi del piano finanziario occorre considerare anche i fabbisogni standard (la norma stabilisce di avvalersi «anche»

dei fabbisogni standard) – in senso conforme MEF risposta a Telefisco 2018

Conseguenze:

Necessario comprendere come si interfacciano i costi del piano finanziario contenuti nel DPR 158/1999 e il fabbisogno standard

Difficolta interpretative ed applicative

Possibili contestazioni sulla modalità utilizzata dall’ente

PIANO FINANZIARIO E FABBISOGNI STANDARD

Art. 1, comma 653, L. 147/2013

• Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018

Funzione nei fabbisogni standard:

i fabbisogni standard sono solo un paradigma di confronto per valutare l’andamento della gestione dei rifiuti

I fabbisogni standard devono servire ai comuni per intraprendere iniziative di competenza finalizzate a far convergere sul valore di riferimento eventuali valori di costo effettivo superiori allo standard non giustificati da livelli di servizio più elevati

Entrata in vigore della norma:

il 2018 è un anno di transizione in attesa di applicare più efficacemente la norma

I Comuni che hanno già approvato i piani finanziari e deliberato le tariffe tari non sono tenuti a rivedere i loro provvedimenti, trattandosi di prima applicazione della norma

Ambito di applicazione della norma

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• Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018

Fonte per l’individuazione del fabbisogno standard di cui al comma 653

Il valore NON è quello indicato nel sito «OpenCivitas», ma quello della tabella 2.6 del DPCM 29/12/2016 «revisione della metodologia dei fabbisogni standard dei comuni»

I valori riportati in «OpenCivitas» sono pubblicati come coefficiente di riparto e sono stati calcolati considerando le quantità storiche del servizio (riferite all’anno 2015)

Calcolo del fabbisogno standard per ogni comune ai fini del comma 653

Fabbisogno standard = costo standard a tonnellata (y) x tonnellate di rifiuti prodotti

Il fabbisogno standard è un valore caratteristico del fabbisogno per la gestione del servizio determinato sulla base di alcune componenti (variabili) che colgono gli aspetti statisticamente rilevanti per la differenziazione del costo standard sulla base delle caratteristiche del servizio e delle caratteristiche del comune

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Art. 1, comma 653, L. 147/2013

• Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018

Il modello del fabbisogno standard

• y = a

0

+ α

1

X + δZ + ηT + bC+ ε

• Dove

y – costo standard per unità (t) di rifiuti

a – intercetta del modello: costo medio standard nazionale di riferimento (€ 294,64), esprime il costo standard a tonnellata del comune se le sue variabili determinanti del modello fossero tutte pari alla media nazionale

X – variabili di contesto: variabili i cui valori del comune a seconda

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Art. 1, comma 653, L. 147/2013

• Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018

α- coefficiente: effetto sul costo standard a tonnellata dello scostamento del valore della variabile di contesto comunale rispetto alla media nazionale

Variabili di contesto:

Quota di raccolta differenziata: ogni 1% di raccolta differenziata in più rispetto alla media nazionale del 45,3%, determina un aumento del costo standard di € 1,149 a tonnellata

Distanza tra il comune e gli impianti di conferimento: ogni Km di distanza in più rispetto alla media nazionale di Km 32,34, comporta un aumento del costo standard di € 0,1 a tonnellata

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• Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018

Variabili di contesto:

Scostamento percentuale dal prezzo della benzina comunale rispetto alla media nazionale: ogni 1% del costo della benzina nel comune rispetto alla media nazionale di € 1,77/litro determina un aumento del costo standard di € 1,22 a tonnellata;

Inverso dei rifiuti urbani totali prodotti: si incrementa il costo unitario a t in misura fissa di € 6.321,84 per tenere conto delle diseconomie di scala (produce effetti per i piccoli comuni)

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• Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018

δ - coefficiente: effetto sul costo standard a tonnellata del valore della variabile di forma di gestione comunale

Z – variabili forme di gestione – espresse in termini numerici

Numero e tipologia impianti presenti a livello provinciale (compostaggio, digestione anaerobica, trattamento meccanico biologico, discariche): per ogni impianto di compostaggio prov.le il costo standard si riduce di € 2,15 a tonnellata; per ogni impianto di digestione si riduce di € 15,20 a t; per ogni discarica aumenta di

€ 5,16 a tonnellata

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Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018

Z – variabili forme di gestione – espresse in termini numerici

Gestione associata del servizio: unione, consorzio, convenzione – nel caso di gestione in unione il costo standard si riduce di € 5,81 a tonnellata; nel caso di gestione in convenzione si riduce di € 14,62 a t

η - coefficiente: effetto sul costo standard a tonnellata dovuto ai differenziali di costo regionali

T – variabili di territorialità– (1 se il Comune appartiene alla regione, 0 altrimenti)

Esprime l’effetto sul costo standard dovuto alla componente territoriale (es: Piemonte, riduzione del costo standard di € 31,85 a t.

rispetto alla media nazionale; Liguria, nessuno scostamento rispetto

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• Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018

b - coefficiente: effetto sul costo standard a tonnellata dovuto al gruppo omogeneo di appartenenza del comune (cluster)

C – gruppi omogenei– (gruppi omogenei di appartenenza dei comuni in base a: densità abitativa, vocazione turistica, valore immobili, ecc.)

Esprime l’effetto sul costo standard dovuto all’appartenenza del comune ad un certo gruppo omogeneo (permette di considerare l’incidenza di alcune caratteristiche del comune sul costo, quali la densità abitativa, la natura turistica, ecc.)

Ad esempio, per i comuni del cluster n. 9 (alta vocazione turistica, bassa densità abitativa, elevato valore immobili, sparsi sul territorio nazionale) il costo standard aumenta di € 97,60 a t. rispetto alla media nazionale (corrispondente al cluster 4)

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Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018: Reperimento delle informazioni per la stima comunale del fabbisogno

Quantità di rifiuti: stima dei rifiuti prodotti nell’anno di riferimento (indicata nel piano finanziario) – valore di riferimento anno 2015 (tabella allegato 3)

Quota raccolta differenziata: obiettivo per l’anno di riferimento (indicato nel piano finanziario) – da indicare come differenza dalla media nazionale nel modello - valore di riferimento anno 2015 (tabella allegato 3)

Prezzo della benzina comunale: da rilevare nel territorio, in mancanza dato anno 2015 disponibile sull’allegato 3 – da indicare come differenza dalla media nazionale nel modello

Distanza media dagli impianti: da calcolare facendo la media delle

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• Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018:

Reperimento delle informazioni per la stima comunale del fabbisogno

• Numero impianti provinciali: disponibile presso la banca dati del catasto rifiuti

http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/index.php?pg=findimpianto

• Cluster comune: indicato nell’allegato 3

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Art. 1, comma 653, L. 147/2013

Linee guida interpretative del MEF del 08/02/2018: cause dello scostamento del dato del fabbisogno rispetto al costo effettivo

Il modello indica l’effetto medio sul costo standard nazionale per determinare il costo standard comunale delle singole componenti (variabili) e non tiene conto dell’eterogeneità delle situazioni locali, quali

Caratteristiche degli impianti e loro diversi rendimenti

Morfologia territoriale

Differenze qualitative nel servizio offerto

I coefficienti delle variabili del modello sono stati stimati sulla base dei dati dell’anno 2013 e non tengono conto

Delle scelte più recenti attuate sulla gestione del servizio

Dell’evoluzione nel tempo dei costi effettivi e dei costi contrattuali

Il confronto va operato con i costi del piano finanziario attinenti alla

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Fabbisogni standard del servizio di raccolta, trasporto, allontanamento,

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