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PIANO NAZIONALE DI COMUNICAZIONE E CONOSCENZA AMBIENTALE IN TEMA DI RIFIUTI E DI ECONOMIA CIRCOLARE

Il Programma nazionale di gestione dei rifiuti contribuisce al processo di transizione verso un modello economico circolare e deve puntare a massimizzare l’utilizzo efficiente delle risorse, diffondendo la consapevolezza che il rifiuto non è più un qualcosa di cui ‘disfarsi’, ma una risorsa.

Pertanto, la riduzione, il riutilizzo, la manutenzione dei prodotti, l’estensione del loro ciclo di vita, il recupero e il riciclo dei materiali, il concetto di prodotto come servizio “product as a service”, dovranno essere promossi in quanto indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Altresì la consapevolezza delle complessità dei flussi del rifiuto, delle tecnologie di trattamento e dei sistemi di monitoraggio e controllo degli impianti sono importanti aspetti scientifici, tecnologici e socio-economici che sono alla base per comprendere i costi e benefici delle migliori scelte territoriali di gestione per garantire la sostenibilità delle scelte per tutti gli stakeholders.

In questa prospettiva, in attuazione dell’attuazione del PNGR sono avviate, in maniera strategica e coordinata, le iniziative atte a garantire il rafforzamento della consapevolezza, il rafforzamento di percorsi virtuosi e l’avvio di nuovi approcci anche valorizzando i risultati del progetto TSI (technical support instrument) “Advanced policy instruments for circular economy” supportato dalla Commissione Europea (DG REFORM) ed avviato nel 2021 con il supporto dell’OCSE.

I soggetti target del Piano nazionale di comunicazione e conoscenza ambientale in tema di rifiuti e di economia circolare (PNGR-COM) sono colore che fanno parte del sistema della gestione dei rifiuti così come quelli del ciclo della produzione e del consumo. A titolo d’esempio:

- gli studenti fin dai primi anni di età e il personale scolastico;

- i consumatori;

- le imprese;

− la Pubblica Amministrazione;

− il terzo settore;

− le università e i centri di ricerca;

− le organizzazioni del sistema finanziario.

L’economia circolare non sarà presentata solo come un modello che comporta vantaggi a livello ambientale, ma che necessita di competenze, genera opportunità di lavoro inclusivo, crea nuove opportunità di business e rafforza l’impegno civile dei cittadini per raggiungere gli obiettivi climatici e di sostenibilità. Ugualmente importante sono la diffusione della conoscenza di base ed avanzata, in base ai target, dei vari aspetti che sono necessari per comprendere le necessità impiantistiche a scala territoriale e/o gestire il ciclo dei rifiuti in maniera sostenibile.

Il successo della transizione ecologica dipenderà, da un lato, dalla capacità della Pubblica Amministrazione, delle imprese e del no-profit di lavorare in sintonia di intenti secondo modalità più semplici, spedite ed efficienti, e dall’altro da un generale aumento della consapevolezza e della partecipazione da parte dei cittadini – soprattutto dei più giovani, vero motore del cambiamento – anche attraverso un inedito sforzo di formazione, comunicazione ed educazione nazionale verso la realizzazione di un pieno sviluppo sostenibile dove l’uso efficiente delle risorse materiche sia al centro. A questo proposito l’azione nel sistema scolastico potrà essere svolta in sinergia con il programma “Rigenerazione Scuola” avviato dal Ministero dell’Istruzione nel 202137.

I giovani non devono solo essere inclusi nei processi decisionali, ma occorre lavorare per fornire loro strumenti, conoscenze e competenze adeguati a partecipare alla transizione. In tal senso occorre tenere conto dei quattro messaggi chiave contenuti nel documento approvato dall’assemblea dei giovani della

"Youth4Climate Driving Ambition" del 29 settembre2021:

37 https://www.istruzione.it/ri-generazione-scuola/

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1. Creazione di piattaforme multi-stakeholder per la condivisione di informazioni e soluzioni, con l’obiettivo di aumentare la partecipazione giovanile ai processi decisionali;

2. Promozione e sostegno finanziario a programmi di educazione inclusivi;

3. Promozione della consapevolezza sui temi ambientali con l’utilizzo di mezzi di comunicazione tradizionali e innovativi;

4. Sostenere la corretta informazione da parte dei mezzi di comunicazione e combattere la disinformazione sui temi ambientali.

Un ruolo cruciale è riservato all’educazione verso nuovi modelli di comportamento e di stile di vita dei cittadini, affinché sia realizzata una società sostenibile attraverso una trasformazione del nostro modo di pensare e di agire. È necessario, pertanto, che il Programma si prefigga l’obiettivo di individuare strategie di rigenerazione educativa, con programmi e progetti inter e transdisciplinari, che, attraverso un apprendimento integrato, consenta di comprendere l’intero ciclo di vita dei prodotti di consumo e l’interconnessione tra i fenomeni ambientali e le problematiche economiche e sociopolitiche.

Per raggiungere gli obiettivi del presente Programma sarà, inoltre, necessario sviluppare e saper applicare tecnologie, processi e servizi innovativi che trasformino l’attuale sistema di produzione, pertanto la formazione come upskilling e reskilling è fondamentale, così come la diffusione della cultura dell’efficienza materica, dell’ecoprogettazione e dei meccanismi economici-finanziari e manageriali volti a rendere l’economia circolare uno state of mind delle imprenditrici e degli imprenditori, delle ricercatrici e dei ricercatori e delle e dei manager, così come di tutti gli altri attori del sistema socio-economico ossia un’opportunità di ottimizzazione dei processi aziendali e produttivi (anche a scala territoriale) così come di una nuova generazione di green economy. In questo particolari sinergie potranno essere avviate grazie ai fondi strutturali europei attraverso i Programmi Operativi Nazionali e Regionali 2021-202738 oltre a quelli del citato PNRR, nonché altre forme di supporto ad iniziative di diffusione, sensibilizzazione, divulgazione e formazione dei consumatori e delle imprese.

Questa nuova cultura avrà un effetto positivo anche nella creazione di nuovi posti di lavoro che richiederanno un alto livello di competenze, attraverso lo sviluppo di programmi per l'apprendimento permanente, in funzione della continua evoluzione tecnologica. Pertanto, dovrà crearsi una nuova generazione di ricercatori, professionisti e operatori verdi, rafforzando anche la formazione sulle competenze STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), in particolare per le donne, in modo da colmare il divario di genere.

In questo contesto è particolarmente rilevante il ruolo delle Università e dei centri di ricerca pubblici e privati per assicurare la completezza, il controllo scientifico delle informazioni ambientali e degli sviluppi scientifico-tecnologici relativi alla gestione dei rifiuti. Una importante funzione in questo senso verrà ricoperta dalle Regioni e i sistemi regionali di educazione ambientale.

ISPRA e il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale, grazie ai sistemi informativi ivi generati, manterranno disponibili le comunicazioni ambientali, i dati e le principali pubblicazioni istituzionali alla base della conoscenza dello stato dell’arte del sistema nazionale e regionale dei rifiuti.

Questo potrà essere fatto attraverso il potenziamento e l’integrazione intelligente degli attuali siti istituzionali dedicati e verrà istituita una speciale serie di working paper dedicati ai temi del piano. Verrà inoltre promossa la creazione di reti di unità di ricerca con centri di divulgazione (es: musei scientifici, etc.) e di comunicazione che potranno disseminare capillarmente la conoscenza attraverso seminari, visite guidate, science shop, mostre, programmi televisivi, documentari, ecc. sul territorio e sui media.

Non meno importante è il ruolo riservato all’ambito scolastico che – grazie alla predisposizione di programmi curricolari dell’educazione civica, così come approfondimenti per le materie tecniche e scientifiche – possano consentire ai giovani di acquisire la capacità di un uso consapevole dei beni e delle risorse naturali nella vita quotidiana, non solo evitando gli sprechi di acqua ed alimenti, ma soprattutto comprendendo l’importanza del riciclo e del riuso e della raccolta differenziata dei rifiuti, nonché sui flussi del rifiuto, delle tecnologie di trattamento e dei sistemi di monitoraggio e controllo degli impianti.

In questa prospettiva, per ogni target previsto da questo piano, saranno preparati dei moduli didattici volti a formare gli insegnanti e a supportarli nelle lezioni. Inoltre, si assicurerà la comunicazione relativa

38 Si pensi ai fondi del Fondo Sociale Europeo, Fondi del Fondo per lo Sviluppo Regionale, etc.

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alle conoscenze del patrimonio paesaggistico e culturale per sensibilizzare sugli effetti che le azioni individuali e collettive possono produrre sul patrimonio paesaggistico e culturale.

Il Piano nazionale di comunicazione e conoscenza ambientale in tema di rifiuti e di economia circolare (PNGR-COM) infatti, si baserà anche sull’azione coordinata dei sotto-piani contenuti nei Piani Regionali, ed a tal fine è organizzato un Gruppo di Lavoro per l’attuazione del PNGR-COM composto da un rappresentante di ogni Regione e di ogni amministrazione coinvolta nel PNGR-COM, presieduto dal MITE con il supporto di ISPRA.

Le varie Amministrazioni coinvolte saranno sensibilizzate sull’importanza di prevedere ed implementare strumenti economici e finanziari per favorire il riciclo e la sostenibilità della gestione del ciclo dei rifiuti.

Ogni anno sarà quindi organizzato un evento aperto, nelle modalità più opportune, che rappresenti lo stato di avanzamento del PNGR, gli impatti e l’evoluzione del Piani Regionali e degli sviluppi tecnologici, nonché discuta come possa migliorare l’efficacia della comunicazione in ottica di continuos improvement.

La promozione della conoscenza e dell’innovazione sono motori rilevanti per la futura crescita e ciò sarà possibile attraverso una migliore qualità dell’istruzione e dell’utilizzo ottimale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, al fine di consentire che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi, tali da promuovere un modello economico basato sulla maggiore efficienza delle risorse e su un alto tasso di occupazione.

Quindi, una corretta informazione ambientale su temi delicati, quali la corretta gestione dei rifiuti, potrà sicuramente consentire ai cittadini di essere parte principale di questo processo di trasformazione, educativo e sostenibile.

In quest’ottica sarà costituito un repertorio di best practices di gestione dei rifiuti che informi le istituzioni, gli operatori economici e i cittadini in modo da prevenire i rischi a livello ecosistemico e socio-economico.

L’attuazione del piano prevede anche lo sviluppo di

• un’immagine coordinata,

• un messaggio chiave,

• materiale stampa e multimediale per le agenzie di comunicazione39

• un mini-sito dedicato di riferimento40,

• campagne informative social,

• seminari e convegni in presenza o in modalità digitale,

• evento nazionale.

La attività del Piano sono soprattutto volte a integrare in modo efficace ed efficiente gli strumenti e le iniziative già esistenti, incluso quelle attuate dai consorzi per il riciclo. Il Piano quindi tende a coordinare la comunicazione ambientale sui diversi livelli di governo favorendo la partecipazione diretta e consapevole dei cittadini e di tutti gli stakeholders nelle decisioni pubbliche in tema di rifiuti e di economia circolare.

Tra l’altro, il Piano ha lo scopo di rafforzare gli strumenti conoscitivi dei cittadini e improntare l’architettura delle scelte economiche verso modelli ecocompatibili. Nel PNGR-COM, in coordinamento con i Piani Regionali, dovrà essere prevista una comunicazione specifica delle Regioni sui i vantaggi ambientali, economici e sociali che si ottengono con la raccolta differenziata e sul valore dei processi di valorizzazione dei rifiuti sulla base delle specificità territoriali, nonché sulle economie di scala di una gestione dei rifiuti in forma associata, come previsto dall’art. 200.

Gli schemi comunicativi del Piano saranno elaborati anche mediante lo sviluppo e l’utilizzo di strumenti e linguaggi innovativi quali quelli mutuati dalle scienze comportamentali che si sono rivelati particolarmente efficaci nell’indirizzare le scelte verso modelli di uso sostenibile delle risorse.

39 Sono da previlegiare infografiche e brevi video, particolare attenzione anche alle persone con disabilità

40 Capitalizzando quelli esistenti piuttosto che crearne nuovi.

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L’attività per i consumatori potrà beneficiare dei progetti messi in opera dagli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico competenti in materia di consumatori.

Si tratta di un’opportunità unica di collaborazione istituzionale e con gli stakeholders per il raggiungimento degli obiettivi generali e macro-obiettivi del PNGR.

L’attività del Piano di comunicazione, che seguirà la durata del PNGR, avrà una declinazione operativa annuale per assicurare l’allineamento con l’evoluzione delle metodologie e delle tecnologie.

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