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Piano regionale di protezione civile per il rischio idraulico, idrogeologico e da fenomeni

Nel documento Piano di gestione del rischio di alluvioni (pagine 139-142)

11 PGRA e pianificazione di settore

11.6 Piano regionale di protezione civile per il rischio idraulico, idrogeologico e da fenomeni

11.6 Piano regionale di protezione civile per il rischio idraulico, idrogeologico e da fenomeni meteorologici avversi

Il Piano regionale di protezione civile per il rischio idraulico, idrogeologico e da fenomeni meteorologici avversi approvato con deliberazione della giunta regionale n. 1/9 del 8.01.2019 è stato elaborato in conformità al Decreto Legislativo n. 1 del 2.01.2018 (Codice della Protezione civile) che prevede all’articolo 11 comma 1, che le Regioni, nell'esercizio delle rispettive potestà legislative ed amministrative, disciplinano l'organizzazione dei sistemi di protezione civile nell'ambito dei rispettivi territori, assicurando lo svolgimento delle attività di protezione civile e, in particolare le modalità di predisposizione ed attuazione delle attività volte alla previsione e prevenzione dei rischi, articolate come previsto all'articolo 2, commi 2, 3, 4 e 5, nonché delle attività di cui ai commi 6 e 7 del medesimo articolo, ivi comprese le procedure finalizzate all'adozione e attuazione del piano regionale di protezione civile, che prevede criteri e modalità di intervento da seguire in caso di emergenza e che individua gli ambiti territoriali ottimali e i connessi criteri organizzativi.

Il Piano è composto da 15 capitoli e dai relativi allegati, e ha lo scopo di descrivere i modelli organizzativi nelle fasi di allertamento e gestione delle emergenze. Fornisce, inoltre, tutti gli elementi conoscitivi disponibili con l’obiettivo di evitare o ridurre la possibilità che si verifichino danni conseguenti a eventi calamitosi e assicurare l’efficacia della risposta del Sistema di protezione civile. Contiene la rappresentazione del flusso di comunicazione, l’organizzazione delle esercitazioni e le modalità di informazione ai cittadini. Il presente capitolo introduttivo, è seguito dal capitolo 2 in cui si delinea l’attuale quadro normativo che, a partire dal Codice della protezione civile, riporta una ricognizione analitica delle leggi, degli atti giuridici e normativi e delle disposizioni del Governo e della Regione Sardegna afferenti ai principali argomenti che costituiscono la struttura del presente Piano. Il capitolo 3 illustra le caratteristiche del territorio regionale e contiene la descrizione dei bacini idrografici della Sardegna. Il capitolo 4 descrive i livelli di pianificazione di protezione civile e contiene una rassegna degli strumenti di gestione del territorio e di pianificazione strategica adottati dalla Regione Sardegna. Il capitolo 5 ripropone l’organizzazione stabilita dal Codice per il Servizio nazionale di protezione civile completato con il dettaglio delle componenti, dell’organizzazione e delle strutture operative riferite al contesto regionale e locale. Il capitolo 6 individua gli scenari di rischio sulla base degli strumenti e delle banche dati riguardanti la pericolosità da frana e idraulica della Regione Sardegna, nonché una rassegna dei principali eventi franosi, idraulici, idrogeologici. Il capitolo 7 descrive le fasi di previsione, di monitoraggio e sorveglianza svolte dal Centro funzionale decentrato nelle sue componenti meteo-idro, secondo quanto previsto dalla Direttiva del P.C.M. del 27/2/2004, nell'ambito della Rete Nazionale dei Centri Funzionali. Inoltre, nel capitolo sono presenti la descrizione della metodologia per la formulazione degli scenari di rischio, le zone di vigilanza meteorologica, le zone di allerta, i livelli di allerta e le fasi operative, la pubblicazione sul sito internet istituzionale dei vari prodotti.

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Ai fini dell’allertamento lo schema logico relativo alla definizione dei livelli di criticità, dei livelli di allerta e della fase operativa è rappresentato nello schema seguente:

Il capitolo 8 contiene la descrizione del sistema di comando e controllo che disciplina il flusso delle informazioni tra i diversi centri di comando e coordinamento che, ai vari livelli, assicurano lo svolgimento delle attività da compiere nella gestione della risposta a un’emergenza. Il capitolo 9, recante il sistema di salvaguardia del territorio, è composto da una parte relativa ai presidi territoriali, che descrive le attività di presidio dei punti critici individuati a livello regionale e locale, e da una parte relativa alle procedure di governo del rischio diga e del rischio idraulico a valle. Il capitolo 10 contiene la descrizione delle strutture operative nazionali, regionali e dei soggetti concorrenti che svolgono una funzione operativa nell’ambito della gestione delle emergenze.

Un paragrafo a parte è riservato al Volontariato di protezione civile che fornisce supporto a livello locale, regionale e statale. Il capitolo 11 riguarda il modello di intervento per rischio idraulico e idrogeologico in attuazione della Direttiva del P.C.M. del 27/02/2004 e in funzione delle fasi operative definite dalla circolare del Capo del Dipartimento protezione civile prot. n. RIA/0007117 del 10.2.2016. Ciascun modello è rappresentato mediante un diagramma dei flussi tra i Centri funzionali, i Centri di coordinamento, le autorità, le componenti, i gestori e tutti i soggetti coinvolti nel sistema di protezione civile raggruppati nei quattro sistemi descritti nei capitoli precedenti: di allertamento, di comando e controllo, di salvaguardia del territorio e delle

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strutture operative. Nelle varie fasi, per ogni soggetto, sono descritte le azioni e le funzioni. Con la stessa impostazione, il capitolo 12 si riferisce al modello di intervento per il rischio neve e ghiaccio.

Il capitolo 13 contiene la descrizione della piattaforma web che raccoglie tutti i dati delle risorse e delle strutture del sistema di protezione civile per la gestione a livello locale e regionale delle attività di pianificazione e di emergenza di protezione civile. I capitoli 14 e 15 descrivono i sistemi di comunicazione e l’organizzazione delle attività formative e informative di protezione civile. Gli allegati riguardano gli argomenti di seguito descritti.

Gli Allegati 1 e 2 contengono un necessario approfondimento tecnico sul sistema di allertamento descritto al capitolo 7 e sulla Colonna Mobile Regionale della Sardegna descritta al paragrafo 10.6. Gli Allegati 3 e 4 rappresentano lo sviluppo schematico dei modelli di intervento di cui ai capitoli 11 e 12, rispettivamente, per il rischio idraulico e idrogeologico e per il rischio neve e ghiaccio. Ciascun allegato è costituito da schede predisposte per soggetto e per fase operativa in cui sono riportate le attività da intraprendere sia alla pubblicazione dell’avviso e sia per tutta la durata della fase.

Infine l’Allegato 5 contiene la cartografia su scala regionale.

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12 Caratteristiche generali della UoM “Distretto Sardegna – Bacino idrografico della

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