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Nascita: Titoli nobiliari:

Il 28 maggio 1653 fu investito di Villar Focchiardo, eretto a comitato, insieme al fratello Carlo. Gli fu donata parte di Giaglione per la morte di Carlo Andrea Aschieri Roma.

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Antenati: Figlio di Tommaso, capitano delle milizie delle valli di Lanzo, e Anna Velisio di

Villar Focchiardo. Un fratello era prevosto della cattedrale di Torino, una sorella sposò il presidente Gaspare Enrico Graneri di Marcenasco e un’altra il dottore collegiato Alessandro Graneri.

Matrimonio e figli:

Ebbe quindici figli: sei femmine (Caterina sposò l’auditore Giovan Giacomo Gabuto) e nove maschi (un dottore di leggi canonico prevosto del duomo di Torino e abate di S. Giusto, un gentiluomo di bocca capitano del reggimento Marina cavaliere della Sacra Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro, un soldato nel reggimento del marchese di Parella, un gesuita, un confessore di Anna d’Orleans canonico prevosto della metropolitana vicario generale del principe Eugenio per l’abazia di S. Michele della Chiusa abate di S. Maria di Susa benefattore dell’ospedale maggiore di Torino che declina le mitrie di Vercelli e Saluzzo). L’erede era Bernardino, cavaliere in Camera dei conti, a cui furono donati parte di S. Giorgio e fu investito di Bussolino, eretta in primogenitura Villarfocchiardo. Manno vol. IV pp. 89-91

Morte: Novembre 1667.

Carriera: Il 25 febbraio 1630 fu nominato avvocato patrimoniale generale. Nel 1632 fece

alcuni viaggi per la general gabella al seguito di Beccaria e di Consolino (1633 f. 66). Ottenne una serie di doni di somma, pagamenti e di aiuti di costa (1634-35 f. 38, 1635 f. 135, 1639-40 f. 40, 219, 1642 f. 152, 233, 1643-44 f. 173)

Il 29 novembre 1637 fu promosso senatore di Piemonte (1637 f. 34). Nel 1644 acquistò beni e porzioni della giurisdizione di Villarfochiardo (1644-45 f. 132). Il 28 maggio 1653 ricevette conferma delle cessioni del feudo di Villarfochiardo con concessione della seconda cognizione ed erezione del luogo in contado con primogenitura. Il castello era stato da lui ristrutturato, aveva anche il permessso di recuperare il mulino riedificato di Brovero nei fini di Rivoli (1653 f. 107). Fece un viaggio a Venezia insieme al presidente Bellezia e al segretario Bazino, e un secondo viaggio a Baiona (1659-60 f. 145, 214).

Il 31 dicembre 1650 ottenne un dono di 600 scudi d’oro per le cavalcate del feudo di Villarfocchiardo, intanto pagò al principe 100 scudi d’oro. (1650 f. 228). Il 20 giugno 1662 fu promosso quarto presidente della Camera dei conti e conservatore generale del patrimonio. Il posto era vacante per la promozione del Della Chiesa. La scelta era ricaduta per il buon servizio offerto nel congresso di Valencia per la pace dei Pirenei sugli affari del Monferrato e in veste di plenipotenziario a Parigi, dove soggiornava da più die due anni. Gli venne concesso, oltre al permesso di sedere in Camera, anche quello di sedere nel Senato di Piemonte «et in esso essercire tutte le fontioni spettanti alla carica di terzo presidente del Senato e presidente del marchesato di Saluzzo con tutte le prerogative dell’uso del sigillo e distribuzione dei processi et altre cose a detta carica dipendenti pigliando dalla segreteria del medesimo Senato il solito stipendio di scudi mille d’oro da £ 3 cadauno […] Ove in qualsivoglia tempo e per qualsiasi causa venisse a mancare la carica quella s’abbi per conferta ipso iure et facto nella persona del presidente Carroccio (1661-62 f. 154).

Fino al 1665 fu a Parigi (1663 f. 81, 1664-65 f. 25). Ottenne il dono di 3000 ducatoni per sé e somma analoga per il lutto della duchessa di Parma, Margherita sorella di Carlo Emauele II, e poi della Madama Reale (1663 f. 98, 1664-65 f. 13).

194 Fu promosso a primo presidente di Camera il 13 dicembre 1664 (1664-65 f. 167), si trovava ancora in Francia qualche anno dopo (1665-66 f. 28, 1665-66 f. 90, 109, 1665-66 f. 158, 214).

Il 5 dicembre 1667 agli eredi vennero donate 20000 £ ripartitamente in sei anni, di cui £ 800 al primogenito conte Bernardino e £ 2533.6.8 annuo agli altri figli ripartitamente come da quittanza alla contessa donna Anna Maria Carroccia (1667-68 f. 80). *

Bernardino Caroccio-Fiocchetto

Nascita: 24 dicembre 1636. Titoli nobiliari:

Riceve donazione di parte di S. Giorgio il 2 dicembre 1667, era investito di Bussolino nel 1670. Villar Focchiardo fu eretto in primogenitura il 16 gennaio 1668. Consegnò l’arma nel 1689.

Provenienza: Antenati: Matrimonio e

figli:

Sposò in prime nozze Antonia Maria figlia del conte ingegnere Amedeo di Castellamonte, poi Ippolita Maria Fiocchetto di Bussoleno. Ebbe almeno nove figli (Manno vol. IV pp. 91-92).

Morte: 3 aprile 1696 a Torino.

Carriera: Il 2 dicembre 1667 gli vennero donati due terzi della metà del castello e del feudo

di S. Giorgio, che appartenevano al nonno Claudio Grosso ed erano poi passati per linea di discendenza maschila al defunto Cesare Grosso. Il feudo fu donato con prima e seconda cognizione, con segreterie, con pedaggio e con tutta la Casa del Leone ragioni e pertinenze (1667-68 f. 160). Pochi giorni dopo, il 5 dicembre, Bernardino e i suoi fratelli ricevettero un donativo di 20000 £ (1667-68 f. 80). Il 17 maggio 1669 il referendario Francesco Maria Castagna vendette a Bernardino il pedaggio di Susa detto del Rabbione per 300 £ (1668-69 f. 232). Il 28 novembre 1669 ottenne il permesso di alienazione su una pezza di prato feudale posta sopra i fini di S. Giorio con donazione agli agnati (1669-70 f. 95). Il 5 agosto 1669 fu nominato colonnello della milizia scelta della provincia di Susa (1669-70 f. 173).

Dopo aver servito per molti anni come ambasciatore a Parigi, in veste di plenipotenziario nel congresso della pace dei Pirenei e per essersi recato alla corte d’Inghilterra e dalla regina di Portogallo, il 13 novembre 1676 fu nominato cavaliere alla prima vacanza in Senato o in Camera dei conti (1676 II f. 158). Il 18 maggio 1677 ottenne il permesso di erigere primogenitura sul feudo di Villarfocchiardo (1677 I f. 186). Lo stesso giorno gli venne riconosciuta in dono l’investitura delle ragioni del defunto abate Carroccio (1677 I f. 195), Il 14 giugno 1678 ricevette un donativo di 500 £ (1678 f. 31) e il 20 ottobre 1683 ricevette in dono 570 £ (1683-84 f. 37).

Il 18 novembre 1679, come marito della contessa Maria Fiocchetta Castellamonte, Bernardino ricevette £ 4.16.10 per intero pagamento degli scudi 8000 d’oro di capitale che il fu sig. protomedico Fiocchetto bisavo materno della contessa stabilì di pagare per l’alienazione di scudi 400 del tasso dovuto da Sua Altezza Reale sulla comunità di Bussolino (1679 II f. 220).

195 Il 17 settembre 1681 acquistò la disponibilità di sua carica di cavaliere nella Camera dei conti con pagamento di finanza di 15000 £ (1681 f. 159).

Ricevette in dono un mulino e una somma dalla comunità di Castellamonte (1683-84 f. 259), e, il 12 giugno 1684 ottenne un assegno di 525 £ pagabili dalla comunità di Castellamonte (1683-84 f. 325).

Il 10 giugno 1683 acquistò tassi su beni di registro di Villarfocchiardo, mentre il 13 novembre acquistò tassi di Rivoli e di Castellamonte (1683 f. 81, 1683-84 f. 57). Il 2 maggio 1690 acquistò una parte del tasso di Bussoleno in provincia di Susa, 14 luglio 1690 di Castellamonte e il 9 aprile 1692 di Ciriè (1690 f. 44, 103, 1691-92 f. 123). Il 1° dicembre 1694 acquistò parte del tasso di Chivasso e il 12 luglio 1695 di Rivoli (1694-95 f. 72, 1695-96 f. 19).

Il 22 novembre 1683 ricevette 630 £ in dono per il vestito da indossare in occasione della sua uscita da paggio (1683-84 f. 65). Il 7 gennaio 1688 ottenne approvazione di contratto con quittanza di laudemio e quos (1687 f. 222). Per l’acquisto della disponibilità di sua carica, il 30 ottobre 1690 pagò 3750 £ di quarta della finanza (1690 f. 161). Il 16 giugno 1691 pagò £ 71.15.0.7 per le cavalcate dovute per sette mesi e giorni sette di giurisdizione ogni trentasei mesi e giorni sei, sulla giurisdizione di Castellamonte (1690-91 f. 204).

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