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Pirandello e il mondo contadino

Nel documento La rappresentazione del mondo contadino (pagine 49-54)

La rappresentazione della realtà rurale siciliana segue principalmente due direzioni: da una parte vi è la deformazione grottesca di personaggi e situazioni mentre dall'altra vi è l'impiego di simbologie ancestrali e figure archetipiche. Nella maggior parte delle novelle l'immagine dei contadini viene distorta a tal punto da risultare bizzarra ed allucinata, quasi ai limiti della follia. Allo stesso modo le vicende sono prive di riferimenti concreti al contesto sociale e diventano una serie di casi paradossali che sfiorano l'assurdo.

Pirandello tende a portare all'estremo dell'inverosimiglianza i fatti più comuni della vita per evidenziare come il mondo non sia dominato da nessun principio deterministico di causa ed effetto, ma dalla pura casualità89. Non si può quindi ricercare un senso preciso nell'accadere delle cose dal momento che tutto può succedere violando le consuetudini stabilite.

Si spiega dunque l'attenzione per i gesti folli ed apparentemente incomprensibili a dimostrazione dell'assenza di un ordine generale, nonostante l'uomo provi a crearlo imponendosi norme di comportamento. Ogni tentativo di sistemazione del reale è però destinato a crollare perché l'esistenza stessa è un fluire continuo di energia che si sottrae agli schemi.

L'invito è quello di abbattere tutto ciò che blocca il flusso degli eventi ,come

89 Il pensiero di Pirandello generalmente viene fatto rientrare in una più generale concezione dell'universo che si oppone al determinismo della seconda metà dell'Ottocento in quanto la natura non viene più intesa come un insieme di eventi prevedibili, ma come fluire incessante di avvenimenti. Nonostante vi siano dei punti in comune con le correnti culturali del primo Novecento Pirandello conduce una ricerca che risulterà del tutto personale.

abitudini fisse e regole, per assumere un atteggiamento aperto alle infinite possibilità che la vita offre.

Una disposizione dell'animo di questo tipo, pronta ad accogliere anche l'imprevisto, comporta una riflessione sulla condizione umana ed aiuta a comprendere gli aspetti più contraddittori della realtà. Se infatti non ci si limita alla semplice risata di fronte alla stranezza di una persona si potrà cogliere il fondo dolente di sofferenza che essa nasconde e viceversa in presenza di un fatto tragico si noterà anche il ridicolo90. La molteplicità delle situazioni, che rende il confine tra verità e pazzia molto labile, è una delle caratteristiche principali della visione del mondo dell'autore oltre che della sua poetica. Le novelle danno vita ad una ricca rassegna di personaggi eccentrici che vivono storie assurde come ad esempio il protagonista di Male di luna, il contadino de Il corvo di Mizzaro o ancora i tre ragazzi de La mosca. Accanto alle trame surreali e grottesche che fanno sorridere compaiono tematiche importanti quali la morte, la solitudine, le difficoltà nei rapporti familiari. Tragico e comico dunque si mescolano perché per Pirandello l'opera d'arte deve mettere in luce le contraddizioni di un mondo frantumato e caotico dove non vi è più una prospettiva univoca.

Il cambiamento continuo riguarda anche il singolo individuo che non ha più una personalità definita e coerente. In ogni momento infatti egli può scoprire una parte di sé che non credeva nemmeno di possedere e che fa emergere gli impulsi della psiche più profondi. Crolla l'immagine fittizia che ciascuno si

costruisce e si rivelano le varie persone che risiedono nell'animo degli uomini. Sul piano strettamente psicologico si tratta del riaffiorare dei ricordi più remoti, dei desideri e delle passioni a lungo repressi che improvvisamente ritornano con forza e mettono tutto in discussione91.

Spesso i personaggi vengono descritti in piena contemplazione di un particolare insignificante e banale che coincide con la manifestazione dell'io più profondo. Essi rimangono stupiti perché ad un tratto sono capaci di azioni folli, spesso crudeli e violente, che non pensavano minimamente di poter compiere e che avevano sempre allontanato affidandosi alle abitudini rassicuranti. Chi si libera dalle consuetudini sociali e si mostra per quello che è, risultando anormale agli occhi degli altri, mantiene uno stato fluido in piena sintonia con lo scorrere incessante della vita.

Tale consapevolezza è propria solo di alcuni protagonisti delle novelle e coincide con il livello più alto dell'atteggiamento umoristico92. Tutti gli altri invece tendono a considerare come ordinarie le circostanze particolari in cui si trovano perché la rottura dell'ordine avviene senza l'intervento della coscienza. I racconti siciliani rientrano in quest'ultimo gruppo infatti è sempre la casualità degli eventi a portare i contadini al momento della rivelazione e poiché manca uno sforzo volontario non si giunge alla totale comprensione della realtà. Ad esempio in Ciaula scopre la luna il giovane minatore si ritrova

91 R. BARILLI, La barriera del naturalismo. Studi sulla narrativa italiana contemporanea, Mursia, Milano, 1964, p. 27

92 Renato Barilli nel saggio citato nella nota precedente propone come criterio di classificazione delle novelle i diversi gradi interni allo svolgimento della nozione di umorismo.

improvvisamente illuminato dalla luna e si sente rassicurato dal quel chiarore che non pensava potesse esistere. Egli infatti aveva sempre evitato di lavorare di notte perché temeva il buio che lo avrebbe avvolto una volta fuori dalla cava. Se fosse stato per lui quindi non si sarebbe mai trovato in quella situazione, ma il suo capo lo obbliga a fermarsi al lavoro così Ciaula, che non può opporsi, è costretto ad affrontare la sua paura. E' il caso dunque a condurlo fino alla luna ed infatti la novella si conclude con lo stupore del ragazzo che la contempla estasiato.

Il motivo lunare è presente anche in altri testi come I due compari, La mosca,

Male di luna e viene impiegato dall'autore per la caratterizzazione

dell'ambiente contadino perché con il suo andamento ciclico rievoca la ripetitività della vita di campagna. Allo stesso modo il fuoco, l'acqua e la terra si caricano di significati simbolici che proiettano la ruralità in un mondo arcaico e mitico.

La narrazione si fonda su immagini archetipiche e la raffigurazione del paesaggio siciliano non ha nulla di realistico come dimostra anche la forte componente grottesca. La tendenza alla deformazione allontana Pirandello dal clima verista nonostante la scelta di ambientare le storie nel Sud Italia faccia pensare ad un collegamento diretto con Giovanni Verga93. L'interesse per una precisa zona regionale, che apparentemente sembra accomunare i due scrittori, è dettato da ragioni molto diverse tra loro.

93 Pirandello nutriva una profonda ammirazione nei confronti di Giovanni Verga come testimonia il discorso celebrativo pronunciato in suo onore a Catania nel 1920.

In Vita dei campi l'attenzione rivolta ai ceti sociali più umili è finalizzata alla ricerca dei meccanismi che regolano l'intera società, ovvero la lotta per l'esistenza e la legge del più forte. Nelle Novelle per un anno il modo di guardare la realtà contadina è totalmente differente perché l'autore vuole cogliere l'assurdità della vita e la casualità che fa saltare ogni logica in linea con la propria concezione dell'universo. Nella rappresentazione poetica dunque il contesto siciliano si presenta profondamente trasformato perché l'umorismo consente a Pirandello di scomporre e riplasmare quelli spunti iniziali che rimandano all'ambito veristico da cui si allontana definitivamente94.

La focalizzazione su tutto ciò che è strano e paradossale fa perdere ogni legame con l'esperienza concreta e tende a proiettare la ruralità in una dimensione surreale. Il dato etnico dunque serve solo come punto di partenza per arrivare ad una più profonda descrizione della verità che smaschera le contraddizioni del mondo umano.

Nel documento La rappresentazione del mondo contadino (pagine 49-54)