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Pittori; 17 del 1077. S nominato con un antico Vefcovo di Fiefolc

pernome Guglielmone,inunmarmonellaPieve diSin Martino di Valdirnbbiana?IImotivo della mia [bisezio-ne s'intenderà dipoi.

Quali radici, ecome profonde non pofe( conten-tate*!,Accademici,eh'10portiunti.;jiodellamia Cini)ildettodegl'MuriciFiorentini,dell'cflcreil bello edifìciodiS.GiovannidiFirenzeflatopriinaun Tempio a Macie dedicato? dimodoché nulla menu,che ruttal'energia,cliforzadeldire de' figgicritici mo-derni è abbifognaro per allontanate,nongiàindicare una fimi!fir.donii

.

Tanto nonvorreiioancorarmi,che potette q-irt-diregimatead accaJeredell'invecchiatiopinionedella Pittura,edellaScultura111SLuca, mentre chifache non avvengt, chealeuti!dicoloro,che femorali petfua-ildelveni,nonvoglianoingraziadell'amichiti, ve-dereilmc£j>o,edaipeggiore appigliai•lonon pirlo diquegli,cuigiovalipreghieradiSalomoneper ottenctJaDio un cuor, docile,dito di queglialtri,a eoiparlavailgranDortoreAfonfilrrligìe hi pbantajma-ti,Mtfint.Me!<:ittjìeniniqualclumq-ttW'/in,guani amarqmcqmd prò arbitriofìngi poieft.Diquegli,cioè,

<«Ìparrebbe col togliereqjeilo errore,didetrarre,c di dareinceno modo digredito a quelle Immagini,edi fareuntonoalSimoEvangclitla,perquantoinvirtù dilleaccennate proibizionicinon polene, enoti dover-lequell'Attieicrcitarc.Mache?forfèavrannoeglii-o ri-morfodiandarcontro1II1conosciutaverni, e diellèr dameno d'unonclloGentile, quiiful'lllorico Ti-toLivio; chenelProemiodellefieMorieingenua*

meni-liprotelìò:Quae anteco-iditant,cindenJamve Ur-ica poemi! mjgit dcjotafaiu.'is,quamtacarrtiptit re-rum geSare-rum monumenlu traJuutur,fa «fcaffi/mare, wirtfelkreinanimòtfiNonfoncertamente enfi inti-ntatiidevoti inftngitori,fefindelprimo lecolo [orle-rònelliGhicfade'foggctti,cheilfalfofuivero ale-narono:Aprimo Jaetulo Preibyterquidam,plus

ae-is Di

Luca»a«to

quatreiulut tmfiliumetepitfcribendìt»md*mAffiti**

rumHìftoriits,

&

Romeiwi/emqugndgm cwfecit fabellam

<kSS. Pauli

&

Tbtdacìtuieiibui,tè-evtntit,facendoli autor dimenzogne per molto amara a S. Paolo,alche.

poferiparol'Evangeli(laS.Giovanni.Chi lo fcrive èil P.Onoralo di S. Maria Autor noto. [Aiùm-uCrit. L.i.) Adunque, mi Tentoiodire,féquelletanteImmagini non Tono opra dell'arte induftre deirEvangelÌlla,.in cai voi trovaremolte incongruenze, e di cui voi provate, eh' eglinon mailipotèvalere;donde mai nata fari1'or pinione,e quel primoallérir ,chelifece»ch'elleno de-lioufeiredaelTo ?Leopinioni(scuramentefonparta dell'anima, ebenché non abbiano talvolta fuori diTe oggettorealelorocomfpondentc;puredall' il teflì ani-ma,.da cui fortirono1"ellere,hanno ancheilnurrimenro, e quando non fono del tutto verità, fono almeno ombre, e diro così,fpoglielottilidìquella,efuoìveHigj,e copiefcherzofedellaTualuce.Dunquetaleopinione ,

che cofaebbedilimile allaverità?Le firade, che con-ducono allo fmacrimento, dipendon lempre dalla mae-ilravia, ecoli'indagine di doveprincipiòIo fmammen-to, più diJìcnro livìa rettalitrova.Perchèmai quol-ledivote FigurefarannoelleHate credute,efpacciate perdilui?Forfèperl'antichità,che vadanotuttora dimoftrando?

Nocertamenteidico io. Ed inprimo luogo non tuttemolìrano a chielTerlivoglia,un'etàmedelima, ondeilMillinoftelfofopracciratoIcorfebenillìmo in_-quellafuafeniplicitàlemaniere de' Simolacri diRoma afe rittiall'Evangelica,ederedifferentitraloro,e di-verfe .InipotelicheilSantoEvangelicaavene cono-fcìutodivillaMariaVergine,e1'aveliepiùvolte di-pinta, quelle dipinture non folamcnte, come ognun giu-dicherà,(larebberfiricoveratemolto dilungi da noi nel-laBitinia ,inAcaia,elimili,non nel cuordell' Italia;

maancorafarebbero(latetutteliniigtianti ,e pur non fono- Di più, nonvihauomcosi pellegrinonell'Iftoria Eccleftaftica,chenon fappia,chelefigure diMani-.

Pitto*

e. io col Santo Fanciullotralebraccia,ptincipiaronfìafare blamentealtempo de" Neftotiani, vale a dire correnda ilfecolaquinto,affinediteflificare ,e comprovarela maternità diLei:E quelle, checi lifanno vedere, vez-zeggianoilBambino,lipiùnate lodar» Filadelfo Libi-ci,,ditali,che vanno fono nomedell'Evangelifta, cosi fènve: 'Prje:rrrt fermata vejlìtm adea granitela neqm-quam redsleutem antiquìtatem.Edio foggiungo: vedanlì laipocogliabitidelledonneeffigiatine'Cimiteride'' Martiri,che vale a dire di tempo anche dopo all'Evan-gelìila,tredelle quali trovatenelCimitero di Pretes-to,diDionilìa,diProcopia,diTeodora,quanto,e quanto differifcanodallafoggia dipoi>Silentìo ebvalvige-ftm, quibus omnibusta/itlmImagimim aetatem offendi puf-fi piSores,fiulpterefqu*docebmt;non reminijèor cora-me,quaesiiquaexipfii ittfigriilur,efto igmt»orteuta-ftbuslunequafifaiffet jutebanturenim/e/odiademate.

Ehchelapretefa antichitàditaliOpere dovrebbefar vedere,da quel ch'ella è una diverrà attitudine,eun dif-ferenteabbigliamento.Senza andartantoindietroco*

tempi,mitiliunpoco,leciaggrada,inS.Marco di Fi-renze,copiataancora più volteinillampa,l'Immagine dimolàicoall'Aitar de'Ricci, che è una delie più ari-nole,chelìabbia(k par èfatta perla Samitfima Vergi-ne.)Eflàportafottolaricordanza d'incilìoned'edere fiataefpoftainRomainantico fecolo, emandata pofeia allaChiefa prelente per opera della Famiglia accennata, leggendovili,febben con errore nell'epoca;

VLTVSTA HAECDEIGINITfUCISIMAGO IN VATICANA BASILICAEVPSAPORTAM SANCTAM ORATORIO OLIM A IOHANNEVII,P.M. SALVT1SANNO OCCHI. CON5TRVCTO DIV SERVATA ATQyS AD HVHC OlhM RELlGIOSISSIMe CVLTA-CVM lAM TEMPLVM 1LLVD IN JVGVSTIORtM FOHUAMJLEDIGENDVMDETVRBARETVRIRVDERIBVS. .IPVTA EST. ET NEQVA AVT 5ALTEM MINIMA IN EAM

DEVOTIONIS1ACIVRA FIEBETINHANCARAMROMA TRANSLATA MDCII.

"Al.

So DiLucaSanto Altrafenefirifcontrifquilìtamente rapprcfcntatainaitai anticaGemmadelMufeo Vettori,oggi nel Vaticano, doviiiofilfimo,illurtraradall'eruditilfimapenna delSig..

Commendatore Francefco Vettori, c Dintrevoltecol-, leItampc pubblicata:E11concepitecome nonipolla ftar-fenealgiudicio di chi nons'intende di quelle cole,edì piùnonammettein Tefiordìcriierio.Si puf> eglipafiat, lenzamaravigliarliciò,chelafciò Te riitoClaudioBoillin fopraecennaioinfavellandodiS.Maria Primeuna;la quale i fatta da Santo Luca, per quanto ne dìmofira la maniera di dette Santa.Noncifidiamo digrazia di que-lliperiti.E'dipinta inuna Tavola di legno.SariPietra lapartìd'AntiochiaaRoma, e fa donata dadettoSanta Apofloloa Santa Romolo-QuefiaImmagine è in mezzo a due fiatitene, unadi$.Pietro,1'altradiS.Luca. Più per altro induce maravigliailfalliiragionare,che fopra di ciòfailLanducci con dired'una di quelle Immagi-ni,ch'egli èandato cfaltando collafama diS.Luca:

// pennelleggiamentodel JàgroRitrattaprimieramentelo fa conofiere, eIrdichiaradell' iftejìamaniera,e fiuola, the fona CaltreOpere ftìmatiffime dì quefto Pittore Luca Santo. Ella è dipìntainmia Tavola dì legname bianco>

d'altezza didue palmi,epocopiù, e larga ano, e mez-zo, alquanto concava dalla parte pofleriore, ccoirveffad' avanti, a guifad'mio albergo, che forfè cometale l'ufo-vailSanto Pittore invitafua portandola avanti al col-lofinezieinvero.)L' effer inquefiagaifaadattata,e eommoda aportarjì,corrobora,pare ame,ilpareredi quel-li ,chelafciarouo firitio,cheS.Lucafempre,dovunque an-dava,laportaflefeco-Chi mai nellefigure ,di cui lìra-giona, ravvifar faprà1'etàdelSanto?E ben farebbe un»

mila* venturatroppoItrana ,che col paragonenonfi di-ftinguefièdall'occhiodell'artelafatturad'un'etàda_.

quellad'un'altratanto dittante-Concludc.fi,che per1' antichitàsifatto equivoconon può ederefiatoprefo

.

La medefimità bensì dei nome è forza, chelia fia-talacagione,chefialiattribuitaaSanto Luca Evangeli-fiigran patte di quello,che opraìdiun altro Luca.Due

Ghia-Chiariti pieperfoneAiteinFirenze, un folofondimenati coldivariodicantifecalinon apprezzati.Due Zanobi Vefcovi di Firenze,e di Fiefolecolla difcrepanza di fcco-]i,fenongliavvertival'Ammirato, panavano anch'og-giperuno, qualmentepafTatiperuno fonoìdue Eugenj fcoperriora nella Chicli Fiorentina dal celebreSig- Gio-vanniLami. Cosi quando Nicefora fcruTe, chelepiù formolo pregiate FigurediMaria eranoIlare pennelleg-giatedall'Evangelìlla,eglinon avea conofeiuto,nò fa-puto d'altriLuca Santi,Eche(iacosi,ill'opra men-tovatoMafTninarra,cheilSimulacro fopra diviato di Bologna ha una ricordanzacosi cfprcITa:OpvsLucàe Can-cellaaii,affilio,che vennecreduto proprio di chi fcrif-fe1'EvangelioSanto.Machi, apento dirittamente, dalieScritture,odall'Operede'Padri,troverà,cho quelLucadell'Evangelioiìaflato ,oiìapotutoeiferc addiniandato Cancellarius?Sifa,cherifpettoaltempo diquello, èvoce nuova, e poi voce particolarede' La-tini,quandoilSantoerane tanto alieno.

Tutto quello, o Accademici,fallradaaben co-nofeere,chelebarbaricheetàingranditenebre furono involte, eciguida a quello, che ha feopcrtoil mentova-to foggetmentova-tochiarimmotra'Letteratid'ItaliaSig. La-mi, nelrenderpubblica,cometeflèha facto,l'im-portanteRelazionedellaSacraImmagine diS.Maria Impegnerà ,da un MS.craendola dellaR. ic cardiali a .Inella ferino è relativamenteallaricordanzafupramentovata, chedipintoredellaTavoladell'Iroprunetane «a grand* ServodiDio, edi faina vita,tieflroFiorentino, ilqualeaveva nome Luca, Santa volgarmente tbiamato;

equand* faceva FiguradìnaftraDonna, prima confif.

fandofi,ecomunkandofi,e uèalcunprezzopigliando.

Eben così foggiugne1"editore:AquefloLuca Santo, Pittore Fiorentinofi dee credere,che alludalalettera de'Fiorentini fritta nel 1385. e riportata dal Cafoni,ove fidice,che credefi quefta fiera Immagine efere fata di-pinta daS luca. Ci diedetalrelazione,giacchelecofe,.

chelìdicono inefla ,ergben quattrolécoli,che s'igno.

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la DiLuca Santo raranonellaTofana, elanarrazion diquslla rifreglia-vaciad efaminarepiùmaturamenteleftoria pollerio-ri,colle qualielfinon11accorda: ed.ilfumo deità me-de (imafpoglim dalle coféinfililiIleo tinelleNovelle rac-colto, (irebbe,che Alcuni uomini abitami interna all'Ini-fruttilaefieniefiportati avìfitare iLuoghi fanti dì Pale-fiina,firifalvttteronel tara ritorno di confitrarfituttia Diocolmenar vita eremiticane' lorocontorni;ed arriva-tialloropaefi manifefiarmoilhr,fiottopropalilo a Bua-fioPrete, Rettore forfeà'alcuna Cbiefa, e confortati da ejfafiparlaronodavanti al Ve/cova di Firenze,ilanale approvòUlaro penfiero,* tantoejjo,quanto altre pie perfi-ne contribuironoallaJpefi della erezioned'mt Romitorio, e Cappe/Infitto il titolodiS- Stefano-Quindi

ilVefèo-wmafiada devozione verfi la Madre di Dio,fece fare, edipingereuna Tavoladinofira Danua daun Pittore Fio-remino,uomo di finta vita,ilqualeaveva nome Luca, e.volgarmenteerachiamatoLoca Santo:e fatteti Qua-dro fucollocatodal Vefcovo nella Cappella del Romitorio, dove viperaqueiRomiti,eloroD'tfiepolifinaall'anno ii+o. in cui per una gran peflilenza rimajèdefilataquel Santuario, ficcanteinaltrafintileLeggenda,quafi di pa-riantichità fi racconta-Mwfappiamo di certe,ebela Pieve di S. Mariadell'imprsmetaviera nel 1040.ela nofira Leggenda vuole,chelafondazione del detto Romitorio figu'tjfenei1097- Rifognerà dunque dire, ebeilRomitorio mafu principiodellaPieve,eebelafieraImmagine è pofteriere aqueftaChiefi ,chepure portailtitolod'iS.

Maria.Mapotrebbe avere sbagliatoilnoftroIfiorke nel tempo,e.che l'erezionedelRomitorio(forfèquellodi 5.Stefano in Bifonica) fejfipiù anticamolto,e quindi poiave/feavutaerìginela'Pievedell'Impruneta.Una dellepiù filmabili notizie,ebe fi contenganoinquefla Leg-genda èildirfi,ebea Firenze vi era un Pittore,il qua-lefi chiamavaLuca Santo,e ebe avea gran divozione a dipingereleFiguredinofira Donna; poichécosiJi viene a fiuoprìrel'equivoco prefi da tanti,etanti ,e già fu-Moratodal Tiltemont,edaaltriCrìtici,dai, ebe San

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LucaEvangelicafi/fi Pittore,e abbia dipinto varie Im-magini deliaBealiffint*Verghe,lequali fino venerate in diverjc Città,e ferialmente inItalia , carnea Rama,ed a Bologna. Ecco, cbefi conefee chiaramente

dall' ifleffa<h pinione,cbe fi avena, anche dalle gemi piùfiatatocinel quartodectmofecola,cbeqttefiaLuca Pittore con/ufi colf Evangelia,eraunPittoreFiorentino,cbevìveva net fecolaundecime, olìintorno; ondelanoftra Cittàpuò con (infimaglormrfi a" eferfi fatta fimpre diftinguere nel cultodellaBeaWfimaVergine,eavertafemprepiu pro-pagataneWaltre Città£balia,noneffendi,mai mancati inleiuomini di raro talento intuttel'artipiù belle,e

«ellaPittura ancora ,finone'ficohpiateuebrofirepiù barbari. L'acutezzade'

Fiorentini,imencultiancora,ha faperatalafapienzade'Greci,nppreffòde'quali fi trova pureladabbenaggine d' avere/c'ambiato-alcun Pittorede' tempi pofteriori conl'Evangeli/laSan Luca,cbenonha mat faputo nulla dì quefi Arte. Cosìildottiamo. Auto-redelle-Novelle..

Quindi con ragioneili'altrovakrofoScriitoreDeSacrìt iwagni(W, ragionandodellaFigura fopraddeita (che, quali comeL'Ercole delrtottroCortilde'Piti»ATZlnnox EPTON, poetajjr iC0rdoQpvs Lvcae Cancellami) fcm-brò di dover argomentareraliuma Saveto-Luca Evange-lia,LucaniDeiparae Imagìnemefonnafe,

&

forfitan fuijjepraelaudatumLucaniFtoreutiiium,praecipue qua-ntum vita perfruebatur undecima faecula,quemadmodum arecenjitaHiflorìaexpolìmur,

&

etiam quìa erat for-taffite gente Cancellerianobiliiam a piuribut fieculisin Etrurta,quod non parum innuitur ab eias opera gratis praejliia.Iccìrco fi LucastlleCanccllarius dhitur,

&

an-noiitìo-vulgarìtaerae Boiiomam tramlata fuitilla /an-ciaImago Deiparae,diciopti/nepoteft FiorentiniLacae, non Evaiigeliflae,eamintereffe ;ér primum Fiorentino, detnde vero.five lucri,five reveremiae maiorh adquìren-dae canjfa, five tandem ex ignoranza,Evaiigeliflae

v'rn-dicatamfuìfe. • 6J

Equi

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24 DiLuca Santo Pittore.

EquiveramenteilmedelimoFiladelfiapare,che voglia «ferire in forfè quel CancellartusallaMagnate Fa-.migliade'Cancellieri diPiftoia,un de' qualilipatene

direFiorentina.Senon che,feciò egliintende,elfi han-nolaCittadinanzanollradalrjja.inqua; ela Fami-glia(IcIFanon veggio, chefichiamallede' Cancellieri prima chenetduodecimo fecolo,quandoebbeilGran CancellieratodelRegnodiFranciainperfonad'un_

certo

Piero-Direi«travolta,edeglinè andrà perfuafo, cheun' altraftirpedettalide'CancellierifiorìinFirenze, feb-benequiviunpo'tardidimorando in Via Maggio, in unaricordanza dellaqualeioleggofonol'anno 14.54-Io "BiancodiGhimzzadiCancellierediHoffolanaiuolo inViaMaggio:lochemi dà a fuppom,checofloro abbiano avutounCancellierepiùamico,chetalnome rendette gentilizio; ed è colàcena per iitrumenti dame veduti,checollorogiàebberoloroabitazioniverfoil ColtellodiS.Cafciano.Efenzaquellinoneravifin nel1158-SerCancellierediVenuto Notaio Fiorentino?

Maquanrunqueiofentailmioanimo tutto accen-derli,ed infiammarliacelebrarelaPatriamia,che ta-leufurpazionc dialiaimaggiorfantità,edantichità, ha potuto perlete Ilimonismi ediforfèfeifecoli confe-guire;nondimeno più apropolitomipatéil raffrenar-loper ora colnon porre, lardatemidircosì,la Fio-rentinitàdelPittoreperarcilìcura.AH'inclitapoi Profetinone dellaPitturariman Tempre onorevole, che di dueLuca SantiliIlafattounmiIto;I'uno richiaman-dodall'Acuii, e dilla Bìtinia nelle fuppnllefuepitture:

l'altraveracementeinTofcana,e per1'Icalia :eche rionhadubbio,chel'Opere delpennellodevacodilui havolutoIddiobenedettocon molti miracoliUlulitire, qualmenteognuno

ravvila-FINE.

SOMMARIO.

S.Laca Evangelifla no» potette ritrarre Maria Santigima, non fola perchè nonfu Pittore>ai Statuario>bensì fa Medico;ma perchè efendo flato Ebree,epofiia Cri-fliano,ilfareImmaginiequejledueReligioniera proibito,ac.11.

eTeg.Eperchèverijtmilmcnte non conobbedivedutaN. Signora,ic-i+ (iS.

Sa//'undecimafecolefarmi dipinte a/cune di quelle,che vati fittonome àilui ,da un Luca chiamato Santo, Pit-tore,ficredeanco.da' foreflieriFiorentinoac.aia Sulficaiodecimaquarto,per fiatare,che diciò

fi aveva ,

fu fiamhiatoquefticoll'Evang.ae.ai, efcg-Efudi' vulgatodatanti ,cheèuna fiurìtà,ac.9.efcg.

-1-1654

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