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Nessuno.

Camminavo io sola. Nessuno.

Dipingendo le aurore col mio unico colore di solitudine. Nessuno.

Ripetendomi in tutte le disperazioni. Zittendo da dentro il grido che ti cerca. Accatastando ideali in ogni verità spezzata. Ferendo le spighe col mio dolore per alzarti. O disperso!

Come ho innestato l’anima mia nell’azzurro per trovarti! E così, folle verso l’alto,

bruciandomi gli occhi della luce più rossa per averti, quanto ho seguito la fuga della mia emozione più avida per gli ospitali ori crepuscolari!

Finché una mattina… Una notte…

Una sera…

Restai come colomba accoccolata, e mi trovai gli occhi grazie al tuo sangue. Albe di divinità

svegliarono meravigliosamente le mie valli. Frane!

Letti!

Rondini! Stelle!

Aurore durevoli e svelte! Tutto in te:

sole selvaggio! Ed io?

Una verità semplice per amarti.

Transmutación

68

Estoy sencilla como la claridad...

Nada me dice tanto como tu nombre repetido de montaña a montaña por un eco sin tiempo que comienza en mi amor

y rueda hasta el infinito...

(¡Tú...!

Casi paloma erguida sobre un mundo de alas

que has creado en mi espíritu.) Tú lo dominas todo para mi claridad.

Y soy simple destello en albas fijas amándote...

Ningún viento agitado seduce mi reposo de ternuras naciendo y apretándose entre tu mano

y mi sollozo.

Una afluencia de ríos por nacer, y golondrinas mudas, se estrecha contra mí

allí donde tu alma me dice al corazón la palabra más leve.

Mis pies van despegados de rastros amarillos y escalan techos infatigados de mariposas

donde el sol, sin saberlo, se ha visto una mañana, deslumbrante...

Para amarte

me he desgarrado el mundo de los hombros, y he quedado desierta en mar y estrella, sencilla

como la claridad.

Aquí no hay geografía para manos ni espíritu. Estoy sobre el silencio y en el silencio mismo de una transmutación

donde nada es orilla...

13

68

Tramutazione

Sono semplice come il chiarore…

Niente mi dice tanto quanto il tuo nome ripetuto di montagna in montagna da un’eco senza tempo che comincia dal mio amore

e gira all’infinito…

(Tu!... Quasi colomba irta su un mondo di ali

che ha creato il mio spirito.) Tu lo domini tutto per il mio chiarore.

E sono semplice sprazzo in albe fisse amandoti…

Nessun vento irrequieto seduce il mio riposo di tenerezze che nascono e si stringono tra la tua mano

e il mio singhiozzo.

Un’affluenza di fiumi non nati e di rondini mute mi si stringe contro

là dove la tua anima dice al mio cuore la parola più lieve.

I miei piedi vanno scollati da tracce gialle e scalano tetti instancabili di farfalle

dove il sole, senza saperlo, s’è visto un mattino scintillante…

Per amarti

mi son strappata il mondo dalle spalle, e son rimasta priva di mare e stella, semplice

come il chiarore.

Qui non c’è geografia per mani né per spirito. Sto sopra il silenzio e nel silenzio medesimo di una tramutazione

in cui niente è sponda…

Amanecida

69

Soy una amanecida del amor...

Raro que no me sigan centenares de pájaros picoteando canciones sobre mi sombra blanca. (Será que van cercando, en vigilia de nubes, la claridad inmensa donde avanza mi alma. Raro que no me carguen pálidas margaritas por la ruta amorosa que han tomado mis alas. (Será que están llorando a su hermana más triste, que en silencio se ha ido a la hora del alba.) Raro que no me vista de novia la más leve

de aquellas brisas suaves que durmieron mi infancia. (Será que entre los árboles va enseñando a mi amado los surcos inocentes por donde anduve, casta...) Raro que no me tire su emoción el rocío, en gotas donde asome risueña la mañana. (Será que por el surco de angustia del pasado, con agua generosa mis decepciones baña.) Soy una amanecida del amor...

En mí cuelgan canciones y racimos de pétalos, y muchos sueños blancos, y emociones aladas. Raro que no me entienda el hombre, conturbado por la mano sencilla que recogió mi alma. (Será que en él la noche se deshoja más lenta, o tal vez no comprenda la emoción depurada...)

14

69

Alessandrini (eccetto il 1° e il 18° verso che sono endecasillabi) assonanzati in a-a nei versi pari.

Sorta

Sono una sorta dell’amore…

Strano che non mi seguano uccelli a centinaia beccando canzoni sulla mia sagoma bianca. (Sarà che stan cercando, nell’insonnia delle nubi, il chiarore immenso dove la mia anima avanza.) Strano che non mi molestino smorte margherite per la rotta amorosa che han preso le mie ali. (Sarà che stan piangendo la sorella più triste, che in silenzio se n’è andata all’ora dell’alba.) Strano che non mi vesta da sposa la più lieve delle brezze miti che cullaron la mia infanzia. (Sarà che tra gli alberi va indicando al mio amato i solchi innocenti sui quali camminai, casta...) Strano che non mi lanci la sua emozione la brina, in gocce da cui allegra la mattina s’affaccia. (Sarà che dal solco dell’angoscia del passato, con acqua copiosa le mie illusioni bagna.) Sono una sorta dell’amore…

Da me pendono canzoni e grappoli di petali, e tanti sogni bianchi, ed emozioni con ali. Strano che non mi capisca l’uomo, sconvolto dalla mano semplice che raccolse la mia anima. (Sarà che in lui la notte si sfoglia più lenta, o che non comprenda l’emozione epurata.)

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