“BENE IL DDL DEL MINISTRO MELONI SUL-LE POLITICHE GIOVANILI” – NOTA DI ROSI (PDL)
Il consigliere regionale Maria Rosi (Pdl) plaude al disegno di legge del ministro Giorgia Meloni con-cernente le politiche giovanili per gli aspetti che si riferiscono al recupero di spazi comunali, ca-serme in disuso e immobili confiscati alla crimi-nalità allo scopo di incentivare le aggregazioni dei giovani e le attività di teatro, musica, cinefo-rum, sport e volontariato. Secondo la Rosi, i gio-vani che cadono nel tunnel della droga possono essere recuperati se inseriti in contesti sociali che permettano loro di sviluppare altri interessi e, in questo senso, “il disegno di legge del mini-stro rappresenta una concreta soluzione al pro-blema”.
Perugia, 10 luglio 2010 – Il consigliere regionale Maria Rosi (Pdl) interviene sul disegno di legge sulle politiche giovanili portato avanti dal mini-stro Giorgia Meloni: “Finalmente dopo molti anni si propone una valida alternativa ai ragazzi per la droga, con il progetto che prevede di recuperare spazi comunali, caserme in disuso, immobili con-fiscati alla criminalità in favore delle associazioni attraverso le quali i giovani possono svolgere at-tività di vario tipo come teatro, musica, cinefo-rum, sport, volontariato. Per l’Umbria, che vanta un primato europeo per lo spaccio di droga, que-ste comunità giovanili sarebbero la prima vera concreta soluzione a un problema che fino ad oggi – afferma Rosi - nessuno aveva avuto il co-raggio di affrontare in termini sociali. Come ho dichiarato più volte non è pensabile di risolvere il problema della droga con il semplice proibizioni-smo, ma è importante costruire con i giovani la loro formazione sociale e civile che passa soprat-tutto fra momenti aggregativi. Vanno recuperati i giovani che sono caduti nel tunnel della droga e lo si può fare solo se essi vengono inseriti in de-terminati contesti sociali, che permettano loro di sviluppare altri interessi”. “In questi giorni – con-tinua - è stata messa in commercio una nuova bevanda che si sta vendendo nei locali milanesi a fine serata che, se ingerita, fa risultare negativo il test alcolico. A mio avviso non possiamo inse-gnare ai giovani a trovare scappatoie per eludere le proprie responsabilità e i danni fisici che com-porta il bere. Per questo dobbiamo supcom-portare l'azione di chi sta proponendo un’alternativa se-ria ai giovani per aiutarli a crescere cercando di investire le loro energie in attività sane”. “Proprio in un momento di crisi – conclude - dobbiamo in-vestire sui giovani e guardare al loro futuro. E' il momento di dare a espressioni come ‘disagio giovanile’ e ‘prevenzione sociale’, usate ed abu-sate nelle campagne elettorali, delle risposte concrete. Un plauso, dunque, al ministro Meloni, per il coraggio dimostrato nel compiere delle scelte per il bene dei giovani”.
“MENTRE IL GOVERNO BERLUSCONI CERCA DI SANARE I CONTI DELLO STATO, LA GIUNTA MARINI SI PERMETTE LUSSI SULLE SPALLE DEI CITTADINI” – NOTA DI ROSI (PDL)
Il consigliere regionale, Maria Rosi (Pdl) punta il dito sulla Giunta e sulla sua presidente, Catiuscia Marini, invitandola “a smetterla di piagnucolare contro il Governo che sta cercando di sanare i conti dello Stato, mentre la Regione Umbria si permette veri e propri lussi sulle spalle dei poveri cittadini”. Il riferimento di Rosi è “ai 50 mila euro di beneficenza per la diffusione del commercio
‘equo e solidale’ e alle spese sostenute per i viaggi di amministratori e dipendenti regionali per il progetto di potenziamento dei rapporti tra Umbria e Russia”.
Perugia, 19 luglio 2010 – “Nel mezzo di una grande crisi dove sono necessari tagli e rigore, la Giunta Marini si permette veri e propri lussi sulle spalle dei poveri cittadini. Poi ha anche la ‘proso-popea’ di dire ‘no’ ai risparmi di 130 milioni di euro imposti dal Governo”. Così Maria Rosi (Pdl) attacca la presidente della Regione, Catiuscia Marini che, “con assoluta sfrontatezza e senza vergogna continua a ‘piagnucolare’ contro il Go-verno che sta cercando di sanare i conti dello Stato”. “La sinistra umbra – aggiunge – continua a dichiarare che le famiglie umbre non arrivano alla terza settimana del mese, ma allo stesso tempo si spendono 50mila euro per una benefi-cenza mirata, vale a dire al progetto ‘Cose dell’altro mondo’, approvato dalla Giunta regio-nale e che consiste in sette cooperative che si spartiranno i contributi regionali per diffondere il commercio equo e solidale. Un progetto fatto rientrare nell’impegno assunto dalla regione, nel 2007, per promuovere specifiche iniziative di in-formazione e educazione nelle scuole finalizzate al rafforzamento del diritto del consumatore ad essere informato sugli effetti ambientali e sociali derivanti dalla produzione e commercializzazione dei prodotti Comes”. Sempre rivolgendosi alla presidente Marini, Maria Rosi dice di comprende-re “l’importanza di questi prodotti equo e solidali, ma quei fondi potevano essere impiegati in altra maniera. Non si può certo dire – commenta Rosi – che la Giunta Marini non sappia sprecare il de-naro pubblico. Infatti è stato approvato un altro
‘bel’ progetto per potenziare i rapporti tra Um-bria e Russia. Si tratta della continuazione dell’iniziativa che ebbe tanto successo nel 2009 a San Pietroburgo in merito alle produzioni agroa-limentari umbre, integrate ad attività culturali per dare ‘un’immagine complessiva della regio-ne’”. Per Maria Rosi, “viste le premesse la nostra Presidente non poteva rifiutarsi a far partecipare l’Umbria, tenendo conto dei risultati ottenuti dal-le sinergie attivate con l’Ice, a quella con Vinitaly Russia, con due work-shop, rispettivamente a San Pietroburgo e a Mosca, ‘a favore delle pro-duzioni agroalimentari di qualità! E oltre alle a-ziende umbre, la presidente ha ritenuto
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spensabile, per gravare ancora di più sulle ta-sche dei contribuenti, mandare in missione due assessori accompagnati dal direttore regionale Agricoltura e foreste, dal dirigente del servizio Promozione prodotti agroalimentari e politiche di sviluppo locale, oltre che da un giornalista. Mora-le della favola – sottolinea Rosi – tutti in vacanza per cinque giorni a spese della Regione. E’ chiaro che i rapporti con la Russia dovrebbero essere molto cari alla presidente Marini, poiché ha deci-so di mandarci un’altra delegazione in vacanza.
L’occasione riguarda la firma del protocollo ‘azio-ni congiunte per lo sviluppo economico attraver-so la valorizzazione degli ambienti naturali’, per la quale sono partiti l’assessore all’Agricoltura, Fernanda Cecchini e l’assessore al Commercio, Fabrizio Bracco. Il progetto – spiega – riguarde-rebbe i parchi, o per meglio dire, la valorizzazio-ne degli ambienti naturali. Chiaramente se la de-legazione non fosse stata stanca, dopo una gior-nata fra i parchi di San Pietroburgo, avrebbe po-tuto fare una puntatina al Festival Internazionale della musica”. A questo punto, Maria Rosi, chiede alla presidente della Regione, “con quali criteri questo progetto ha avuto precedenza su altri. E ancora, quali sono gli irrinunciabili benefici che la L’Umbria trae da questi progetti. E se ciò deve servire a far fare viaggi ai nostri assessori o diri-genti, perché non indire un concorso dove il più meritevole vince un viaggio turistico culturale?
Sarebbe a tutti più chiaro l’intento”. In conclu-sione, entrando in un altro argomento, per Maria Rosi, “la presidente Marini non vuole neanche af-frontare i tagli relativi alle Comunità montane, per le quali il precedente Esecutivo aveva stan-ziato 3,4 milioni di euro per la loro sopravviven-za. Credo – polemizza – che sia vitale averne una al lago Trasimeno, a 200 metri sul livello del mare”. “In considerazione di tutto ciò, – conclude l’esponente del Pdl - visto che ci possiamo per-mettere tali sprechi, significa che le nostre finan-ze sono floride, quindi è ora di smettere di pia-gnucolare sui tagli e lavorare invece affinché la Regione funzioni al meglio”:
REFERENDUM ACQUA PUBBLICA: “IN POCO PIÙ DI DUE MESI RACCOLTE QUASI UN MI-LIONE E MEZZO DI FIRME. IN UMBRIA 15MILA ADESIONI” – NOTA DI STUFARA (PRC-FED. SIN.)
Il capogruppo regionale di Rifondazione comuni-sta, Damiano Stufara, sottolinea il “grande risul-tato” ottenuto dalla campagna per la raccolta di firme del referendum sull’acqua pubblica che ha totalizzato un milione e mezzo di adesioni a livel-lo nazionale e 15 mila in Umbria. Necessario ora, secondo Stufara, “proseguire nella mobilitazione referendaria, come pure riconsiderare le forme di gestione del servizio idrico in Umbria, ponendosi l'obiettivo della completa ripubblicizzazione del ciclo delle acque”.
Perugia, 19 luglio 2010 - “La grande
mobilitazio-ne iniziata più di 2 mesi fa per i tre referendum sull'acqua pubblica ha permesso di raccogliere quasi un milione e mezzo di firme, che saranno depositate oggi lunedì 19 Luglio presso la Corte di Cassazione per essere certificate”. Così il ca-pogruppo regionale di Rifondazione comunista-Fed. Sin., Damiano Stufara che sottolinea il risul-tato “positivo” dell’iniziativa in Umbria: “Solo nel-la nostra regione sono stati quasi 15minel-la i citta-dini che hanno firmato per tornare ad una ge-stione pubblica e partecipata del servizio idrico, contrariamente a quanto stabilito dal decreto Ronchi, che prevede invece l’espropriazione della gestione del servizio agli enti locali, a tutto van-taggio dei privati”. Il positivo risultato ottenuto nella fase della raccolta delle firme fa dire al ca-pogruppo di Rifondazione che “diventa sempre più pressante la necessità di riconsiderare le forme di gestione del servizio idrico nel nostro territorio, ponendosi l'obiettivo della completa ri-pubblicizzazione del ciclo delle acque”. Stufara dice che il “popolo dell'acqua” ha rappresentato e deve continuare a rappresentare un “modello di azione dal basso, capace di attraversare la di-mensione sociale e quella politica e di porre al-l'ordine del giorno una proposta immediatamente operativa, e corrispondente alla volontà della grande maggioranza della popolazione. Questo esempio di mobilitazione – aggiunge - può e de-ve essere ripreso per riportare all'attenzione di tutti le grandi questioni di democrazia e di giusti-zia sociale presenti nel nostro paese, continua-mente cancellate dal dibattito politico fra i due poli che è sempre più ripiegato su se stesso, e incapace di rappresentare gli interessi della co-munità”. Per l’esponente di Rifondazione comuni-sta, l'acqua è un “bene comune” il cui utilizzo deve rispondere a criteri di “utilità pubblica”: “La distinzione astratta fatta dal governo Berlusconi tra la proprietà pubblica dell'acqua e gestione al 40 per cento privata del servizio – argomenta Stufara - nasconde in realtà l'obbligo per gli enti locali di mettere sul mercato i servizi idrici, con evidenti ricadute negative sia per la qualità della gestione che per le tariffe a carico dei cittadini”.
Stufara ribadisce, infine, “l’assoluta contrarietà”
a ogni norma che obblighi la privatizzazione del servizio idrico in Italia. E assicura che nelle pros-sime settimane il proprio partito si impegnerà
“affinché prosegua la mobilitazione referendaria e affinché il referendum, una volta ammesso, abbia l'auspicato esito positivo”.
PRG CITTÀ DI CASTELLO: “SOTTRARRE IL NUOVO PIANO A MERCANTEGGIAMENTI E TENTAZIONI CLIENTELARI” – DOTTORINI (IDV) CHIEDE CHE VENGA APPROVATO DO-PO LE ELEZIONI
Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Idv in Consi-glio regionale chiede il nuovo piano regolatore di Città di Castello, presentato in questi giorni, venga approvato dal prossimo Consiglio comuna-le e non da “un organo con il mandato a termine,
POLITICA/ATTUALITà
una maggioranza retta da un pro-sindaco non scelto dagli elettori e un quadro di rapporti politi-ci a dir poco anomalo”. Per Dottorini il nuovo Prg dovrà essere al centro del dibattito della campa-gna elettorale per le prossime elezioni comunali, con un serio confronto tra tutte le forze politiche, i candidati a sindaco, gli operatori economici e sociali del territorio, le associazioni ambientaliste e i comitati civici”.
Perugia, 22 luglio 2010 - “È fondamentale che il nuovo piano regolatore di Città di Castello venga approvato dal prossimo Consiglio comunale e non da un organo con il mandato a termine, una maggioranza retta da un pro-sindaco non scelto dagli elettori e un quadro di rapporti politici a dir poco anomalo”. Con queste parole Oliviero Dot-torini, capogruppo in Consiglio regionale dell’Italia dei Valori, chiede ”un atto di responsa-bilità” in merito all’iter amministrativo dell’atto e sottolinea la necessità di sottrarre il nuovo Piano a “mercanteggiamenti e da tentazioni clientela-ri”. A giudizio dell’esponente dell’Idv “non è pen-sabile che in piena campagna elettorale un'as-semblea in scadenza si appresti a deliberare su un atto fondamentale per il futuro della città e del suo sviluppo economico, ambientale e pae-saggistico”. “Solo con il nuovo Consiglio comuna-le – continua Dottorini – sarà possibicomuna-le approvare un Piano regolatore privo di vizi elettoralistici. Il rischio altrimenti è di predisporre una campagna elettorale basata interamente sul Piano regolato-re e magari sui favori ad esso legati, cregolato-reando le condizioni per disilludere molti cittadini. Già nelle prime elaborazioni – aggiunge il capogruppo re-gionale dell’Idv - si evidenziano scelte a dir poco discutibili, in linea con le numerose varianti già approvate e con il totale abbandono vissuto dal centro storico in questi ultimi anni. Per questo proponiamo che il nuovo Prg sia al centro del di-battito della campagna elettorale per le prossime elezioni comunali, con un serio confronto tra tut-te le forze politiche, i candidati a sindaco, gli o-peratori economici e sociali del territorio, le as-sociazioni ambientaliste e i comitati civici. Dob-biamo evitare gli errori del passato – sostiene Dottorini -, dal caso della ex-Fat al ‘mostro pro-gettuale’ della Piastra logistica, dal degrado della città allo stato di misero abbandono dell’ex O-spedale, simboli di miopia politica e di un immo-bilismo amministrativo che per troppo tempo hanno caratterizzato la vita politica di Città di Castello”. “Come Italia dei Valori – assicura Dot-torini - ci impegneremo in ogni sede perché l’attenzione al nuovo Piano regolatore resti alta e non si abbandoni l’esame di quell’atto alla misera trattativa politica o al braccio di ferro tra poten-tati più o meno trasparenti. Nei prossimi mesi – conclude - avvieremo un percorso di partecipa-zione al fianco dei cittadini per condividere con loro le priorità e i principi a cui il nuovo Piano re-golatore dovrà ispirarsi”.
“GOVERNARE SIGNIFICA CONFRONTARSI, ANCHE ASPRAMENTE” – BRUTTI (IDV) RE-PLICA ALL’ASSESSORE ROMETTI
Il consigliere regionale e fiduciario dell’Italia dei Valori, Paolo Brutti, replica all’assessore regiona-le Silvano Rometti (Socialisti) aggiungendo un nuovo capitolo al confronto tra Idv e Socialisti all’interno della maggioranza di centrosinistra.
Nel sottolineare che governare “significa confron-tarsi, anche aspramente”, Brutti punta il dito su alcune criticità: pedaggiamento Perugia-Bettolle, lavori collegamento “Perugia-Ancona”, società Sase, holding trasporti, fotovoltaico.
Perugia, 22 luglio 2010 - “L'ossessione del con-senso la lasciamo al centrodestra che a colpi di spot ha ridotto alla fame l'Italia e la nostra re-gione. Governare significa confrontarsi, anche aspramente”. Paolo Brutti, fiduciario regionale dell'Italia dei Valori e consigliere regionale, repli-ca all’assessore regionale Silvano Rometti e ag-giunge un nuovo capitolo al confronto tra Idv e Socialisti all'interno della maggioranza. “Io – dice Brutti - so benissimo che a depredare le casse regionali sono stati Tremonti e Berlusconi, non certo Rometti. Sta di fatto che il suo assessorato si occupa di settori decisivi che hanno un impatto diretto sull'economia e sulla sostenibilità ambien-tale”. L’esponente dell’Idv, rivolto a Rometti, e-lenca quindi una serie di questioni aperte: “Si è accorto che è stato pedaggiato il raccordo Peru-gia-Bettolle senza che un euro arrivasse per le opere umbre e nemmeno le manutenzioni del raccordo stesso e che una uguale sorte rischia di farla il raccordo Terni Orte? La Regione non siede nel consiglio di amministrazione della Quadrilate-ro che guarda desolata le macchine operatrici ferme sulla Perugia-Ancona? Pensa che sia suffi-ciente dire che mancano i soldi e che la magi-stratura è responsabile dei ritardi? La Regione non siede nel Consiglio della Sase che ha perso un terzo del capitale e va ricapitalizzata con ri-sorse fresche destinate anch'esse a finire brucia-te? Per questo capolavoro riusciremo a trovare denaro? Mancano le risorse per la mobilità, ma la Regione ha erogato la totalità del Fondo naziona-le trasporti? Con quei fondi potremmo fronteg-giare meglio i tagli. Certamente la holding dei trasporti apporterà grandi benefici, ma per ades-so porta ades-solo altri costi”. Brutti passa poi alle po-litiche energetiche: “La delibera sul fotovoltaico–
spiega -, tuttora piena di incongruenze, dopo il nostro intervento è stata modificata con effetti retroattivi salvando i 200 progetti presentati prima della conferenza dei servizi, per un valore di 3,5 milioni di euro che Rometti stava per mandare al macero. Queste – conclude Brutti - non sono polemiche, sono cifre, e una Regione si governa conti alla mano. ‘I fatti hanno la testa dura, diceva un grande padre della patria, Pietro Nenni, quando essere socialisti era motivo di or-goglio e non richiedeva alcuna riabilitazione”.
POLITICA/ATTUALITà
REFERENDUM: “UN RISULTATO IMPORTAN-TISSIMO E UN NO NETTO A TRE LEGGI AL-TAMENTE ANTIDEMOCRATICHE” - DOTTO-RINI (IDV) SULLE FIRME DEPOSITATE IN
CASSAZIONE SU PRIVATIZZAZIONE
DELL’ACQUA, NUCLEARE E LEGITTIMO IM-PEDIMENTO
Il capogruppo regionale dell'Italia dei valori, Oli-viero Dottorini, commenta positivamente la noti-zia del deposito in Cassazione delle firme a so-stegno dei 3 referendum promossi dal suo partito su privatizzazione dell’acqua, nucleare e legitti-mo impedimento. Per Dottorini la volontà di oltre 2 milioni di persone manifesta l'intenzione di op-porsi a “scelte scellerate”.
Perugia, 29 luglio 2010 - “Un successo importan-tissimo, che dimostra come, nonostante la pro-paganda fuorviante dei principali mezzi di infor-mazione, il governo Berlusconi non sia riuscito a darla a bere agli italiani. Il loro no netto a tre normative altamente antidemocratiche è inco-raggiante per chi ha a cuore la salvaguardia dei beni comuni, dell’ambiente e del principio di u-guaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge".
Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, com-menta l’avvenuta consegna presso la Cassazione di 2,2 milioni di firme complessive per i tre que-siti referendari promossi dall’Idv, “che segna uno spartiacque nella storia referendaria italiana”.
"Anche in Umbria, seppure a macchia di leopar-do, sono state raccolte complessivamente oltre 20 mila firme – osserva Dottorini - che confer-mano il netto no dei nostri concittadini alla priva-tizzazione dell'acqua, al ritorno al nucleare e alle leggi ad personam tese solo a salvaguardare gli inconfessabili interessi del presidente del Consi-glio. È quindi per noi motivo di grande soddisfa-zione poter affermare che Italia dei Valori prose-guirà questa battaglia di civiltà, supportata da milioni di cittadini che hanno ben compreso la portata del messaggio che i tre quesiti referen-dari hanno portato avanti. Con questa straordi-naria risposta ai nostri quesiti i cittadini ci dimo-strano che non sono più disponibili a lasciare che il futuro del nostro paese venga deciso da un gruppo di spregiudicati governanti che hanno come primario interesse quello di accrescere le proprie ricchezze ed il proprio potere”. “Ora – conclude il consigliere regionale dell'Idv - con-tiamo che anche le altre forze del centrosinistra si aggreghino a questa battaglia di civiltà. Siamo coscienti che la sfida difficilissima sarà quella di far raggiungere il quorum dei votanti ai referen-dum. Italia dei Valori continuerà a crederci e a sostenere questa battaglia, affinché la volontà di oltre due milioni di persone torni ad essere più importante di quella di una decina di governan-ti”.
ANNIVERSARIO STRAGE DI BOLOGNA:
“RIAPRIRE I PROCESSI PER TROVARE MANDANTI ED ESECUTORI” – PER LIGNANI MARCHESANI (PDL) “NON BASTA LO STAN-CO RITO DEI GONFALONI”
Per il vice presidente del Consiglio regionale, An-drea Lignani Marchesani (Pdl), quello di portare il Gonfalone della Regione, anche quest’anno, alla manifestazione del 2 agosto per il trentesimo anniversario della Strage di Bologna, “è uno stanco rito” all’interno di una piazza “che
Per il vice presidente del Consiglio regionale, An-drea Lignani Marchesani (Pdl), quello di portare il Gonfalone della Regione, anche quest’anno, alla manifestazione del 2 agosto per il trentesimo anniversario della Strage di Bologna, “è uno stanco rito” all’interno di una piazza “che