“UN REPARTO MOBILE DI POLIZIA PER IL CENTRO STORICO DI PERUGIA” – PROPO-STA DEL CONSIGLIERE ROSI (PDL)
Un reparto mobile di polizia per risolvere il pro-blema della sicurezza dei cittadini nel centro sto-rico di Perugia: è la proposta che il consigliere regionale Maria Rosi (Pdl) ha lanciato, insieme agli esponenti dell’Ugl, durante il Consiglio gran-de sulla sicurezza tenutosi in città, e che agran-desso invierà al sindaco Boccali.
Perugia, 1 luglio 2010 – “È necessario istituire un reparto mobile di polizia perché la situazione ine-rente la criminalità a Perugia è disastrosa e non solo per quanto riguarda il centro storico”. Lo af-ferma il consigliere regionale Maria Rosi (Pdl) che ha lanciato una proposta in tal senso, unitamen-te agli esponenti dell’Ugl Polizia, duranunitamen-te il Con-siglio Grande tenutosi in città. “Il ministro Maroni ha conferito ai sindaci la delega alla sicurezza con il decreto legge 92 – ricorda Rosi – e dunque è arrivato il momento che Vladimiro Boccali la u-tilizzi, per il bene di Perugia e dei perugini. Non è certo sufficiente quell’unica ordinanza da lui e-messa che riduce di mezzora la vendita di alcolici limitatamente ad una sola piazza del centro sto-rico e che non ha prodotto risultati.
Scorrono ancora fiumi di alcol e gli ubriachi con-tinuano a molestare i residenti nel centro storico, mentre l’accattonaggio è sempre più asfissiante e la città rimane in testa alle graduatorie che ri-portano i numeri dello spaccio e del consumo di droga.
Questi problemi non possono certo essere risolti con delle audizioni pubbliche che, per quanto utili ed indispensabili, devono essere seguite da azio-ni concrete, altrimenti rischiano di passare per il
‘contentino’ dato alla cittadinanza”. “Per questo – conclude – insieme all’Ugl ho deciso di formaliz-zare al sindaco di Perugia la proposta di istituire un reparto mobile di polizia, per dare una solu-zione reale al degrado della città. E’ arrivato il momento di assumersi la responsabilità di deci-dere per il bene dei cittadini e di smettere di rac-contare loro le favole come si usa fare in campa-gna elettorale”.
“REPARTO MOBILE DI POLIZIA E COMMIS-SIONE ANTIMAFIA IN CONSIGLIO REGIO-NALE” – INTERVENTO DI CIRIGNONI (LEGA NORD)
Il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regio-nale, Gianluca Cirignoni, appoggia la proposta di un reparto mobile di polizia e torna a chiedere l’istituzione di una Commissione antimafia in se-no al Consiglio regionale. Cirigse-noni valuta positi-vamente la proposta del sindacato di Polizia Ugl per “affrontare in sicurezza e con professionalità quei problemi di ordine pubblico che la clandesti-nità unita allo spaccio di droga creano” e ribadi-sce l'importanza della ricostituzione della com-missione antimafia in Consiglio.
Perugia, 1 luglio 2010 – Il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Gianluca Cirignoni, appoggia la proposta di un reparto mobile di po-lizia e torna a chiedere l’istituzione di una Com-missione antimafia in seno al Consiglio regionale:
“Prendiamo atto – afferma Cirignoni - che non è più possibile tollerare che Perugia, la capitale dell'Umbria, sia ai vertici nazionali ed europei dello spaccio e consumo di droga e del triste e correlato fenomeno delle morti per overdose. Lo spaccio, con le attività criminali che lo contorna-no, mina la qualità della vita dei perugini e dan-neggia l'immagine d una città che, per storia e tradizioni, è sempre stata abituata ad una vita civile e sicura. L'amministrazione comunale, sin-daco in testa, deve farsi carico delle proprie re-sponsabilità in materia di sicurezza, così come hanno fatto tanti sindaci della Lega Nord, che non hanno esitato a emettere ordinanze con le quali contrastare lo spaccio di stupefacenti, l'ac-cattonaggio, la prostituzione di strada e il suo sfruttamento, e l'occupazione abusiva di immobi-li, reato collegato direttamente alla immigrazione clandestina, così come può dirsi dello spaccio di droga, diventato ormai quasi di esclusiva compe-tenza di stranieri irregolari provenienti dal Ma-ghreb”. “Il sindaco Boccali – continua il capo-gruppo della Lega Nord Umbria - non può conti-nuare a nascondere la testa sottoterra come gli struzzi e fingere che non esiste un problema si-curezza a Perugia, ma deve affrontare le proble-matiche di cui Perugia è vittima, e che come una metastasi non tarderanno ad estendersi agli altri centri della regione. Non basta convocare un gran Consiglio per mettersi la coscienza a posto, e come umbri non possiamo rassegnarci al de-grado come quella cittadina che, intervenendo al gran consiglio ha affermato di sentirsi comunque tranquilla a camminare per Perugia con il figlio-letto in braccio pur tra quelli che sapeva essere spacciatori. Per questo – conclude - ribadiamo l'importanza della ricostituzione della commissio-ne antimafia in seno al Consiglio regionale del-l'Umbria, ed appoggiamo la proposta del sinda-cato di Polizia-Ugl di istituire in Umbria un repar-to mobile in grado di affrontare in sicurezza e con professionalità quei problemi di ordine pub-blico che la clandestinità unita allo spaccio di droga creano. Tale proposta oltretutto comporte-rebbe una diminuzione di costi per la pubblica amministrazione. Come Lega Nord diamo tutto il nostro appoggio ad una proposta che riguarda la libertà dei cittadini, perché non c'è libertà senza sicurezza”.
“ANCHE IL SINDACO BOCCALI AMMETTE CHE PERUGIA NON È UNA CITTÀ SICURA.
PASSO AVANTI RISPETTO ALLE PRECEDEN-TI AMMINISTRAZIONI” – NOTA DI MARIA ROSI (PDL)
Intervenendo, con una nota, sul problema ‘sicu-rezza’ nella città di Perugia, il consigliere regio-nale, Maria Rosi (Pdl) plaude al sindaco Boccali
SICUREZZA DEI CITTADINI
che, “a differenza delle amministrazioni passate di centrosinistra, ha ammesso che la città non è sicura”. Sottolineando che “il problema interessa ormai tutta la città”, per l’esponente del Pdl “è importante che il Primo cittadino abbia accolto la nostra richiesta di chiedere ulteriori agenti delle Forze dell'ordine per meglio presidiare alcune zone”.
Perugia, 7 luglio 2010 – “Complimenti al sindaco, Vladimiro Boccali, per aver avuto il coraggio di ammettere che Perugia non è una città sicura. È stato fatto un passo in avanti rispetto alle prece-denti amministrazioni di centro sinistra che ten-devano a negare il problema”. Così Maria Rosi (Pdl) per la quale “non è più possibile negare il problema ‘sicurezza’, ormai non più localizzato in una sola zona, ma esteso a macchia d'olio in tut-to il territut-torio cittadino”. Per il consigliere del Pdl,
“è importante che il sindaco abbia accolto la no-stra richiesta di chiedere ulteriori agenti delle Forze dell'ordine per meglio presidiare alcune zone. È anche necessario, però, limitare la vendi-ta di alcolici, non anticiparla rispetto all’orario previsto e non limitarla a una sola piazza, esten-dendola invece all’intera città”. Secondo Maria Rosi, sono tuttavia necessarie ulteriori misure di controllo quali “illuminazione dei parchi e istalla-zione di telecamere di sorveglianza; maggiori controlli antidroga e anti alcool. Bisogna far rina-scere – aggiunge - borghi ormai abbandonati e farli rivivere attraverso iniziative culturali. Vanno inoltre tolte le limitazioni Ztl così da rendere più accessibile il centro ai cittadini. Un centro – de-nuncia – ormai in mano a drogati e alcolizzati”.
Maria Rosi, in conclusione, auspica che il sindaco Boccali “dia seguito concretamente agli interventi dichiarati”, garantendogli, in tal caso, la sua “vi-cinanza per la rinascita della città, superando ogni steccato ideologico”.
INFILTRAZIONI CRIMINALI IN UMBRIA:
PRESENTATA LA RICHIESTA FORMALE DI
ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE
D’INCHIESTA – CIRIGNONI (LEGA NORD) PRIMO FIRMATARIO INSIEME A PDL E POR-TAVOCE MODENA
Formalizzata la richiesta di istituzione della Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni crimi-nali in Umbria. L’iniziativa è stata promossa dal capogruppo regionale della Lega Nord e ha rac-colto l’adesione dei consiglieri del Pdl e del por-tavoce dell’opposizione Fiammetta Modena. Ciri-gnoni spiega che l’obiettivo è quello di “dotare la regione di uno strumento di monitoraggio e con-trasto del fenomeno, ponendo un ulteriore argine al dilagare in Umbria della criminalità organizza-ta, soprattutto mafiosa, estranea alla nostra cul-tura, che ha i suoi valori fondanti nel rispetto della legalità, della dignità personale, della liber-tà e del lavoro”.
Perugia, 15 luglio 2010 – Il capogruppo regionale
della Lega Nord, Gianluca Cirignoni, insieme ai consiglieri del Pdl e alla portavoce dell’opposizione Fiammetta Modena, ha presen-tato come promotore e primo firmatario la richie-sta formale di istituire una Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni criminali in Umbria con il fine di “dotare la regione di uno strumento di monitoraggio e contrasto del fenomeno”. Nelle intenzioni dei richiedenti (1/3 dei membri del Consiglio regionale, come previsto dall’articolo 54 dello Statuto)l’organismo, che già aveva ope-rato nella passata legislatura, dovrà verificare “la presenza e il livello di infiltrazione delle organiz-zazioni mafiose nel territorio umbro, e individua-re le iniziative legislative di competenza individua- regiona-le utili al contrasto delregiona-le infiltrazioni mafiose stesse”. Cirignoni spiega che l’esigenza di attiva-re la Commissione d’inchiesta nasce dalla valuta-zione dei i fatti di cronaca regionale avvenuti in questi ultimi anni che dimostrano come anche l'Umbria “non sia immune dalle infiltrazioni ma-fiose che aggrediscono le altre regioni del nord.
Le mafie – aggiunge il capogruppo della lega Nord - sempre più spesso scelgono i nostri terri-tori per riciclare i proventi di attività illecite, ac-quistando anche tramite prestanome, attività commerciali, immobili, aziende in crisi, ed e-spandendo le loro attività criminali. Il contrasto che il nostro movimento ha sempre posto alle in-filtrazioni dei clan – sottolinea Cirignoni - e lo straordinario impegno del governo nella lotta alla mafia, testimoniato dagli eccellenti risultati otte-nuti dal ministro Maroni contro le cosche, ha por-tato anche all'interno del Consiglio regionale um-bro ad una unità d'intenti con i nostri alleati del Pdl”. “Con tale iniziativa – conclude il capogruppo della Lega Nord -, porremo un ulteriore argine al dilagare in Umbria della criminalità organizzata, soprattutto mafiosa, estranea alla nostra cultura, che ha i suoi valori fondanti nel rispetto della le-galità, della dignità personale, della libertà e del lavoro”.
SICUREZZA PERUGIA: “UN REPARTO MOBI-LE DI TRENTA UNITÀ PER LA PREVENZIONE NEI PUNTI CRITICI DELLA CITTÀ” – LA PROPOSTA DI MARIA ROSI (PDL) IN UN INCONTRO CON IL SINDACO BOCCALI
Il consigliere regionale Maria Rosi (Pdl), che rico-pre anche il ruolo di vice rico-presidente della secon-da Commissione consiliare, ha incontrato, nei giorni scorsi, insieme al segretario regionale con-federale dell’Ugl, Enzo Gaudiosi, il sindaco di Pe-rugia, Vladimiro Boccali. Tema dell’incontro, la sicurezza cittadina per la quale l’esponente del Pdl ha proposto l’istituzione, presso la Questura di Perugia, di un reparto mobile composto da trenta unità per garantire un servizio specifico di prevenzione in tutti i punti critici della città, qua-li: le stazioni ferroviarie, il centro storico e l’aeroporto di Sant’Egidio. In una nota, Rosi fa sapere che “il sindaco ha ascoltato attentamente la proposta mostrando interesse e disponibilità”.
SICUREZZA DEI CITTADINI
Perugia, 17 luglio 2010 – “Un reparto mobile composto di trenta unità posto all’interno della Questura di Perugia per garantire un servizio specifico di prevenzione in tutti i punti critici del-la città, quali le stazioni ferroviarie ed il centro storico, luoghi sempre più spesso invivibili per i residenti e difficili per gli esercenti, percorsi dal degrado urbano e di criminalità diffusa”. E’ la proposta che il consigliere regionale del Pdl, Ma-ria Rosi, vicepresidente della II Commissione, di concerto con il segretario regionale confederale dell’Ugl, Enzo Gaudiosi hanno presentato al sin-daco di Perugia, Vladimiro Boccali nel corso di un incontro che “non si è basato semplicemente su questioni sindacali e politiche, ma è stato anche tecnico ed esplicativo”. Lo stesso sindaco, fa sa-pere in una nota Rosi, “ha ascoltato attentamen-te le nostre proposattentamen-te sul modo in cui dovrebbe svilupparsi il distaccamento del reparto mobile, mostrando grande interesse e disponibilità”. Per Maria Rosi, quello del reparto mobile, “di com-provata professionalità e preparazione, sarebbe un passo importante che aumenterebbe il nume-ro delle risorse umane attualmente a disposizio-ne sul territorio perugino e per la sua ‘duttilità’
d’impiego potrà contribuire anche nei servizi di vigilanza, quali l’aeroporto di S.Egidio’ che sino ad oggi viene assicurata con le sole ed esigue ri-sorse della Questura”. “Questo obiettivo – spiega Maria Rosi – dovrà essere il frutto di una concer-tazione e di un impegno profuso da parte di tutte le Istituzioni e delle forze politiche che, comun-que, fino ad oggi, hanno sempre operato per la difesa dei diritti di ogni cittadino. E’ necessario – aggiunge – un impegno costante e coerente che non si lasci impoverire da sterili contrapposizioni e strumentalizzazioni ideologiche”. La richiesta di maggiori forze per la garanzia dell’ordine pubbli-co – sepubbli-condo l’esponente del Pdl– riguarda anche l’allarme sociale che può scaturire dalla profonda crisi del settore industriale e produttivo dalla quale sono pure interessate le piccole e medie imprese dell’Umbria e quindi dalla possibilità di proteste pubbliche e di piazza, siano esse spon-tanee o meno, per le quali, ad oggi, viene messo a disposizione personale delle locali questure, a volte coadiuvati da esigui rinforzi provenienti da Firenze o da Roma. Va evidenziato – continua – che questi spostamenti vanno a gravare sui già limitati fondi economici nazionali a disposizione delle Forze di Polizia”. Maria Rosi sottolinea, quindi, “l’importanza di realizzare programmi e progetti sulla sicurezza che guardino attenta-mente anche ad una attenta gestione del perso-nale, garantendo allo stesso tempo il massimo risultato di efficienza ed efficacia nel contrasto alla criminalità”.
STUPRI: “REINTRODURRE MISURE CAUTE-LARI NEI CONFRONTI DI CHI COMMETTE QUESTO ODIOSO REATO” - ROSI (PDL) SO-STIENE LA POSIZIONE DEL MINISTRO CAR-FAGNA
Il consigliere regionale del Popolo della libertà Maria Rosi prende posizione a sostegno del mini-stro Carfagna circa la reintroduzione delle misure cautelari nei confronti di chi commette il reato di stupro. Per Rosi “si dovrebbe adottare una linea di tolleranza zero verso i crimini sessuali”.
Perugia, 23 luglio 2010 - “Dovremmo far capire che le istituzioni sono dalla parte delle vittime che le vogliono tutelare. Mi batterò al fianco del ministro delle pari opportunità Mara Carfagna e dei cittadini affinché vengano rintrodotte misure cautelari nei confronti di chi commette il reato di stupro. Il mio impegno nella Regione sarà anche quello di promuovere all'interno di essa corsi di formazione per il personale di base delle forze dell’ordine; corsi da fare nelle scuole per rendere i bambini consapevoli dei propri diritti; informa-zione che vadano a consolidare percorsi già esi-stenti; campagne di informazione”. Lo afferma il consigliere Maria Rosi (Pdl) evidenziando che “in Italia 6 milioni 743 mila donne dai 16 ai 70 anni hanno subito violenze, di cui un milione e 150 mila nel 2006: 1.400.000 ragazze ha subito vio-lenza sessuale prima dei 16 anni. Questi dati ci dovrebbero far riflettere sul fatto che non si può essere giustificazionisti davanti a chi commette stupro a donne bambini”. Rosi sostiene la neces-sità di “adottare una linea di tolleranza zero ver-so i crimini sessuali: il fatto che la maggiore inci-denza di violenza sessuale sulle donne sia opera di mariti, fidanzati o partner, non può non porta-re a galla una situazione culturale nella quale la donna, lungi dall'essere sempre rispettata, di-venta troppo spesso l'oggetto sessuale per mariti e partner violenti. Il problema della violenza sulle donne è un problema, oltre che delinquenziale, di tipo culturale. Proprio per questo – spiega - è ancor più difficile per una donna denunciare il proprio stupratore, e ora lo sarà ancor di più se la vittima comincia a pensare che il suo ‘carnefi-ce’ possa tornare in libertà e farle di nuovo del male. La casistica ci dice che chi ha stuprato una volta tornerà a farlo di nuovo. Il reato sessuale a mio avviso è quello che più lede i diritti fonda-mentali delle donne e dei bambini, e per chi commette tali crimini ci dovrebbero essere misu-re drastiche e immediate”. Rosi conclude eviden-ziando che “come madre e come donna credo che la sentenza della Consulta abbia leso non so-lo i diritto della donna a essere libera, ma quelso-lo inviolabile della vita. La galera non è per le don-ne e per i bambini ma è per chi le violenta. Da Settembre farò una serie di iniziative proprio per la valorizzazione della figura femminile nella so-cietà moderna”.
“LE ISTITUZIONI NON SOTTOVALUTINO IL FERIMENTO DEI DUE CARABINIERI A TER-NI” – NEVI (CAPOGRUPPO PDL) ESPRIME LA VICINANZA AI MILITARI FERITI
Perugia, 26 luglio 2010 - “Esprimo la mia più
SICUREZZA DEI CITTADINI
sentita vicinanza, anche a nome dell'intero grup-po PdL in Regione, ai due Carabinieri feriti ieri durante l'aggressione operata ai loro danni da un giovane che poi, purtroppo, è deceduto perché i Carabinieri sono stati costretti a fare fuoco vista la furia con cui il balordo si è scagliato contro di loro ferendoli gravemente con un coltello”. E’
quanto scrive, in una nota il capogruppo del Pdl, Raffaele Nevi che, nel giudicare quanto accaduto
“un fatto grave”, invita le istituzioni a “non sot-tovalutarlo”. “Il tema della sicurezza, - conclude - va affrontato per costruire una sempre più stretta collaborazione con Carabinieri e Polizia, anche attraverso il corpo della polizia municipale, per tener sempre più sotto controllo il territorio”.
VIOLENZA SULLE DONNE: “LA MATTANZA CONTINUA. IN ITALIA 18 DONNE UCCISE DALLA VIOLENZA MASCHILE NEL SOLO ME-SE DI LUGLIO” – STUFARA (PRC-FED.SIN.)
EVIDENZIA “IL TRAGICO PRIMATO
DEL’UMBRIA”
Il capogruppo consiliare di Rifondazione comuni-sta, Damiano Stufara esprime la sua preoccupa-zione per la violenza maschile sulle donne che ha prodotto, nel solo mese di luglio, l’uccisione di 18 donne e l’aggressione su quasi 70. E gli autori – dice – sono uomini ‘vicini’, mariti, compagni o ex, conoscenti. In Umbria – sottolinea - il feno-meno ha raggiunto un tragico primato rispetto alla media nazionale. Per Stufara è pertanto “ne-cessario continuare a lavorare all'elaborazione di una ormai improcrastinabile legge regionale or-ganica, per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, un importante obiettivo parti-colarmente caro al movimento delle donne um-bro”.
Perugia, 28 luglio 2010 – “La mattanza continua.
Solo nel mese di luglio, in Italia, 18 donne sono state uccise per mano di un uomo ‘vicino’, fami-liare, compagno o ex compagno, conoscente, mentre quasi 70 sono sopravvissute ad aggres-sioni, atti persecutori, sopraffazioni di ogni gene-re”. Così Damiano Stufara (Prc-Fed.sin.) per il quale, si tratta delle “molteplici espressioni di quel fenomeno strutturale della nostra società che è la violenza maschile sulle donne, e che in Umbria ha raggiunto un tragico primato. Il capo-gruppo di Rifondazione comunista denuncia co-me, “nella nostra regione (insieme a Liguria e Molise) si registra una percentuale più alta di uc-cisioni di donne, rispetto alla media nazionale, all'interno di una crescita accelerata del fenome-no del ‘femminicidio’, che rimanda ad una defini-zione complessiva della violenza di genere, così come proposta dalla dichiarazione Onu sull'elimi-nazione della violenza contro le donne: ‘qualun-que atto di violenza sessista che produca, o pos-sa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata’”. “Il
territorio umbro, – commenta Stufara - per con-tro, ospita da anni un fervido attivismo di donne che hanno saputo con tenacia e convinzione te-nere alto il livello di attenzione sui temi che gra-vitano intorno a questo fenomeno sociale. Per ta-li ragioni – continua - ha trovato favorevole ac-coglienza il progetto ‘Mai Più Violenze’ promosso dalla Regione Umbria lo scorso anno, a cui hanno aderito i soggetti istituzionali, del privato sociale e dell'associazionismo femminile, il quale ha
territorio umbro, – commenta Stufara - per con-tro, ospita da anni un fervido attivismo di donne che hanno saputo con tenacia e convinzione te-nere alto il livello di attenzione sui temi che gra-vitano intorno a questo fenomeno sociale. Per ta-li ragioni – continua - ha trovato favorevole ac-coglienza il progetto ‘Mai Più Violenze’ promosso dalla Regione Umbria lo scorso anno, a cui hanno aderito i soggetti istituzionali, del privato sociale e dell'associazionismo femminile, il quale ha