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Polizze ltc: la soluzione del futuro

5. POLIZZE LTC: LA SOLUZIONE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

5.2 Polizze ltc: la soluzione del futuro

Nel paragrafo precedente sono emerse le difficoltà informative e economiche a causa delle quali un soggetto può difficilmente accedere alla stipula delle polizze LTC. Tuttavia un contratto long term care potrebbe realmente in futuro essere la miglior tutela possibile contro il rischio di non autosufficienza, in quanto, i canali alternativi hanno mostrato tutta la loro vulnerabilità alimentando un clima generale di sfiducia negli stessi. Del resto sarebbe di dubbia utilità l’esistenza di un contratto che tuteli i non autosufficienti se alla manifestazione di tale condizione lo Stato e in maniera congiunta la famiglia si occupassero in maniera concreta della persona bisognosa. Purtroppo, è emerso che questo non sempre accade. Da un lato, infatti, lo Stato non riesce ancora a ergersi come garante della totalità dei bisogni dei propri cittadini, dall’altro lato succede non di rado che la famiglia privi dell’assistenza i propri cari in condizioni di bisogno, i quali sono vittime non solo di una condizione fisica invalidante, ma anche di un forte senso di esclusione familiare e di abbandono psicologico alla propria condizione patologica. Senza dimenticare la spesa per le cure del non autosufficiente che, gravando in capo alla famiglia, potrebbe risultare come un ulteriore disincentivo per i congiunti ad assistere il proprio malato e relegandolo oltremodo ad una condizione di isolamento affettivo.

Il quadro presentato è una possibilità, i cui risvolti negativi dovrebbero essere tale da spingere la persona che teme una condizione di invalidità futura a guardarsi attorno e cercare un “porto” sicuro. È proprio tale condizione di incertezza di assistenza futura a creare i presupposti di utilità delle polizze long term care.

Dall’analisi dei contratti assicurativi è emerso un elemento che a mio avviso più di tutto il resto può attribuire carattere distintivo a tali strumenti nella loro scelta

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da parte degli interessati: la personalizzazione del prodotto. Non esiste una formula standard di polizza LTC, non a caso sono stati presi ina analisi due contratti che presentano sostanziali differenze non solo nel target di mercato a cui si rivolgono ma, entrando nel dettaglio, anche nelle clausole in essi inserite. La diversificazione è quindi senza dubbio un punto a favore delle polizze long term care. Dall’analisi è emerso che il contraente ha una possibilità non vincolata di scelta già a partire dall’oggetto contrattuale, il quale può garantire una gestione pura del rischio di non autosufficienza oppure in unione al caso morte. Abbiamo visto come la gestione del rischio possa essere vincolata al rendimento di una gestione separata, come i casi di esclusione delle polizze non siano per ogni Compagnia gli stessi e quanto diverga il trattamento degli stessi, in un caso infatti una Società non corrisponde alcun tipo di prestazione mentre l’altra garantisce quantomeno la restituzione dei premi versati. Senza dimenticare le differenti posizioni per la durata del contratto, per l’entità della prestazione da corrispondere o i premi da versare. Fermo restando che, anche la valutazione di non autosufficienza che, per l’erogazione della prestazione assicurativa, deve risultare oggettiva, le due Compagnie mantenevano una posizione differente nella scelta dei parametri di calcolo per la valutazione.

Concludendo l’analisi, si può evidenziare la dimensione di quasi imprescindibilità che rivestono questi contratti per i non autosufficienti, i quali troverebbero in tali strumenti la soluzione migliore, sotto forma di sostegno economico e in servizi, per la propria invalidità. Bisogna tuttavia aggiungere che lo Stato dovrebbe fungere da mediatore informativo tra le parti (assicurato e assicuratore), proprio come accade ad esempio nei Paesi Anglosassoni, all’interno dei quali tali strumenti di tutela sono molto diffusi e apprezzati. Lo Stato potrebbe anche incentivare economicamente tale scelta, offrendo più favorevoli sgravi fiscali o anche rendendo disponibile ai non autosufficienti una

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prestazione ausiliaria a quella principale della Compagnia assicurativa. Le soluzioni non mancano, tuttavia è palese che altri problemi contingenti (povertà, disoccupazione …) meritino un’attenzione al momento prioritaria. Un domani, però, in una macchina statale funzionante, sarà concretamente possibile dare centralità alla figura del non autosufficiente e, su mia personale convinzione, le polizze LTC si mostreranno quale strada migliore da percorrere, per una tutela quanto mai reale e dei bisogni onnicomprensiva.

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