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Possibili relazioni tra indicatori divers

c) Dati di tipo demografico

5) Possibili relazioni tra indicatori divers

Con questa terza ed ultima tipologia di carte analizzo indicatori diversi tra loro, allo scopo di verificare eventuali relazioni significative. Gli indicatori presi in considerazione sono a) forze lavoro, occupati, disoccupati, ritirati su totale popolazione, b) laureati più diplomati, c) indice di vecchiaia.

Forza lavoro, occupati, disoccupati, ritirati

Più in generale posso osservare la carta che comprende le forze lavoro, gli occupati, i disoccupati e i ritirati, per avere un’idea di base della situazione lavorativa nel Triveneto.

Per vedere altre tipologie di carte presenti in MapPoint, ho costruito questa carta con istogrammi, che mi dà allo stesso tempo diverse informazioni sulla conformazione economica e demografica. La forza lavoro è [totale della popolazione attiva maggiore di 14 anni /la popolazione tra i 15 e i 64 an- ni]*100. Gli occupati sono [ n° occupati / popolazione tra 15 e 64 anni]*100; i disoccupati sono [ n° disoccupati / totale popolazione attiva maggiore di 14 anni]*100; i ritirati sono espressi nella banca dati, come [ n° ritirati / totale della popolazione censita]*100. L’intervallo preso in considerazione è un intervallo continuo. Vista più da vicino la carta, che rispetto a quelle di prima è una carta costruita tramite gli istogrammi (presente sempre come opzione all’interno del programma), si presenta nel modo riportato qui sotto.

La forza lavoro varia tra il 58,3% e il 69,7%, quindi si distribuisce abbastanza uniformemente tra tutti i 335 comuni considerati. Si rilevano inoltre aree con livelli relativamente più alti di disoccupazione ( si evidenziano la zona costiera di Venezia e di Udine, in questo caso può essere un campanello d’allarme) e di popolazione ritirata.

Le due carte presentano una conformazione quasi simile, questo potrebbe far pensare che si le città hanno popolazione anziana piuttosto che giovane, ma una popolazione più istruita.

Saldo migratorio

A conclusione di questo quinto paragrafo, volevo provare a vedere se in qualche modo un valore percentuale positivo del saldo migratorio si associa

differenza tra gli addetti e il saldo, in termini di anni è solo di quattro (addetti 1996, saldo 2000). Il confronto sarebbe interessante anche fatto tra un saldo migratorio negativo e l’indice di vecchiaia, per vedere se in comuni “vecchi”, effettivamente le persone sono spinte ad andare via; ma ciò sarebbe nel mio caso un po’ azzardato perché i due indicatori differiscono di ben nove anni!

6) Conclusioni

A chiusura di tutto volevo cercare di dare una panoramica generale del Triveneto, provando a suddividerlo in aree significative, che diano informazioni sulla struttura economico-sociale. Una prima area che avevo già individuato era la fascia comprendente Vicenza e Treviso, dove pare ci sia il maggior numero di addetti all’industria, un buon numero di persone con un reddito abbastanza alto, una popolazione che, escluse le due città, si distribuisce nelle zone limitrofe e non è anziana, e con dati sul saldo migratorio che si posizionano tra i più alti del Triveneto, soprattutto nella zona di Treviso e provincia. Un’altra zona è quella delle province di Verona e Padova meno sviluppate da un punto di vista industriale, ma comunque attive nelle zone limitrofe al comune, e con un buon numero di laureati e diplomati. La terza area è quella della costa veneziana e friulana che deve la sua ricchezza soprattutto al commercio e ai trasporti, diffusi in particolar modo a Venezia e Trieste. La quarta area è quella dell’Alto Adige che ad un’analisi grafica risulta essere più attiva rispetto al vicino Trentino, molto probabilmente perché sfrutta ancora molto il lavoro artigianale e il turismo. La quinta area comprende zone che non sono geograficamente confinanti, perché è costituita dalla zona di Rovigo, dalla zona di Belluno e da tutti i comuni della parte più alta del Friuli Venezia Giulia. Per ciò che riguarda

Belluno e il Friuli, la spiegazione non è cosi chiara, solo evidenziata dalle carte, ma si può supporre che siano tutti comuni piccoli, con una popolazione più chiusa rispetto, ad esempio, all’Alto Adige. Rovigo, probabilmente per lo stesso motivo, di storia della popolazione e di sviluppo, forse si è sviluppata meno, anche a causa dell’umidità e del terreno non troppo favorevole perché paludoso e scentrato rispetto ad altre province. MapPoint fornisce informazioni riguardo diverse tipologie di indicatori e con diverse soluzioni, evidenziando eventuali casi “anomali”, ma dando anche una conformazione alla zona geografica analizzata. Proprio da questi “campanelli d’allarme” e dalle configurazioni, sarà possibile ripartire per approfondire lo studio, magari con analisi statistiche (regressioni o analisi multivariate, sui dati reali), oppure tramite curve di livello (che sono linee che congiungono punti che presentano lo stesso valore, o un intervallo).

RINGRAZIAMENTI

Ritengo che il ringraziamento più grande da fare sia quello ai miei genitori, che mi hanno aiutato ad arrivare fino a qui senza mai impormi nulla e aiutandomi a crescere interiormente. Mio fratello che nella preparazione di alcuni esami, mi ha pazientemente ascoltato e aiutato a studiare. Luca, che durante questi anni di università è stato l’addetto a “risollevare il morale”, facendomi vedere come effettivamente stavano le cose senza drammatizzare, perché come dice lui: “non sei né la prima né l’ultima”. Poi ci sono veramente molte persone a cui devo molto per la stesura di questa tesi e non solo, a partire da mio cugino Lorenzo, che ho assillato oltremodo, mia zia Lella, che è una maga con Word, le mie due nonne, i miei compagni di università, ed in particolar modo Silvia, Mauro e Veronica. Ultime ma non ultime, le mie due relatrici, la professoressa Ongaro e la professoressa Dulli, che mi hanno sopportato in questi ultimi sei mesi.

APPENDICE A: TABELLA DEGLI INDICATORI

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