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PARTE III: INDICE

3. Trascrizioni di documenti

3.4 Preferenze e vessazioni

Il 1° gennaio 1896 i consiglieri della Deputazione preposta alla Biblioteca Bertoliana espongono nei locali destinati alla pubblica lettura il registro dei Desideri ed il registro dei Reclami. Quest'ultimo resta intonso fino al 1903, data in cui si sussegue un divertente dibattito tra utenti che accusano e difendono l'attendente e dispensatore Fontana. La goccia che ha fatto traboccare il vaso fu una discussione nata per l'iniziativa da parte dell'utente Francesco Farinea di utilizzare della «carta asciugante» per inchiostro, prelevata dalla scrivania del preposto Fontana senza il suo permesso. Aggredito verbalmente da quest'ultimo, scrisse un reclamo, subito smentito sullo stesso quaderno da un altro utente, testimone della vicenda. Sentendosi screditato nelle sue accuse, decide di scrivere un'accorata lettera indirizzata direttamente al bibliotecario Domenico Bortolan per denunciare l'autoritarismo del sig. Fontana che, a suo dire, farebbe consultare libri e giornali ai suoi amici, precludendoli ad altri utenti, che invece devono subire vessanti «interrogatori».

Lettera di Francesco Farinea al bibliotecario Domenico Bortolan, datata Vicenza, 10 febbraio 1903, in Arch. Storico della Biblioteca Bertoliana, b.5, fasc.90, n.14

Vicenza 10/2 1903 Illustre signore,

avrà veduto dal libro dei reclami, come io abbia alla fine perduta la pazienza e inoltrata a questa Spett. Comm. un reclamo, contro i modi aspri e sgarbati del sig. Fontana. Perciò non gli avrei fatto seguire questa lettera se un certo Gabriele Tescari non si fosse intromesso in questa faccenda nella quale non entravano che l'umile sottoscritto, i preposti della Biblioteca e forse un poco il sig. Fontana predetto, facendo un controreclamo privo di verità o di buon senso. In tal caso mi si permetta di dire alla S.V., anche a costo di passare per un scocciatore che ammessa pure per un momento che l'osservazione del Fontana fosse giustissima, ciò non impedisce che sia stata pur villanissima e in questo caso io avevo piena libertà di fare un reclamo senza timor di smentita essendo pronto a sottostare a osservazione non a villania. Ma giusta non fu di trattare che avendo volontà di asciugare i miei scritti presi la carta asciugante che giace sul tavolo del Fontana. Esso credette (almeno lo spero) che volessi frugare fra le sue carte, cosa questa non vera e che potrà *** anche lo stesso Tessari. Le sarà animato dalla idea della verità più che non lo sia stato in quel giorno. Il dire a me che la carta asciugante era una scusa per celare altri fini voglio crederlo nel senso più sopra espresso: poiché se il sig. Fontana credesse lanciarmi delle infamazioni vigliacche gli farei fare

un'ottima purga a base del *** Rucale: in ogni modo anche in questo primo caso io feci quello che fecero tutti ed il servirsi di un vil pezzo di carta asciugante mi sembrò una cosa tanto semplice che non credetti dover stendere un'istanza in carta da L. 60 o per lo meno attendere che il sig. Fontana sortisse perdendo inutilmente il tempo. Detto ciò comprenderà che fui costretto di fare un reclamo: lo risparmiai altre volte nelle quale rivolse a me parole scortesi: questa volta e per il modo e la circostanza non potei tacere seguendo l'esempio di altri che molte volte reclamarono contro il contegno autocrate del Fontana. Il sig. Fontana si è fatto della sua carica un monopolio: colmando di favori e di libri i suoi amici o quelli che gli sono simpatici mente per gli altri sotto speciose ragioni di regolamento vieta il consulto o la lettura di opere o giornali e intorpidisce l'azione benefica della Biblioteca ponendo a disposizione di certi quelle sole opere che crede esso oppure sottoponendoli prima ad un lungo interrogatorio del quale credo non incaricato dal regolamento. Il sig. Fontana deve ricordare che verso i liberi cittadini che lo pagano si deve avere un po' di educazione e che un tempo si ha la fortuna di avere un improvvisato difensore che sotto l'utopia allucinata e chimerica di futuri favori calpesti la verità e la giustizia.

Io sono certo che le mie parole non cadranno su terreno inaridito e che la Sua gentilezza a me ben nota ed il Suo alto senso morale non vorrà lasciare passare sotto silenzio un fatto simile che riesce vieppiù increscioso per il luogo dove avvenne.

4. APPENDICE ICONOGRAFICA

Fig. 4: Giusto Le Court (attr.), Ritratto di Giovanni Maria Bertolo, 1677 c.a., BcB VI, Palazzo San Giacomo, Vicenza

Fig. 5: Pietro Liberi (attr.), Ritratto del consultore Giovanni Maria Bertolo, post 1680, BcB VI, Palazzo San Giacomo, Vicenza

Fig. 7: BcB VI, Archivio Torre, Calto 14, b. 672, fasc. 6, s.n.

Lettera di Giovanni Maria Bertolo ai Deputati della Città di Vicenza, datata Venezia 4 settembre 1702

Fig. 8: Facciata della sede originale della Bertoliana presso il Palazzo di Monte di Pietà, su Contrà del Monte. Sono tutt'oggi visibili: lo stemma scolpito originale della biblioteca e, sopra

alle finestre laterali, il motto in caratteri greci psychês iatreîon: il ricovero dell'anima.

Fig. 9: Insegna sulla facciata della sede storica della Biblioteca Bertoliana presso Palazzo san Giacomo, in contrà Riale, inaugurata nel 1911

Fig. 10: BcB VI, Arch. storico della Bertoliana, buste 2-3

Buste di condizionamento originali della serie Atti Ufficiali con etichetta originale stampata e le indicazioni cronologice manoscritte da Domenico Bortolan

Fig. 11: BcB VI, Arch. storico della Bertoliana, buste 1-6

Buste di condizionamento originali della serie Atti Ufficiali.: le prime con etichetta stampata (bb. 1-4), le successive con segnacolo manoscritto (bb.5-14)