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Premessa: dimensioni del pluralismo religioso in Italia e Canada

3. I DUE ORDINAMENI A CONFRONTO: LE SENTENZE SUL KIRPAN

3.1. Premessa: dimensioni del pluralismo religioso in Italia e Canada

Mentre il numero delle persone che si dichiarano atee e agnostiche non aumenta in modo significativo, in quasi tutti i Paesi del mondo, con l’eccezione di alcuni Paesi europei a lungo sottoposti a propaganda antireligiosa da parte di regimi comunisti, il numero di coloro che dichiarano di credere in una qualche forma di potere superiore alla persona umana, o a una vita dopo la morte, o affermano di consacrare parte del loro tempo durante la settimana a forme di preghiera o di meditazione, si attesta intorno all’ottanta per cento della popolazione, con punte in Paesi non secondari, Stati Uniti compresi, oltre il novanta per cento. Il fenomeno del “ritorno del religioso” è dunque così evidente da non potere essere ignorato250.

3.1.1 Italia

Negli ultimi venti anni sicuramente le minoranze religiose, cioè quelle diverse dalla cattolica, sono cresciute, basti notare che il CENSUR ne stimava 658 nel 2001 mentre ad oggi se ne contano 866. Si stima che, se si prendono in considerazione solo i cittadini italiani, circa 1.999.400 hanno una religione diversa da quella cattolica, se invece si considerano gli immigrati non cittadini, di questi circa 6.076.100 non sono di religione cattolica, al contrario appartengono principalmente al mondo islamico e secondariamente ad un’immigrazione cristiano-ortodossa dall’Est europeo di proporzioni notevoli, ma anche all’induismo, al buddhismo, alle religioni sikh e Radhasoami, a un protestantesimo pentecostale e battista di origine cinese, coreana, filippina e africana, o all’immigrazione copta proveniente da diversi Paesi dell’Africa251.

I cittadini italiani sono 54.993.953, con una popolazione residente di 60.359.456 secondo i dati del bilancio demografico resi noti nel 2019 dall’Istituto nazionale di

250 Cfr. Coward H., Chagnon R., Slater P., 2009, Religion, in The canadian Encycolpedia, Last Edited March 4, 2015 https://www.thecanadianencyclopedia.ca/en/article/religion

251 Cfr. Censur, Dimensioni del pluralismo religioso in Italia, in Le religioni in Italia, sotto la direzione di Introvigne M. e Zoccatelli P., consultato il 3 febbraio, disponibile all’URL https://cesnur.com/dimensioni-del-pluralismo-religioso-in-italia/

statistica, mentre gli stranieri in Italia sono 5.255.503 e rappresentano l’8,7 percento.

Quindi gli appartenenti a minoranze religiose rappresentano il 10,1 percento dei residenti in Italia, e il 3,6 percento dei cittadini italiani. La composizione del 3,6% di cittadini italiani che appartengono a minoranze religiose è la seguente: Ebrei 36.500 (1,8%); Cattolici “di frangia” e dissidenti 24.800 (1,2%); Ortodossi 320.800 (16,0%);

Protestanti 382.400 (19,2%); Testimoni di Geova (e assimilati) 409.100 (20,5%);

Mormoni (e assimilati) 27.800 (1,4%); Altri gruppi di origine cristiana 7.800 (0,4%);

Musulmani 417.900 (20,9%); Bahá’í e altri gruppi di matrice islamica 4.400 (0,2%);

Induisti e neo-induisti 47.500 (2,4%); Buddhisti 205.500 (10,3%); Gruppi di Osho e derivati 4.000 (0,2%); Sikh, Radhasoami e derivazioni 20.500 (1,0%); Altri gruppi di origine orientale 5.800 (0,3%); Nuove religioni giapponesi 3.600 (0,2%); Area esoterica e della “antica sapienza” 16.500 (0,8%); Movimenti del potenziale umano 30.000 (1,5%); Movimenti organizzati New Age e Next Age 20.000 (1,0%); Altri 14.500 (0,7%)252.

Più complicate sono le statistiche riguardanti gli immigrati, che sono aumentati di circa dieci volte negli ultimi venticinque anni. Sarebbe opportuno considerare i dati sull’immigrazione irregolare, molto difficilmente reperibili, che è stimata ad oggi intorno ai 500.000 soggetti. Tuttavia una stima è stata fatta dal Dossier Statistico Immigrazione 2019: Ortodossi 1.538.300 (29,3%); Cattolici 930.000 (17,7%);

Protestanti 232.000 (4,4%); Altri cristiani 42.000 (0,8%); Musulmani 1.733.000 (33,0%); Ebrei 4.900 (0,1%); Induisti 158.000 (3,0%); Buddhisti 120.000 (2,3%); Altre religioni orientali 86.000 (1,6%); Atei e agnostici 248.000 (4,7%); Religioni tradizionali 68.300 (1,3%); Altri 94.500 (1,8%)253.

3.1.2 Canada

Durante il diciannovesimo secolo e in particolare grazie all'immigrazione del ventesimo secolo, la varietà di religioni in Canada è cresciuta. Negli anni '80 l'ebraismo, il buddismo, il sikhismo, l'induismo, l'islam, le religioni cinesi e la fede baha'i erano già

252 Cfr. Censur, Dimensioni del pluralismo religioso in Italia, in Le religioni in Italia, sotto la direzione di Introvigne M. e Zoccatelli P., consultato il 3 febbraio, disponibile all’URL https://cesnur.com/dimensioni-del-pluralismo-religioso-in-italia/

253 Cfr. Ibid.

ben rappresentati in Canada. A partire dal 2011, l'8,8 per cento dei canadesi ha aderito a fedi religiose diverse dal cristianesimo. Oggi, il pluralismo delle credenze religiose è comune in Canada e comprende una vasta gamma di credenze e costumi. Il cristianesimo è sicuramente in declino dopo essere stato centrale e parte integrante della cultura e della vita quotidiana canadese. La maggior parte dei canadesi considera la religione poco importante nella propria vita quotidiana, ma crede ancora in Dio.

Secondo il censimento del 2011, il 67,3 per cento dei canadesi si identifica come cristiano; di questi, i cattolici romani costituiscono il gruppo più numeroso, rappresentando il 38,7 per cento della popolazione. Gran parte del resto è composto da protestanti, che rappresentano circa il 27%. La più grande chiesa protestante è la United Church of Canada (che rappresenta il 6,1% dei canadesi), seguita da anglicani (5,0%) e battisti (1,9%). La secolarizzazione è in crescita dagli anni '60. Nel 2011, il 23,9 per cento non ha dichiarato alcuna affiliazione religiosa, rispetto al 16,5 per cento nel 2001.

Il restante 8,8 per cento è affiliato a religioni non cristiane, la più grande delle quali è l'Islam (3,2%), seguita dall'induismo (1,5%) e dal sikhismo (1,4%). Negli ultimi anni ci sono stati aumenti sostanziali delle religioni non cristiane in Canada. Dal 1991 al 2011, l'Islam è cresciuto del 316%, l'induismo del 217%, il sikhismo del 209% e il buddismo del 124%. La crescita delle religioni non cristiane espressa in percentuale della popolazione canadese è passata dal 4% nel 1991 all'8% nel 2011. In termini di rapporto tra non cristiani e cristiani, è aumentata da 21 cristiani (95% della popolazione religiosa) a 1 non cristiano (5% della popolazione religiosa) nel 1991, a 8 cristiani (89%) a 1 non cristiano (11%) nel 2011, con un aumento del 135% del rapporto tra non cristiani e cristiani, o un calo del 6,5% di cristiani a non cristiani, in 20 anni254.

3.1.3 Pluralismi a confronto

È facile evidenziare come il pluralismo canadese sia molto più articolato, e come sia cresciuto e si sia sviluppato molto prima rispetto a quello italiano. Se andiamo a guardare nello specifico le statistiche sulla religione Sikh possiamo notare che il numero di credenti è di gran lunga maggiore in Canada dove rappresenta circa l’1,4 percento

254 Cfr. Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor, 2018, International Religious Freedom Report for 2018, United States Department of State, pag. 2

della popolazione (all’incirca mezzo milione di individui), mentre in Italia il Sikhismo, che viene accorpato ad altri movimenti all’interno delle statistiche sul pluralismo religioso (radhasoami e derivazioni), conta una rappresentanza di alcune migliaia di fedeli.