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7. ANALISI DI RISCHIO: APPLICAZIONE DEL SOFTWARE RISK-NET

7.6 PRESENTAZIONE DEI DIVERSI CASI DI SIMULAZIONE

In questo capitolo vengono descritti i vari scenari di simulazione che si sono presi in considerazione, a ognuno dei quali corrisponde una diversa rappresentazione delle caratteristiche del sito e delle sorgenti di contaminazione. Per ogni caso si varieranno i parametri da inserire nelle simulazioni sia per SS (suolo superficiale) che per SP (suolo profondo).

7.6.1 LISCIVIAZIONE

Per quanto riguarda la lisciviazione i parametri che maggiormente influenzano gli output delle elaborazioni sono quelli della zona insatura e satura, da inserire come input all’interno del software nella sezione “Caratteristiche Sito”. Per gli IPA si sono esaminati tre differenti casi:

• CASO 1: è stato posto il piano di falda a 1,68 m da p.c (LCL dei dati di falda ottenuti durante il monitoraggio perché il valore più conservativo è la minima soggiacenza) e si sono presi in considerazione le concentrazioni rilevate in tutti i campioni del suolo profondo (anche quelli in falda). Lo spessore dell’acquifero risulta pari a 3,32 m, considerando la base impermeabile dell’acquifero a 5 m dal p.c (massima profondità investigata);

• CASO 2: è stato posto il piano di falda a 3 m da p.c (estensione massima della contaminazione) e si sono presi in considerazione le concentrazioni di tutti i campioni del suolo. In questo caso lo spessore dell’acquifero risulta essere pari a 2 m;

• CASO 3: è stato posto il piano di falda a 1,68 m da p.c e si sono presi in considerazione le concentrazioni dei campioni che sono effettivamente nell’insaturo. Come nel primo caso lo spessore dell’acquifero risulta pari a 3,32 m.

Per tutti e tre i casi l’intero suolo profondo risulta contaminato, per cui lo spessore della sorgente nel suolo profondo è 0,68 m nel caso 1 e 3, mentre è 2 m nel caso 2.

Per ogni caso si è valutata la possibilità di seguire l’approccio semplificato descritto nei Criteri metodologici (1b, 2b e 3b), che consiste nella selezione dell’inquinante indicatore o se prendere in considerazione tutti gli inquinanti (1a, 2a e 3a). Si ricorda che la geometria della sorgente per l’approccio “a”, cambiando le CRS, è diversa da quella dell’approccio “b”. Al fine di confrontare, realmente i due approcci è stato creato un caso 1b_b che presenta le identiche caratteristiche del sito del caso 1a.

Per quanto riguarda gli idrocarburi si sono analizzati due casi:

• CASO 1: è stato posto il piano di falda a 1,68 m da p.c (LCL dei dati di falda ottenuti durante il monitoraggio perché il valore più conservativo è il minimo) e si sono presi in considerazione le concentrazioni rilevate in tutti i campioni del suolo profondo (anche quelli in falda). Lo spessore dell’acquifero risulta pari a 3,32 m, considerando la base impermeabile dell’acquifero a 5 m dal p.c (massima profondità investigata);

• CASO 2: è stato posto il piano di falda a 1,68 m da p.c (LCL dei dati di falda ottenuti durante il monitoraggio perché il valore più conservativo è il minimo) e si sono presi in considerazione le concentrazioni rilevate nei campioni che sono effettivamente nell’insaturo.

Lo spessore dell’acquifero risulta pari a 3,32 m, considerando la base impermeabile dell’acquifero a 5 m dal p.c (massima profondità investigata);

I parametri che influenzano il percorso di lisciviazione sono: • lo spessore della sorgente nel suolo superficiale (insaturo); • fOC in suolo superficiale e profondo (insaturo);

• pH;

• densità del suolo;

• tessitura della zona insatura e satura (parametri caratteristici calcolati dal software); • infiltrazione efficace (calcolato dal software);

• gradiente idraulico; • fOC nel suolo saturo;

• spessore di miscelazione in falda (calcolato dal software); • fattore di diluizione in falda (calcolato dal software).

Questi parametri sono stati scelti seguendo le disposizioni delle linee guida APAT-ISPRA e osservando sempre il principio di cautela.

7.6.2 VOLATILIZZAZIONE

Per quanto riguarda la volatilizzazione i parametri che maggiormente influenzano gli output delle elaborazioni sono quelli dell’ambiente outdoor e indoor, da inserire come input all’interno del software nella sezione “Caratteristiche Sito”. Per gli IPA si sono esaminati tre differenti casi:

• CASO 1: è stato posto il piano di falda a 1,88 m da p.c (UCL dei dati di falda ottenuti durante il monitoraggio perché il valore più conservativo per la volatilizzazione è il massimo) e si sono presi in considerazione le concentrazioni rilevate in tutti i campioni del suolo profondo (anche quelli in falda). Lo spessore della sorgente nel suolo profondo risulta pari a 0,88 m.

• CASO 2: è stato posto il piano di falda a 3 m da p.c (estensione massima della contaminazione) e si sono presi in considerazione le concentrazioni di tutti i campioni del suolo. In questo caso lo spessore della sorgente nel suolo profondo risulta essere pari a 2 m; • CASO 3: è stato posto il piano di falda a 1,68 m da p.c e si sono presi in considerazione le

concentrazioni dei campioni che sono effettivamente nell’insaturo. Come nel primo caso lo spessore della sorgente nel suolo profondo risulta pari a 0,88 m.

Per tutti e tre i casi il suolo profondo (insaturo) risulta contaminato per cui lo spessore della sorgente nel suolo profondo è 0,68 m nel caso 1 e 3, mentre è 2 m nel caso 2.

Per ogni caso si è valutata la possibilità di seguire l’approccio semplificato descritto nei Criteri metodologici (1b, 2b e 3b), che consiste nella selezione dell’inquinante indicatore o se prendere in considerazione tutti gli inquinanti (1a, 2a e 3a). Anche per la volatilizzazione la geometria della sorgente per l’approccio “a”, cambiando le CRS, è diversa da quella dell’approccio “b”.

Al fine di confrontare, realmente i due approcci è stato creato un caso 1b_b che presenta le identiche caratteristiche del sito del caso 1a.

Per quanto riguarda gli idrocarburi si sono analizzati due casi:

• CASO 1: è stato posto il piano di falda a 1,88 m da p.c (UCL dei dati di falda ottenuti durante il monitoraggio perché il valore più conservativo è il massimo) e si sono presi in considerazione le concentrazioni rilevate in tutti i campioni del suolo profondo (anche quelli in falda). Lo spessore della sorgente nel suolo profondo risulta pari a 0,88 m.

• CASO 2: è stato posto il piano di falda a 1,88 m da p.c (UCL dei dati di falda ottenuti durante il monitoraggio perché il valore più conservativo è il minimo) e si sono presi in considerazione le concentrazioni rilevate nei campioni che sono effettivamente nell’insaturo. Lo spessore della sorgente nel suolo profondo risulta pari a 0,88 m.

I parametri che influenzano il percorso di volatilizzazione sono: • fOC in suolo superficiale e profondo (insaturo);

• pH;

• densità del suolo;

• tessitura della zona insatura (parametri caratteristici calcolati dal software); • altezza della zona di miscelazione;

• velocità del vento;

• tempo medio di durata del flusso di vapore; • profondità e spessore delle fondazioni; • frazione areale di fratture indoor;

• rapporto tra volume indoor e area di infiltrazione; • contenuto volumetrico di aria e di acqua nelle fratture; • tasso di ricambio di aria indoor;

• differenza di pressione tra indoor e outdoor; • permeabilità del suolo al flusso di vapore; • superficie totale coinvolta nell’infiltrazione; • perimetro delle fondazioni;

• viscosità del vapore.

Questi parametri rimangono costanti per tutte le simulazioni e sono stati scelti seguendo le disposizioni delle linee guida APAT-ISPRA e osservando sempre il principio di cautela.