L’Isola che non c’è è una cooperativa che nasce a Fermo dopo un lavoro di riflessione e confronto tra diversi professionisti che hanno messo insieme la loro esperienza per definire un percorso di lavoro che rispondesse alle necessità dei bambini e delle loro famiglie, infatti il proprio ambito di intervento è l’età evolutiva. Nello specifico la cooperativa ha molteplici progetti in atto:
• Asilo Nido e Scuola per l’Infanzia
• Progetto Doposcuola
• CABA – Centro di Aggregazione per Bambini e Adolescenti
• Comunità Educativa per Minori
• Comunità per Gestanti e Mamme con Bambini
• Centro Ambulatoriale Riabilitativo Civitanova Marche
• Greenland – Centro Diagnostico Riabilitativo per l’Età Evolutiva
• PAN – Nuovo Progetto Autismo
• CSER – Officine PAN
Tra i tanti obiettivi che la cooperativa si pone troviamo: la costruzione di ambienti di vita stimolanti e rassicuranti dove viene favorito lo sviluppo dell’identità emotiva, affettiva, cognitiva, relazionale e sociale del bambino; favorire un clima educativo attraverso la dimensione ludica; creare un luogo per le famiglie dove incontrarsi e condividere le responsabilità di cura; favorire l’integrazione fra i bambini e i ragazzi presenti nei diversi servizi. L’approccio metodologico che mette in atto in qualsiasi struttura è fondato sulla valutazione dei bisogni dei bambini e delle loro famiglie, differenziato in base alla peculiarità del singolo progetto.
Nei miei tre anni di studi universitari ho avuto l’opportunità per due anni di svolgere il mio tirocinio in due delle strutture della cooperativa, in particolare al PAN e allo CSER.
4.1.1 PAN - Nuovo Progetto Autismo
Il progetto PAN si occupa dei Disturbi dello Spettro Autistico e Disturbi del comportamento nei bambini dai 6 ai 12 anni. L’obiettivo della struttura è quello di creare interventi riabilitativi intensivi, attraverso un progetto individualizzato per ogni ragazzo che si svolge in 30 ore settimanali. La metodologia che si predilige è quella cognitivo-comportamentale, integrata ad altri metodi affinché si possa sempre fare la scelta migliore per ogni necessità e difficoltà dei ragazzi.
L’equipe della struttura è formata da una coordinatrice psicologa, specializzata nella psicologia cognitivo-comportamentale, da una pedagogista clinica che si occupa principalmente della supervisione della programmazione accademica, da una logopedista, diversi terapisti occupazionali e molti educatori professionali, coloro che mettono in pratica gli interventi e che sono sempre a contatto con i bambini. Nella maggior parte dei casi l’equipe si avvale della collaborazione e della supervisione di molteplici figure professionali come gli insegnanti o gli psicomotricisti e richiede alla famiglia di essere parte integrate del percorso che il figlio sta compiendo, affinché tutti gli aspetti della vita del bambino siano in cooperazione per raggiungere la medesima finalità.
Nella struttura si svolgono interventi di tipo individuale, ma anche interventi di gruppo.
La prima tipologia si occupa del potenziamento cognitivo, delle abilità accademiche, di quelle del linguaggio e della comunicazione, di quelle motorie, delle funzioni esecutive, inoltre lavora sulla gestione dei comportamenti e incrementa le abilità d’interazione sociale. Mentre gli interventi di gruppo prevede la psicomotricità, attività occupazionali come la cucina, la gestione del denaro, la cura del sé e degli ambienti, attività motorie come il basket, il nuoto o andare a cavallo, laboratori artistico-creativo e laboratorio espressivo come arti manipolative, musica, danza, cinema, uscite ed escursioni, ma anche gruppo psico-educativo sulle abilità sociali e gruppo di educazione cognitivo-affettiva.
Nelle situazioni di gruppo le attività vengono svolte insieme ai bambini del centro aggregativo, per far convivere nello stesso intervento soggetti a sviluppo tipico e soggetti con fragilità, questa scelta ha due obiettivi: il primo è di tipo riabilitativo perché potenzia le abilità che vengono apprese nel rapporto 1 a 1; il secondo è ti tipo sociale, perché si creano relazioni adeguate con la diversità.
4.1.2 CSER – Officine PAN
Lo CSER, Centro Socio Educativo Riabilitativo, è una struttura diurna per disabili con medio-grave compromissione dell’autonomia funzionale che abbiano superato i 16 anni e per il quale non è previsto un percorso di inserimento lavorativo nel breve periodo.
Nello specifico questa struttura accoglie quei soggetti che, avendo compiuto il sedicesimo anno di età, non possono più far parte del progetto PAN e da loro la possibilità di una continuità educativa. Il servizio funziona dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 16,00 ad eccezione per gli utenti che frequentano la scuola e possono usufruire della struttura dalle 12,00 alle 19,00. Essendo un centro diurno ha un numero massimo di posti disponibili e nello specifico lo CSER può accogliere 25 ragazzi.
L’equipe, specializzata in particolar modo sui disturbi dello spettro autistico, è composta da un coordinatore psicologo, l’assistente sociale, la terapista occupazionale, gli educatori professionali e gli OSS.
Tra i tanti obiettivi che la struttura si pone troviamo: il miglioramento della qualità della vita favorendo l’interazione e l’integrazione in ambiente educativo socializzante; lo sviluppo delle potenzialità globali attraverso attività educative, riabilitative, occupazionali, ludiche, culturali e formative finalizzandole al raggiungimento degli obiettivi personalizzati; lo sviluppo dell’autonomia personale mantenendo le funzionalità acquisite e contrastando i processi involutivi; il sostegno alle famiglie, supportando il lavoro di cura, riducendo l’isolamento, evitando o ritardando il ricorso a strutture residenziali.
Le attività che vengono organizzate rispettano la globalità e l’individualità della persona e del suo progetto. L’equipe nell’elaborare i programmi è coadiuvata dal personale dell’Unità Multidisciplinare per l’Età Adulta e mette al centro l’attività occupazionale e lavorativa come strumento di realizzazione della persona adulta, di relazione con gli altri e di essere soggetto attivo della quotidianità. Nello specifico vengono organizzate:
- Attività di orientamento lavorativo: grazie al supporto del Centro per l’Impiego vengono coinvolte le aziende del territorio al fine di promuovere l’inserimento degli utenti. Gli interventi in questo ambito riguardano, quindi, la formazione, l’inserimento pre-lavorativo, tirocini formativi e borse lavoro;
- Attività occupazionali lavorative: si fanno attività di pittura, decorazioni, creazioni di oggetti con diverse materiali, carta riciclata, ceramica, plastica, pietre e metalli, attività di floricoltura, si impara l’uso del computer;
- Attività culturali e ricreative: al fine di favorire l’integrazione sociale vengono organizzati momenti di ricreazione e di svago come la partecipazione ad attività sportive, a mostre, mercatini, feste e spettacoli, facendo visite guidate o escursioni all’aperto;
- Attività ludiche, come quelle motorie e di psicomotricità.
4.2. IL RUOLO DELL’EDUCATORE PROFESSIONALE NELLA