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3 La presenza fotografica in rete: non solo riproduzioni digital

Attualmente la presenza delle fotografie in rete è in piena evoluzione e ampliamento. Se si vogliono individuare le iniziative che hanno contribuito alla situazione odierna, si deve risalire a una decina di anni fa, quando le più grandi aziende che offrono servizi on line hanno intrapreso alcune attività mirate alla fotografia.

Nel 2008, ad esempio, Google ha concluso l'acquisizione dell'intero archivio fotografico della rivista Life, mettendo a disposizione oltre 2.000.000 di immagini di importanza inqualificabile per la storia contemporanea internazionale.

Un'altra iniziativa rivoluzionaria ha coinvolto le procedure di ricerca relative alla fotografia, introducendo le tecniche di “pattern recognition”, basate cioè sulla similarità iconica o non su parole chiave, metadati o filigrane. Prima fra tutte, la società americana

Idee.Inc che nel 2008 ha lanciato la versione beta del proprio progetto TinEye126, un

motore di ricerca interamente basato sulla identificazione delle immagini per pattern. Attualmente (luglio 2017) il servizio ha indicizzato e popolato il proprio database con 20.833.311.065 di immagini127.

Per quanto il numero possa sembrare spropositato, è in linea con le statistiche che illustrano la quantità di immagini presenti sul web e raccolte dalle maggiori applicazioni che gestiscono fotografie: Instagram, ad esempio, contava nel 2015 40 miliardi di fotografie128; Flickr, nel 2013, dichiarava 87 milioni di utenti che caricavano,

giornalmente, 3.5 milioni di immagini129; Google Foto, lanciato nel 2015, conta già 500

milioni di utenti che caricano ogni giorno circa 1.2 miliardi di fotografie130.

Si potrebbe avere l'impressione, di fronte a numeri così elevati, di essere in presenza di una quantità tale di documenti on line da sfavorire ogni tipo di ricerca, anche se intrapresa da un'utenza esperta, ma, nel nostro ambito di analisi relativa alla fotografia

126 https://tineye.com/ 127 https://www.tineye.com/updates 128 https://en.wikipedia.org/wiki/Instagram 129 https://www.theverge.com/2013/3/20/4121574/flickr-chief-markus-spiering-talks-photos-and- marissa-mayer 130 https://en.wikipedia.org/wiki/Google_Photos

storica, il nucleo più importante delle fotografie disponibili in rete non è permeabile ai motori di ricerca.

È vero infatti che questo tipo di documenti è oggetto di una serie di attività archivistiche, catalografiche e giuridiche, che ne condiziona la disponibilità per la ricerca, in modo che quest’ultima risulti una procedura altamente specialistica, in buona parte affidata alle competenze del singolo ricercatore.

Le grandi basi di dati fotografiche nazionali raccolgono il patrimonio più prezioso presente sul nostro territorio e, anche se quantitativamente non si avvicinano ai numeri spropositati prima accennati, contano un nucleo documentale di assoluto rilievo. L'utente che voglia intraprendere la propria ricerca all'interno di queste basi dati dovrà, come nel caso della ricerca nei sistemi informativi archivistici analizzati nel secondo capitolo, dotarsi di strumenti idonei che sopperiscano alla mancanza della mediazione offerta tradizionalmente dal fototecaio. Nel panorama nazionale, come vedremo, non è semplice individuare l'ambiente web più consono alla propria indagine: i siti che raccolgono, a vario titolo, i documenti fotografici sono molteplici, costringendo l'utente a interrogare diverse basi dati oppure a delegare l'interrogazione al motore di ricerca. Ne conseguono risultati puntiformi, spesso caratterizzati da ridondanza e ripetitività oppure da imprecisione nel contenuto informativo, specialmente per ciò che riguarda la storia archivistica del nucleo fotografico e i suoi soggetti produttori131.

Attualmente, gli organi ministeriali sono impegnati in una serie di attività specificatamente rivolte alla fotografia, che hanno portato alla realizzazione di un portale dedicato, Portale Fotografia Italia, e del Censimento delle raccolte e degli archivi fotografici in Italia, che verrano descritti di seguito.

Per quanto le recenti iniziative, da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, siano assolutamente lodevoli, per troppo tempo le direttive ministeriali hanno faticato a imporsi, lasciando che i progetti individuali (pubblici e privati) avessero la meglio sugli standard nazionali. Una buona responsabilità, come si è visto, è imputabile all'entusiasmo riposto nei confronti delle nuove tecnologie dedicate alla riproduzione digitale dei documenti fotografici che ha coinvolto la maggioranza dei

131 C. Giudici, “Gli archivi fotografici sulla soglia dell'on-line. Problematiche, linee di sviluppo, sguardo storico (opere, autori, nomi, attestazioni)”, in G. Guerci (a cura di), Archivi fotografici on-line, op. cit.

soggetti conservatori e produttori di immagini. I costi sempre più accessibili delle attrezzature necessarie, come scanner di buona qualità, uniti alle diverse possibilità di visualizzazione offerte dagli ambienti web, hanno contribuito alla proliferazione di iniziative non standardizzate spesso mirate alla “scoperta” iconica dell'immagine a scapito di quella documentale e descrittiva.

Se si escludono i siti privati per i quali l'obiettivo principale consiste nella vendita delle immagini e per i quali, quindi, l'importanza della fotografia sta prevalentemente nella sua estetica, la popolazione della rete con documenti fotografici privi di metadati descrittivi, gestionali o strutturali, inficia pesantemente il valore di questi.

Troppo spesso le campagne di digitalizzazione e messa in rete delle fotografie sono rimaste esperienze isolate alle quali non sono seguiti progetti più ampi e lungimiranti relativi alla catalogazione e alla valorizzazione. Da questo punto di vista, un esempio virtuoso, che verrà di seguito descritto, è rappresentato dal lavoro condotto negli ultimi 30 anni dalla Library of Congress di Washington, oggi fruibile attraverso le diverse iniziative da essa portata avanti, prima fra tutte la costruzione del proprio catalogo on line dedicato a Print & Photographs.

Un ulteriore esempio che verrà di seguito analizzato, di respiro europeo e di recentissima pubblicazione, è rappresentato dal progetto Europeana Photography, voluto dalla biblioteca digitale Europeana, che ha visto la digitalizzazione di un corpus di documenti fotografici storici provenienti da diverse istituzioni e riferibili ai primi 100 anni di storia fotografica che, successivamente, hanno contribuito alla creazione di una sezione interamente dedicata alla fotografia, fruibile dal sito della biblioteca digitale europea.

3.1 Dal progetto American Memory a l Print & Photographs On-line