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LA PRESENZA MILITARE IN VALGRISENCHE TRA 1880 E 1915

JB XII.14 del 2 aprile

LA PRESENZA MILITARE IN VALGRISENCHE TRA 1880 E 1915

anno Reparto fonte

(J. = Journal di Gerballaz)

1880 Una compagnia di Alpini – artiglieria con 70 cavalli e cannoni da campagna

J. p. 17

1881 Nessuna indicazione specifica

1882 Soldati in tre riprese - 1 topografo a Fornet e 2 al capoluogo

J.p. 18

1883 “plusieurs régiments de soldats” per cinque volte, con un generale

J. p.20

1884 30 soldati e un ufficiale fino a metà settembre per un cordone sanitario in occasione del colera di Marsiglia

J. p.20

1885 Soldati per lavori

J. p.22

1886 Manovre militari

J. p. 22

1887 Fino all’11 agosto: 108 uomini della 39° compagnia del 4° Alpini (battaglione Ivrea) e 9 uomini del Comando reggimentale

AHR FV LEV2 c.3 f.11 1888 Fine luglio: 1300 soldati accampati in tutti i villaggi, con 130

quadrupedi, assistono il generale De Saint-Seigne e i deputati Chiala e Compans J. p.25 FEU a.XXXIV n.34 del 22.8.1888 1889 A partire da giugno: 30 soldati a Fornet

Dal 10 agosto al 15 ottobre: tre compagnie di 100 uomini l’una a

J. p.25

Fornet, Champigny e al lago San Grato

Da metà a fine ottobre: 200 fanti al capoluogo, per costruire il

quartier del Capoluogo

1890 5-15 luglio; tre compagnie di “soldats lombards” a Grand’Alp e tre compagnie a L’Alp Vieille (600 uomini circa, probabilmente del Morbegno e del Tirano)

Per tutta l’estate e fino al 6 ottobre: 90 “zappatori di fanteria” al Capoluogo per costruire la fortezza

J. p.26 AHR VF LEV2 c.3 f.11. docc. 3 e 6 ottobre 1890 1891 Da maggio a novembre: 38° compagnia del Battaglione Ivrea

In estate, per 8 giorni: 1000 soldati in manovra

Da maggio a novembre: un’altra compagnia al capoluogo per i lavori

J. p.27

1892 Metà febbraio: 5 giorni di manovre della 7° compagnia dei IV Alpini al Merlo e Mont-Pellà

Dal 4 maggio: la 39° compagnia del IV (Batt. Ivrea) di guarnigione al capoluogo

Prima quindicina di luglio: tre compagnie a Fornet

15 agosto: arrivo di “ plusieurs compagnies des alpins du Régiment Pieve di Cavallo [recte Cadore]9

20 agosto: 8000 uomini in manovra

24 agosto: re Umberto I assiste alle manovre

Dal 1° settembre al 1° novembre: una compagnia di guarnigione al capoluogo

ALP a.III nn. 10 e 20 J. p. 30 ALP III n.35

1893 Dal 1° maggio: una compagnia di Alpini di guarnigione al capoluogo Fine giugno: due compagnie di Alpini per dieci giorni

Da metà settembre al 1° novembre: 10 uomini di guarnigione al Col du Mont

J. p. 31-2

1894 Da metà aprile: una compagnia di guarnigione al capoluogo, che manda cinque uomini a turno al Col du Mont

J. p. 33

1895 Da maggio ad ottobre: una compagnia di guarnigione al capoluogo 8-18 luglio: un reggimento di alpini a Millanes Dal 18 luglio al 15 agosto: altri reggimenti a Fornet e Capoluogo Rimane in via permanente la stazione dei Reali Carabinieri

J. p. 35

1896 Dal 1° maggio; una compagnia di Alpini di guarnigione al capoluogo Estate: tre compagnie di Alpini a Fornet per un mese J. p. 36 1897 Da maggio ad inizio luglio: una compagnia di Alpini di guarnigione, ridotta a 30 uomini quando i restanti partecipano alle manovre in

Valdigne

J. p. 39

1898 Dal 15 giugno: una compagnia di Alpini di guarnigione al capoluogo In agosto: circa 1000 uomini al Plan des Mondenges per 12 giorni

J. p.40

1899 “Plusieurs régiments de militaires campés au Plan de Mondenges” J. p. 41

1900 Una compagnia di guarnigione al capoluogo J. p. 41

1901 Il diario non riporta indicazioni (probabile compagnia al capoluogo) 1902 In agosto; 1500 uomini durante venti giorni, per le manovre, con Alpini, una compagnia del Genio e diverse compagnie di Artiglieria,

con cavalli e muli

J. p. 44

1903 “Cette année il n’y a pas eu par ici des soldats” J. p. 46

1904 La 3° batteria del Reggimento di Artiglieria da Montagna esegue manovre ACVG doc.270/C 1905-13 Il diario non presenta indicazioni, ma è certa la presenza di una

guarnigione al Quartier del Capoluogo

1914 Agosto: “Au commencement du mois d’août arriva ici un grand nombre de soldats, à cause du bruit de guerre contre l France, mais, quinze jours après nous en avons été délivrés”

J. p.53-4

1915 Al 1 luglio, 45 valgresen sotto le armi e tutti i muli – acquistati asini

Un terzo elemento significativo è rappresentato dalla trasformazione del paesaggio, imposta dalle esigenze militari. Oltre al “quartier au Chef-lieu avec une poudrière un peu plus à nord”10, eretta tra il 1889 e il 1890, entro il 1893 risultano costruiti una dozzina di baraccons et cabanes ossia caserme e ricoveri, “presque toutes…garnies de lits, bois, fourneaux”, in diverse località della vallata. Si trattava, in base ai resti oggi ancora visibili, di costruzione ad uno o due piani, con muri a secco in pietra, pavimenti e tetti in legno e poche finestre che, nel caso delle posizioni più esposte, assumevano la forma di feritoie. Tali strutture erano collocate in posizione dominante, a sbarramento di colli o selle, attraverso le quali le truppe avversarie potevano passare, per aggirare il forte eretto nel capoluogo o passare direttamente in val di Rhêmes, mantenendosi sempre nell’alta Valgrisenche.

10 Si tratta della caserma-fortezza che domina ancora oggi il capoluogo di Valgrisenche. Accostata al versante sinistro della vallata, aveva il compito di controllare la mulattiera che attraversava il paese.

Le installazioni sorgevano una al “Plan de l’Ours, en dessous de la Grand Seinllia, à Plontaz; une autre à mi-côte; puis une sur les Quatre Dents et une petite au caro (au fond) de la même arête; (…) puis une à la Forcllia Dou Bré et une autre au dessus du Lac [de Saint-Grat]. Quatre autres, en divers endroits du Mont Pellà [dove si trovava anche une forteresse]; puis une sur le Col du Mont, versant italien”, definita “une vrai caserne” perché in grado di ospitare trecento uomini11, e ancora all’Alp Vieille e a L’Ormelune12, mentre sotto i Quatre Dents si trovava anche “un souterain où il y avait de la dinamite (sic) qu’en cas de passage des Français on aurait fait sauter…pour écraser l’ennemi”13. Ad esse si aggiunsero, negli anni successivi, “une cabane qui se trouve au dessus des Monts de l’Alp Vieille”, “le fortin-caserne…de Morion”14 (1894) e un’altra “au dessous du Plan Rochex, au fond de Champigny” (1896), nonché una fitta rete di mulattiere e strade militari, che congiungevano le diverse costruzioni e le collegavano ai colli che erano chiamate a sorvegliare. Risultano, così, attestate una mulattiera dal Capoluogo al Petites Laures, scavata nella roccia nel 1890; una “route carrossable” da Vercognée a Borègne, una strada da Lauves al Mont Pellà, attraverso l’Alp Vieille, e una strada da Prarion al Merlo, nel 1893; un “chemin partant de la Béthaz et allant jusqu’au Miollet, et de là, au Lucé, en passant derrière la Becca de l’Aouille”15, insieme ad un secondo che “passant par Plan Petey” scendeva a Planaval, costruito l’anno seguente, e, ancora, un sentiero da Lauves a l’Alp Vieille, sopra il villaggio di Bonne, nel 189716.

Queste realizzazioni richiedevano la presenza di una numerosa forza-lavoro, disponibilità di materiale da costruzione e un efficace coordinamento logistico. Per questo motivo, Valgrisenche ospitò nel decennio tra 1885 e 1895 un gran numero di reparti, alcuni dei quali lavoravano incessantemente da maggio ad ottobre per realizzare le infrastrutture previste. Per quanto riguarda il materiale, è interessante rilevare che il legname da costruzione non fu sempre procurato sul posto17, dove un eccessivo disboscamento avrebbe compromesso la funzione di protezione dalle valanghe fornita dai boschi locali. Pertanto, le assi per i tetti e i soppalchi dei diversi ricoveri furono trasportate a spalla da Leverogne18, una frazione di Arvier distante oltre 14 chilometri dal capoluogo di Valgrisenche, a sua volta separato dal Col du Mont da un dislivello di circa un chilometro. Tanta fatica sarebbe stata evitata se tra Arvier e Valgrisenche fosse esistita una strada carrozzabile, ma questa fu costruita soltanto nei primi anni della seconda guerra mondiale. La descrizione della vicenda che portò a tanto ritardo è esemplare dell'atteggiamento dei responsabili

11 Vie…, cit., pp. 31-2.

12 Id., p. 25.

13 Id. p. 26.

14 Bois, Valgrisenche…, cit., p.44.

15 Si tratta della mulattiera militare che raggiunge il Lago Morion e il vicino rifugio (Bois, cit., p. 44).

16 Vie…, passim agli anni citati.

17 Il diario di don Gerballaz attesta la presenza a Fornet di trenta soldati per preparare il legname per i ricoveri solo nel 1889 (Journal…, cit., p.29).

militari nei confronti delle esigenze della Valle d'Aosta e della sua popolazione, così come delle strategie degli amministratori locali.

La lunga strada per Valgrisenche

Alla fine del 1878, il Comune di Valgrisenche fece pervenire al Ministero della Guerra una prima richiesta, nella quale chiedeva che questo provvedesse alla costruzione di una carrozzabile tra il capoluogo e Arvier. Il Ministero, per mezzo dei responsabili del I Corpo d’Armata di Torino, rispose in forma interlocutoria, esprimendo il proprio apprezzamento, ma rinviando la pratica (e la relativa decisione) all’Ufficio del Genio Civile di Aosta. Fu l’inizio di una vicenda che durò oltre trent’anni, testimoniata da un corposo carteggio conservato presso gli Archivi comunali di Arvier19 e Valgrisenche, che vide l’Amministrazione militare esprimere quasi sempre parere favorevole all’opera, ma negare il proprio contributo finanziario e di manodopera20, limitandosi a promettere la disponibilità dei propri progettisti per il disegno del tracciato della strada. In tal modo, era di fatto resa impossibile qualsiasi realizzazione, come dimostrano i documenti del decennio successivo, durante il quale il sindaco di Valgrisenche tentò addirittura di far nazionalizzare il sentiero che portava dal villaggio di Fornet al Col du Mont21, così da creare le condizioni giuridiche per la costruzione della carrozzabile a valle. Anche questa richiesta cadde nel vuoto, così come una successiva, datata 1890.

Era l’epoca di massimo impegno per la fortificazione del territorio da parte del Ministero della Guerra e la strada avrebbe certamente facilitato lo spostamento dei reparti impegnati nella costruzione dei ricoveri e delle fortezze. Invece, nel 1891 fu comunicato al sindaco che non erano disponibili finanziamenti e il progetto venne rinviato, per essere ripreso cinque anni dopo, quando il “Signor Capitano Venturi del Genio Militare”, il quale aveva già eseguito i rilievi nel 1890, redasse “il piano particolareggiato…e il preventivo della spesa per la realizzazione della strada carreggibile Arvier-Valgrisenche” 22, che, ancora una volta, non vide la luce. Il tentativo fu rinnovato in seguito all’approvazione della legge 8 luglio 1903, n. 312, che stanziava appositi finanziamenti per la costruzione di strade che collegassero i capoluoghi dei Comuni con la più vicina stazione ferroviaria. A quella data, la stazione ferroviaria più vicina si trovava ancora ad Aosta, in quanto la linea per Pré-Saint-Didier fu costruita soltanto in epoca fascista, come spiegato nell’Introduzione.

19 ACAR documenti I-307 e seguenti.

20 Ad esempio, il Comando del I Corpo d’Armata di Torino, comunicava in data 12 gennaio 1888 che non poteva “adottare il principio di far concorrere le compagnie alpine al riattamento di…strade, essendo che dette compagnie nel non lungo periodo estivo, hanno da compiere importanti studi ed esercitazioni militari dalle quali non possono essere distratte” (ACVG doc. 128/F). È utile ricordare che, nell’estate successiva, Valgrisenche avrebbe, comunque, ospitato 1300 soldati in manovra.

21 Delibera comunale n.51 del 14 ottobre 1883 (ACVG 127/F).

Gli abitanti della vallata proposero, allora, di collegare la frazione Ceré, la più popolosa della Valgrisenche, con la strada nazionale che passava per Arvier, quale via più diretta per raggiungere il capoluogo del Circondario, impegnandosi anche a costruire a loro spese il collegamento tra Ceré e il capoluogo23. A tal fine, chiedevano che, insieme ai contributi statali e provinciali previsti dalla legge indicata, anche il Ministero della Guerra partecipasse alle spese, dato l’interesse della strada per la difesa della frontiera, anche soltanto con la fornitura di manodopera militare24. Tale richiesta era sostenuta tramite una relazione, nella quale il Consiglio comunale illustrava l’importanza strategica della Valle:

L’Etat serait le plus intéressé a cette construction à cause de la position stratégique que la commune occupe comme poste de frontière avec la France. En effet, l’administration militaire a construit sur les sommets de Valgrisenche quinze réfuges alpestres comme magazins d’approvisionnement et locaux de cantonnement et, en outre au Chef lieu de la commune une caserne défensive…Evidemment, si un cas de mobilitation devait se présenter, un pareil chemin [la mulattiera intercomunale con Arvier] rendrait impossible l’approvisionnement des troupes chargées de défendre la frontière et le désavantage assuré qu’auraient nos soldats sur ceux de l’ennemi est tel à constituer un vrai danger pour la défense nationale, si l’on considère que sur le versant français les petites charrettes sont couramment employées pour les transports privés jusqu’à La Motte, chalet à deux kilomètres de distance de la frontière sur le chemin du Col du Mont.

La relazione rispondeva anche alla classica opposizione, basata sulla strategia che, dall’inizio dell’età moderna, aveva contrassegnato le scelte viarie della dinastia sabauda:

L’on a prétendu qu’une bonne route entre Valgrisenche et Arvier favoriserait la descente de l’ennemi dans les plaines d’Aoste. Cette affirmation absurde mérite à peine une réponse, car il est important avant tout de ne pas permettre à l’ennemi de passer la frontière.

Il est utile même d’aller le surprendre chez lui et surtout d’occuper promptement les hautes positions. Or pour cela une bonne route est de toute nécessité. A supposer même que l’Etranger parvienne à passer la frontière, rien ne serait plus facile que de rendre la route impraticable en faisant sauter quelques mines prédisposées aux endroits opportuns25.

Le osservazioni dimostrano come i consiglieri fossero pienamente consapevoli non solo dell’importanza militare della vallata in cui vivevano, ma anche delle sue possibilità di difesa e dei problemi a queste collegati. La medesima consapevolezza delle necessità strategiche emerge da un

23 Così è riportato in una lettera dell’avvocato Pierre Frassy al sindaco di Valgrisenche del 23 febbraio 1905 (ACVG doc. 148/F).

24 Delibera del Consiglio comunale del 22 giugno 1905, ACVG doc. 159/F.

25 ACVG Delibera della Giunta municipale dell’11 giugno 1904, doc. 131/F. Il documento aggiunge, inoltre, che tra Valgrisenche e Sainte-Foy-en-Tarentaise esistono “trois passages, dont deux praticables aux montures chargées”, che devono essere sorvegliate da Carabinieri e Finanzieri durante la bella stagione.

documento posteriore26, non datato, indirizzato al ministro della Guerra, generale Vigano, e collocabile, anche in base a successivi documenti, tra la metà di luglio 1906 e l’aprile del 1907. In esso, gli estensori, qualificatisi come degli Alpini in congedo27,

si permettono di umilmente esporre…riguardo alla difesa nazionale [che] sul versante francese, riconoscendo l’importanza del Colle du Mont come valico strategico, non solo si costrussero fortezze nelle vicinanze di Bourg St Maurice…[ma] si curano in modo speciale le vie di accesso al nostro confine.

Sono incominciati i lavori per la ferrovia da Mautiers [recte Moutiers] à Bourg St Maurice. Due carreggiabili giungono a Ste Foy, una cioè larghissima a destra dell’Isère e l’altra, prolungata sino a Laval oltre Tigne, [al]quanto più ristretta, a sinistra [che] passa da Villaroges.

Il 21 aprile 1907, poi, il Consiglio comunale, nell’ennesima delibera a favore del progetto di strada carrozzabile, ritornava sui concetti espressi negli anni precedenti, ricordava che la mancanza della carrozzabile e il “mauvais état” della mulattiera verso Arvier,

constituent un véritable et grave danger pour la défense Nationale quand on connait combien l’Etat voisin a soigné et multiplie à profusion les routes aboutissant au pied du Col-du-Mont, passage assez facile entre l’Italie et la France28.

Questi documenti rivelano una perfetta conoscenza dei progressi del sistema viario francese, certo resa possibile dai frequenti spostamenti dei Valgriseins nell’Isère, ma il riferimento agli sviluppi della rete ferroviaria d’Oltralpe è interessante perché dimostra che la situazione strategica sulla frontiera franco-valdostana era nota anche ai responsabili di un piccolo Comune periferico, i quali non esitavano ad utilizzarla con le medesime finalità degli amministratori comunali di Aosta o dei loro rappresentanti in Parlamento, ossia nel tentativo di migliorare l’economia e, in generale, le condizioni di vita della popolazione locale. Ulteriori esempi di tale consapevolezza (e del suo impiego per finalità diverse dalla difesa) sono offerti da una seconda relazione, anche questa non datata, nel quale il sindaco è abile a collegare la presenza di “più di mille capi di grosso bestiame” sul territorio comunale e il relativo “grande provento” che assicurano, con la necessità di fornire una rapida via di comunicazione verso il fondovalle per i doganieri, deputati al controllo del “grande commercio di bestiame e di prodotti agricoli” con la Savoia29. Allo stesso modo, l’attenzione alle

26 Bozza non datata di petizione al ministro Viganò, ACVG doc. 178/F.

27La precisazione può essere letta come una dimostrazione del favore che il Corpo aveva già raccolto, ben prima della Grande Guerra.

28 ACVG, doc. 182/F.

29 ACVG, doc. 186/F. Si tratta della bozza di una relazione del sindaco, nella quale si descrivono, per la prima volta in maniera esaustiva, i benefici economici della carrozzabile. Sul margine superiore del foglio, sono indicati i destinatari dello scritto: tra di essi compaiono l’avvocato A[lphonse] Farinet, all’epoca deputato alla Camera, e il consigliere provinciale Compans. La comparsa di entrambi i nomi e una lettera di Alponse Farinet, che contiene un evidente riferimento ad alcuni dei contenuti della relazione, permettono di datare lo scritto al 1908.

realizzazioni viarie francesi emerge dalla guida turistica di Giulio Brocherel, datata 1900, nella quale un breve excursus storico sulle vicende militari del Col du Mont si conclude con l’enfatica precisazione che

I francesi in questi ultimi anni condussero al Col du Mont un’ampia strada carreggiabile, atta alla grossa artiglieria; non preoccupandosi di nessun riguardo, ampliarono anche la breccia del Colle!30

Si conferma, così, la generale conoscenza della posizione della Valle d’Aosta sullo scacchiere militare da parte dei suoi abitanti e la consapevole utilizzazione di tale conoscenza per finalità che avevano sì a che fare con le esigenze militari, ma soprattutto riguardavano quelle civili.

Malgrado le evidenti necessità strategiche, tale visione non era, però, condivisa proprio dai vertici militari, che continuarono a negare aiuti e permessi per la costruzione della strada tra Arvier e Valgrisenche. Infatti, il carteggio relativo alla pratica rivela che – dopo vari passaggi burocratici tra Consigli provinciali, Prefetture e Ministeri31 – le risposte del Ministero e della Sotto-Direzione autonoma del Genio militare di Novara32 furono, ancora una volta, negative. Dapprima, venne comunicato che l’autorità militare non avrebbe provveduto a stendere il progetto della strada e che era nell’impossibilità di fornire i disegni precedenti, in quanto il progetto del capitano Venturi era stato smarrito e l’unica documentazione che ne attestava l’esistenza era la “minuta del disegno planimetrico”, conservata presso gli uffici del 4° Reggimento Alpini, per cui sarebbe stato necessario stendere un nuovo progetto33. Poi, nel 1907, fu comunicato che i fondi del Ministero dei Lavori Pubblici per la legge 312 erano già stati destinati e, quindi, non ne rimanevano per il progetto – per altro ancora incompleto – della strada di Valgrisenche34. Contemporaneamente, il Genio di Novara negò il proprio contributo sia nella fase di stesura del progetto sia in quella di realizzazione, ponendo ostacoli anche all’impiego della manodopera militare35.

I documenti registrano ulteriori tentativi tra il dicembre 1908 e il dicembre 1909, sostenuti, il primo, dal deputato Alphonse Farinet e, il secondo, dal suo successore Giorgio Rattone. Questi, l’ultimo giorno dell’anno 1909 annunciava al sindaco che l’ennesimo ricorso per ottenere la carrozzabile verso Arvier era stato accettato e che avrebbe insistito presso il Governo perché intervenisse con un proprio finanziamento, stante l’interesse per la difesa nazionale ricoperto dalla strada. Non si trattava certo di una promessa elettorale, dato che le elezioni si erano svolte nel marzo precedente, ma neppure questo intervento ebbe buon esito, tanto che, come accennato sopra, soltanto la legislazione d’emergenza seguita

30 G. Brocherel, Guida illustrata…, cit., p. 27.

31 ACVG, docc. 129/F-193/F.

32 Aveva competenza sulla Valle d’Aosta e un ufficio distaccato ad Ivrea, talvolta ad Aosta.

33 Lettera della Sotto-Direzione del Genio di Novara, prot. 2275 del 18 giugno 1906 (ACVG doc. 173/F).

34 Documento non datato, ma posteriore all’aprile 1907 (ACVG doc. 181/F).

alla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 consentì al Regno d’Italia di stanziare i finanziamenti per la costruzione della tanto agognata strada. Essa era ancora in costruzione al momento dell’armistizio, tre anni dopo36, pur non essendo mancati tentativi di costruzione già alla fine degli anni Trenta37, segno dell’attenzione costante da parte del Ministero per la viabilità verso la frontiera.

L’ostinato rifiuto dell’Amministrazione militare a concorrere alla costruzione della carrozzabile per Arvier può essere interpretato come un segnale del conservatorismo dei vertici dell’Esercito, ancorati

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