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5.4 LA PRESTAZIONE LOGISTICA

5.4.1 La prestazione logistica del magazzino

Per quanto riguarda le prestazioni di un magazzino, in particolare per le classiche attività di ricevimento, stoccaggio, prelievo e spedizione, è possibile definire degli obiettivi di fondo quali53:

 Ricevimento merci: ridurre il tempo di attesa dei materiali, procedere alla corretta identificazione del materiale ed al suo corretto smistamento;

 Stoccaggio: evitare lo smarrimento del materiale all’interno del magazzino e valutare l’occupazione del magazzino per mezzo di indicatori che misurano la saturazione volumetrica e superficiale del magazzino;

 Prelievo: minimizzare il tempo di prelievo e ridurre i gli errori di identificazione e smistamento;

 Controllo e spedizione: ridurre al minimo gli errori nella preparazione delle unità di spedizione e nella documentazione relativa.

In letteratura sono descritti una serie di parametri che permettono di valutare le prestazioni di un magazzino e supportare il processo di dimensionamento di un nuovo deposito. Questi

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Cfr. Ascoli Marchetti M. (2006), Le operazioni di magazzino e la gestione delle scorte: un manuale per tutti, Ed. Franco Angeli.

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indici vanno monitorati costantemente per controllare la situazione del magazzino ovvero valutare la saturazione degli spazi, analizzare i flussi fisici del materiale col lo scopo di apportare eventuali modifiche al layout, valutare l’introduzione di nuove tecnologie (scaffalature, mezzi di movimentazione etc.). Di seguito vengono riportati i parametri più utilizzati per analizzare la performance di un magazzino54:

 Indice di movimentazione [UDC/periodo]: rappresenta il numero di movimentazioni per unità di tempo. Può essere calcolato per singolo articolo, per identificati quali siano i codici più movimentati e quelli più stazionari, oppure può essere calcolato aggregando le UDC a livello di magazzino per conoscere l’entità dei flussi;

 Indice di accesso [1/periodo]: ottenuto dal rapporto tra l’indice di movimentazione e la giacenza media. Viene calcolato per singolo codice e indica quante volte, nell'unità di tempo, un operatore si presenta davanti a ciascuna delle ubicazioni del codice in esame. Viene utilizzato principalmente in fase progettuale, per identificare quali codici dovranno occupare le postazioni più facilmente raggiungibili;

 Indice di selettività [%]: se riferito al magazzino indica la percentuale di merce direttamente accessibile rispetto alla merce totale. Se riferito ad un singolo codice indica il rapporto tra i movimenti utili e i movimenti totali necessari al prelievo di quel determinato codice. Solitamente è inversamente proporzionale all'indice di sfruttamento volumetrico poiché, com'è intuibile, tanto maggiore è la percentuale di merce che si vuole raggiungere senza doverne spostare altra, tanto più è lo spazio libero che si dovrà mantenere per il passaggio di operatori e carrelli;

 Giacenza media e giacenza massima [UDC]: indicano la giacenza media in numero di UDC e il numero massimo raggiunto in un certo periodo. Questi indici vengono utilizzati in fase preliminare di dimensionamento del magazzino;

 Indice di saturazione superficiale [%]: si calcola come il rapporto tra la superficie occupata dalla merce e la superficie totale dell'area di magazzino, ed indica la disponibilità di spazio in magazzino. Per i magazzini manuali oscilla tra il 30% e il 40%.

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Cfr. Candiotto R., Spano F.M., Turolla A. (1995), Logistica e magazzino: aspetti organizzativi, gestionali e di controllo; valutazione civilistica e fiscale delle scorte, Ed. Giuffrè.

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Per ottenere tale indice si deve rapportare il numero di allocazioni occupate dalla merce rispetto al totale, in termini di numero di posti pallet. In questo caso un rapporto uguale o vicino a 1 implica un’elevata saturazione e quindi una bassa flessibilità nell’affrontare eventuali fluttuazioni del mercato. Nel caso in cui la domanda dovesse aumentare e quindi aumentare anche la merce a magazzino, non ci sarebbe spazio sufficiente per stoccarla. Viceversa, se l’indice dovesse risultare troppo inferiore a 1, il magazzino risulterebbe troppo vuoto non andando a sfruttare appieno l’investimento fatto;

 Indice di sfruttamento volumetrico [%]: analogo all'indice di saturazione superficiale, considera inoltre le altezze, calcolando il volume di magazzino occupato dalla merce rispetto al volume totale. Tale indice è utile nei casi in cui la merce può essere collocata una sopra l’altra e quindi lo stoccaggio avviene anche in altezza;

 Indice di manodopera: rapporto tra le ore di manodopera impiegate e le tonnellate di merce movimentate in un determinato periodo;

 Indice di fatturato: rapporto tra il valore della merce spedita e le ore di manodopera impiegate nel magazzino in uno stesso periodo;

 Indice di riga: ottenuta dal rapporto tra le righe di ordini evase e le ore di manodopera in un determinato periodo, indica la dinamicità e l'efficienza della struttura del magazzino.

Per progettare un sistema di valutazione della performance del magazzino, è necessario considerare quattro diversi ambiti per ognuno dei quali è necessario definire una serie di indicatori, suddivisi in55:

1. Indici di utilizzazione, riguardano la saturazione e l’occupazione del magazzino. Sono riportati alcuni esempi di indicatori:

 N. posti pallet / m2 area stoccaggio;

 Volume merci a stock / volume area stoccaggio;  N. UdC direttamente accessibili / N. posti pallet;  N. posti pallet occupati / N. posti pallet disponibili;

55 Cfr. Dallari F., Le prestazioni logistiche, disponibile come materiale didattico dell’Università Carlo Cattaneo

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 Ore di utilizzo carrelli / ore lavorative complessive.

2. Indici di produttività, riguardano il volume di lavoro rapportato all’unità di tempo predefinita. Sono riportati alcuni esempi di indicatori:

 N. UdC movimentate nelle varie attività del magazzino (ingresso/uscita, attraversamento, abbassamento per rifornimento);

 N. colli prelevati (totali/addetto);  N. righe d’ordine evase (totali/addetto);  N. ordini evasi (totali/addetto);

 Kg/m3 prelevati (totali/addetto);

 N. automezzi caricati/scaricati (totali/baia).

3. Indici di servizio: sono finalizzati al controllo delle prestazioni di servizio erogate dal magazzino. Questi valori vengono confrontati con il livello di servizio atteso per attuare eventuali azioni correttive. Sono riportati alcuni esempi di indicatori:

 Tempo medio di evasione ordini standard;  Tempo medio di evasione ordini urgenti;

 Tempo medio di immissione nell’area di stoccaggio;  % Errori commessi;

 % righe evase per ordine;  % pezzi evasi per riga.

4. Indici di costo, consentono di valorizzare il costo delle principali attività svolte nel magazzino e di quantificare i costi di handling per referenza, per famiglia, per cliente. Sono riportati alcuni esempi di indicatori:

 Costo di immagazzinamento (Euro/ UDC anno);

 Costo per UDC movimentata (carico/scarico automezzo, messa a stock, abbassamento etc.);

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6 Progettazione di un Sistema di Monitoraggio della Produttività e della Performance logistica

In questo capitolo verrà illustrata la progettazione di un modello di analisi della produttività di ogni singola attività e della performance logistica del Ce.Di, realizzata durante il tirocinio. L’obiettivo definito dalla direzione logistica e affidato al gruppo di tesi è stato sia quello di migliorare i cruscotti gestionali presenti nel WMS, sia di proporne di nuovi, in quanto attualmente non riescono a rispondere a tutte le esigenze di analisi. I responsabili sono, quindi, costretti a estrapolare manualmente i dati sia dal WMS sia dal gestionale aziendale AS400, e importarli su Excel per effettuare le ricerche di loro interesse. Inoltre, alcune informazioni sono ottenibili solamente attraverso query complesse elaborabili solamente dal Centro Elaborazione Dati (ovvero dalla funzione aziendale addetta all’IT). Tutto questo comporta difficoltà sia nel reperire facilmente e autonomamente i dati sia nell’effettuare

analisi in tempi rapidi.

Per la realizzazione del modello di analisi di performance del Ce.Di sono state eseguite le seguenti attività:

1. Progettazione di un modello per la realizzazione di un cruscotto;

2. Analisi e miglioramento dei cruscotti già esistenti per il monitoraggio dell’avanzamento dei prelievi;

3. Progettazione di cruscotti per l’analisi della produttività;

4. Progettazione di cruscotti per l’analisi della prestazione logistica. Nei prossimi paragrafi, verranno illustrate nel dettaglio tutte queste attività.

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