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Le prestazioni IVS: invalidità, vecchiaia e pensione ai superstiti

I trattamenti pensionistici erogati dalla Fondazione al 31 dicembre 2021 sono n. 132.710 per una spesa complessiva di circa 1.033 milioni di euro.

Nello schema IVS, la composizione percentuale del numero di pensioni erogate e della spesa pensionistica20 è in linea con gli anni osservati pre-Covid. L’onere maggiore scaturisce dalle prestazioni di vecchiaia - circa il 77% erogato in favore del 64% degli iscritti in quiescenza - mentre la spesa per le pensioni ai superstiti rappresenta il 21% del costo complessivo e viene erogata in favore del 33% dei pensionati, il rimanente 2% copre la spesa per le pensioni di invalidità e inabilità.

Grafico 10 – PRESTAZIONI IVS in pagamento al 31/12/2021:

Composizione percentuale del numero prestazioni erogate e della spesa

20 La valutazione sulle prestazioni IVS del paragrafo si riferisce al “costo statistico” relativo i ratei di pensione erogati dalla Fondazione al 31/12/2021 moltiplicati per 13.

vecchiai

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Nel 2021 la spesa per pensioni cresce dell’1,7%, in misura superiore rispetto allo scorso anno, la variazione 2020-2019 era stata complessivamente pari al 1,1%. La dinamica riflette principalmente l’andamento della spesa per le pensioni di vecchiaia, vecchiaia ordinaria e vecchiaia anticipata, aumentata del 2%, effetto dell’incremento del numero delle pensioni (+2,2%) e della lieve diminuzione del costo medio (-0,1%). Nel 2021 la rivalutazione delle pensioni, secondo il meccanismo della perequazione automatica, è stata pari a zero21. Il costo delle pensioni di invalidità diminuisce (-4,6%) per effetto del minor numero di prestazioni erogate (-4,6%), mentre la spesa per le pensioni ai superstiti torna nuovamente ad aumentare, in linea con i dati osservati negli anni precedenti (+1,2%), per effetto principalmente dell’incremento dei beneficiari superstiti (+1,7).

Tabella 7 – PRESTAZIONI IVS erogate nel 2021 – dato statistico22

Prestazioni IVS al 31/12/2021 Variazione % 2020-2021

Tipologia di

Nel 2019, per gli uomini, giunge a termine il regime transitorio sull’incremento dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria, l’età minima è pari a 67 anni e la quota è 92, data dalla somma di età e anzianità contributiva acquisita al pensionamento. Per le donne, l’innalzamento dei requisiti si sviluppa con un incremento più graduale, fino all’anno 2024, con il raggiungimento di quota 92 ed età minima di 67 anni come per gli uomini. Nel 2021 possono essere confermati gli effetti della riforma delle pensioni introdotta con il Regolamento in vigore dal 1° gennaio 201223. Il perfezionarsi del meccanismo della quota per l’accesso alla pensione di vecchiaia, durante il periodo transitorio, si è di fatto tradotto nell’incremento dell’anzianità contributiva dei possibili pensionandi, mentre l’incremento dell’età ha generato un numero minore di iscritti idonei tempo per tempo al pensionamento ordinario.

Nel 2021 i requisiti per la pensione ordinaria per gli uomini sono a regime già da due anni e il ricorso alla pensione anticipata non subisce variazioni rispetto allo scorso anno. Le nuove pensioni di vecchiaia ordinaria sono state n. 2.185 mentre le nuove pensioni di anzianità sono state 2.915. Il valor medio delle nuove pensioni 2021 è di 5.200 euro per la pensione anticipata e di 4.800 euro per l’ordinaria. La differenza è dovuta alla maggiore anzianità contributiva raggiunta da chi anticipa, mediamente di un solo anno, l’accesso alla pensione (in media con 31,4 anni di anzianità contributiva) rispetto a chi aspetta i requisiti per la vecchiaia ordinaria a 67 anni (in media con 30 anni di anzianità contributiva).

21 Secondo quanto stabilito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nel Decreto del 17 novembre 2021.

23 Dal 1° gennaio 2012 è stato introdotto il requisito della quota per l’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria, quale somma di età e anzianità contributiva minima, assieme al graduale innalzamento dell’età minima fino a 67 anni (raggiunta nel 2019 per gli uomini e nel 2024 per le donne). Con decorrenza 1° gennaio 2017, inoltre, è stata introdotta la pensione anticipata per gli iscritti con almeno 65 anni e quota 90, in tal caso l’importo del rateo ridotto del 5% per ogni anno mancante alla quota di vecchiaia ordinaria. Dal 2021 decorre l’anticipata anche per le donne.

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Complessivamente, il numero ed il costo delle pensioni anticipate in essere costituisce un terzo delle pensioni di vecchiaia complessive.

Il numero delle nuove liquidazioni è cresciuto per oltre il 30%, per metà sono pensioni di vecchiaia e per metà superstiti. Tale incremento si riflette sul costo complessivo che vede aumentare la spesa per prime liquidazioni di euro 8 milioni circa rispetto al 2020.

L’assegno medio annuo per la pensione di vecchiaia ordinaria Enasarco è pari a 9.400 euro, nel caso di pensione anticipata l’importo medio erogato è pari a circa 9.800 euro24. La metà dei pensionati di vecchiaia percepisce circa 700 euro mensili, mentre un quinto supera i 1.000 euro al mese.

Le prestazioni per invalidità, come pure quelle per i superstiti, presentano importi inferiori rispetto alle pensioni di vecchiaia e buona parte dei beneficiari percepisce in media una rata di pensione inferiore ai 3.000 euro annui.

L’incidenza della spesa per beneficiari donna (per il 97% sono vedove superstiti) pesa per il 26% sul costo totale per pensioni. L’importo medio annuo per la pensione di reversibilità è di 5 mila euro, tuttavia l’assegno percepito dai due terzi delle vedove è di circa 2.800 euro. Le donne agente in pensione percepiscono una pensione di vecchiaia di circa 6.000 euro l’anno, anche se per sei su dieci il rateo scende in media a 3.200 euro.

Tabella 8 – PRESTAZIONI IVS erogate nel 2021: distribuzione percentuale numero e importi liquidati per regione

Area geografica Regione Numero Importo

VALLE D'AOSTA 0% 0%

PIEMONTE 27% 27%

LOMBARDIA 61% 61%

LIGURIA 12% 12%

NORD-OVEST 30% 30%

TRENTINO ALTO ADIGE 7% 6%

VENETO 42% 42%

FRIULI VENEZIA GIULIA 10% 10%

EMILIA ROMAGNA 41% 42%

NORD-EST 25% 25%

UMBRIA 8% 8%

TOSCANA 38% 39%

MARCHE 18% 19%

LAZIO 36% 34%

CENTRO 23% 22%

PUGLIA 32% 33%

MOLISE 2% 1%

CAMPANIA 37% 38%

CALABRIA 11% 11%

BASILICATA 3% 3%

ABRUZZO 15% 14%

SUD 14% 14%

24 Le prestazioni previdenziali Enasarco sono prestazioni integrative di quelle erogate dall’INPS come “primo pilastro”.

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Area geografica Regione Numero Importo

SICILIA 72% 72%