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Prestazioni non monetarie

3. TIPOLOGIE DI BENEFIT ED INIZIATIVE REALIZZATE

3.1 Possibili composizioni del pacchetto di welfare aziendale

3.1.2 Prestazioni non monetarie

Accanto ai benefit che richiedono un esborso diretto ad ogni dipendente, l’azienda può soddisfare le esigenze e promuovere il benessere dei lavoratori mediante iniziative collettive, che non richiedono quindi una relazione univoca tra le due parti.

Alcune iniziative, poste attualmente all’interno della definizione di welfare aziendale, sono state precedentemente identificate come smart working:

Orari di lavoro: come già osservato nei paragrafi precedenti, la principale

richiesta proveniente dai lavoratori è la possibilità di conciliare i tempi lavorativi con quelli da dedicare alla propria famiglia o a se stessi. In risposta a manifestazioni di questo tipo l’azienda può concedere una flessibilizzazione degli orari di lavoro, concedendo la possibilità di ridurre la durata della giornata lavorativa, di modificare gli orari di entrata e uscita a seconda delle proprie esigenze, oppure di usufruire di permessi aggiuntivi in caso di circostanze definite (quali una nuova paternità, una malattia propria o di un familiare, un parente da accudire). Il datore di lavoro potrà così ottenere una riduzione dell’assenteismo per motivi personali e familiari, riuscendo a mantenere un rapporto positivo con il lavoratore, che sarà riconoscente per la disponibilità dell’azienda nei suoi

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confronti e cercherà di mantenere il proprio posto di lavoro per non perdere i vantaggi acquisiti rispetto ai dipendenti di altre imprese. Rapporti di questo tipo possono essere contrattati con il singolo lavoratore, ma più frequentemente sono concordati e concessi a tutti i dipendenti o almeno a categorie di essi.

Luoghi di lavoro: una ulteriore agevolazione per i lavoratori può essere inoltre

riferita alle modalità e allo spazio fisico di attività definiti nei contratti di lavoro: l’avanzamento tecnologico e la digitalizzazione, consentono l’operatività di molte situazioni lavorative anche a distanza rispetto alla propria postazione all’interno dell’ufficio, così come non è più richiesto, in molti casi, il contatto diretto tra colleghi e tra lavoratore e cliente dell’attività. Grazie ai servizi di posta elettronica, alla rete intranet aziendale e alla condivisione online di dati, il lavoratore può disporre di tutte le informazioni necessarie a svolgere la sua mansione in qualunque luogo. Ciò gli consentirà di operare tramite telelavoro (ossia a distanza rispetto al posto abituale, l’ufficio), rendendolo più libero di conciliare i tempi lavorativi con le sue esigenze, come ad esempio durante il decorso di una malattia oppure la necessità di assistere un familiare. Per le mansioni che consentono questa modalità operativa, l’azienda otterrà un duplice beneficio nell’applicare il telelavoro: come nel precedente caso, si potrà assistere ad un minor tasso di assenza dal lavoro, e potranno diminuire i costi per le infrastrutture a suo carico, non essendovi la necessità di assicurare a ciascun lavoratore la propria postazione confortevole ed attrezzata, ma soltanto dei dispositivi mobili (quali soprattutto un cellulare ed un computer portatile) atti a svolgere il lavoro a distanza.

In aggiunta alle proposte di smart working, l’impresa può indicare dei progetti o delle iniziative per sviluppare il rapporto con i lavoratori, il loro benessere e quello della collettività:

Car pooling: la governance aziendale può incentivare la pratica di condivisione

dell’auto per il percorso abitazione-luogo di lavoro mediante la pianificazione dei percorsi comuni tra dipendenti, facendo da tramite tra di essi, con l’assegnazione di parcheggi riservati a chi condivide il mezzo di trasporto, oppure con un incentivo economico agli aderenti al progetto. Con tale attività i benefici sono

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molteplici: i lavoratori sostengono spese per il trasporto inferiori, l’azienda dovrà predisporre un’area parcheggi meno ampia, e la collettività potrà godere di minori emissioni inquinanti grazie al minor numero di automobili in circolazione.

Educazione alimentare: un differente indirizzo percorribile dall’impresa in

materia di salute dei lavoratori riguarda lo stile di vita, con particolare attenzione all’alimentazione. La sensibilizzazione dei lavoratori su questa tematica può essere realizzata attraverso progetti specifici, quali, ad esempio, degli incontri collettivi o individualizzati con soggetti esperti in materia, la stipula di convenzioni con professionisti e studi medici, l’adozione di pratiche di corretta alimentazione, come la somministrazione di cibi sani e biologici nelle mense aziendali, l’offerta di frutta e verdura durante le pause, l’inserimento nei distributori automatici di prodotti salutari in alternativa ai tradizionali merendine e junk food. Il beneficio per il lavoratore consta, in questo caso, in una condivisione con i colleghi di obiettivi positivi per la propria integrità fisica, oltre ad una conciliazione dei tempi tra l’attività lavorativa e l’ottenimento di informazioni su tale tema.

Coinvolgimento dipendenti: i progetti che l’impresa può portare avanti per

migliorare la sua funzionalità, sia a livello di produttività, sia a livello di immagine aziendale sono molteplici; alcune esemplificazioni possono essere:

 il coinvolgimento dei dipendenti, attraverso questionari, “cassette delle idee” incontri diretti con i dirigenti nell’elaborazione di nuove strategie di produzione  incentivi (costituiti da premi simbolici, quali un rinfresco o una premiazione in occasione di qualche incontro aziendale) al reparto o al singolo gruppo di lavoratori per aver raggiunto dati obiettivi, come ad esempio un dato quantitativo di pezzi prodotti, di periodi senza infortuni, di giornate con bassi tassi di assenteismo;

 iniziative filantropiche a favore di soggetti in difficoltà, come la raccolta di materiale per associazioni umanitarie, l’attivazione canali prioritari per l’acquisto di prodotti solidali, l’elargizione diretta da parte dell’azienda di somme destinate a scopi benefici.

In tutte le alternative presentate, i vertici aziendali possono integrare le loro direttive con la collaborazione effettiva dei lavoratori, sia a livello operativo, sia a

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livello di iniziativa personale. In questo modo, l’individuo si sentirà parte attiva di un obiettivo comune, sentendosi maggiormente coinvolto nell’andamento dell’impresa.