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LE PRESTAZIONI A SOSTEGNO DEL REDDITO

Nel documento 2013 RAPPORTO ANNUALE (pagine 134-184)

Sono generalmente definite prestazioni a sostegno del reddito quelle prestazioni ero-gate dall’Inps utili a garantire al lavoratore o ai suoi familiari un sostegno economico per i rischi derivanti dalla perdita o sospensione del rapporto di lavoro; dall’insufficienza del reddito di lavoro per il mantenimento dei familiari a carico; dal sostenere i lavoratori in caso di malattia, di nascita dei figli o qualora si svolga lavoro di cura per i figli o per i disabili presenti in famiglia.

Inoltre, tra questi strumenti, vengono definiti ammortizzatori sociali tutte le misure di sostegno al reddito relative alla prestazione lavorativa, nel caso in cui il datore di lavoro non sia in grado di corrispondere la retribuzione a causa della sospensione o la cessa-zione dell’attività lavorativa.

La normativa che regola gli ammortizzatori sociali ha sempre avuto un carattere non definitivo sia per il carattere flessibile delle misure - adattabili perciò ai mutamenti del mercato del lavoro - sia come esito di provvedimenti per il contenimento urgente di crisi aziendali. Per questo motivo, nei tempi più recenti, gli interventi legislativi hanno adeguato le norme già esistenti agli effetti della crisi economica e finanziaria che ancora pesa sulla situazione economica e sociale. Di conseguenza, agli ammortizzatori sociali conseguenti a una difficoltà aziendale congiunturale (nel caso della Cassa Integrazione Ordinaria), strut-turale (per la Cassa Integrazione Straordinaria) o strutstrut-turale e irreversibile (nel caso della Mobilità), sono state estese misure dirette a lavoratori e settori finora esclusi da questa copertura. L’eventualità di accedere a tali ammortizzatori sociali in deroga alla legislazione vigente ha contemplato il riconoscimento di trattamenti di disoccupazione ai lavoratori sospesi da aziende escluse dagli ammortizzatori sociali generali, per comprovata crisi aziendale o occupazionale. Anche l’indennità prevista per i lavoratori a progetto rientra nelle misure straordinarie previste dai provvedimenti anticrisi.

La possibilità di ricorrere a questa eventualità è subordinata all’entità delle risorse de-stinate annualmente agli ammortizzatori sociali in deroga stabilite annualmente dalla legge di Stabilità.

Per la tutela dei lavoratori, attualmente, sono previste diverse misure che si differen-ziano non soltanto per la tipologia dei destinatari, ma anche per le differenti situazioni di criticità che le aziende sono costrette ad affrontare. Per questa ragione, alle misure ordinarie correlate direttamente con il pagamento delle prestazioni, in questo periodo di crisi si sono aggiunte, in modo particolarmente rilevante, misure cosiddette “in de-roga”, a sostegno di imprese e lavoratori non destinatari di alcuno strumento previsto dalla normativa precedentemente vigente.

Nel corso degli anni, oltre a proseguire le azioni dirette a contrastare l’impatto sociale della crisi, si è provveduto ad estendere la tutela del reddito e dell’occupazione con i seguenti strumenti:

1. indennità di disoccupazione ai lavoratori sospesi/licenziati, includendo anche gli ap-prendisti;

2. integrazione salariale (CIG) e mobilità in deroga;

3. indennità una tantum per i lavoratori con contratto di collaborazione per program-ma o progetto (co.co.pro.) e per i lavoratori somministrati.

ha accresciuto il proprio impegno, semplificando e potenziando telematicamente le procedure già esistenti.

In questo contesto, si è mantenuta l’interpretazione estensiva delle norme sulla Cassa integrazione ordinaria, individuata d’intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche So-ciali, che ha permesso fin dal 2009 la fruizione del beneficio previdenziale con maggiore flessibilità. Grazie ad un diverso criterio di computo dei limiti temporali, infatti, il tratta-mento di integrazione salariale ordinaria diviene erogabile non solo sulla base delle set-timane di calendario, ma anche in relazione a singole giornate di sospensione dell’attività. Inoltre, per garantire il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga si è creato un percorso che attraverso l’Intesa fra Stato e Regioni ha ampliato gli indirizzi in ma-teria di politica attiva, sia per promuovere un più rapido e mirato ricollocamento dei lavoratori, sia per evitare il formarsi di bacini di disoccupazione di lunga durata. Queste intese, che vengono sottoscritte con cadenza annuale, ripartiscono l’ utilizzo delle risor-se tra politiche passive finanziate dallo Stato e le attive, finanziate dalle Regioni, in un rapporto del 60% a carico del primo e del 40% a carico delle seconde.

IL SISTEMA DI COFINANZIAMENTO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA

Grafico 5.1

Governo

Regione

Legge di Stabilità

Accordo Stato-Regioni Decreti finanziamentoministeriali

Accordo Quadro tra Regione e Parti Sociali Decreto Regionale di autorizzazione Rendicontazione al FSE Liquidazione Attestazione pagamenti a destinatari Politiche Attive Monitoraggio spesa Ministero e Regioni Convenzione

tra Regione e INPS

Rimborso quota regionale

Di seguito, è evidenziata la diversa natura delle prestazioni, secondo i casi di sospensio-ne del rapporto di lavoro o di cessaziosospensio-ne dell’attività lavorativa.

L’integrazione salariale già conosciuta come Cassa Integrazione Guadagni (CIG) è una prestazione che sostituisce o integra la retribuzione in caso di sospensione del rap-porto di lavoro. Ne beneficiano i lavoratori sospesi dal lavoro o che prestano la loro attività con orario ridotto per difficoltà aziendali. Le prestazioni di integrazione salariale si distinguono a seconda del tipo di difficoltà aziendale occorsa:

• Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo), se la difficoltà aziendale è congiunturale; • Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs), se la difficoltà aziendale è strutturale. Nei casi di cessazione dell’attività lavorativa intervengono le prestazioni di Mobilità, erogate nel caso di licenziamenti collettivi a seguito di difficoltà aziendale strutturale

ed irreversibile ed i trattamenti di Disoccupazione, concessi a richiesta individuale del singolo lavoratore licenziato.

Nel corso della crisi economica, l’azione di sostegno al reddito, ha puntato, inizialmente, al ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga, ampliando l’insieme dei destinatari ai quali è consentito accedere alle prestazioni specifiche sia per nuove categorie di lavoratori che per settori produttivi non indicati nella normativa vigente ed in grave crisi occupazionale, fino all’approvazione della Legge 28 giugno 2012 n.92 “Riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, che detta nuove norme in materia di mercato del lavoro e di ammortizzatori sociali ed i cui effetti a far data dal 1 gennaio 2013, analizzeremo nel corso della trattazione.

GLI INTERVENTI IN CASO DI SOSPENSIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO: LA CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI

La Cassa integrazione guadagni (CIG) nell’insieme delle sue prestazioni (Cigo, Cigs, Cigs in deroga) rappresenta, nel nostro Paese, il principale strumento di aiuto alle imprese e ai lavoratori in caso di difficoltà.

Il monitoraggio sull’utilizzo della CIG si rivela quindi utile sia ad analizzare la situazione produttiva delle imprese sia, più in generale, a rilevare l’evoluzione delle problematiche relative all’esistenza di uno stato di crisi che coinvolge le aziende utilizzatrici. I dati prcipali registrati dall’Inps sono, quantitativamente, di due tipologie: ore autorizzate di in-tegrazione salariale e ore effettivamente utilizzate allo scopo; ciò in quanto, le difficoltà che l’azienda affronta e per la quale richiede preventivamente l’utilizzo dello strumento in esame possono rivelarsi di minore entità rispetto a quanto previsto.

La serie storica del numero di ore autorizzate per tipologia d’intervento, dall’inizio della crisi al 2013 è rappresentata nella Tavola 5.1 e nella Fig. 5.1.

Per quanto riguarda il 2013, il totale complessivo delle ore autorizzate per la Cassa inte-grazione guadagni, sommatoria unica di tutte le prestazioni, è stato pari a 1.182.357.238 ore, in aumento rispetto alle ore autorizzate l’anno precedente del 5,6%.

Il 30,1% di tali ore è stato richiesto per prestazioni ordinarie (356,2 mln. di ore), il 44,6% per prestazioni straordinarie al netto della deroga (527,1 mln. di ore) ed il 25,3% per prestazioni straordinarie in deroga (299 mln di ore).

L’aumento complessivo rispetto al 2012, di ore autorizzate è dovuta principalmente alle ore per Cig straordinaria (31,2%). Solo la Cig in deroga ha registrato miglioramenti (-20,7).

CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI • SERIE STORICA DEL NUMERO DI ORE AUTORIZZATE PER TIPOLOGIA D’INTERVENTO • 2007-2013

ANNI CIGO CIGS* COMPLESSO

2007 70.653.585 113.464.698 184.118.283 2008 113.085.170 114.852.541 227.937.711 2009 576.690.889 338.779.234 915.470.123 2010 341.804.555 858.591.065 1.200.395.620 2011 229.809.511 747.553.990 977.363.501 2012 340.194.825 778.956.155 1.119.150.980 2013 356.211.587 826.145.651 1.182.357.238 Tavola 5.1

*Comprende Cassa Integrazione in deroga

*Le ore di Cassa Integrazione Straordinaria comprendono quelle di Cassa Integrazione in deroga. 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 -2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 CIGO Milion i CIGS (*) COMPLESSO

CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI: ORE AUTORIZZATE • ANNI 2007-2013 Figura 5.1

Per quanto riguarda le ore effettivamente utilizzate, il totale nel 2013 pari a 554.064.117 ore è stato superiore alle ore utilizzate nel 2012 (550.391.065 ore).

Sebbene le ore utilizzate siano state di più dell’anno precedente, l’indice di tiraggio, cioè il rapporto tra il totale delle ore utilizzate nello stesso anno ed il totale delle ore autorizzate sempre nello stesso anno è sceso al 46,86% nel 2013 a fronte del 49,18% registrato nell’anno precedente (Tavola 5.2).

Un ulteriore livello di analisi per gli interventi complessivi di integrazioni salariali a so-stegno del reddito riguarda la suddivisione delle ore autorizzate per ramo di attività economica delle aziende interessate (Tavola 5.3).

CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI: CONFRONTO OMOGENEO PER TIPOLOGIA D’INTERVENTO DI ORE AUTORIZZATE, ORE UTILIZZATE E INDICE DI TIRAGGIO*

ANNI 2011-2013 CIG

ORDINARIA CIG STRAORDINARIA E IN DEROGA TOTALECIG

2011 Ore autorizzate fino al mese

di dicembre 2011 229.809.511 747.553.990 973.363.501

di cui Ore utilizzate fino al

mese stesso* 117.520.632 366.613.424 484.134.056

Indice di tiraggio 51,14% 49,04% 49,53%

2012 Ore autorizzate fino al mese

di dicembre 2012 340.194.825 755.956.155 1.119.150.980

di cui Ore utilizzate fino al

mese stesso* 158.974.210 391.416.855 550.391.065

Indice di tiraggio 46,73 50,25 49,18

2013 Ore autorizzate fino al mese

di dicembre 2013 356.211.587 826.145.651 1.182.357.238

di cui Ore utilizzate fino al

mese stesso* 164.887.772 389.176.345 554.064.117

Indice di tiraggio 46,29 47,11 46,86

Tavola 5.2

*La tavola si basa su dati degli archivi delle denunce mensili contributive (Uniemens-DM10) e degli archivi dei pagamenti diretti nei quali sono rilevati i pagamenti e le denunce pervenute entro tre mesi dall’ultimo mese di competenza rilevato nell’anno. Il continuo aggiornamento delle basi dati utilizzate per il calcolo dell’indice del “tiraggio” fa si che i dati nella tavola siano da intendersi provvisori.. Dati presenti in archivio a giugno 2014.

Il peggioramento è evidente nell’edilizia. In questo ramo le aziende registrano un au-mento delle ore autorizzate del 12,9% per la Cassa integrazione ordinaria, del 41,1% per la straordinaria e del 22,4% per la deroga.

Per l’ Industria si riscontra un aumento delle ore di Cassa Integrazione Straordinaria (27,7%) e un’accentuata diminuzione per quelle di Cassa integrazione Straordinaria in Deroga (-27,3%) oltre ad una sostanziale stabilità per la Cassa integrazione Ordi-naria (2,6%).

Per il ramo Commercio si è registrato un aumento di ore per Cassa Integrazione Straordinaria (+71,1%) e una diminuzione per quelle di Cassa integrazione Straordi-naria in Deroga (-16,3%).

La ripartizione delle ore di Cig autorizzate per area geografica ha riguardato le regio-ni dell’Italia settentrionale per 684,8 milioregio-ni di ore, pari al 57,9% del totale nazionale, quelle dell’Italia centrale con 216,9 milioni di ore (18,3% del totale nazionale) e le regioni dell’Italia meridionale e insulare con 280,5 milioni di ore, corrispondente al 23,7% del totale autorizzato (Tavola 5.4).

ORE DI CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI AUTORIZZATE PER RAMO DI ATTIVITÀ ECONOMICA 2012-2013 ORE

AUTORIZZATE 2012 TOTALE%SU 2013 TOTALE%SU ANNUAVAR.%

Cig Ordinaria Industria 269.248.793 24,1% 276.137.950 23,4% 2,6 Edilizia 70.946.032 6,3% 80.073.637 6,8% 12,9 Cig Straordinaria Industria eArtigianato 353.471.337 31,6% 451.321.488 38,2% 27,7 Edilizia 21.451.826 1,9% 30.261.586 2,6% 41,1 Commercio 26.539.063 2,4% 45.497.885 3,8% 71,1 Altrisettori* 157.011 0,0% 38.324 0,0% -75,6 Cig inDeroga Industria eArtigianato 208.710.936 18,6% 151.735.534 12,8% -27,3 Edilizia 16.548.896 1,5% 20.263.641 1,7% 22,4 Commercio 148.918.043 13,3% 124.641.011 10,5% -16,3 Altrisettori* 3.159.043 0,3% 2.386.182 0,2% -24,5 Totale 1.119.150.980 100,0% 1.182.357.238 100,0% 5,6 Tavola 5.3

Le quote sono fortemente differenziate all’interno delle singole ripartizioni geografiche, come si registra per l’industria, che assorbe la quota maggiore (59,1%) nelle regioni del Nord (466,6 mln. di ore autorizzate) ed è contemporaneamente contenuta nelle regioni centrali (16,6% ) e meridionali (24,3%).

Per quanto riguarda le attività collegate all’edilizia si rileva che il 54,9% delle ore auto-rizzate ha avuto come destinazione le regioni dell’Italia settentrionale, il 22,5% sia quelle dell’Italia centrale sia dell’Italia meridionale e delle isole.

Se si considerano le variazioni percentuali su base annua, a seconda dell’area geografica ORE COMPLESSIVE AUTORIZZATE DI CIG PER RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

E RAMO ATTIVITÀ PRODUTTIVA (2012-2013)

AREA ATTIVITÀRAMO 2012 2013 VARIAZIONE% ANNUA % SUL TOTALEATTIVITÀ NAZIONALE NORD Industria 444.583.899 466.640.598 5,0% 59,1% Edilizia 56.809.905 71.757.951 26,3% 54,9% Artigianato 63.685.633 63.585.836 -0,2% 70,6% Commercio 76.330.404 81.891.780 7,3% 48,1% Settori vari* 818.392 975.687 19,2% 40,2% Totale 642.228.233 684.851.852 6,6% 57,9% CENTRO Industria 120.690.321 131.133.339 8,7% 16,6% Edilizia 23.984.723 29.446.096 22,8% 22,5% Artigianato 26.362.770 20.935.107 -20,6% 23,2% Commercio 41.176.055 34.762.268 -15,6% 20,4% Settori vari* 866.207 650.952 -24,9% 26,8% Totale 213.080.076 216.927.762 1,8% 18,3% MEZZO-GIORNO Industria 167.476.154 191.373.303 14,3% 24,3% Edilizia 28.152.126 29.394.817 4,4% 22,5% Artigianato 8.632.289 5.526.789 -36,0% 6,1% Commercio 57.950.647 53.484.848 -7,7% 31,4% Settori vari* 1.631.455 797.867 -51,1% 32,9% Totale 263.842.671 280.577.624 6,3% 23,7%

ITALIA Totale generale 1.119.150.980 1.182.357.238 5,6% 100,0%

Tavola 5.4

considerata, si evidenzia, in generale, al Nord ed al Centro un aumento delle ore autoriz-zate nel settore dell’edilizia, rispettivamente del 26,3% e del 22,8%. Si assiste, invece, ad una diminuzione generale per il settore artigianato che registra una minima diminuzione al Nord (-0,2%) e più ampia al Centro (-20,6%) e nel Mezzogiorno (-36%). Lo stesso succede nel settore commercio, in peggioramento al Nord (7,3%), ma in netto migliora-mento nelle restanti aree geografiche, in particolare in quelle centrali (-15,6%).

L’analisi per regioni (Tavola 5.5) evidenzia che, nel corso del 2013, le regioni nelle quali sono state autorizzate più ore sono le stesse del 2012: Lombardia, Piemonte e Veneto. In Piemonte e Val d’Aosta però si sono registrati dei miglioramenti, con una riduzione di ore autorizzate intorno al 6%, mentre al contrario nelle Marche c’è stato il peggioramento maggiore (+27,4%) a livello nazionale. Nelle regioni del Centro le ore autorizzate sono aumentate in Toscana, Marche, Abruzzo e Molise, mentre sono diminuite nelle rimanenti regioni, in particolare in Umbria (-29,3%). Nel Sud e nelle Isole al peggioramento della Campania (24,7%) si contrappone il miglioramento della Sardegna (-19,6%).

ORE DI CIG AUTORIZZATE PER REGIONE • ANNI 2012 E 2013

REGIONE 2012 2013 ANNUAVAR.%

N.Ore % N.Ore % Piemonte 145.588.460 13,0% 136.413.830 11,5% -6,3% ValleD'Aosta 1.205.311 0,1% 1.133.478 0,1% -6,0% Lombardia 246.071.407 22,0% 270.033.858 22,8% 9,7% Trentino-AltoAdige 9.960.870 0,9% 12.632.720 1,1% 26,8% Veneto 104.736.584 9,4% 116.201.811 9,8% 10,9% Friuli-VeneziaGiulia 24.422.066 2,2% 29.220.117 2,5% 19,6% Liguria 16.310.987 1,5% 20.189.652 1,7% 23,8% Emilia-Romagna 93.932.548 8,4% 99.026.386 8,4% 5,4% Toscana 57.255.545 5,1% 60.555.601 5,1% 5,8% Umbria 27.679.300 2,5% 19.580.613 1,7% -29,3% Marche 40.253.522 3,6% 51.297.931 4,3% 27,4% Lazio 87.891.709 7,9% 85.493.617 7,2% -2,7% Abruzzo 33.236.626 3,0% 40.615.756 3,4% 22,2% Molise 5.306.784 0,5% 6.385.072 0,5% 20,3% Campania 62.805.611 5,6% 78.323.771 6,6% 24,7% Puglia 64.094.281 5,7% 63.407.677 5,4% -1,1% Basilicata 17.492.699 1,6% 15.001.741 1,3% -14,2% Calabria 16.404.737 1,5% 14.139.627 1,2% -13,8% Sicilia 36.483.850 3,3% 40.186.084 3,4% 10,1% Tavola 5.5

L’ indagine per macro-regioni (Tavola 5.6) ci conferma che la richiesta di ore su base annua è aumentata al Nord: dal 4,5% delle regioni del Ovest al 10,3% del Nord-Est, mentre nel Mezzogiorno e nel Centro l’aumento registrato è rispettivamente del 6,3% e dell’1,8%.

L’analisi per settori produttivi (Tavola 5.7) permette di rilevare, rispetto al 2012, che le ore autorizzate per rami di attività economica, sono aumentate in numero assoluto sia nell’Industria che nell’Edilizia, ma sono diminuite nel Commercio e nei Rami vari. Per quel che riguarda le classi di attività, nel 2013, si è registrata una diminuzione delle ore autorizzate per attività economiche connesse all’agricoltura (-58,8%), per il tessile (-21,4%), l’abbigliamento (-13,7%), e aumenti percentuali delle ore autorizzate nei set-tori metallurgico (43,6%), energia elettrica, gas e acqua (28,8%), e dell’edilizia (19,9%).

ORE DI CIG AUTORIZZATE PER MACRO REGIONI • ANNI 2012 E 2013

REGIONI 2012 2013 ANNUAVAR.%

N.Ore % N.Ore % NordOvest 409.176.165 36,6% 427.770.818 36,2% 4,5% NordEst 233.052.068 20,8% 257.081.034 21,7% 10,3% Centro 213.080.076 19,0% 216.927.762 18,3% 1,8% Mezzogiorno 263.842.671 23,6% 280.577.624 23,7% 6,3% ITALIA 1.119.150.980 100,0% 1.182.357.238 100,0% 5,6% Tavola 5.6

ORE DI CIG AUTORIZZATE PER SETTORE PRODUTTIVO. VARIAZIONI PERCENTUALI SU BASE ANNUA • ANNI 2012-2013 RAMI DI ATTIVITÀ (classi di attività economica - CSC Inps) 2012 % RAMO ATTIVITÀ 2013 % RAMO

ATTIVITÀ ANNUAVAR.%

INDUSTRIA

E ARTIGIANATO 831.431.066 74,3% 879.194.972 74,4% 5,7%

Attività economiche

connesse con l'agricoltura 696.273 0,1% 286.758 0,0% -58,8%

Estrazione minerali metalliferi e non 663.733 0,1% 725.618 0,1% 9,3% Legno 55.985.072 5,0% 58.812.635 5,0% 5,1% Alimentari 15.615.929 1,4% 16.452.603 1,4% 5,4% Metallurgico 36.934.206 3,3% 53.032.502 4,5% 43,6% Meccanico 357.048.957 31,9% 400.482.386 33,9% 12,2% Tessile 56.978.213 5,1% 44.806.699 3,8% -21,4% Abbigliamento 41.680.791 3,7% 35.954.357 3,0% -13,7% Chimica, petrolchimica,

gomma e materie plastiche 68.333.798 6,1% 66.302.616 5,6% -3,0%

Pelli, cuoio, calzature 20.101.359 1,8% 20.190.353 1,7% 0,4%

Lavorazione minerali non metalliferi 49.606.495 4,4% 56.817.835 4,8% 14,5% Carta, stampa ed editoria 29.925.262 2,7% 29.966.028 2,5% 0,1% Installazione impianti per l'edilizia 34.052.268 3,0% 32.339.446 2,7% -5,0%

Energia elettrica, gas

e acqua 774.515 0,1% 997.610 0,1% 28,8% Trasporti e comunicazioni 47.452.601 4,2% 45.611.979 3,9% -3,9% Servizi 439.597 0,0% 170.935 0,0% -61,1% Tabacchicoltura 4.338.978 0,4% 4.197.191 0,4% -3,3% Varie 10.803.019 1,0% 12.047.421 1,0% 11,5% EDILIZIA 108.946.754 9,7% 130.598.864 11,0% 19,9% Edile 102.160.024 9,1% 124.124.787 10,5% 21,5% Lapideo 6.786.730 0,6% 6.474.077 0,5% -4,6% COMMERCIO 175.457.106 15,7% 170.138.896 14,4% -3,0% Tavola 5.7

1. La Cassa integrazione guadagni ordinaria

Per le prestazioni di Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) nel 2013 sono stati spesi 1.132 milioni di euro. La copertura per la contribuzione figurativa è stata di 788 milioni di euro e i contributi incassati sono stati pari a 2.670 milioni di euro (Tavola 5.8).

I contributi figurativi sono una contribuzione garantita dallo Stato nei casi previsti dalla legge (la contribuzione figurativa è a carico della Cassa integrazione guadagni - ora gestione prestazioni temporanee - ai sensi dell’art. 3, L.164/75 per il settore industria e dell’art. 5, L.427/75 per i settori edile e lapideo) in periodi in cui il rapporto di lavoro è sospeso o interrotto in alcuni casi particolari tutelati dalla legge stessa. Si tratta di una contribuzione calcolata sulla retribuzione dei lavoratori beneficiari di prestazioni a sostegno del reddito e garantisce la piena copertura previdenziale ai fini della matura-zione dei requisiti previsti per il trattamento pensionistico.

Al termine delle 52 settimane di Cassa integrazione guadagni ordinaria, le aziende possono accedere alla Cassa integrazione guadagni straordinaria senza che ricorrano le fattispecie specifiche relative a “ristrutturazione, riorganizzazione, riconversione o procedura concorsuali”. In tal caso, stante il contesto di crisi economica, si parla di ordinarizzazione della Cassa integrazione straordinaria.

Come già sottolineato, il totale ore di Cig ordinaria autorizzate nel 2013 è risultato pari a 356.211.587 ore, di cui 276.137.950 ore per il settore industriale e 80.073.637 ore per quello dell’edilizia.

Il confronto fra il totale ore autorizzate Cigo nel 2012 ed il totale delle ore autorizzate nel 2013 evidenzia un aumento percentuale del 4,7%.

La ripartizione per qualifiche professionali delle ore autorizzate totali di Cig ordinaria denota, per l’anno 2013, che le stesse fanno riferimento per il 79,9% (pari a 284,6 mln) a dipendenti con qualifica di operaio e per il 20% (71,5 mln) a personale con qualifica di impiegato (Tavola 5.9).

CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI ORDINARIA • ANNO 2013* SPESA PER PRESTAZIONI

(milioni di euro)

COPERTURA PER LA CONTRIBUZIONE FIGURATIVA** (milioni di euro)

CONTRIBUTI INCASSATI (milioni di euro)

1.132 788 2.670

Tavola 5.8

*Dati a giugno 2014

**Comprensiva degli Assegni Nucleo Familiare (ANF)

ORE AUTORIZZATE PER CIG ORDINARIA SUDDIVISE TRA OPERAI ED IMPIEGATI PER RAMO D’ATTIVITÀ E VARIAZIONE TOTALE ANNUA • ANNI 2012 E 2013 SETTORI

2012 2013

VAR% ANNUA

Operai Impiegati Totale Operai Impiegati Totale

Industria 213.765.408 55.483.385 269.248.793 210.157.365 65.980.585 276.137.950 2,6% Edilizia 67.325.634 3.620.398 70.946.032 74.522.594 5.551.043 80.073.637 12,9%

Considerando i settori di attività, la variazione percentuale su base annua delle ore autorizzate ha visto un aumento del 12,9% nell’Edilizia e del 2,6% nell’industria.

Invece, nella Tavola 5.10 vengono rappresentate le ore autorizzate, suddivise tra operai ed impiegati negli anni 2012 e 2013 e la variazione percentuale rispetto all’anno pre-cedente, per il settore industria e per quello dell’edilizia.

L’analisi dei dati rivela che si è verificato un forte incremento delle ore autorizzate, rispetto all’anno precedente, per le qualifiche impiegatizie, specialmente nel settore edile. Rispetto all’anno precedente le ore autorizzate agli impiegati sono aumentate del 53,3% nel settore edile e del 18,9% in quello industriale. Per le qualifiche di operaio, invece, le ore autorizzate hanno registrato un aumento del 10,7% nel settore edilizia ma una diminuzione in quello industria (-1,7%).

Considerando ora la distribuzione territoriale (Tavola 5.11), la regione che maggior-mente ha fatto ricorso ad ammortizzatori sociali ordinari è la Lombardia con 109,3 milioni di ore autorizzate, pari al 30,7% del dato nazionale, in aumento rispetto ai 101,6 milioni di ore autorizzate nel 2012 del 7,5%. Sono, invece, le Marche che in ter-mini percentuali primeggiano con un aumento delle ore autorizzate rispetto all’anno precedente dell’85,7%, passando dai 9,2 milioni di ore del 2012, pari al 2,7% del totale nazionale, ai 17,1 milioni di ore (4,8% sul totale nazionale).

Oltre a queste regioni, sono da notare per valori assoluti, il Piemonte con 52,8 milioni di ore (14,8%) ed il Veneto con 27 milioni di ore (7,6%). Fra le regioni fin qui citate, solo Piemonte e Veneto hanno visto ridursi la quantità di ore autorizzate rispetto all’anno precedente. Se prendiamo in esame la variazione percentuale annua delle restanti re-gioni, si segnalano aumenti del 78% in Molise, del 63,9% in Liguria, del 18,2% in Toscana. Al contrario, regioni con il segno meno rispetto al 2012 sono la Basilicata (-52,9%), la Calabria (-15,1%), l’Emilia-Romagna (-9,9%) e la Sardegna (-6,3%). La ripartizione per aree geografiche vede aumenti su base annua del 25% nel Centro e del 5,2% nel Nord-Ovest e riduzioni nel Mezzogiorno (-1,8%) e nel Nord-Est (-5,4%) rispetto ad una percentuale nazionale in aumento del 4,7%.

VARIAZIONI PERCENTUALI DELLE ORE AUTORIZZATE PER CIG ORDINARIA SUDDIVISE TRA OPERAI ED IMPIEGATI PER RAMO D’ATTIVITÀ • ANNI 2012 E 2013

ANNI

OPERAI IMPIEGATI

2012 2013 Var. % annua 2012 2013 Var. % annua

Industria 213.765.408 210.157.365 -1,7% 55.483.385 65.980.585 18,9%

Edilizia 67.325.634 74.522.594 10,7% 3.620.398 5.551.043 53,3%

Totale 281.091.042 284.679.959 1,3% 59.103.783 71.531.628 21,0%

ORE DI CIG ORDINARIA AUTORIZZATE PER REGIONE • ANNI 2012-2013

REGIONE

2012 2013

VAR% ANNUA

N. Ore nazionale% su tot. N. Ore nazionale% su tot.

Piemonte 54.525.325 16,0% 52.884.681 14,8% -3,0% ValleD'Aosta 691.030 0,2% 773.024 0,2% 11,9% Lombardia 101.686.062 29,9% 109.310.822 30,7% 7,5% Trentino A. A. 6.015.885 1,8% 5.865.443 1,6% -2,5% Veneto 28.420.070 8,4% 27.049.130 7,6% -4,8% Friuli V .G. 6.474.604 1,9% 6.664.728 1,9% 2,9% Liguria 3.479.171 1,0% 5.702.197 1,6% 63,9% Emilia-Romagna 19.215.538 5,6% 17.309.837 4,9% -9,9% Toscana 11.319.016 3,3% 13.384.334 3,8% 18,2% Umbria 6.906.619 2,0% 6.567.989 1,8% -4,9% Marche 9.212.622 2,7% 17.105.742 4,8% 85,7% Lazio 21.491.573 6,3% 24.120.103 6,8% 12,2% Abruzzo 11.774.380 3,5% 13.069.980 3,7% 11,0% Molise 2.090.605 0,6% 3.721.196 1,0% 78,0% Campania 13.788.39 4,1% 13.724.612 3,9% -0,5% Puglia 19.881.600 5,8% 20.857.671 5,9% 4,9% Basilicata 10.610.965 3,1% 4.999.683 1,4% -52,9% Calabria 2.768.447 0,8% 2.349.238 0,7% -15,1% Sicilia 7.735.664 2,3% 8.776.834 2,5% 13,5% Sardegna 2.107.270 0,6% 1.974.343 0,6% -6,3% Italia 340.194.825 100,0% 356.211.587 100,0% 4,7% NordOvest 160.381.588 47,1% 168.670.724 47,4% 5,2% NordEst 60.126.097 17,7% 56.889.138 16,0% -5,4% Centro 48.929.830 14,4% 61.178.168 17,2% 25,0% Mezzogiorno 70.757.310 20,8% 69.473.557 19,5% -1,8% Tavola 5.11

Come accennato, sull’entità dei dati finora esposti contribuisce in misura considere-vole l’andamento delle ore di Cassa integrazione ordinaria richieste dalle imprese che operano nel ramo di attività economica industria, e che, pertanto, assume un peso notevole anche nell’andamento generale di ciascuna regione.

L’andamento mensile delle ore autorizzate per la Cig ordinaria nel ramo industria in va-lori assoluti ha visto un andamento omogeneo per tutto l’anno. Il confronto mensile su base annua ha registrato aumenti nella prima parte dell’anno e riduzioni nella seconda.

Considerando ora la distribuzione sul territorio (Tavola 5.13) delle ore autorizzate della Cig ordinaria nel ramo industria, le regioni con il maggior numero di ore risultano essere la Lombardia (94,4 milioni di ore), il Piemonte (46,6 milioni di ore), il Veneto (19,8 milioni di ore).Queste tre regioni assieme raggiungono quasi il 60% delle ore autorizzate nel corso dell’anno. Il confronto con l’anno precedente indica che un net-to peggioramennet-to della situazione, si è avunet-to in Molise (106,6%) come già successo nel 2012, nelle Marche (97,1%) ed in Liguria (74,8%). Viceversa, miglioramenti si sono verificati in altre 10 regioni, i maggiori dei quali in Basilicata (-57,6) ed in Trentino Alto Adige (-19%).

ANDAMENTO MENSILE ORE AUTORIZZATE CIG ORDINARIA NEL RAMO DI ATTIVITÀ ECONOMICA INDUSTRIA • ANNO 2012-2013

MESE 2012 2013 VAR. % ANNUA

Gennaio 17.494.556 26.106.119 49,2% Febbraio 20.739.451 26.509.497 27,8% Marzo 21.074.167 26.388.294 25,2% Aprile 20.685.843 27.336.618 32,2% Maggio 25.602.937 26.787.326 4,6% Giugno 23.562.824 20.384.533 -13,5% Luglio 28.253.343 25.091.692 -11,2% Agosto 8.697.577 6.084.721 -30,0% Settembre 27.342.045 24.910.767 -8,9% Ottobre 26.126.796 27.623.494 5,7% Novembre 27.905.555 20.642.027 -26,0% Dicembre 21.763.699 18.272.862 -16,0% Totale anno 269.248.793 276.137.950 2,6% Tavola 5.12

Considerando ora i diversi settori produttivi, la Tavola 5.14 illustra le ore autorizzate di

Nel documento 2013 RAPPORTO ANNUALE (pagine 134-184)