PARTE III) PROGETTI 2019
A) TERRITORI
2. Previsioni anno 2019: +3% delle presenze;
3. Le coppie sono la tipologia con il più alto tasso di soddisfazione (81%);
4. L’accoglienza è l’elemento di maggiore interesse e il più apprezzato dagli ospiti italiani con un indice di soddisfazione al 90,6%, seguita da location e posizione (90,3%) e dalla pulizia (85,2%);
5. Silver tourists: 77 milioni gli over 65.
Il turismo outdoor in Piemonte:
▪ Offre la possibilità di una varietà di prodotti turistici legati alla natura, i borghi, le esperienze insolite fuori dal mainstream;
▪ Consente di ridurre il processo di spopolamento di territori belli ma impervi, e può diventare un fattore di sviluppo economico;
▪ Può rappresentare un’opportunità di crescita sia in termini turistici attrazione di nuovi visitatori; sia in termini sociali sviluppo di opportunità imprenditoriali locali, con conseguente impatto sulla coesione sociale.
L’ampia varietà di offerte Outdoor, ad oggi molto frammentate, permette una moltitudine di esperienze praticabili che, collegate al turismo, consentirebbe di:
▪ Diversificare l’offerta turistica nel contesto naturale;
▪ Rafforzare uno degli elementi che caratterizza fortemente la regione (oggi soprattutto montagna e bicicletta) connotando in termini green il Piemonte;
▪ Attrarre un più ampio numero di visitatori anche durante periodi oggi considerati “fuori stagione”.
Ad oggi, la frammentazione di progettazione tra soggetti, territori e attività rende di difficile fruizione la varietà di proposte esistenti in Piemonte, impedendo, quindi, un salto quali-quantitativo di questo segmento di offerta e la promozione di questa dimensione di turismo ad alto potenziale. L’outdoor può rappresentare una leva utile per lo sviluppo locale e l’innovazione, in una logica di sostenibilità per le comunità locali, soprattutto per alcuni territori più marginali, a rischio di abbandono.
In concreto, rafforzare le proposte outdoor consentirebbe di:
▪ Estendere la ricaduta economica del turismo al di fuori dei circuiti culturali-artistici-enogastronomici più sviluppati;
▪ Creare opportunità per la nascita di micro-imprese locali connesse all’offerta outdoor;
▪ Rallentare il processo di abbandono delle aree interne;
1 Osservatorio Outdoor - Dati 2018
Attuali regioni leader nel segmento turismo outdoor Top 3 regioni per attesa di crescita 2019
▪ Oltre68 milioni* di presenze in Italia nel 2018
▪ Stima 2019: + 2,3%
▪ Previsioni anno 2019: +4,1% degli arrivie del +8,1% dellepresenze*
1°
Trentino Alto Adige
2°
Sardegna
3°
Emilia Romagna 1°
Piemonte
2°
Abruzzo 3°
Campania
39
▪ Stimolare il processo di “ritorno” o “ripopolamento” di aree in fase di abbandono.
Su queste premesse nasce il progetto di creazione di una “Outdoor Commission”, promosso e finanziato da Unioncamere e dal sistema camerale del Piemonte, con l’intenzione di creare un “sistema regionale” per lo sviluppo del prodotto turistico outdoor, che rappresenta il nuovo motore per lo sviluppo del prodotto outdoor in Piemonte.
L’idea di fondo è di contribuire – insieme con il sistema camerale e le varie realtà locali (ATL, GAL, etc.) – alla valorizzazione delle aree interne/meno sviluppate per creare una destagionalizzazione dei flussi turistici creando nuove opportunità economiche:
▪ sia attirando nuovi visitatori, grazie alle attrattività paesaggistiche e naturalistiche del Piemonte meno noto creazione di una regia che lavori su offerte integrate e facilmente fruibili;
▪ sia attraverso lo stimolo di micro-imprenditorialità, soprattutto nelle località più svantaggiate o a rischio di desertificazione attività di formazione mirata ai residenti, in collaborazione con l’Università di Torino.
In linea con gli obiettivi generali della Regione, VisitPiemonte opererà secondo i seguenti obiettivi:
▪ Aumentare l’arrivo di visitatori in Piemonte interessati alla dimensione “Outdoor”;
▪ Sperimentare nuove forme di turismo sostenibile rivolti sia ai visitatori interessati alla vacanza esperienziale sia ai residenti, attraverso creazione di opportunità imprenditoriali locali e di formazione;
▪ Destagionalizzare i flussi turistici grazie alla varietà di esperienze di cui si può fruire durante tutto l’anno;
▪ Valorizzare aree interne/meno sviluppate o a rischio di spopolamento del Piemonte.
Il progetto ha due risvolti:
▪ Interno:
o realizzare una mappatura della progettazione rivolta al segmento outdoor nelle diverse realtà territoriali;
o far confluire tutti di dati dell’offerta degli operatori regionali su un’unica piattaforma al fine di costruire il prodotto outdoor senza limiti amministrativi: la Piattaforma Outdoor Commission;
o creare un’offerta complessiva organica e facilmente fruibile dai visitatori interessati alle attività all’aria aperta;
o favorire il dialogo e lo scambio di idee e progetti;
o sviluppare relazioni tra il settore pubblico e privato, coinvolgendo i vari attori attivi nel settore turistico e sportivo;
o promuovere la circolazione di competenze e know-how sul territorio.
▪ Esterno:
o sviluppo di proposte integrate di esperienze outdoor da promuovere tramite strumenti digitali e comunicazione ad hoc;
o lancio delle offerte su mercati prioritari in Italia e all’estero (tramite accordi di co-marketing, fiere specializzate, promozione su canali specializzati...);
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o stimolo di progetti d’impresa locali, attraverso seminari di formazione e laboratori d’imprenditorialità montana.
Su queste considerazioni, all’interno di Piemonte Outdoor Commission si inserisce anche il progetto sperimentale
“Innovazione Imprenditoriale per una rigenerazione del territorio montano” per testare un modello di sviluppo imprenditoriale basato sulla valorizzazione del patrimonio Outdoor, modello replicabile su tutto il territorio piemontese. Nella fase di avvio, le azioni sono state rivolte su due aree test, Val Borbera e Valli di Lanzo, in quanto esemplificative di territori piemontesi più decentrati e marginali, in cui sono compresenti sia fenomeni di ri-popolamento montano e di innovazione imprenditoriale, sia un contesto di scarsa fiducia nello sviluppo, fra carenza di servizi ed invecchiamento della popolazione.
Il sistema Piemonte Outdoor Commission
Cabina di regia regionale Cabine di regia locali
METODOLOGIA E GOVERNANCE
MAPPATURA PROGETTAZIONE
E OFFERTA OUTDOOR
LABORATORI D’INNOVAZIONE PER FORMAZIONE
E SVILUPPO IMPRESA
PROFILO TERRITORIALE E
AVVIO FORMAZIONE
AVANZATA
CABINA DI REGIA REGIONALE
CABINA DI REGIA VALLI
DI LANZO CABINA DI REGIA VAL BORBERA Azione trasversale
su tutto il territorio regionale
Azione mirata su due aree di test per l’avvio del progetto di sviluppo di micro imprese
VisitPiemonte -capofila Unioncamere
Regione Piemonte Camere Commercio
piemontesi ATL/Consorzi
turistici/GAL ASCOM
CABINA DI REGIA REGIONALE
Associazioni di Categoria
CABINA DI REGIA VALLI
DI LANZO
CABINA DI REGIA VAL BORBERA
VisitPiemonte -capofila Università degli studi
di Torino MIP (Mettersi in proprio della Regione Piemonte)
Camera di Commercio GAL (Gruppo di
Azione Locale) ATL (agenzia turistica
locale)
41 Strategie:
▪ Costituire una cabina di regia regionale (con rappresentanza del sistema camerale e della promozione turistica locale piemontese) e alcune cabine specifiche sulle aree di test;
▪ Adottare un metodo che permetta di gestire i vari sistemi territoriali per lo sviluppo e la promozione del prodotto Outdoor;
▪ Istituire una governance che metta in relazione gli attori delle filiere outdoor e turismo per esprimere i valori che vengono riconosciuti al territorio: ATTIVO; AUTENTICO; SOSTENIBILE;
▪ Rafforzare le filiere produttive locali per la costruzione di sinergie fra la filiera turistica e quella outdoor;
▪ Sviluppare un progetto pilota replicabile per lo sviluppo sostenibile delle aree escluse dai maggiori flussi turistici.
Azioni:
▪ Mappatura dell’offerta outdoor esistente;
▪ Sviluppo di proposte integrate di esperienze outdoor da promuovere tramite strumenti digitali e comunicazione ad hoc;
▪ Lancio delle offerte su mercati prioritari in Italia e all’estero;
▪ Iniziative di supporto per le nuove forme di imprenditoria e il ripopolamento della Val Borbera e valli di Lanzo;
▪ Modelli avanzati e sostenibili di raccolta dei dati sul sistema Val Borbera e valli di Lanzo, che consentano di monitorare nel tempo le reali conseguenze sul territorio delle iniziative adottate;
▪ Academy e micro impresa.
Il progetto si svilupperà su un periodo di 3 anni, arco temporale necessario per poter intervenire in maniera concreta su un terreno così frammentario e complesso come quello attuale dell’offerta di turismo e attività outdoor.
Il primo anno rappresenta la fase di start-up e si è articolato in 5 fasi:
1. Stesura del piano, costituzione della cabina di regia, definizione degli obiettivi e individuazione delle azioni