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PREVISIONI DEGLI EFFETTI DELL’INTERVENTO 2

Elementi per la Valutazione di Compatibilità Paesaggistica

5.2.4 PREVISIONI DEGLI EFFETTI DELL’INTERVENTO 2

2 Per facilitare la verifica della potenziale incidenza degli interventi proposti sullo stato del contesto paesaggistico e dell’area, vengono qui di seguito indicati, come esempio, alcuni tipi di modificazioni che possono incidere con maggiore rilevanza:

- modificazioni della morfologia, quali sbancamenti e movimenti di terra significativi, eliminazione di tracciati caratterizzanti riconoscibili sul terreno (rete di canalizzazioni, struttura parcellare, viabilità secondaria,...) o usati per allineamenti di edifici, per margini costruiti, ecc.

I parametri di lettura del rischio paesaggistico ed ambientale sono legati ad interventi di nuova edificazione dove la sensibilità si misura nella capacità dei luoghi ad accogliere i cambiamenti, entro certi limiti, senza effetti di alterazione o diminuzione dei caratteri connotativi o degrado della qualità complessiva.

Nel caso in esame trattasi della realizzazione di una centrale fotovoltaica costituita da pannelli modulari la cui altezza non supera i 2.50 metri.

Questa è un'opera che non modifica la morfologia del terreno, la compagine vegetale e la funzionalità ecologica.

A tal fine si evidenziano i seguenti punti:

a) Come già sottolineato l'area dove verrà realizzata la centrale fotovoltaica in contrada Coniglia è una zona prevalentemente agricola in cui la componente vegetativa risulta priva di specie spontanee di natura erbacea, arbustiva o arborea.

Sono presenti soltanto specie vegetali d'interesse esclusivamente agrario come le coltivazioni di viti per la produzione di uve da vino e, nelle aree libere, di cereali e soprattutto di ortaggi, in questo caso per un periodo limitato a tre anni (così detto

"riposo vegetativo" del terreno), tra un impianto di vigneto ed il successivo.

- modificazioni della compagine vegetale (abbattimento di alberi, eliminazione di formazioni riparali,...);

- modificazioni dello skyline naturale o antropico (profilo dei crinali, profilo dell’insediamento);

- modificazioni della funzionalità ecologica, idraulica e dell’equilibrio idrogeologica, evidenziando l’incidenza di tali modificazioni sull’assetto paesistico;

- modificazioni dell’assetto percettivo, scenico o panoramico;

- modificazioni dell’assetto insediativo-storico;

- modificazioni dei caratteri tipologici, costruttivi, materici, coloristici, dell’insediamento storico (urbano, diffuso, agricolo);

- modificazioni dell’assetto fondiario, agricolo e colturale;

- modificazioni dei caratteri strutturanti del territorio agricolo (elementi caratterizzanti, modalità distributive degli insediamenti, reti funzionali, arredo vegetale minuto, trama parcellare, ecc.).

Vengono inoltre indicati, sempre a titolo di esempio, taluni dei più importanti tipi di alterazione dei sistemi paesaggistici in cui sia ancora riconoscibile integrità e coerenza di relazioni funzionali, culturali, storiche, simboliche, visive, ecologiche, ecc.; essi possono avere effetti totalmente o parzialmente distruttivi, reversibili o non reversibili:

- intrusione (inserimento in un sistema paesaggistico elementi estranei ed incongrui ai sui caratteri peculiari compositivi, percettivi o simbolici per esempio capannone industriale, in un’area agricola o in un insediamento storico);

- suddivisione (per esempio, nuova viabilità che attraversa un sistema agricolo, o un insediamento urbano o sparso, separandone le parti);

- frammentazione (per esempio, progressivo inserimento di elementi estranei in un’area agricola, dividendola in partì non più comunicanti);

- riduzione (progressiva diminuzione, eliminazione, alterazione, sostituzione di parti o elementi strutturanti di un sistema, per esempio di una rete di canalizzazioni agricole, di edifici storici in un nucleo di edilizia rurale, ecc.);

- eliminazione progressiva delle relazioni visive, storico-culturali, simboliche di elementi con il contesto paesaggistico e con l’area e altri elementi del sistema;

- concentrazione (eccessiva densità di interventi a particolare incidenza paesaggistica in un ambito territoriale ristretto);

- interruzione di processi ecologici e ambientali di scala vasta o di scala locale;

- destrutturazione (quando si interviene sulla struttura di un sistema paesaggistico alterandola per frammentazione, riduzione degli elementi costitutivi, eliminazione di relazioni strutturali, percettive o simboliche,…);

- deconnotazione (quando si interviene su un sistema paesaggistico alterando i caratteri degli elementi costitutivi).

In particolare, la documentazione deve dimostrare il rapporto dell’intervento con i luoghi sui quali insiste, basando le proposte progettuali sulla conoscenza puntuale delle caratteristiche del contesto paesaggistico ed evitando atteggiamenti di semplice sovrapposizione, indifferente alle specificità.

b) L'area oggetto di studio non è interessata da insediamenti antropici. Esistono a volte dei centri aziendali di piccole dimensioni, comunque a posti a notevole distanza, in massima parte ad un solo piano fuori terra e raramente a due piani, con costruzioni di irrilevante pregio architettonico.

c) L’area di C.da Marcanza Soprana è caratterizzata morfologicamente da un’ampia pianura alluvionale, che si eleva alla quota media di 36 m s.l.m. .

Il piano della suddetta contrada costituisce parte di una unità morfologica costituita dalla piana fluviale del Fiume Birgi. Non si rilevano sul territorio rilievi dai quali è possibile osservare il terreno che ospiterà l'impianto fotovoltaico.

d) L'accesso ai terreni avviene esclusivamente da una stradella privata che circonda la Stazione Elettrica “Fulgatore” la quale si collega alla SP. n. 35 “Ballotta – Fulgatore – Casale Bosco Storace”.

e) Dalle verifiche in loco e dalla documentazione fotografica eseguita lungo l'area della centrale ed a cui si rimanda (v. cap. 4 La documentazione fotografica) si può escludere il rapporto d'intervisibilità con i pannelli solari dalla SP. n. 35 poiché l'impianto verrà posto dietro la esistente Stazione Elettrica e la attuale chiudenda perimetrale, in pannelli di cemento prefabbricati, ne mascherano totalmente la visione.

L'unica possibilità per la visione dell'impianto è dalla strada provinciale n. 43 denominata Marcanza - Cuddia, in entrambi i sensi di marcia, per un tratto di circa 2,00 chilometri. Tale strada infatti si sviluppa alle spalle della centrale elettrica Fulgatore e si ricongiunge alla SP. 35 poco più avanti della stazione elettrica stessa, in direzione di Birgi.

Con facilmente osservabile dalla stessa documentazione fotografica, i terreni che ospiteranno l'impianto, rimangono alla stessa quota rispetto al piano stradale della suddetta viabilità. Inoltre è da riferire che la strada non confina direttamente con il terreno interessato dall'impianto fotovoltaico ma, tra quest'ultimo e la stessa SP43, vi sono altri terreni coltivati, o vi si interpongono dei piccoli rilievi che di fatto in buona parte ostruiscono la vista del sito d'impianto.

Vi è da aggiungere poi che la fascia arborea di mitigazione visiva con vegetazione autoctona e/o storicizzata che verrà realizzata lungo tutto il perimetro dell'area della centrale fotovoltaica, con ciò in ottemperanza a quanto stabilito dal P.E.A.R.S., consentirà di ottenere un completo mascheramento dell'impianto ala vista degli automobilisti in transito.

f) Da questi rilievi e descrizioni sullo stato di fatto dei luoghi, all'uso agricolo dei terreni circostanti la futura centrale fotovoltaica ed all'intervisibilità dell’impianto

fotovoltaico che, come visto è molto limitata, si può affermare che l’intervento previsto non determinerà significative condizioni per ridurre le relazioni visive nell’ambito e nel panorama ad esso riferito.

g) L'impianto fotovoltaico non presenta una eccessiva densità né particolare incidenza paesaggistica in quanto interessa un ambito territoriale molto ristretto; altresì non possiamo identificare l’intervento come Intrusione (inserimento in un sistema paesaggistico di elementi estranei ed incongrui ai suoi caratteri peculiari compositivi, percettivi o simbolici) in quanto, come riferito, i pannelli verranno collocati in un'area posta accanto la centrale elettrica “Fulgatore” ove vi sono installati tralicci dell'alta tensione, trasformatori, sistemi di sbarre in alta tensione, fabbricati per uffici e per depositi ed alcune di queste opere raggiungono un'altezza di 11 metri dal suolo. I tralicci, ad esempio, superano i 25 metri. In questo particolare contesto la capacità di assorbimento visuale dei pannelli solari, ove dovesse verificarsi (oggettivamente si esclude dai punti più rilevanti del territorio circostante) è notevole. In ogni caso la presenza della chiudenda, che circoscriverà e proteggerà l'area della centrale, nonché la presenza della fascia arborea di mitigazione che sarà posta lungo il perimetro del terreno interessato e che consentirà, anche in questo caso, il mascheramento del sito d'impianto, impedirà la visione dell'impianto fotovoltaico agli occhi degli automobilisti in transito.

Si ritiene pertanto che gli effetti di trasformazione dati dall’intervento, dal punto di vista paesaggistico, non modifichino lo skyline naturale, l’aspetto morfologico, l’assetto percettivo scenico e panoramico, la compagine vegetale e la funzionalità ecologica.

h) La distanza tra i pannelli permette di avere delle aree libere dove è possibile, se si volesse, la coltivazione dei terreni a colture orticole da pieno campo. Tale situazione permetterebbe di effettuare il controllo sulle erbe infestanti, senza ricorrere all'utilizzo di prodotti erbicidi di natura chimica.

ii) Le dimensioni contenute dei pannelli solari hanno raggiunto un livello di mitigazione accettato dalla comunità internazionale e sono entrati a far parte dell'immaginario collettivo in forma certamente ridimensionata. Questo - certamente per necessità virtù - a causa dell'improcrastinabile utilizzo dell'energia pulita, ricavata da fonte solare, per l'auto sostentamento di molti popoli.

l) L'impianto fotovoltaico è costituito da strutture temporanee che hanno una durata ed un tempo di ammortamento limitato, dopodiché potrà essere agevolmente rimosso ed il terreno che lo ha ospitato potrà tornare nelle condizioni attuali.

m) data la presenza dell'attuale centrale elettrica Fulgatore, la fauna subisce già un'azione di disturbo durante il periodo riproduttivo, per cui si ritiene piuttosto trascurabile il maggiore disagio dovuto all'installazione dell’impianto.

n) Un impatto di tipo diretto dovuto alla collisione degli animali con parti dell’impianto appare assai improbabile mentre le interferenze dell’impianto in fase di esercizio saranno praticamente nulle.

o) Anche se non direttamente interessato al paesaggio è importante puntualizzare infine che l'impianto in oggetto avrà una potenza complessiva di 2 MWp, con una produzione di energia annua stimata in circa 3 GWh. Traguardando in 25 anni il periodo di vita operativa attesa per l'impianto, si può stimare in circa 75,6 GWh la quantità di energia elettrica complessiva trasferita alla rete di distribuzione. Tale quantità equivale a quasi di 4.000 tonnellate equivalenti di petrolio ed un mancato rilascio in atmosfera di 7,6 milioni di metri cubi di gas a potenziale effetto serra, oltre a tutto il particolato costituito da ceneri e solidi sospesi nell'aria.

Per quanto indicato, si ritiene che il progetto in esame possa essere considerato compatibile con il paesaggio esistente nel sito esaminato.

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