2. Analisi dei prezzi
2.2 I prezzi del risone sulla Borsa Merci Telematica Italiana
2.2 I prezz
Nei grafici s mercato te Italiana mo Gladio A e seguenti vie lematico pe ostrano quot Loto A: in dic‐11 gen‐1
sulla Borsa ne riportata r alcune var tazioni in rib particolare, un’analisi d rietà di rison basso nel bim
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le contrattazio matici franco pa mar‐12 apr‐12 Quantità tran
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giu‐12 lug‐12 Prezzo BMT
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n Italia.
taliana. Il prezz et‐12 ott‐12
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Grafico 2.46: R ago‐11 set‐11
nov‐11 dic‐11
A – Prezzi medi
ott‐11 nov‐11
gen‐12 feb‐
mensili (€/t) e 1 dic‐11 gen‐
Quantità tran 12 feb‐12 ma nsate (t)
apr‐12 mag‐12 nsate (t)
r‐12 apr‐12 m Prezzo BMT
giu‐12 lug‐
Prezzo BMT
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TI (€/t) lug‐12 ago‐12
set‐12 ott‐12
zo e le quantità
Grafico 2.48: R
Fonte: Elabora di BMTI fanno
240 260 280 300 320 340 360 380
s
Prezzo (€/t)
Risone Loto A –
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– Prezzi medi m
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nov‐11 dic‐11
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200 400 600 800 1.000 1.200 1.400
Quantità (t)
à
2.3 I prezzi al consumo del riso
I prezzi al consumo nazionali
Tabella 2.23: Variazioni congiunturali dei prezzi al consumo nazionali degli ultimi 12 mesi e variazioni tendenziali degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive, in verde quelle negative.
Fonte: Elaborazione BMTI su dati Istat
I prezzi al consumo provinciali
Tabella 2.24: Prezzi medi mensili (€/kg) per provincia negli ultimi 15 mesi, variazioni congiunturali per provincia degli ultimi 12 mesi e variazioni tendenziali per provincia degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative.
Fonte: Elaborazione BMTI su dati Istat
Continua la crescita dei prezzi al consumo del riso nel periodo agosto‐ottobre 2012. Su base tendenziale, il livello dei prezzi si mantiene più elevato rispetto al 2011 (+1,6% ad ottobre). A livello provinciale, i prezzi al consumo rimangon stabili ad agosto, eccetto a Verona (‐3,1%), per poi aumentare a settembre. Ad ottobre aumentano del 2,1% a Novara, mentre si riducono del 10,5% a Vercelli. Rispetto al 2011, le variazioni tendenziali sono positive a Novara e Verona, mentre sono negative a Milano e Vercelli nel mese di ottobre.
Variazione rispetto al mese
precedente Riso
nov‐11/ott‐11 0,3%
dic‐11/nov‐11 0,3%
gen‐12/dic‐11 0,1%
feb‐12/gen‐12 ‐0,2%
mar‐12/feb‐12 0,3%
apr‐12/mar‐12 0,1%
mag‐12/apr‐12 0,0%
giu‐12/mag‐12 0,1%
lug‐12/giu‐12 0,1%
ago‐12/lug‐12 0,2%
set‐12/ago‐12 0,1%
ott‐12/set‐12 0,3%
ago‐12/ago‐11 1,9%
set‐12/set‐11 1,6%
ott‐12/ott‐11 1,6%
Variazione rispetto allo stesso Riso mese dello scorso anno
Mese Milano Novara Pavia Vercelli Verona Variazione rispetto al mese
precedente Milano Novara Pavia Vercelli Verona
ago‐11 2,70 2,25 2,47 2,99 2,22 nov‐11/ott‐11 0,0% 0,9% 0,0% 2,7% 0,0%
set‐11 2,67 2,25 2,48 2,94 2,22 dic‐11/nov‐11 0,4% 1,8% 0,0% 0,0% 2,3%
ott‐11 2,66 2,25 2,49 2,94 2,21 gen‐12/dic‐11 0,0% 0,4% 0,4% ‐1,7% ‐0,4%
nov‐11 2,66 2,27 2,49 3,02 2,21 feb‐12/gen‐12 ‐1,9% 0,0% ‐100,0% 0,0% ‐0,9%
dic‐11 2,67 2,31 2,49 3,02 2,26 mar‐12/feb‐12 ‐1,1% 0,0% #DIV/0! ‐6,4% 1,3%
gen‐12 2,67 2,32 2,50 2,97 2,25 apr‐12/mar‐12 ‐0,8% 1,3% 0,4% 0,0% 0,0%
feb‐12 2,62 2,32 2,97 2,23 mag‐12/apr‐12 0,8% ‐1,3% 0,0% 0,0% 0,0%
mar‐12 2,59 2,32 2,51 2,78 2,26 giu‐12/mag‐12 0,0% 2,2% 3,2% 1,1% 0,0%
apr‐12 2,57 2,35 2,52 2,78 2,26 lug‐12/giu‐12 0,0% 0,4% 0,0% 3,9% ‐0,4%
mag‐12 2,59 2,32 2,52 2,78 2,26 ago‐12/lug‐12 ‐0,4% 0,0% 0,0% ‐100,0% ‐3,1%
giu‐12 2,59 2,37 2,60 2,81 2,26 set‐12/ago‐12 1,2% 0,4% 0,4% #DIV/0! 1,8%
lug‐12 2,59 2,38 2,60 2,92 2,25 ott‐12/set‐12 0,0% 2,1% ‐100,0% ‐10,5% 0,5%
ago‐12 2,58 2,38 2,60 2,18
set‐12 2,61 2,39 2,61 2,94 2,22
ott‐12 2,61 2,44 2,63 2,23
ago‐12/ago‐11 ‐4,4% 5,8% 5,3% ‐100,0% ‐1,8%
set‐12/set‐11 ‐2,2% 6,2% 5,2% 0,0% 0,0%
ott‐12/ott‐11 ‐1,9% 8,4% ‐100,0% ‐10,5% 0,9%
Verona Milano Novara Pavia
Variazione rispetto allo stesso
mese dello scorso anno Vercelli
3. Il mercato internazionale
3.1 Il mercato risicolo internazionale
La campagna risicola mondiale 2012/13 presenta una sostanziale stabilità, con una produzione stimata in linea con quella della precedente campagna e consumi in leggera crescita.
Le stime diffuse dal Dipartimento dell’Agricoltura Statunitense (USDA) a novembre 2012 indicano una produzione mondiale di riso per la campagna appena iniziata che dovrebbe superare i 464 milioni di tonnellate, sostanzialmente in linea con i valori dell’annata precedente (tabella 3.1).
Tabella 3.1: Produzione mondiale di riso nei principali paesi produttori (in migliaia di tonnellate)
2011/12 2012/13* Var.% 2012‐
13/ 2011‐12
Cina 140.700 143.000 1,6%
India 104.320 99.000 ‐5,1%
Indonesia 36.500 36.900 1,1%
Bangladesh 33.700 33.800 0,3%
Vietnam 26.870 27.100 0,9%
Thailandia 20.460 20.500 0,2%
Filippine 10.700 11.000 2,8%
Birmania 10.816 10.750 ‐0,6%
Brasile 7.888 7.820 ‐0,9%
Giappone 7.646 7.500 ‐1,9%
Mondo 464.785 464.310 ‐0,1%
* stime
Fonte: Elaborazione BMTI su dati USDA, Foreign Agricultural Service
Il primo produttore mondiale, la Cina, mostra una crescita stimata del nuovo raccolto dell’1,6%, con 2,3 milioni di tonnellate in più rispetto alla campagna precedente. Il raccolto indiano, al contrario, avrebbe subìto una diminuzione di oltre il 5%, dovuta a un calo del 20% delle piogge monsoniche a luglio. La flessione produttiva dell’India supererebbe i 5,3 milioni di tonnellate.
La maggior parte degli altri Paesi presenta una leggera crescita: le variazioni più rilevanti sono quelle del raccolto indonesiano (+1,1%) e delle Filippine (+2,8%). Lievi flessioni sono stimate, al contrario, per la produzione della Birmania e del Brasile. Il Giappone mostra invece una riduzione del raccolto di quasi il ‐2%.
Relativamente al raccolto negli Stati Uniti, le condizioni siccitose del periodo estivo che hanno
arrecato danni a molte colture, tra cui mais e frumento, hanno invece favorito la crescita delle piante di riso. La produzione statunitense è quindi prevista oltre i 6,3 milioni di tonnellate, in aumento del 7,8% rispetto alla campagna precedente. Nonostante l’incremento produttivo degli Stati Uniti, il raccolto risulta su livelli inferiori rispetto al 2008.
Gli stock mondiali di riso per la campagna 2012/13 sono stimati a 102 milioni di tonnellate, in diminuzione del 3,4% (‐3,5 milioni di tonnellate) rispetto alla scorsa annata. Ad incidere su questo dato è il calo di quasi il 14%
degli stock dell’India (‐3,5 milioni di tonnellate) e del 34,2% dell’Indonesia (‐1,6 milioni di tonnellate). Si riducono nettamente anche gli stock degli Stati Uniti a 960mila tonnellate (‐
26,3%), ai minimi delle ultime quattro annate, elemento che ha influenzato la crescita dei prezzi del southern long grain rough e del southern long grain milled.
Dal lato dei consumi, è prevista una crescita del 2,2% a livello mondiale, oltre i 467 milioni di tonnellate.
Tabella 3.2: Consumo di riso nei principali paesi consumatori (in migliaia di tonnellate)
2011/12 2012/13* Var.% 2012‐
13/ 2011‐12
Cina 139.500 144.000 3,2%
India 92.320 95.250 3,2%
Indonesia 39.550 40.000 1,1%
Bangladesh 34.300 34.500 0,6%
Vietnam 19.850 20.100 1,3%
Filippine 12.850 12.950 0,8%
Thailandia 10.400 10.600 4,8%
Birmania 10.190 10.380 1,9%
Brasile 8.050 8.050 ‐1,0%
Giappone 8.050 8.050 ‐1,3%
Mondo 457.632 467.870 2,2%
* stima
Fonte: Elaborazione BMTI su dati USDA, Foreign Agricultural Service
Il fenomeno è riconducibile agli aumenti dei consumi in quasi tutti i principali Paesi consumatori, eccetto Brasile e Giappone, i quali segnano una leggera contrazione. Aumentano,
invece, entrambi del 3,2%, i consumi della Cina e dell’India.
Relativamente agli scambi internazionali, le stime pubblicate dall’USDA a novembre 2012 per la campagna 2012/13 mostrano, rispetto alla campagna precedente, una riduzione del 5,6%
delle importazioni, che si porterebbero poco oltre i 36 milioni di tonnellate (tabella 3.3). Il calo è riconducibile alla riduzione del 29,7% delle importazioni della Nigeria (‐950mila tonnellate), del 23,1% della Cina (‐600mila tonnellate) e del 14,7% dell’Indonesia (‐250mila tonnellate).
Riguardo alla Cina, comunque, va ricordato il forte boom registrato nel 2011, con l’import praticamente quasi quintuplicato rispetto al 2010.
Tabella 3.3: Principali paesi importatori di riso (in migliaia di tonnellate)
2010 2011 2012* Var.%
2012/2011
Nigeria 2.550 3.200 2.250 ‐29,7%
Cina 575 2.600 2.000 ‐23,1%
Iran 1.870 1.900 1.950 2,6%
Filippine 1.200 1.500 1.500 0,0%
Indonesia 3.098 1.700 1.450 ‐14,7%
Mondo 36.214 38.209 36.065 ‐5,6%
* stima
Fonte: Elaborazione BMTI su dati USDA – Foreign Agriculture Service (dati aggiornati al 9‐11‐2012)
Tra i singoli paesi, va ricordato che la Nigeria ha deciso di fermare le importazioni di riso entro il 2015 (Fonte: Ente Risi).
Sul fronte delle esportazioni (tabella 3.4), la riduzione è riconducibile alla contrazione del 35%
dell’export dell’India, la quale, con 3,5 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2011, perderebbe il primato di esportatore mondiale detenuto nella campagna 2011/12. Le esportazioni thailandesi, al contrario, recupererebbero terreno aumentando di oltre il 23%, con 1,5 milioni di tonnellate esportate in più rispetto alla scorsa campagna. La Thailandia si riporterebbe nuovamente in cima alla classifica mondiale come primo esportatore, dopo essere scivolato nella campagna 2011/12 in terza posizione dopo India e Vietnam, con esportazioni in netto calo di quasi
il 40% rispetto alla campagna 2010/11. Il recupero stimato per la nuova campagna, tuttavia, non basterebbe a riportare le esportazioni thailandesi allo stesso livello del 2010.
Tabella 3.4: Principali paesi esportatori di riso (in migliaia di tonnellate)
2010 2011 2012* Var.%
2012/2011
Thailandia 10.647 6.500 8.000 23,1%
Vietnam 7.000 7.200 7.000 ‐2,8%
India 4.637 10.000 6.500 ‐35,0%
Pakistan 3.414 3.750 4.000 6,7%
Stati Uniti 3.247 3.300 3.400 3,0%
Mondo 36.214 38.209 36.065 ‐5,6%
* stima
Fonte: Elaborazione BMTI su dati USDA – Foreign Agriculture Service (dati aggiornati al 9‐11‐2012)
Tra gli altri paesi, l’Egitto il 1° ottobre scorso ha riaperto le esportazioni, prevedendo una tassa all’export e rimuovendo, dunque, il divieto di esportare che era stato imposto nel 2008 per proteggere il mercato interno. Il divieto verrà però ripristinato qualora l’aumento di prezzo diventi insostenibile per i consumatori egiziani (Fonte: Ente Risi).
Relativamente all’andamento dei prezzi delle varietà da esportazioni thailandesi (grafico 3.1), i valori del Thai B e del Thai A1 hanno presentato entrambi delle flessioni nel mese di agosto (rispettivamente pari a ‐4,1% e ‐5,1%). Il prezzo del risone Thai B non ha subito variazioni a settembre ed è tornato a diminuire ad ottobre dell’1,2%, chiudendo il mese sui 572 $/t (‐3%
rispetto a fine luglio), trend influenzato dalle stime di crescita produttiva e di forte incremento delle scorte. Rispetto al 2011, la variazione tendenziale è positiva ad agosto e diventa negativa nei due mesi seguenti, raggiungendo il ‐ 7% ad ottobre. Il prezzo del Thai A1, dopo le flessioni registrate da giugno ad agosto 2012, si stabilizza a settembre e ottobre, attestandosi sui 512 $/t, in calo del 2% rispetto a fine luglio. Su base tendenziale, i valori sono su livelli superiori rispetto al 2011, pur in presenza di una progressiva riduzione della variazione
tendenziale, che passa dal +33% di maggio a +5%
di ottobre.
Grafico 3.1: Prezzo medio mensile ($/t) del riso Thai A1 Super e del riso 100% Thai B in Thailandia *
* Fob Bangkok
Fonte: Elaborazione BMTI su dati USDA, Foreign Agricultural Service
Con riguardo al mercato americano, prosegue nei mesi di agosto e settembre 2012 il trend positivo dei prezzi sia per i risoni (southern long grain rough) che per i risi lavorati (southern long grain milled), iniziato nel mese di maggio (grafico 3.2).
Ad ottobre i prezzi si stabilizzano sui 373 $/t per il southern long grain rough e sui 590 $/t per il southern long grain milled. Il risone presenta una
crescita nel periodo agosto‐ottobre 2012 del 7% e il riso lavorato del 5%. Il prezzo del risone southern long grain rough si approssima nel mese di settembre ai valori dello stesso periodo dell’anno precedente, per poi portarsi su un livello leggermente più alto ad ottobre (+1,8%). Il riso lavorato, invece, si attesta su livelli inferiori rispetto al 2011 (‐4,4% ad ottobre).
Grafico 3.2: Prezzo medio mensile ($/t) del risone (southern long grain rough) e del riso lavorato (southern long grain milled) negli Stati Uniti *
* US Gulf Port
Fonte: Elaborazione BMTI su dati USDA, Foreign Agricultural Service
250 300 350 400 450 500 550 600
650 riso thai B riso thai A1 super
150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 650
700 southern long grain milled southern long grain rough
3.2 Import‐Export Risone
Tabella 3.5: Esportazioni nazionali di risone in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. % gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
Portogallo 2.159.213 2.244.473 3,9% 3.513 3.418 ‐2,7%
Spagna 1.785.993 1.966.105 10,1% 3.127 3.846 23,0%
Francia 5.531.871 1.593.219 ‐71,2% 12.694 2.320 ‐81,7%
Paesi Bassi 697.818 899.785 28,9% 2.067 2.689 30,1%
Marocco 579.960 790.240 36,3% 920 1.304 41,7%
Romania 1.515.749 661.121 ‐56,4% 2.555 1.043 ‐59,2%
Ue‐27 12.844.639 8.368.788 ‐34,8% 25.944 15.115 ‐41,7%
Mondo 13.604.050 9.278.060 ‐31,8% 27.087 16.551 ‐38,9%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.6: Importazioni nazionali di risone in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. % gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
Francia 3.646.734 2.726.965 ‐25,2% 9.720 8.322 ‐14,4%
Romania 974.294 1.880.998 93,1% 2.342 5.746 145,3%
Spagna 8.023 875.020 +++ 27 3.010 +++
Stati Uniti 8.905 415.830 +++ 4 52 +++
Regno Unito 262.922 356.496 35,6% 260 349 34,4%
Germania 122.157 209.500 71,5% 85 196 129,8%
Ue‐27 5.040.041 6.303.707 25,1% 12.444 18.308 47,1%
Mondo 5.065.702 6.749.140 33,2% 12.480 18.425 47,6%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.7: Bilancia commerciale di risone in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. % gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
Export 13.604.050 9.278.060 ‐31,8% 27.087 16.551 ‐38,9%
Import 5.065.702 6.749.140 33,2% 12.480 18.425 47,6%
Saldo 8.538.348 2.528.920 ‐70,4% 14.607 ‐1.874 ‐112,8%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.8: Prezzo medio all’esportazione (€/kg) e prezzo medio all’importazione (€/kg) nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
prezzo medio export 502,23 560,57 11,6%
prezzo medio import 405,90 366,31 ‐9,8%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Nei primi otto mesi del 2012 le esportazioni italiane di risone (tabella 3.5) si sono ridotte, rispetto al 2011, sia in quantità (‐38,9%) che in valore (‐31,8%), per cui il prezzo medio all’esportazione è aumentato dell’11,6% (560,57 €/kg). La contrazione delle esportazioni è dovuta principalmente a un calo dell’81,7% dei volumi diretti verso la Francia (‐71,2% in valore), la quale da primo acquirente nel 2011, scivola nel 2012 al quarto posto. Aumentano del 47,6% le importazioni in volume (tabella 3.6), cui corrisponde un incremento del 33,2% in valore, per cui il prezzo medio all’importazione cala del 9,8% (366,31 €/kg). La contrazione dell’import di risone proveniente dalla Francia è compensata dalla notevole crescita dei volumi provenienti da Romania e Spagna. Il saldo della bilancia commerciale peggiora nettamente rispetto ai primi otto mesi del 2011 (‐70,4% in valore e ‐112,8% in volume), attestandosi a 2,5 milioni di euro. Il corrispondente saldo in volume diventa negativo e pari a ‐1.874 tonnellate, a fronte di un valore positivo nel 2011.
Riso semigreggio
Tabella 3.9: Esportazioni nazionali di riso semigreggio in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. % gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
Belgio 7.912.841 10.836.079 36,9% 13.274 18.889 42,3%
Paesi Bassi 3.907.064 5.071.322 29,8% 6.922 8.947 29,3%
Germania 4.646.492 4.113.482 ‐11,5% 6.695 5.527 ‐17,5%
Svizzera 3.764.134 3.827.102 1,7% 5.515 6.269 13,7%
Francia 2.827.020 2.334.974 ‐17,4% 2.954 2.220 ‐24,8%
Polonia 2.562.994 1.427.300 ‐44,3% 4.377 2.420 ‐44,7%
Ue‐27 26.583.222 27.312.298 2,7% 40.899 42.921 4,9%
Mondo 30.856.600 32.044.410 3,8% 47.028 50.230 6,8%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.10: Importazioni nazionali di riso semigreggio in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. % gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
India 6.790.498 12.918.656 90,2% 9.033 20.068 122,2%
Thailandia 4.286.992 3.261.049 ‐23,9% 6.874 3.996 ‐41,9%
Pakistan 6.292.382 2.074.279 ‐67,0% 9.965 3.050 ‐69,4%
Argentina 1.151.013 360.107 ‐68,7% 3.624 921 ‐74,6%
Uruguay 0 118.198 ‐ 0 279 ‐
Francia 182.844 100.278 ‐45,2% 195 111 ‐42,8%
Ue‐27 729.223 276.613 ‐62,1% 895 227 ‐74,6%
Mondo 23.367.426 19.027.152 ‐18,6% 40.967 28.563 ‐30,3%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.11: Bilancia commerciale di riso semigreggio in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. % gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
Export 30.856.600 32.044.410 3,8% 47.028 50.230 6,8%
Import 23.367.426 19.027.152 ‐18,6% 40.967 28.563 ‐30,3%
Saldo 7.489.174 13.017.258 73,8% 6.061 21.668 257,5%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.12: Prezzo medio all’esportazione (€/kg) e prezzo medio all’importazione (€/kg) nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
prezzo medio export 656,14 637,95 ‐2,8%
prezzo medio import 570,40 666,16 16,8%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Le esportazioni nazionali di riso semigreggio nei primi otto mesi del 2012 (tabella 3.9) sono aumentate, rispetto allo stesso periodo del 2011, del 3,8% in valore e del 6,8% in volume, per cui si registra un calo del 2,8% del prezzo medio all’export (637,95 €/kg). Tale risultato è dovuto al buon andamento delle esportazioni in Belgio e nei Paesi Bassi, le quali compensano la contrazione dell’export destinato alla Germania, alla Francia e alla Polonia. Le importazioni (tabella 3.10), al contrario, diminuiscono sia in valore (‐18,6%) che in volume (‐30,3%): il prezzo medio all’importazione aumenta quindi del 16,8% attestandosi sui 666,16 €/kg. La riduzione delle importazioni è imputabile al peggioramento degli scambi con la Thailandia, il Pakistan e l’Argentina, sebbene siano più che raddoppiati i quantitativi importati dall’India . Il saldo della bilancia commerciale resta positivo ed aumenta nei primi otto mesi dell’anno del 73,8% in valore, attestandosi oltre i 13 milioni di euro, ed è più che triplicato in volume, superando le 21mila tonnellate.
Riso semilavorato e lavorato
Tabella 3.13: Esportazioni nazionali di riso semilavorato e lavorato in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. % gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
Germania 47.889.574 55.780.166 16,5% 66.298 83.078 25,3%
Francia 51.523.535 54.094.871 5,0% 65.860 72.491 10,1%
Regno Unito 29.854.936 25.119.980 ‐15,9% 41.638 36.198 ‐13,1%
Ceca, Repubblica 17.136.679 13.574.269 ‐20,8% 27.722 24.192 ‐12,7%
Belgio 7.667.915 12.431.110 62,1% 10.139 16.706 64,8%
Turchia 10.108.242 10.351.180 2,4% 13.189 15.893 20,5%
Austria 9.011.197 8.945.427 ‐0,7% 11.124 11.093 ‐0,3%
Ue‐27 219.961.857 217.953.745 ‐0,9% 311.695 322.404 3,4%
Mondo 275.392.498 265.264.838 ‐3,7% 377.214 384.687 2,0%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.14: Importazioni nazionali di riso semilavorato e lavorato in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. % gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
Thailandia 3.715.842 4.535.645 22,1% 4.777 4.835 1,2%
India 1.933.124 3.697.865 91,3% 2.365 4.966 110,0%
Francia 2.651.985 2.332.246 ‐12,1% 4.213 2.674 ‐36,5%
Pakistan 1.995.479 1.820.180 ‐8,8% 2.788 2.284 ‐18,1%
Paesi Bassi 894.586 984.010 10,0% 712 739 3,8%
Regno Unito 1.074.032 925.724 ‐14% 998 988 ‐1,1%
Romania 232.310 805.520 246,7% 283 1.798 535,4%
Ue‐27 6.521.520 6.683.693 2,5% 8.188 7.923 ‐3,2%
Mondo 16.384.811 18.470.226 12,7% 21.988 22.017 0,1%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.15: Bilancia commerciale di riso semilavorato e lavorato in valore ed in volume nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
Valore in euro Volume in tonnellate
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. % gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
Export 275.392.498 265.264.838 ‐3,7% 377.214 384.687 2,0%
Import 16.384.811 18.470.226 12,7% 21.988 22.017 0,1%
Saldo 259.007.687 246.794.612 ‐4,7% 355.226 362.670 2,1%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Tabella 3.16: Prezzo medio all’esportazione (€/kg) e prezzo medio all’importazione (€/kg) nel periodo indicato e relativa variazione percentuale
gen11‐ago11 gen12‐ago12 var. %
prezzo medio export 730,07 689,56 ‐5,5%
prezzo medio import 745,18 838,90 12,6%
Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT
Le esportazioni e le importazioni nazionali di riso semilavorato e lavorato nel periodo gennaio‐agosto 2012 non presentano variazioni rilevanti in volume rispetto al 2011. Tuttavia, si osserva un calo in valore del 3,7%
per le esportazioni (tabella 3.13), dovuto ad un peggioramento degli scambi con il Regno Unito e con la Repubblica Ceca. Sul fronte delle importazioni (tabella 3.14), il valore dell’import aumenta del 12,7%, trainato principalmente dalla crescita sostenuta delle importazioni dall’India, che vede più che raddoppiare i volumi importati. Il prezzo medio all’export si riduce del 5,5%, mentre quello all’import aumenta del 12,6%. Il saldo della bilancia commerciale si attesta a 246,8 milioni di euro, in calo del 4,7% rispetto al 2011, mentre i volumi corrispondenti aumentano del 2,1% superando le 362mila tonnellate.
4. Approfondimento: In vista l’esonero
dall’autorizzazione alle emissioni per gli
essiccatoi aziendali
4.1 In vista l’esonero dall’autorizzazione alle emissioni per gli essiccatoi aziendali Il problema delle emissioni in atmosfera rilasciate
dagli impianti di essicazione è stata affrontata nel decreto legislativo 152/2006 (Codice ambientale), il quale, con successive integrazioni e modificazioni, impone limiti molto stringenti.
L’applicazione del decreto ha subìto negli anni diverse proroghe: la data ultima di scadenza per l’adeguamento degli impianti cade nell’autunno 2013. Per questo motivo si ritiene importante approfondire la normativa sulle polveri sottili emessi dagli impianti di essicazioni e le ricadute che potrebbe avere sulle aziende risicole.
Il Codice ambientale si compone di cinque parti in cui vengono dettate disposizioni ai fini della tutela dell’ambiente. Le norme che interessano gli essiccatoi aziendali sono contenute nella Parte V “Norme in tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera”. Ai sensi dell’art. 269, tutti gli impianti che producono emissioni sono assoggettati ad autorizzazione. Con l’emanazione del decreto, gli impianti di essiccazione di cereali ubicati nelle aziende agricole sono equiparati alle lavorazioni manifatturiere alimentari e devono quindi presentare la domanda di autorizzazione.
Vengono inoltre imposti determinati valori di emissione (art. 271), in base alle indicazioni contenute negli Allegati, che devono essere rispettati applicando filtri appositi agli essiccatoi.
La parte I dell’Allegato V fornisce oltretutto l’elenco, che può essere aggiornato nel tempo, dei soggetti esonerati in quanto la loro attività non produce emissioni rilevanti per l’inquinamento atmosferico (art. 272). Dalla deroga restano tuttavia escluse le aziende agricole, le quali, prima dell’entrata in vigore del Codice ambientale, erano esonerate dal regime autorizzativo.
La normativa si rivela di difficile attuazione, in quanto non tiene conto delle caratteristiche e delle dimensioni degli impianti da mettere a norma. Nello specifico, per le riserie i problemi che pone l’applicazione delle disposizioni di legge
riguardano gli alti costi di adeguamento. Sul mercato mondiale il riso viene commercializzato in base alle dimensioni del granello, che può essere Tondo, Medio o Lungo. Lo stoccaggio avviene quindi suddividendo i risoni tre o quattro tipologie e mescolando assieme tutte le varietà del medesimo tipo. In Italia, invece, la filiera risicola punta sulla qualità delle diverse varietà di prodotto, per le quali si avviano processi di essicazione distinti: per questo si ricorre ad essiccatoi e stoccaggi aziendali frazionati al fine di soddisfare le esigenze di differenziazione delle varietà di riso. Gli essiccatoi comportano quindi costi elevati che non possono essere diluiti su migliaia di tonnellate di prodotto, come invece accade negli altri Paesi. Inoltre i costi di ammortamento per tonnellata sono elevati, per cui gli operatori mantengono in attività gli impianti per lunghi periodi di tempi, anche quando sono ormai diventati obsoleti.
L’applicazione del decreto comporterebbe ulteriori costi, che possono essere sopportati solo da grandi cooperative. I piccoli impianti agricoli, invece, sono utilizzati solo per una ventina di giorni all’anno, in corrispondenza del periodo del raccolto, e su quantità di prodotto relativamente piccole. Inoltre, le polveri emesse dagli essiccatoi sono costituite da materiale vegetale e sono meno tossiche delle emissioni dei cementifici e delle fonderie per le quali è stata pensata la normativa. Gli essiccatoi sono localizzati nelle campagne, spesso dove vi sono i residui colturali lasciati dalla mietitrebbiatrici e sono utilizzati principalmente di notte, quando le polveri emesse si propagano difficilmente a causa dell’alta umidità. Dunque, le emissioni in atmosfera dagli essiccatoi delle aziende risicole impatterebbero in maniera molto contenuta sull’ambiente.
La normativa non prevede oltretutto un protocollo specifico per identificare i punti nei quali eseguire i prelievi per la misurazione delle
polveri, né la fase del ciclo di lavorazione da
considerare. Un ulteriore problema deriva dal carattere diffuso delle emissioni negli impianti di essiccazione, per cui le emissioni di polveri, oltre che dal camino, provengono da diverse sezioni aperte (coclee, tramogge di carico, ecc.) che
considerare. Un ulteriore problema deriva dal carattere diffuso delle emissioni negli impianti di essiccazione, per cui le emissioni di polveri, oltre che dal camino, provengono da diverse sezioni aperte (coclee, tramogge di carico, ecc.) che