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Le prime indicazioni relative al 2011

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2010 Piemonte (pagine 27-72)

Istruttoria

Alla fine del mese di settembre il Presidente dell’Inail ha presentato alcuni dati relativi all’andamento infortunistico nazionale nel primo semestre del 2011.

In base a queste prime rilevazioni statistiche, a livello nazionale, gli infortuni denunciati sono in calo di circa il 4%, mentre i casi mortali si mantengono sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente evidenziando un calo inferiore al punto percentuale.

I dati nazionali relativi al primo semestre, se confermati anche su base annua, sembrano, quindi inserirsi nella tendenza decrescente di lungo periodo evidenziata anche in Piemonte nel corso del decennio appena concluso.

Questo andamento semestrale, trasferito nella realtà piemontese, se confermato su base annua dovrebbe ridurre nel 2011 i casi denunciati al di sotto dei sessantamila registrati nel 2010, mentre quelli mortali dovrebbero mantenersi al di sopra delle settanta unità.

1.4 Interventi di reinserimento sociale in favore delle persone con disabilità da lavoro

Davide Damosso, Responsabile processo reinserimento sociale e lavorativo INAIL Piemonte

La centralità della persona è il valore a cui si ispira la mission dell’INAIL, che si realizza rendendo possibile la massima autonomia ai lavoratori disabili, attraverso un complesso percorso di “presa in carico” della persona infortunata che, dopo l'infortunio, trova nell’INAIL l’Istituzione che lo aiuta “a tornare a casa”.

Le attività di tutela sono poste in essere dall’Istituto sin dal momento immediatamente successivo all’evento e sono attuate secondo una logica multidisciplinare e una modalità di approccio globale alla disabilità, finalizzate al recupero dell’autonomia e a favorire il reinserimento sociale e lavorativo, attraverso la predisposizione e l’attuazione di progetti riabilitativi individualizzati.

L’articolo 24 del decreto legislativo n. 38/2000 ha attribuito all’INAIL il ruolo di facilitatore dei meccanismi di reinserimento lavorativo dei disabili da lavoro. La particolare complessità delle problematiche che investono le persone che hanno subito una disabilità da lavoro, impone la necessità di un approccio partecipativo, con il pieno coinvolgimento di tutti gli altri Organismi preposti al “collocamento mirato”, attraverso la creazione di una rete dei servizi per la disabilità.

L’INAIL Piemonte, nel corso dell’ultimo decennio, ha interpretato da protagonista questo ruolo, promuovendo politiche sociali innovative e realizzando progetti di “presa in carico”

che per la loro originalità e per gli apprezzamenti ricevuti dagli interessati e dai loro familiari, si sono imposti come buone pratiche e sono stati presi come riferimento da applicarsi anche ad altre regioni italiane.

Sinergie in vigore con gli Enti del territorio

Il 2010 è stato l’anno che ha visto il consolidamento in Piemonte della la rete dei servizi per la disabilità. In continuità con le iniziative degli anni precedenti, che avevano già visto la firma di importanti accordi di collaborazione con l’Azienda Ospedaliera CTO, la Fondazione ASPHI e con il CIP, sono stati stipulati nuovi accordi con Istituzioni pubbliche ed organismi privati, finalizzati a favorire sia il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro, ai sensi della L. 68/1999 sul collocamento mirato, sia il reinserimento sociale, attraverso la definizione e la realizzazione di attività e servizi integrati tesi a favorire la riabilitazione, il recupero dell’autonomia e l’integrazione sociale. Al riguardo, un particolare significato assume il protocollo siglato nel mese di giugno del 2010 con la Provincia di Torino, finalizzato a favorire lo scambio di dati ed informazioni per la valutazione delle abilità residue delle persone disabili e facilitare così il percorso di reinserimento lavorativo, mentre altri due accordi riguardano altrettante convenzioni stipulate, sempre nel corso del 2010, con l’ANMIL del Piemonte e con la Fondazione Don Carlo Gnocchi. L’accordo con l’ANMIL, mira ad assicurare, attraverso una fattiva collaborazione operativa tra i due Enti, la tutela delle persone disabili, fornendo loro informazioni utili sulle prestazioni spettanti ai fini previdenziali ed assistenziali e sulle diverse opportunità offerte dalle varie disposizioni normative per quanto concerne l’accesso ai servizi e l’abbattimento delle barriere architettoniche. La convenzione con la Fondazione Don Gnocchi, invece, è finalizzata alla realizzazione di interventi riabilitativi integrati per il reinserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità da lavoro.

Interventi riabilitativi

I disabili del lavoro presi in carico, sono stati altresì destinatari della fornitura di dispositivi tecnici, quali protesi, ortesi e carrozzine.

Patrocini della Direzione Regionale Piemonte per eventi sportivi CIP - anno 2010

Società CIP Tipo di evento Disciplina Luogo Data evento Contributo

concesso Freewhite di

Sestriere Coppa del Mondo Sci Alpino Sestriere (TO) dal 18 al 24 gennaio 2010 € 4.500,00 Passo di Cuneo Torneo Internazionale Tennis in

carrozzina Cuneo dal 19 al 23 marzo 2010 € 2.500,00 ASHD di

Novara Campionati Italiani Nuoto Novara dal 25 al 27 maggio 2010 € 3.000,00 LeAli di

Alessandria Torneo Nazionale Tennis in

carrozzina Alessandria dal 30 giugno al 7 luglio 2010 € 2.000,00

Totale € 12.000,00

Per questi interventi, sono stati spesi complessivamente dalle Sedi INAIL del Piemonte 5.283.602,37 €, di cui 3.958.616,88 € per prodotti erogati tramite le ditte private sul territorio, e 1.324.985,49 € in autoconsumo, tramite il Centro Protesi di Vigorso di Budrio, struttura tecnica di eccellenza dell’INAIL.

La spesa evidenziata è comprensiva di 431.661,62 €, finalizzata a finanziamenti per la realizzazione di interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche a domicilio, ai sensi della L.13/89, e per l’erogazione di dispositivi informatici.

Interventi di reinserimento sociale

L’attuazione dei servizi e interventi promossi nel 2010 per favorire il reinserimento sociale è stata resa possibile anche grazie alle sinergie promosse con gli altri Enti e Istituzioni del territorio. In particolare, si segnalano gli interventi sinergici attuati con l’Azienda Ospedaliera CTO, per favorire il ritorno a domicilio ed il recupero dell’autonomia degli infortunati ricoverati o degenti nell’Unità Spinale del CTO, nonché i progetti di orientamento e di alfabetizzazione informatica predisposti con la Fondazione Don Gnocchi. Significativi sono stati altresì gli interventi integrati con i Centri per l’impiego della Provincia di Torino per favorire il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro aventi diritto al collocamento mirato, ai sensi della L. 68/1999.

In sintesi, nell’anno 2010, 152 persone disabili sono state prese in carico dalle équipe multidisciplinari di I livello delle Sedi territoriali dell’INAIL Piemonte, per queste persone, sono stati predisposti 70 progetti riabilitativi individualizzati ed altrettanti interventi di reinserimento sociale e lavorativo.

La convenzione quadro nazionale siglata dall’INAIL con il CIP (Comitato Italiano Paralimpico), è stata la base che ha consentito anche in Piemonte di stipulare, nel 2009, un analogo accordo con il CIP regionale finalizzato a garantire ai disabili assistiti dall’INAIL ulteriori servizi e prestazioni per facilitare il loro reinserimento sociale, attraverso l’esercizio della pratica sportiva.

L’accordo regionale prevede la facilitazione dei disabili ad accedere agli impianti sportivi con interventi diversificati, distinguendo i soggetti che per la prima volta si accostano alla pratica di una disciplina sportiva, da quelli che invece praticano l’attività agonistica. Per i neofiti, il percorso di recupero prevede, dopo la fase della valutazione delle abilità residue, l’orientamento e la scelta della disciplina sportiva più adatta e l’eventuale fornitura degli ausili sportivi e delle protesi più idonee per l’esercizio dell’attività. Ad oggi, sono 62 le persone disabili che in Piemonte, grazie a tali accordi, praticano discipline sportive sia a livello amatoriale che agonistico.

L’accordo con il CIP Piemonte ha anche l’ulteriore finalità di promuovere, attraverso il sostegno finanziario dell’INAIL, la partecipazione dei disabili assistiti dall’INAIL, ad eventi sportivi (tornei, gare, campionati), organizzati sotto l’egida del Comitato Parolimpico da società sportive affiliate, operanti sul nostro territorio. Nel 2010 sono state finanziate dalla Direzione Regionale INAIL del Piemonte attività per un ammontare complessivo di 12.000,00 €.

Seconda parte

L’attività di prevenzione sul territorio

2.1 Banca dati rumore in edilizia: il progetto del CPT di Torino

Lino Scopacasa, Direttore del Comitato Paritetico Territoriale per la prevenzione infortuni di Torino e Provincia

Nel settore delle costruzioni ogni opera è da considerarsi un prototipo perché è praticamente impossibile ritrovare o riprodurre le medesime condizioni riscontrate nella costruzione di un’opera simile in un cantiere diverso.

Le attività che si svolgono all’interno dei cantieri sono spesso caratterizzate da una breve durata nel tempo e dalla non ripetibilità; queste peculiarità rendono estremamente difficile e complessa la rapida ed efficace valutazione del rischio a causa degli inevitabili insufficienti tempi tecnici per effettuare una campagna di misurazione diretta, giacché la durata dei cantieri è spesso assai breve.

Al contrario, come già verificato da oltre venti anni, l’impiego delle banche dati permette sia al datore di lavoro sia al coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, la valutazione preventiva del rischio e permette quindi di adottare per tempo, le misure di prevenzione necessarie.

Queste problematiche, presenti nel settore, sono state oggetto di uno specifico impegno da parte del CPT di Torino: nel 1993 la prima banca dati, creata dal Comitato Paritetico sul rischio rumore ha ottenuto, nell’ambito dell’anno europeo della sicurezza, un apporto economico da parte della Comunità europea e dal Ministero del Lavoro, che ne ha riconosciuto ufficialmente la validità; la banca dati già allora ha consentito di affrontare in modo razionale, sistematico e diffuso il tema del rischio rumore in edilizia. Nel 2000 è stato pubblicato l’aggiornamento dei dati che ha ricalcato la precedente metodologia ed è stato impiegato per la elaborazione e redazione del documento di valutazione dei rischi fino all’entrata in vigore del D.Lgs. 195/05.

Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 81/08, il CPT ha ritenuto opportuno sviluppare un nuovo progetto di ricerca per creare una banca dati conforme alle nuove disposizioni normative.

Una prima scheda dell’architettura del progetto era già stata abbozzata con l’entrata in vigore del D.Lgs. 195/05 e del D.Lgs.187/06, in concomitanza con la nuova normativa per un servizio gratuito di rilievi fono-vibrometrici. Nello spirito del consolidato rapporto di collaborazione tra i due Enti, l’attiva partecipazione, l’apprezzamento e il sostegno di INAIL Piemonte al progetto, hanno reso possibile la progettazione e la realizzazione di una banca dati innovativa e completa che ha impegnato i tecnici del comitato, da un triennio, in una attività di rilievi fonometrici ed accelerometrici, direttamente in cantiere.

La collaborazione del CPT con l’Istituto Nazionale di Assicurazione ha avuto inizio con la presentazione, sia alla Direzione Regionale che alla Commissione tecnica, dell’architettura del progetto per la creazione di una banca dati rumore e vibrazioni che potesse essere utilizzata a livello nazionale per il calcolo del livello di esposizione dei lavoratori, necessario per la corretta redazione del Documento di Valutazione dei Rischi.

Va sottolineato che: se l’art. 190 comma 5 bis del D.Lgs. 81/08 stabilisce che l’emissione sonora di attrezzature di lavoro, macchine e impianti può essere stimata in fase preventiva, facendo riferimento a livelli di rumore standard individuati da studi e misurazioni, per quanto riguarda, invece, il rischio vibrazioni, la normativa prevede l’esistenza di banche dati ufficiali di ISPESL o delle Regioni.

In questo quadro il CPT, sottoscritta la convenzione con INAIL Piemonte per l’avvio della ricerca, ha presentato il progetto alla Commissione Consultiva Nazionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per ottenere il riconoscimento; dopo un’analisi, che è durata oltre un anno, da parte del sottocomitato agenti fisici (comitato tecnico formato dai rappresentanti di ASL, parti sociali, INAIL, tecnici ministeriali, Coordinamento delle Regioni), il 20 aprile 2011 il progetto e la metodologia utilizzata nei rilievi fonometrici hanno ottenuto il parere positivo e la validazione ufficiale della Commissione Ministeriale.

Ciò determina che già in fase di progettazione, conoscendo in via preventiva i livelli di emissione sonora delle macchine ed attrezzature, sarà possibile organizzare il cantiere e le sue attività in modo da ridurre il rischio al minimo. Inoltre va ricordato che i valori presenti nella banca dati permetteranno sia la stima del rischio in fase preventiva per le imprese che svolgono le attività fonte di pericolo, sia il dovuto flusso di informazioni, attraverso il POS, alle imprese che si trovano ad interagire con queste e devono valutare i rischi passivi.

Per quanto riguarda il rischio vibrazioni, pur giudicando validi dal punto di vista tecnico i dati raccolti, l’art. 202 comma 2 del D.Lgs. 81/08 limita solamente a ISPESL e Regioni la possibilità di costruire le banche dati.

Va qui rammentato che il CPT ha collaborato da subito con ISPESL alla creazione, implementazione e aggiornamento della banca dati vibrazioni dell’Istituto Nazionale, ora accorpato a INAIL, e allo scopo fornisce regolarmente i risultati delle proprie misurazioni.

In una sezione a parte del sito del CPT, sono fruibili i rilievi accelerometrici delle macchine e attrezzature di cantiere che possono essere usufruiti a livello indicativo. I medesimi dati sono scaricabili dalla banca dati ufficiale ISPESL per essere poi utilizzati nella fase di redazione del documento di valutazione dei rischi.

È utile ricordare che la banca dati rumore del progetto INAIL Piemonte/CPT Torino, potrà anche essere linkata dal PAF (Portatale Agenti Fisici) della Regione Toscana e in futuro farà parte integrante del progetto che il CPT sta portando avanti presso il Ministero del Lavoro e con i rappresentanti tecnici del comitato Procedure Standardizzate per la realizzazione di una procedura unica per la valutazione del rischio rumore.

È fuor di dubbio che per fare prevenzione efficacemente, in un settore complesso come quello delle costruzioni, sia necessario soprattutto sviluppare al massimo le sinergie, far crescere in modo diffuso la cultura della sicurezza, fornire strumenti qualificati, efficaci ed utilizzabili agli operatori, aiutare il sistema ad applicare correttamente e costantemente le normative in tutte le fasi lavorative, mantenere attivo il sistema di formazione e informazione per i vari soggetti.

Il CPT e INAIL con lo sviluppo della collaborazione e il risultato di questa ricerca si collocano certamente in questa linea.

2.2 Il progetto pilota di Confindustria Vercelli Valsesia sulla gestione delle interferenze

Daniele Debernardi, Confindustria Vercelli Valsesia

Il 1° dicembre 2010 è stato ufficialmente presentato un importante progetto pilota, proposto da Confindustria Vercelli Valsesia in partnership con l’INAIL, volto a elaborare una “procedura” di riferimento per la gestione delle interferenze legate ai contratti d’appalto, d’opera o di somministrazione, così come disciplinati dall’articolo 26 del Testo Unico sulla sicurezza (D.Lgs. 81/2008).

Questa iniziativa è l’esempio significativo di come la collaborazione tra partner qualificati favorisca un dialogo tecnico su temi che vanno ben oltre i livelli minimi obbligatori per legge.

Il progetto, di respiro nazionale, ma nato sul territorio della provincia piemontese (quella vercellese per la precisione), testimonia il mutamento di un clima in senso del tutto positivo per quanto riguarda la prevenzione.

Il protocollo, proposto da Confindustria Vercelli Valsesia, nasce da una sentita esigenza delle aziende associate, tesa ad approfondire la norma di riferimento e ad applicarla nella maniera più corretta.

Una necessità reale del tessuto produttivo che, unita alla volontà dell’Associazione proponente di fornire un servizio concreto alle aziende, ha visto indirizzare la ricerca verso la definizione di un diagramma di flusso che, step by step, guida il committente datore di lavoro negli adempimenti necessari per la corretta gestione delle attività interferenti.

Una “traccia” importante che si candida a diventare un potenziale riferimento a livello nazionale, considerate le significative collaborazioni e sinergie in campo.

Il progetto di Confindustria e INAIL

Come detto, l’obiettivo di fondo dell’iniziativa è quello di realizzare una “procedura”, per la gestione delle interferenze disciplinate dall’articolo 26 del Testo Unico sulla sicurezza. In particolare si punta a fornire ai datori di lavoro committenti un indirizzo per:

1. la verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici e dei lavoratori autonomi o loro subappaltatori

2. la cooperazione per le misure di prevenzione e protezione dai rischi ed il coordinamento della reciproca informazione

3. la compilazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza, di seguito denominato DUVRI.

La “traccia”, che comprende obblighi e adempimenti a carico dei committenti e degli appaltatori (compresi i lavoratori autonomi), sarà utilizzabile anche grazie alla creazione, da parte di una web agency qualificata (Blue Studio srl), di una piattaforma Web, in applicazione a quanto previsto dall’art 53 del T.U. sulla sicurezza.

In questo modo datori di lavoro e responsabili del servizio prevenzione e protezione aziendale, tramite una serie di schermate, verranno guidati passo dopo passo nell’adempimento delle prescrizioni normative, adottando così procedure omogenee e di conseguenza favorendo, anche nelle aziende meno strutturate, la definizione di ruoli, compiti e responsabilità.

Il progetto riguarda principalmente le attività industriali, ma i criteri, i contenuti e soprattutto le istruzioni operative, una volta definiti, potranno essere di riferimento per qualunque altro tipo di attività. L’iniziativa, infatti, mira a individuare un metodo per così dire standardizzato di elaborazione dei documenti e di adempimento degli obblighi in questione.

Ma quali vantaggi per gli imprenditori? Sarà facilitato il datore di lavoro committente di un’azienda, chiamata a valutare i rischi di interferenza nell’ambito di contratti d’appalto d’opera o somministrazione, procedendo alla verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici e dei lavoratori autonomi o loro subappaltatori e soprattutto alla compilazione, ove previsto, del cosiddetto DUVRI, Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza.

Per lo sviluppo del progetto in parola Confindustria Vercelli Valsesia ha coinvolto autorevoli Enti, in rappresentanza di tutti gli “attori”, non solo della filiera produttiva, ma anche degli organi di controllo.

È stato infatti costituito un gruppo di lavoro tecnico composto, oltre che da rappresentanti del sistema confindustriale, da esperti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’INAIL Direzione Regionale del Piemonte, delle Regioni (rappresentate da ITACA), delle Organizzazioni Sindacali e Datoriali, nonchè degli Organi di Vigilanza (ASL e DPL di Vercelli) competenti in materia di igiene e sicurezza sul lavoro.

Il lavoro del tavolo tecnico, che viene convocato una volta al mese, avrà una durata di nove mesi.

Adottando un metodo di lavoro definito di “auto-formazione”, scandito dalla gestione di un tutor, funzionario di Confindustria Vercelli Valsesia, il gruppo tecnico nel corso degli incontri sviluppa e approfondisce, sulla base dei riferimenti normativi, istruzioni operative riguardanti gli obblighi, le modalità e i tempi per la redazione dei documenti per le gestione delle interferenze.

Definisce inoltre le informazioni di dettaglio che reciprocamente gli operatori economici devono fornirsi, elaborando a supporto, puntuali liste di controllo.

Modulistica e fac-simili completano la documentazione in corso di elaborazione inerente la valutazione dei rischi interferenti.

Ai lavori del gruppo partecipano, su invito degli enti coinvolti nel progetto, rappresentanti delle aziende, al fine di implementare le esperienze sul tema in discussione.

Allo scopo di raccogliere elementi utili all’elaborazione di esemplificazioni e di casi studio, Confindustria Vercelli Valsesia provvede inoltre a censire, presso aziende industriali, situazioni e criticità riscontrate nell’applicazione concreta della normativa.

Di pari passo procede l’elaborazione della piattaforma web, da parte della web agency incaricata, che gode della disponibilità di alcune aziende industriali per testare “in campo”

la procedura informatica.

A fine 2011 verrà presentata ufficialmente la procedura ed il relativo portale internet.

2.3 Promozione della cultura della sicurezza nelle scuole

Alessandro Palese, Regione Piemonte - Direzione Sanità - Settore Promozione della salute e interventi di prevenzione individuale e collettiva

Introduzione

Nell’organizzazione sociale, le scuole e le università, in quanto luoghi di cultura e luoghi di lavoro veri e propri, costituiscono un contesto favorevole per lo sviluppo di azioni di promozione della cultura della sicurezza nonché per orientare e sostenere la preparazione professionale dei giovani in questo specifico ambito.

Il Decreto legislativo 81/08 e s.m.i., in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ribadisce l’importanza della promozione della cultura della sicurezza a partire dal mondo della scuola che viene individuato come luogo privilegiato per promuovere tali azioni. In particolare, l’art. 9 comma 2 lettera f del Decreto 81/08, prevede che l’INAIL, in funzione delle proprie attribuzioni, svolga attività di promozione e divulgazione della cultura della salute e della sicurezza del lavoro nei percorsi formativi scolastici previa stipula di apposite convenzioni con le istituzioni interessate; l’art. 10 prevede che le Regioni, tramite le ASL, e tra gli altri, l’INAIL, svolgano, anche mediante convenzioni, attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro; l’art. 11 comma 4 prevede l’inserimento in ogni

Il Decreto legislativo 81/08 e s.m.i., in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ribadisce l’importanza della promozione della cultura della sicurezza a partire dal mondo della scuola che viene individuato come luogo privilegiato per promuovere tali azioni. In particolare, l’art. 9 comma 2 lettera f del Decreto 81/08, prevede che l’INAIL, in funzione delle proprie attribuzioni, svolga attività di promozione e divulgazione della cultura della salute e della sicurezza del lavoro nei percorsi formativi scolastici previa stipula di apposite convenzioni con le istituzioni interessate; l’art. 10 prevede che le Regioni, tramite le ASL, e tra gli altri, l’INAIL, svolgano, anche mediante convenzioni, attività di informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro; l’art. 11 comma 4 prevede l’inserimento in ogni

Nel documento Rapporto Annuale Regionale 2010 Piemonte (pagine 27-72)

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