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Il “Progetto Mongolfiera” per la sua natura innovativa nel territorio maceratese è stato certamente un banco di prova, in cui le strategie per il potenziamento soggettivo delle abilità di vita sono state più volte ripensate, riprogettate e rimodellate in relazione alle persone, ai contesti, alle dinamiche intercorse tra le parti.

Delineare attività che fungessero da ponte per l’avvio alla vita adulta, hanno fatto riflettere l’intera équipe sulla predisposizione di azioni calate entro processi di lavoro in rete, che possono sicuramente essere potenziati, per innervare un insieme di supporti e di strategie funzionali ad implementare o attivare le abilità di vita. Il collegamento con altre realtà territoriali ha favorito una crescita del progetto in termini di esperienze e di interazione con l’esterno (ad esempio il coinvolgimento sempre maggiore di adolescenti appartenenti a gruppi Scout, la collaborazione con una società di pallavolo femminile maceratese, la cooperazione con un’associazione che si occupa di educazione cinofila, la partecipazione al progetto comunale di accessibilità al contesto territoriale dal nome “Città MIA”), confermando che la “Mongolfiera” è certamente aperta a nuove forme di collaborazione.

Tra le altre prospettive di crescita una linea di azione futura potrebbe riguardare un ancoraggio fedele anche ad altri domini del costrutto della Qualità della Vita, per raggiungere ulteriori aree carenti e difficili da concretizzare in azioni di vita quotidiane.

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In quanto potenziale dell’autodeterminazione un possibile lavoro di implementazione dell’auto-rappresentanza potrebbe essere attuato (Test et al., 2005; Ryan, Griffiths, 2015; Agran et al., 2016), con l’obiettivo di contribuire non solo a raggiungere competenze personali di crescita, ma a sostenere la dimensione identitaria e auto progettuale degli adolescenti. Grazie alle capacità di auto- rappresentanza ai giovani verrebbe, così, offerta la possibilità di avere maggior successo nelle fasi di transizione e giungere all’espressione dei propri bisogni e desideri, anche del proprio gruppo di pari (Wehmeyer, 1992; Izzo, Lamb, 2002; Giaconi, 2015).

Un’altra ipotesi di sviluppo può essere quella della dimensione lavorativa, nello specifico “imparare a lavorare” e non imparare un lavoro (Montobbio, Lepri, 2000). Essendo uno degli elementi centrali della vita adulta, sia per quanto riguarda la costruzione di uno status all’interno di una società, sia in termini di autostima e benessere personale, l’inserimento lavorativo di una persona con disabilità presuppone prima di tutto la capacità di imparare a lavorare, per poi giungere ad una mansione specifica. Aspetti, questi, che necessitano di esperienze formative, affettive ed educative (Berarducci et al., 2012).

Ulteriore prospettiva di crescita del progetto “Mongolfiera” potrebbe essere quella che si rivolge all’incremento di capacità di gestione personale sempre più indipendente degli adolescenti. Le abilità che consentono di far fronte ad una vita indipendente da adulto, necessitano, infatti, di una preparazione che può essere

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avviata attraverso un lavoro preventivo durante la maturazione. Azioni di accompagnamento verso una maggiore autonomia, potrebbero condurre anche il soggetto con disabilità intellettiva verso occasioni di crescita in questa direzione. Concordiamo, a tal proposito, con Vicari (2007) che «pensando al domani diventa urgente credere in un’autonomia possibile anche per loro» (p. 94).

Auspicabile è, inoltre, l’ipotesi di mettere a sistema il servizio, perché possa divenire pratica condivisa e comune, un luogo di incontro ed interazione da ampliare sempre di più entro le maglie di ogni tessuto sociale del territorio nazionale (Del Bianco, 2019b).

4.4 Per riassumere

Le complessità e le emergenze che i ragazzi con disabilità intellettive possono trovarsi ad affrontare nella fase di vita adolescenziale e le preoccupazioni delle loro famiglie durante questo periodo di vita, hanno condotto le realtà del territorio maceratese alla concreta realizzazione di un contesto capace di rispondere a tali esigenze e necessità. Grazie ad una borsa di dottorato EUREKA il progetto “Mongolfiera” si è concretizzato come un servizio pomeridiano in grado di delineare prospettive di sviluppo personali e sociali per l’adolescente in crescita, attraverso un bagaglio di competenze e capacità necessarie per affrontare la vita futura, oltre a offrire un concreto supporto alle incertezze che le famiglie si trovano

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ad affrontare durante la delicata fase esistenziale del figlio, in transito dall’adolescenza all’adultità (Del Bianco, 2019b).

Con l’obiettivo di ripensare il momento progettuale del “vuoto dopo la scuola” nel servizio sono state attuate azioni che potessero aiutare gli adolescenti a fronteggiare le sfide di ogni giorno e raggiungere, in senso ampio, una vita maggiormente qualitativa da adulti.

Il protocollo attuato ha permesso di sperimentare inizialmente il momento procedurale della conoscenza che attraverso l’iniziale intervista di allineamento delle aspettative di tutti i partecipanti (struttura Anffas, genitori dei ragazzi e adolescenti con disabilità), e grazie ad incontri preliminari, ha fatto emergere come i domini maggiormente carenti negli adolescenti fossero l’inclusione sociale e l’autodeterminazione. Partendo dagli interessi, dalle motivazioni e dai bisogni osservati durante la fase della conoscenza l’équipe è giunta al momento procedurale della progettazione. Finalità, che hanno guidato la proposta progettuale nell’arco triennale, e obiettivi specifici, progettati ogni tre mesi, in relazione alle competenze raggiunte, sono stati elaborati nel dettaglio. La progettualità è stata, inoltre, ripensata in relazione alla situazione che i giovani e le loro famiglie stavano vivendo durante il momento dell’emergenza sanitaria della pandemia Covid-19 (marzo-luglio 2020).

La fase della verifica, al termine dei tre anni di dottorato di ricerca, è stata attuata grazie allo strumento metodologico delle interviste che hanno permesso la rilevazione delle soddisfazioni di

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tutti i partecipanti coinvolti nel progetto “Mongolfiera” (struttura Anffas, genitori dei ragazzi e adolescenti con disabilità). Allo scopo di capire se il servizio avesse risposto ai principi stabiliti nella scala di valutazione dei progetti educativi (Adams et al., 2006), raccordi tra gli obiettivi posti in essere e quelli effettivamente raggiunti sono stati considerati.

Il capitolo si conclude con plurali prospettive di crescita del progetto “Mongolfiera”, ovvero ipotesi di implementazione anche di altri domini del costrutto della Qualità della Vita; un percorso da rivolgere alla dimensione dell’auto-rappresentanza; il supporto degli adolescenti ad “imparare a lavorare”; l’incremento dell’indipendenza; e, la prospettiva di mettere a sistema il servizio.

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