I principi su cui si basa il lean thinking sono semplici. Il punto di partenza è l’identificazione degli sprechi per poi eliminarli e aumentare la produttività con un minor consumo di risorse. Tali principi sono:
Value: identificare ciò che vale
Mapping: identificare il flusso di valore ovvero allineare le attività che creano valore nella giusta sequenza
Flow: far scorrere il flusso del valore ovvero far scorrere le attività che creano valore creando un flusso senza interruzioni Pull: far in modo che il flusso sia “tirato” dalle richieste del
cliente
Perfection: puntare alla perfezione organizzando programmi di miglioramento continuo.
Negli ultimi anni, complice la crisi economica, un numero sempre maggiore di aziende ha applicato nella propria organizzazione la metodologia lean thinking.
Tale metodologia non rappresenta solo un progetto o un programma di riduzione dei costi a breve termine.
Al contrario, il lean thinking, attraverso un innovativo sistema di organizzazione e gestione, permette un miglioramento di lungo periodo dell’efficienza dei processi con l’obiettivo di aumentare il valore creato dalle aziende.
Tutto questo comporta, quindi, un radicale cambiamento di mentalità da parte di tutto il personale ed una vera e propria “rivoluzione culturale”
E’ una scelta coraggiosa, dinamica, innovativa e moderna, operata da una direzione forte. (38)
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Dal punto di vista logistico-gestionale ed organizzativo la cartella clinica informatizzata e condivisa rappresenta nell’approccio Lean un modo per eliminare attività a non valore con l’obiettivo di raggiungere una cartella che sia il più efficiente possibile.
Si tratta di una scelta consapevole e mirata che non ha nulla di casuale: la produzione snella non riguarda soltanto un insieme di procedure o di strumenti per l’ottimizzazione delle risorse, ma coinvolge anche il pensiero, andando a modificare la nostra visione sui sistemi produttivi e il nostro punto di vista.
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E’ quindi di fondamentale importanza puntualizzare un concetto basilare:
“Il Lean Thinking non cura le persone. Solo il personale con la propria competenza ed esperienza può farlo. Il Lean incide solo sui processi e permette a tutto il personale di svolgere più facilmente il proprio lavoro, con minor variabilità e imprevisti, permettendo di dedicare ogni energia alla cura della persona”.
(Andrea Ciccolella) (39)
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CONCLUSIONI
La cartella clinica informatizzata è ormai utilizzata quotidianamente in molte realtà sanitarie, ma vi sono senza dubbio margini di miglioramento di questo strumento d’équipe.
Dall’introduzione dei sistemi informatizzati ad oggi si è evidenziato che sussistono barriere tra il professionista e la raccolta dei dati, in particolare mancanza di tempo per la compilazione, indisponibilità di sistemi informatici operativi efficienti e difficoltà nell’inserimento dei dati.
Per comprendere meglio queste considerazioni è necessario, al fine di snellire il lavoro degli infermieri sulla base della filosofia Lean, che nel valutare il tempo di compilazione della cartella clinica informatizzata bisogna tener conto, oltre che alla centralità rappresentata dalla persona assistita, di alcune variabili:
1. il momento temporale nel quale viene compilata la cartella;
2. il compilatore; 3. la cartella stessa. 1 Il momento temporale
è un parametro altamente volatile e quindi poco prevedibile, in quanto direttamente dipendente da fattori interni ed esterni nel quale il compilatore si trova (stato emotivo alterato del compilatore, luogo della compilazione non idoneo, priorità assistenziale in casi di emergenza-urgenza). 2 Il compilatore
è rappresentato dall’infermiere o dal professionista che si accinge ad introdurre dati nella cartella clinica informatizzata.
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E’ un parametro su cui bisogna agire primariamente a partire dalla formazione universitaria, dall’organizzazione di corsi, convegni e seminari didattici, anche dopo l’avvenuta formazione del professionista stesso.
Avvalorando quindi il rapporto tra l’infermiere e lo strumento, si prevengono errori grossolani, si migliora la compliance di compilazione da parte del professionista e, più importante, si migliora la qualità dell’assistenza erogata. 3 La cartella clinica informatizzata
l’obiettivo da ottenere è raggiungere una cartella che sia il più efficiente possibile.
Ottenere l’efficienza massima non è così immediato e scontato, poiché devono essere considerate alcune variabili quali il tempo di compilazione, la compliance di compilazione dell’infermiere e l’efficienza costo-beneficio.
Il cambiamento del trend sembra iniziato da tempo, le difficoltà economiche moderne e gli atteggiamenti di rigidità derivanti dall’incapacità di adeguarsi ai cambiamenti repentini nella raccolta dei dati oppongono resistenza, rallentando questo processo, ma l’introduzione a lungo termine in via definitiva di cartelle cliniche informatizzate sembra ineluttabile.
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Rivista l’Infermiere N 3 Federazione IPASVI : “Il contributo informatico nella compilazione della cartella clinica integrata” di Giovanna Parravicini, Valentina Spedale56
RINGRAZIAMENTI
Desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutata nella realizzazione di questa Tesi di Laurea, primo fra tutti il mio relatore e presidente del corso di Laurea Magistrale, il Professore Lorenzo Ghiadoni, per la sua professionalità e disponibilità dimostratami durante la stesura e le fasi di ricerca.
Un “grazie” va alla mia coordinatrice Dr. Alessia Pardini per la disponibilità e la pazienza che mi ha dimostrato nel corso di questi due anni.
Un sincero ringraziamento va alla collega ed amica Lorella Marini e al tecnico informatico addetto al supporto della cartella elettronica Federico Martinelli per il materiale fornitomi: senza il loro prezioso aiuto la mia tesi non avrebbe preso forma.
Un grazie lo devo a tutto il personale sanitario della Medicina d’urgenza Universitaria per il sostegno che mi hanno dimostrato ciascuno a modo proprio ma sempre con grandissimo affetto e stima.
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“Grazie” anche a tutti i miei colleghi di corso con i quali ho avuto il piacere di condividere questa magnifica esperienza.
Un ringraziamento speciale va alla Dott.ssa Annalisa Pistoia, coordinatore di area medica nell’Asl 6 di Livorno che considero non solo compagna di corso ma amica sincera di vita: abbiamo condiviso insieme ogni gioia ed ogni dolore dall’inizio di questo percorso fino a questo grande giorno, aiutandoci in ogni difficoltà e sollevandoci sempre le une con le altre nei momenti più bui.
Per questo non posso che dirti “GRAZIE!”
Per ultimo, ma non per questo meno importante, ringrazio la mia famiglia, mio marito Alessandro, i miei genitori, mia sorella Antonella e tutti coloro che ne fanno parte a CUI DEVO