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CAPITOLO 3 LA GESTIONE DI UN MAGAZZINO

3.2. Il problema della gestione delle scorte

Per soddisfare le richieste dei clienti, ogni azienda deve rifornire costantemente il proprio magazzino. Tale necessità evidenzia un problema di notevole interesse, il “problema della gestione delle scorte”, anche detto “controllo delle giacenze in magazzino”. Questo riguarda tutte le imprese che impiegano materie prime o che generano prodotti finiti e di cui ne devono conservare delle scorte in magazzino.

Mantenere un magazzino, con molti articoli diversi tra loro, porta ad avere un notevole capitale immobilizzato al suo interno, sopratutto nel caso di prodotti deteriorabili oppure soggetti a mode e/o a rapidi miglioramenti tecnologici.

Le scorte (stock, giacenze) rappresentano un qualsiasi prodotto che un’impresa conserva a magazzino per un impiego futuro. Garantiscono la disponibilità dei materiali o dei prodotti finiti in modo tale da ridurre il tempo di riordino o di consegna, il rischio di rottura di stock, ovvero di esaurimento delle scorte di un determinato articolo, avendo così una buona copertura di scorte, cioè articoli immediatamente disponibili per la consegna al cliente finale.

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All’interno di un magazzino le scorte possono essere di varia natura: di materia prime, di semilavorati, di articoli di manutenzione, riparazione e ricambio e di prodotti finiti.

Le scorte di materie prime rappresentano le scorte usate per rendere il processo produttivo indipendente dai fornitori; sono destinate alla trasformazione e sono utili per evitare ritardi nelle consegne degli approvvigionamenti e per ridurre i costi di acquisto.

Le scorte di semilavorati sono quelle merci che hanno già subito qualche trasformazione, all’interno o all’esterno della azienda, e che aspettano di essere ultimati. Queste si formano a causa del tempo necessario per produrre un certo prodotto. Ridurre tale tempo comporterebbe una riduzione di costi.

Le scorte di articoli di manutenzione, riparazione e ricambio sono necessarie per mantenere produttivi e operativi macchinari e processi.

Le scorte di prodotti finiti hanno subito tutte la fasi di produzione e trasformazione e servono per evadere in tempo gli ordini e per far fronte alla variabilità della domanda.

È importante evidenziare come le scorte di prodotti finiti dipendano fondamentalmente dagli andamenti di vendita previsti, ovvero del mercato, mentre le scorte di materia prime dall’andamento dell’attività di produzione, in funzione della necessaria realizzazione di prodotti finiti. Programmare e controllare la gestione delle scorte deve portare alla minimizzazione dei rischi e dei costi in modo tale da migliorare l’efficienza dell’interna impresa.

Avere un sistema di gestione delle scorte in azienda permette di definire le politiche ed i controlli necessari per monitorare le quantità presenti in magazzino, stabilirne il livello da mantenere, quando reintegrarle e in quale quantità con l’obiettivo di minimizzare il costo di mantenimento dei prodotti e delle materie a magazzino garantendo comunque il continuo e corretto svolgimento ed alimentazione dei flusso produttivi e di vendita.

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Le scorte in magazzino comportano, per l’azienda, una serie di costi, legati alla quantità di merce da acquistare, ai prezzi di acquisto, alla frequenza delle acquisizioni, allo stoccaggio, alla movimentazione, al deposito, all’assicurazione contro furto ed incendio, al deterioramento del materiale ed all’approvvigionamento.

Obiettivo dell’azienda è quello di programmare gli acquisti e la produzione in modo da minimizzare i costi di gestione del magazzino.

Si possono delineare, quindi, due situazioni estreme:

 L’azienda ha terminato le scorte e i rifornimenti tardano ad arrivare, viene a mancare la merce da vendere o quella destinata alla produzione, con conseguente rottura di stock. Per evitare questa situazione la soluzione potrebbe essere quella di acquistare grossi quantitativi di merce in modo da avere scorte sufficienti ma, allo stesso tempo, i costi di gestione relativi al magazzino aumenterebbero notevolmente.

 L’azienda affretta i tempi facendo frequenti ordinazioni e nuova merce arriva prima che le scorte siano terminate, generando una sovrapposizione di stock. Anche in questo caso, però, i costi di gestione del magazzino aumentano notevolmente poiché nasce il problema di dove depositare la merce in esubero.

La soluzione ideale sarebbe quella di trovare il giusto equilibrio tra l’ordinazione della merce ed il deposito in magazzino.

Risolvere il “problema delle scorte” significa proprio attuare una politica di approvvigionamento che renda minimo il costo totale dato dalla somma dei costi di ordinazione, i costi di magazzinaggio ed e i costi di acquisto del materiale.

Per definire il modello che permette di ovviare al “problema delle scorte”, è necessario individuare alcune ipotesi semplificative:

    delle scorte è il tempo.

prima arriva all’inizio del periodo

decrescerà in maniera rettilinea e diventerà nulla un istante prima che arrivi la merce dell’ordinazione successiva. Facendo la media tra la massima quantità di merce disponibile in magazzino (

tempo avremmo una giacenza media pari a

scorte all’interno del loro magazzino, sono molteplici. È chiaro tuttavia che queste non  il prezzo non varia nell’arco di tempo considerato;

 il consumo

tempo, per cui la giacenza media della merce in magazzino è  il rifornimento è istantaneo;

 non vi sono né casi di

Sulla base di queste ipotesi, il modello che rappresenta il problema della gestione delle scorte è il Modello di Wilson o Modello a denti di sega

Sull’asse tempo.

Indicando quindi con prima arriva all’inizio del periodo

decrescerà in maniera rettilinea e diventerà nulla un istante prima che arrivi la merce dell’ordinazione successiva. Facendo la media tra la massima quantità di merce disponibile in magazzino (Q

tempo avremmo una giacenza media pari a

I motivi per cui le aziende conservano materiali e prodotti finiti sotto forma di scorte all’interno del loro magazzino, sono molteplici. È chiaro tuttavia che queste non

il prezzo non varia nell’arco di tempo considerato;

il consumo Q in ogni periodo è costante ed uniforme, quindi proporzionale al tempo, per cui la giacenza media della merce in magazzino è

il rifornimento è istantaneo; non vi sono né casi di

Sulla base di queste ipotesi, il modello che rappresenta il problema della gestione Modello di Wilson o Modello a denti di sega

Sull’asse delle ascisse è indicato il livello di scorta, sull’asse delle ordinate il

Indicando quindi con prima arriva all’inizio del periodo

decrescerà in maniera rettilinea e diventerà nulla un istante prima che arrivi la merce dell’ordinazione successiva. Facendo la media tra la massima quantità di merce disponibile

Q) e la minima quantità di merce ( tempo avremmo una giacenza media pari a

I motivi per cui le aziende conservano materiali e prodotti finiti sotto forma di scorte all’interno del loro magazzino, sono molteplici. È chiaro tuttavia che queste non

il prezzo non varia nell’arco di tempo considerato;

in ogni periodo è costante ed uniforme, quindi proporzionale al tempo, per cui la giacenza media della merce in magazzino è

il rifornimento è istantaneo;

non vi sono né casi di rottura di stock, né di sovrapposizione di stock.

Sulla base di queste ipotesi, il modello che rappresenta il problema della gestione Modello di Wilson o Modello a denti di sega

Modello di Wilson o Modello a denti di sega

delle ascisse è indicato il livello di scorta, sull’asse delle ordinate il

Indicando quindi con Q la quantità di merce da ordinare ogni volta, la materia prima arriva all’inizio del periodo T. Dato che il consumo è uniforme, il livello di scorta decrescerà in maniera rettilinea e diventerà nulla un istante prima che arrivi la merce dell’ordinazione successiva. Facendo la media tra la massima quantità di merce disponibile

) e la minima quantità di merce ( tempo avremmo una giacenza media pari a

I motivi per cui le aziende conservano materiali e prodotti finiti sotto forma di scorte all’interno del loro magazzino, sono molteplici. È chiaro tuttavia che queste non

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il prezzo non varia nell’arco di tempo considerato;

in ogni periodo è costante ed uniforme, quindi proporzionale al tempo, per cui la giacenza media della merce in magazzino è

rottura di stock, né di sovrapposizione di stock.

Sulla base di queste ipotesi, il modello che rappresenta il problema della gestione Modello di Wilson o Modello a denti di sega

Modello di Wilson o Modello a denti di sega

delle ascisse è indicato il livello di scorta, sull’asse delle ordinate il

la quantità di merce da ordinare ogni volta, la materia . Dato che il consumo è uniforme, il livello di scorta decrescerà in maniera rettilinea e diventerà nulla un istante prima che arrivi la merce dell’ordinazione successiva. Facendo la media tra la massima quantità di merce disponibile

) e la minima quantità di merce ( tempo avremmo una giacenza media pari a

I motivi per cui le aziende conservano materiali e prodotti finiti sotto forma di scorte all’interno del loro magazzino, sono molteplici. È chiaro tuttavia che queste non

il prezzo non varia nell’arco di tempo considerato;

in ogni periodo è costante ed uniforme, quindi proporzionale al tempo, per cui la giacenza media della merce in magazzino è

rottura di stock, né di sovrapposizione di stock.

Sulla base di queste ipotesi, il modello che rappresenta il problema della gestione Modello di Wilson o Modello a denti di sega:

Modello di Wilson o Modello a denti di sega

delle ascisse è indicato il livello di scorta, sull’asse delle ordinate il

la quantità di merce da ordinare ogni volta, la materia . Dato che il consumo è uniforme, il livello di scorta decrescerà in maniera rettilinea e diventerà nulla un istante prima che arrivi la merce dell’ordinazione successiva. Facendo la media tra la massima quantità di merce disponibile

) e la minima quantità di merce (0), possiamo affermare che pe

=

I motivi per cui le aziende conservano materiali e prodotti finiti sotto forma di scorte all’interno del loro magazzino, sono molteplici. È chiaro tuttavia che queste non in ogni periodo è costante ed uniforme, quindi proporzionale al tempo, per cui la giacenza media della merce in magazzino è Q/2

rottura di stock, né di sovrapposizione di stock.

Sulla base di queste ipotesi, il modello che rappresenta il problema della gestione :

Modello di Wilson o Modello a denti di sega

delle ascisse è indicato il livello di scorta, sull’asse delle ordinate il

la quantità di merce da ordinare ogni volta, la materia . Dato che il consumo è uniforme, il livello di scorta decrescerà in maniera rettilinea e diventerà nulla un istante prima che arrivi la merce dell’ordinazione successiva. Facendo la media tra la massima quantità di merce disponibile

), possiamo affermare che pe

I motivi per cui le aziende conservano materiali e prodotti finiti sotto forma di scorte all’interno del loro magazzino, sono molteplici. È chiaro tuttavia che queste non in ogni periodo è costante ed uniforme, quindi proporzionale al

/2;

rottura di stock, né di sovrapposizione di stock.

Sulla base di queste ipotesi, il modello che rappresenta il problema della gestione

delle ascisse è indicato il livello di scorta, sull’asse delle ordinate il

la quantità di merce da ordinare ogni volta, la materia . Dato che il consumo è uniforme, il livello di scorta decrescerà in maniera rettilinea e diventerà nulla un istante prima che arrivi la merce dell’ordinazione successiva. Facendo la media tra la massima quantità di merce disponibile ), possiamo affermare che per tutto il

I motivi per cui le aziende conservano materiali e prodotti finiti sotto forma di scorte all’interno del loro magazzino, sono molteplici. È chiaro tuttavia che queste non in ogni periodo è costante ed uniforme, quindi proporzionale al

Sulla base di queste ipotesi, il modello che rappresenta il problema della gestione

delle ascisse è indicato il livello di scorta, sull’asse delle ordinate il

la quantità di merce da ordinare ogni volta, la materia . Dato che il consumo è uniforme, il livello di scorta decrescerà in maniera rettilinea e diventerà nulla un istante prima che arrivi la merce dell’ordinazione successiva. Facendo la media tra la massima quantità di merce disponibile r tutto il

I motivi per cui le aziende conservano materiali e prodotti finiti sotto forma di scorte all’interno del loro magazzino, sono molteplici. È chiaro tuttavia che queste non

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producono per l’azienda valore aggiunto ma generano costi che vanno oltre il mero costo di acquisto della merce considerata. Ci sono dunque allo stesso tempo motivi per i quali non è conveniente mantenere scorte ed attuare delle politiche che ne riducano la necessità o che ne ridistribuiscano i costi fissi.

I costi totali associati all'approvvigionamento e gestione delle scorte possono essere ricondotti alle seguenti categorie:

a. Costo di ordinazione o rifornimento

È il costo che si sostiene per l’emissione di un ordine ed il relativo ricevimento, controllo e stoccaggio della merce.

È formato da una componente fissa ed una variabile, in funzione delle dimensioni dell’ordine: ogni ordinazione comporta per l’azienda una spesa z che è indipendente dalla quantità ordinata Q.

z rappresenta il costo fisso, che deriva da trattative con fornitori, costi di preparazione ed emissione dell’ordine, costi di ricevimento e controllo della merce ordinata, costi amministrativi di carico e scarico e per la contabilizzazione dei materiali, costi di trasporto e spese legali.

Il diagramma relativo al costo di ordinazione ha un andamento “a gradini” evidenziando il fatto che inizialmente il costo è costante ma, superata un certo numero di ordini, aumenta. I costi aumentano a scatti, rimanendo costanti per un numero di ordini compresi in certi intervalli temporali.

quantità ordinata anno) e

il numero

b.

momento del suo ingresso fino al momento del suo prelievo e deriva dal fatto che la merce stessa occupa spazio, richiede manutenzione e a volte opportuni trattamenti per conservar nel tempo le sue caratteristiche .

costanti, che non variano cioè al variare del volume della scorta, come il costo di affitto del magazzino e il costo del personale add

solo per certi intervalli di valore (se ad esempio si supera il volume di scorte, un capannone potrebbe non bastare più e occorre costruirne o affittarne un altro, assumere un nuovo operaio e così via).

Data z, quantità ordinata

anno) e ad ogni ordinazione verrà richiesta la stessa quantità di merce il numero N di ordinazioni da effettuare nello stesso intervallo di tempo.

Definiamo allora il costo di ordinazione, riferito ad un anno, come:

b. Costo di magazzinaggio o di conservazione

È il costo che si sostiene per conservare la merce in magazzino, decorre dal momento del suo ingresso fino al momento del suo prelievo e deriva dal fatto che la merce stessa occupa spazio, richiede manutenzione e a volte opportuni trattamenti per conservar nel tempo le sue caratteristiche .

Questo costo è costituito, da una parte, da componenti che risultano apparentemente costanti, che non variano cioè al variare del volume della scorta, come il costo di affitto del magazzino e il costo del personale add

solo per certi intervalli di valore (se ad esempio si supera il volume di scorte, un capannone potrebbe non bastare più e occorre costruirne o affittarne un altro, assumere un nuovo operaio e così via).

Andamento “a gradini” del costo totale di ordinazione

la spesa fissa che l’aziende deve sostenere, indipendentemente dalla quantità ordinata Q, se S è la quantità di materia prima che serve

ad ogni ordinazione verrà richiesta la stessa quantità di merce di ordinazioni da effettuare nello stesso intervallo di tempo. Definiamo allora il costo di ordinazione, riferito ad un anno, come:

Costo di magazzinaggio o di conservazione

È il costo che si sostiene per conservare la merce in magazzino, decorre dal momento del suo ingresso fino al momento del suo prelievo e deriva dal fatto che la merce stessa occupa spazio, richiede manutenzione e a volte opportuni trattamenti per conservar nel tempo le sue caratteristiche .

Questo costo è costituito, da una parte, da componenti che risultano apparentemente costanti, che non variano cioè al variare del volume della scorta, come il costo di affitto del magazzino e il costo del personale add

solo per certi intervalli di valore (se ad esempio si supera il volume di scorte, un capannone potrebbe non bastare più e occorre costruirne o affittarne un altro, assumere un nuovo operaio e così via).

Andamento “a gradini” del costo totale di ordinazione

la spesa fissa che l’aziende deve sostenere, indipendentemente dalla è la quantità di materia prima che serve

ad ogni ordinazione verrà richiesta la stessa quantità di merce di ordinazioni da effettuare nello stesso intervallo di tempo. Definiamo allora il costo di ordinazione, riferito ad un anno, come:

Costo di magazzinaggio o di conservazione

È il costo che si sostiene per conservare la merce in magazzino, decorre dal momento del suo ingresso fino al momento del suo prelievo e deriva dal fatto che la merce stessa occupa spazio, richiede manutenzione e a volte opportuni trattamenti per conservar nel tempo le sue caratteristiche .

Questo costo è costituito, da una parte, da componenti che risultano apparentemente costanti, che non variano cioè al variare del volume della scorta, come il costo di affitto del magazzino e il costo del personale add

solo per certi intervalli di valore (se ad esempio si supera il volume di scorte, un capannone potrebbe non bastare più e occorre costruirne o affittarne un altro, assumere un nuovo

Costo di Ordinaz

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Andamento “a gradini” del costo totale di ordinazione

la spesa fissa che l’aziende deve sostenere, indipendentemente dalla è la quantità di materia prima che serve

ad ogni ordinazione verrà richiesta la stessa quantità di merce di ordinazioni da effettuare nello stesso intervallo di tempo. Definiamo allora il costo di ordinazione, riferito ad un anno, come:

Costo di magazzinaggio o di conservazione

È il costo che si sostiene per conservare la merce in magazzino, decorre dal momento del suo ingresso fino al momento del suo prelievo e deriva dal fatto che la merce stessa occupa spazio, richiede manutenzione e a volte opportuni trattamenti per conservar

Questo costo è costituito, da una parte, da componenti che risultano apparentemente costanti, che non variano cioè al variare del volume della scorta, come il costo di affitto del magazzino e il costo del personale addetto. Sono apparentemente costanti perché lo sono solo per certi intervalli di valore (se ad esempio si supera il volume di scorte, un capannone potrebbe non bastare più e occorre costruirne o affittarne un altro, assumere un nuovo

Costo di Ordinazione

Andamento “a gradini” del costo totale di ordinazione

la spesa fissa che l’aziende deve sostenere, indipendentemente dalla è la quantità di materia prima che serve

ad ogni ordinazione verrà richiesta la stessa quantità di merce di ordinazioni da effettuare nello stesso intervallo di tempo. Definiamo allora il costo di ordinazione, riferito ad un anno, come:

Costo di magazzinaggio o di conservazione

È il costo che si sostiene per conservare la merce in magazzino, decorre dal momento del suo ingresso fino al momento del suo prelievo e deriva dal fatto che la merce stessa occupa spazio, richiede manutenzione e a volte opportuni trattamenti per conservar

Questo costo è costituito, da una parte, da componenti che risultano apparentemente costanti, che non variano cioè al variare del volume della scorta, come il costo di affitto del etto. Sono apparentemente costanti perché lo sono solo per certi intervalli di valore (se ad esempio si supera il volume di scorte, un capannone potrebbe non bastare più e occorre costruirne o affittarne un altro, assumere un nuovo

ione =

Andamento “a gradini” del costo totale di ordinazione

la spesa fissa che l’aziende deve sostenere, indipendentemente dalla è la quantità di materia prima che serve in un dato periodo (un ad ogni ordinazione verrà richiesta la stessa quantità di merce Q

di ordinazioni da effettuare nello stesso intervallo di tempo. Definiamo allora il costo di ordinazione, riferito ad un anno, come:

È il costo che si sostiene per conservare la merce in magazzino, decorre dal

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