• Non ci sono risultati.

I dati di osmolarità ottenuti e il recupero totale delle nanoparticelle fanno ben sperare per una applicazione concreta, almeno per quel che riguarda un piccolo impianto domestico. Nonostante questo però ci sono dei problemi non risolti che limitano l'impiego delle nanoparticelle da noi prodotte.

Il primo e più importante di questi problemi è il materiale stesso di cui le FMNPS sono costituite; esse hanno infatti una stabilità ridotta all'aria anche se cappate con PSSMA, e già dopo qualche giorno si nota il prodotto di ossi- dazione visibile ad occhio nudo per il cambiamento di colore (dal nero della

4.5. PROBLEMI INCONTRATI 57

Figura 4.17: Flussi d'acqua attraverso la membrana.

magnetite ad un rosso-arancio dell'ossido ferrico). L'ossidazione comporta la perdita praticamente totale delle proprietà magnetiche e di conseguenza l'impossibilità di recuperare le particelle dall'ambiente acquoso.

Un altro problema incontrato riguarda le nanoparticelle asciutte: men- tre dispersioni acquose possono subire cicli di concentrazione-diluizione sen- za problemi, una volta portate a secco la loro disperdibilità diminuisce in maniera signicativa (anche di 10 volte).

Nel processo di puricazione non è previsto che le particelle vengano seccate, ma il fenomeno non può passare inosservato perché non c'è nessuna garanzia che l'aggregazione non avvenga anche in soluzione, sebbene i tempi siano abbastanza lunghi.

Un ipotesi ragionevole, che potrebbe spiegare l'aggregazione irreversibile di particelle complessate con polielettroliti, potrebbe essere la formazione di legami a ponte fra più particelle dovuti all'adsorbimento della catena di una particella su un'altra. Purtroppo però l'aggregazione era visibile anche con cappanti come acido ossalico, e fosfopropionico, cosa che fa decadere l'ipotesi suddetta.

Non dimentichiamo inoltre il limite teorico del metodo: il fatto di aver ottenuto osmolarità di 0.012 M implica che non è possibile, per ora, puricare acqua con una concentrazione di inquinanti superiore a questo valore.

Restano comunque possibili dei miglioramenti:

ˆ Agente cappante: il contributo del cappante utilizzato alla pressione osmotica è limitato. Esso infatti presenta dei gruppi carbossilici che disciolti in acqua in condizioni neutre si trovano dissociati solo par- zialmente. La costante acida di questi gruppi infatti è molto piccola e possono contribuire all'agregazione delle particelle trmamite legami a ponte di idrogeno. Oltre a questo, è probabile che il polielettrolita usa- to si adsorbi in diversi punti della supercie della particella a causa dei gruppi carbossilici distribuiti uniformemente, sottraendo così supercie che potrebbe essere utilizata per l'adsorbimento di altre catene. Un miglioramento potrebbe essere rappresentato da un polimero con gruppi a carattere ionico maggiore (per esempio derivati dell'imidazolo) e che presenti punti di attacco solo ad un'estremità per usufruire al meglio della supercie disponibile.

Materiale: la magnetite ha la tendenza spntanea ad ossidarsi e il poli- lettrolita non assicura una protezione completa. Utilizzando uin mate- riale più resistente alla corrosione o cappare la particella con un guscio protettivo migliorerebbe la resistenza all'ossidazione e di conseguenza la vita media della particella.

Capitolo 5

CONCLUSIONI

Lo scopo del lavoro era di sintetizzare delle nanoparticelle magnetiche oppor- tunamente funzionalizzate per essere disperse in acqua ed essere utilizzate come soluzione estraente in un processo FO. Durante il lavoro inoltre abbia- mo studiato come alcuni dei parametri di reazione più importati inuiscono sulle dimensioni medie delle NPs prodotte col metodo della coprecipitazione. Inne ci siamo proposti di costruire un separatore magnetico che operasse a bassi valori di campo ma che comunque garantisse un recupero elevato delle particelle in soluzione.

Per quel che riguarda lo studio del metodo di sintesi lo spazio dei parame- tri di crescita esplorato è stato giocoforza limitato, per questioni di tempo, sia nell'estensione che nelle quantità di punti.

Questo non ha comunque impedito di ottenere risultati quantitativi in accordo con le previsioni fatte modellizzando il sistema. I risultati ottenuti permettono di predire in maniera qualitativa quali siano i parametri ideali per ottenere nanoparticelle di una certa dimensione media.

Il separatore costruito ha consentito un recupero pressoché totale di tutte le particelle prodotte in un tempo molto breve (ordine di qualche minuto). Il design pensato e i relativamente bassi valori dei campi magnetici a cui il separatore lavora, consentono il suo utilizzo sia in un processo batch che in un processo continuo senza pericolo di collisioni violente fra magneti.

Inne i campioni testati nel processo FO hanno dimostrato di avere ussi comparabili (e leggermente superiori) a quelli permessi dalle particelle dei lavori precedenti.

Nonostante questo ci sono dei problemi irrisolti e delle caratterizzazioni mancanti. Il lavoro quindi non è completo e lascia spazio a miglioramenti sia per quanto riguarda la sintesi delle nanoparticelle sia nel loro utilizzo nel processo FO. In particolare le caratterizzazioni che devono essere eseguite e i punti che possono essere sviluppati a partire da questo lavoro di tesi sono: ˆ Caratterizzare le NPs non solo per quel che riguarda le dimensioni medie ma anche e soprattutto per le distribuzioni, operazione che era

prevista ma che non abbiamo potuto realizzare.

ˆ É necessario denire una procedura di coprecipitazione che porti a particelle con una distribuzione stretta e che consenta, con un controllo di un numero minimo di parametri, di ottenere le dimensioni medie desiderate e distribuzione strette.

ˆ Le nanoparticelle hanno la tendenza ad ossidarsi anche se complessate con PSSMA e la magnetite ha un valore di magnetizzazione a satura- zione piuttosto basso (0,61 T per la magnetite contro 2,14 T del Fe e 1,75 T del Co). Un miglioramento per quel che riguarda la magnetiz- zazione potrebbe essere portato dal cambiamento di materiale mentre una diminuzione alla tendenza ad ossidarsi può essere portata, oltre che di nuovo dal cambio di materiale, da un cappaggio migliore del- la particella, come per esempio un ricoprimento di carbonio, silice o metalli nobili.

ˆ Le pressioni osmotiche ottenute sono tutto sommato piuttosto basse. Anche in questo senso sono possibili dei miglioramenti cambiando il tipo di polielettrolita. I gruppi carbossilici del PSSMA infatti si adat- tano piuttosto male ai nostri scopi poiché la loro costante acide è bassa e di conseguenza la maggior parte di essi si troverà in uno stato indis- sociato. Ciò comporta, oltre a una minore solubilità delle particelle, anche una concentrazione di ioni liberi più bassa.I miglioramenti an- che in questo senso sono facilmente ottenibili usando polielettroliti con meno denti e un numero di gruppi ionici (solfonici, ioni imidazolo, ecc.) maggiori.

ˆ Inne un cambiamento delle forma delle particelle può anch'essa por- tare a miglioramenti di solubilità, supercie totale e pressione osmotica ottenuta.

Appendici

Nel capitolo 2 è stato arontato il problema della formazione dei nuclei di magnetite a partire da un soluzione sovrassatura della stessa.

Il sistema di equazioni dierenziali scritto è di validità generale. Esso si riferisce a un fenomeno di aggregazione di particelle in cui non è prevista la rottura delle stesse. Nel caso particolare di nostro interesse stiamo consi- derando che la crescita sia epitassiale, ossia un otmomo o una molecola per volta. Questo signica che le probabilità Pij sono nulle se i e j sono diverse

da 1 e unitaria se i o j sono uguali a 1. L'approssimazione appena fatta è piuttosto "delicata" perchè comporta che l'accrescimento avvenga solo in presenza di "monomero": l'aggregazione di particelle già formate è quindi esclusa.

A questo punto possiamo scrivere il sistema di equazioni come segue:      ˙ C1= −C1P∞i=1Ci ˙ C2= 12C12− C1C2 ˙ Cj= C1(Cj−1Cj) per j > 3

Dove Ci indica il numero di particelle contenenti i monomeri (atomi di

ferro o "molecole" di magnetite).

Per vericare la veridicità delle equazioni possiamo dimostrare che la massa si conserva. Partiamo dalle equazioni più generali possibili, nel caso particolare da noi studiato vale ovviamente la stessa dimostrazione.

∂Ck ∂t = 1 2 X i+j=k PijCiCj− Ck ∞ X i=1 PikCi

La massa totale è data da: M =

X

k=1

kCk

Dimostriamo che essa si conserva: 61

∂M ∂t = ∞ X k=1 k∂Ck ∂t = ∞ X k=1 [1 2 X i+j=k PijCiCj − Ck ∞ X i=1 PikCi] = 1 2 X k=1 ∞ X i+j=k PijCiCj − ∞ X k=1 ∞ X i=1 kPikCiCk

Se i 6= j il coeciente di CiCj è dato dalla somma dei due addendi. Il

primo (della prima sommatoria) è 1

2(i + j)(Pij + Pji), e il secondo (della

seconda sommatoria) −(jPij+ iPji). Dato che Pij = Pji si ha:

1

2(i + j)(Pij+ Pji) − (jPij + iPji) = 1

2(i + j)Pij− (i + j)Pij = 0 Se invece i = j analogamente il coeciente è dato da:

1

2(i + j)Pij − iPij = iPii− iPii= 0

Dunque per ogni prodotto CiCj ha coeciente nullo e ∂M∂t è nullo. La

massa totale quindi è coservata.

Non possiamo aermare nè che le equazioni scritte siano prive di appros- simazioni nè che siano corrette (il lavoro resta comunque una modellizazione della realtà sica). Il fatto però che le quantità siche rilevanti siano con- servate da validità al nostro sistema ed escluda che il modello sia sbagliato a priori.

Ora possiamo considerare due casi: uno in cui l'aggiunta è veloce e il monomero viene formato tutto istantanaemente, e l'altro in cui l'aggiunta e lenta e costante e la concentrazione di monomero nella fase stazionaria è costante.

A concentrazione C1 costante

In questo caso abbiamo come condizioni iniziali C1(t) = k e Cj(0) = 0 per

j 6= 2

Le equazioni si risolvono esattamente: C2(t) = k 2(1 − e −kt) e ora induttivamente, Cj(t) = k 2(1 − e −kt j−2 X j=0 k(kt) j j! ) Infatti, se j > 3

63 Cj(t) = k 2(ke −kt j−2 X j=0 k(kt) j j! − ke −kt j−3 X j=0 k(kt) j j! ) = k(Cj−1− Cj) A concentrazione C1 variabile

In questo caso il sistema è quello scritto inizialmente dove l'equazione per C1

non è cancellata. Le condizioni iniziali sono C1(0) = C0dove per semplicitità

C0= 1 e Cj(0) = 0con j 6= 2.

Ci siamo accorti che se C1(t) = ˙λ(t), allora le equazioni per j > 3 sono

soddisfatte da una funzione di Poisson: Cj(t) = e−λ(t)

λ(t)j j!

Bibliograa

[1] Nazioni Unite. Acqua ed energia, 2014. Rapporto sullo Sviluppo delle Risorse Idriche mondiali.

[2] UNICEF WHO. Progress on sanitation and drinking-water. 2013. [3] Gedea. Enciclopedia.

[4] Mariano Calatozzolo Silvestro Natoli. Tecnologie chimiche industriali. vol.2.

[5] David Cohen-Tanugi and Jerey C. Grossman. Water desalination across nanoporous graphene. Nano Letters, 12(7):36023608, jul 2012. [6] Michael V Liga, Erika L Bryant, Vicki L Colvin, and Qilin Li. Virus

inactivation by silver doped titanium dioxide nanoparticles for drinking water treatment. Water research, 45(2):535544, 2011.

[7] Shih-Hung Huang and Dong-Hwang Chen. Rapid removal of hea- vy metal cations and anions from aqueous solutions by an amino- functionalized magnetic nano-adsorbent. Journal of Hazardous Materials, 163(1):174179, 2009.

[8] Jong Hwa Jung, Ji Ha Lee, and Seiji Shinkai. Functionalized ma- gnetic nanoparticles as chemosensors and adsorbents for toxic metal ions in environmental and biological elds. Chemical Society Reviews, 40(9):44644474, 2011.

[9] Tzahi Y Cath, Amy E Childress, and Menachem Elimelech. Forward osmosis: principles, applications, and recent developments. Journal of membrane science, 281(1):7087, 2006.

[10] Qingchun Ge, Mingming Ling, and Tai-Shung Chung. Draw solutions for forward osmosis processes: developments, challenges, and prospects for the future. Journal of Membrane Science, 442:225237, 2013. [11] An-Hui Lu, E emsp14L Salabas, and Ferdi Schüth. Magnetic na-

noparticles: synthesis, protection, functionalization, and application. Angewandte Chemie International Edition, 46(8):12221244, 2007.

[12] Ke Tao, Hongjing Dou, and Kang Sun. Interfacial coprecipitation to prepare magnetite nanoparticles: Concentration and temperature de- pendence. Colloids and Surfaces A: Physicochemical and Engineering Aspects, 320(1):115122, 2008.

[13] Jean-Marie R Génin, Christian Ruby, Antoine Géhin, and Philippe Re- fait. Synthesis of green rusts by oxidation of Fe(OH)2, their produc-

ts of oxidation and reduction of ferric oxyhydroxides; ehph pourbaix diagrams. Comptes Rendus Geoscience, 338(6):433446, 2006.

[14] Chao Hui, Chengmin Shen, Tianzhong Yang, Lihong Bao, Jifa Tian, Hao Ding, Chen Li, and H.-J. Gao. Large-scale Fe3O4 nanoparticles

soluble in water synthesized by a facile method. J. Phys. Chem. C, 112(30):1133611339, jul 2008.

[15] Roberto Valenzuela, María Cecilia Fuentes, Carolina Parra, Jaime Bae- za, Nelson Duran, S.K. Sharma, Marcelo Knobel, and Juanita Freer. Inuence of stirring velocity on the synthesis of magnetite nanoparti- cles (Fe3O4) by the co-precipitation method. Journal of Alloys and

Compounds, 488(1):227231, nov 2009.

[16] Hironori Iida, Kosuke Takayanagi, Takuya Nakanishi, and Tetsuya Osa- ka. Synthesis of fe3o4 nanoparticles with various sizes and magnetic properties by controlled hydrolysis. Journal of Colloid and Interface Science, 314(1):274280, oct 2007.

[17] John David Jackson. Classic Elettrodynamic.

[18] F. W. Smith J. I. Gersten. The Physics and Chemistry of Materials. [19] C. T. Yavuz, J. T. Mayo, W. W. Yu, A. Prakash, J. C. Falkner, S. Yean,

L. Cong, H. J. Shipley, A. Kan, M. Tomson, D. Natelson, and V. L. Col- vin. Low-eld magnetic separation of monodisperse fe3o4 nanocrystals. Science, 314(5801):964967, nov 2006.

[20] An-Hui Lu, E. L. Salabas, and Ferdi Schüth. Magnetic nanoparticles: Synthesis, protection, functionalization, and application. Angewandte Chemie International Edition, 46(8):12221244, feb 2007.

[21] I. Torres-Díaz and C. Rinaldi. Recent progress in ferrouids research: novel applications of magnetically controllable and tunable uids. Soft Matter, 10(43):85848602, 2014.

[22] Manuel Bañobre-López, Antonio Teijeiro, and Jose Rivas. Magne- tic nanoparticle-based hyperthermia for cancer treatment. Reports of Practical Oncology & Radiotherapy, 18(6):397400, nov 2013.

BIBLIOGRAFIA 67 [23] Alison E. Deatsch and Benjamin A. Evans. Heating eciency in ma- gnetic nanoparticle hyperthermia. Journal of Magnetism and Magnetic Materials, 354:163172, mar 2014.

[24] Dev Kumar Chatterjee, Parmeswaran Diagaradjane, and Sunil Kri- shnan. Nanoparticle-mediated hyperthermia in cancer therapy. Therapeutic Delivery, 2(8):10011014, aug 2011.

[25] Tae-Jong Yoon, Woo Lee, Yoon-Seuk Oh, and Jin-Kyu Lee. Magnetic nanoparticles as a catalyst vehicle for simple and easy recyclingElectronic supplementary information (ESI) availa- ble: XRD and FT-IR data, as well as the detailed expe- rimental conditions for the catalytic hydroformylation reactions. see http://www.rsc.org/suppdata/nj/b2/b209391j/. New J. Chem., 27(2):227229, jan 2003.

[26] Alexander Schätz, Oliver Reiser, and Wendelin J. Stark. Nanoparti- cles as semi-heterogeneous catalyst supports. Chemistry - A European Journal, 16(30):89508967, jul 2010.

[27] Oliver Gleeson, Renata Tekoriute, Yurii K Gun'ko, and Stephen J Connon. The rst magnetic nanoparticle-supported chiral dmap ana- logue: Highly enantioselective acylation and excellent recyclability. Chemistry-A European Journal, 15(23):56695673, 2009.

[28] J David Carlson, DM Catanzarite, and KA St. Clair. Commercial magneto-rheological uid devices. International Journal of Modern Physics B, 10(23n24):28572865, 1996.

[29] Günter K Auernhammer, Dominique Collin, and Philippe Martinoty. Viscoelasticity of suspensions of magnetic particles in a polymer: Eect of connement and external eld. The Journal of chemical physics, 124(20):204907, 2006.

[30] M. R. Jolly, J. D. Carlson, B. C. Munoz, and T. A. Bullions. The ma- gnetoviscoelastic response of elastomer composites consisting of ferrous particles embedded in a polymer matrix. Journal of Intelligent Material Systems and Structures, 7(6):613622, nov 1996.

[31] Ritu D. Ambashta and Mika Sillanpää. Water purication using magnetic assistance: A review. Journal of Hazardous Materials, 180(1-3):3849, aug 2010.

[32] Sou-Yee Mak and Dong-Hwang Chen. Fast adsorption of methylene blue on polyacrylic acid-bound iron oxide magnetic nanoparticles. Dyes and Pigments, 61(1):9398, apr 2004.

[33] Yang-Chuang Chang and Dong-Hwang Chen. Preparation and adsorp- tion properties of monodisperse chitosan-bound fe3o4 magnetic nano- particles for removal of cu(II) ions. Journal of Colloid and Interface Science, 283(2):446451, mar 2005.

[34] Jiuhui QU. Research progress of novel adsorption processes in water purication: A review. Journal of Environmental Sciences, 20(1):113, jan 2008.

[35] Hironori Iida, Kosuke Takayanagi, Takuya Nakanishi, and Tetsuya Osa- ka. Synthesis of fe 3 o 4 nanoparticles with various sizes and magnetic properties by controlled hydrolysis. Journal of colloid and interface science, 314(1):274280, 2007.

[36] D.K. Kim, Y. Zhang, W. Voit, K.V. Rao, and M. Muhammed. Synthe- sis and characterization of surfactant-coated superparamagnetic mono- dispersed iron oxide nanoparticles. Journal of Magnetism and Magnetic Materials, 225(1-2):3036, jan 2001.

[37] Adarsh Sandhu, Hiroshi Handa, and Masanori Abe. Synthesis and ap- plications of magnetic nanoparticles for biorecognition and point of care medical diagnostics. Nanotechnology, 21(44):442001, 2010.

[38] CN Chinnasamy, Aria Yang, SD Yoon, Kailin Hsu, MD Shultz, EE Car- penter, S Mukerjee, C Vittoria, and VG Harris. Size dependent magne- tic properties and cation inversion in chemically synthesized MnFe2O4

nanoparticles. 2007.

[39] Shouheng Sun, Hao Zeng, David B Robinson, Simone Raoux, Philip M Rice, Shan X Wang, and Guanxiong Li. Monodisperse mfe2o4 (m= fe, co, mn) nanoparticles. Journal of the American Chemical Society, 126(1):273279, 2004.

[40] Dipak Maity, Jun Ding, and Jun-Min Xue. Synthesis of magnetite na- noparticles by thermal decomposition: Time, temperature, surfactant and solvent eects. Functional Materials Letters, 1(03):189193, 2008. [41] L. Zhen, K. He, C.Y. Xu, and W.Z. Shao. Synthesis and characte-

rization of single-crystalline MnFe2O4 nanorods via a surfactant-free

hydrothermal route. Journal of Magnetism and Magnetic Materials, 320(21):26722675, nov 2008.

[42] Wilson Sacchi Peternele, Victoria Monge Fuentes, Maria Luiza Fascine- li, Jaqueline Rodrigues da Silva, Renata Carvalho Silva, Carolina Ma- deira Lucci, and Ricardo Bentes de Azevedo. Experimental investiga- tion of the coprecipitation method: an approach to obtain magneti- te and maghemite nanoparticles with improved properties. Journal of Nanomaterials, 2014:94, 2014.

BIBLIOGRAFIA 69 [43] Shen Wu, Aizhi Sun, Fuqiang Zhai, Jin Wang, Wenhuan Xu, Qian Zhang, and Alex A Volinsky. Fe3O4 magnetic nanoparticles synthesis

from tailings by ultrasonic chemical co-precipitation. Materials Letters, 65(12):18821884, 2011.

[44] G Gnanaprakash, S Mahadevan, T Jayakumar, P Kalyanasundaram, John Philip, and Baldev Raj. Eect of initial ph and temperature of iron salt solutions on formation of magnetite nanoparticles. Materials chemistry and Physics, 103(1):168175, 2007.

[45] Dieter Vollath. Nanoparticles - Nanocomposites Nanomaterials: An Introduction for Beginners.

[46] Nikolai Brilliantov, PL Krapivsky, Anna Bodrova, Frank Spahn, Hisao Hayakawa, Vladimir Stadnichuk, and Jürgen Schmidt. Size distribu- tion of particles in saturn's rings from aggregation and fragmentation. Proceedings of the National Academy of Sciences, 112(31):95369541, 2015.

[47] S.Yiacumi C. Tsouri P. Taboadaserrano, C. Chin. Modeling aggregation of colloidal particles. Current Opinion in Colloid & Interface Science, 10(3-4):123132, oct 2005.

[48] Yong Wang and Hong Yang. Synthesis of iron oxide nanorods and na- nocubes in an imidazolium ionic liquid. Chemical Engineering Journal, 147(1):7178, 2009.

[49] Roberto Valenzuela, María Cecilia Fuentes, Carolina Parra, Jaime Bae- za, Nelson Duran, SK Sharma, Marcelo Knobel, and Juanita Freer. Inuence of stirring velocity on the synthesis of magnetite nanoparti- cles (fe 3 o 4) by the co-precipitation method. Journal of Alloys and Compounds, 488(1):227231, 2009.

[50] Jaime Santoyo Salazar, Lucas Perez, Oscar de Abril, Lai Truong Phuoc, Dris Ihiawakrim, Manuel Vazquez, Jean-Marc Greneche, Sylvie Begin- Colin, and Genevieve Pourroy. Magnetic iron oxide nanoparticles in 10- 40 nm range: composition in terms of magnetite/maghemite ratio and eect on the magnetic properties. Chemistry of Materials, 23(6):1379 1386, 2011.

[51] A.K. Singh. Advanced X-ray Techniques in Research And Industries. [52] Jianping Ge, Yongxing Hu, Maurizio Biasini, Chungli Dong, Jinghua

Guo, Ward P Beyermann, and Yadong Yin. One-step synthesis of highly water-soluble magnetite colloidal nanocrystals. Chemistry-A European Journal, 13(25):71537161, 2007.

[53] William HR Shaw and John J Bordeaux. The decomposition of urea in aqueous media. Journal of the American Chemical Society, 77(18):4729 4733, 1955.

[54] Suoyuan Lian, Enbo Wang, Zhenhui Kang, Yunpeng Bai, Lei Gao, Min Jiang, Changwen Hu, and Lin Xu. Synthesis of magnetite nanorods and porous hematite nanorods. Solid State Communications, 129(8):485 490, 2004.

[55] Quentin A Pankhurst, J Connolly, SK Jones, and JJ Dobson. Applica- tions of magnetic nanoparticles in biomedicine. Journal of physics D: Applied physics, 36(13):R167, 2003.

[56] Cafer T Yavuz, JT Mayo, W Yu William, Arjun Prakash, Joshua C Falkner, Sujin Yean, Lili Cong, Heather J Shipley, Amy Kan, Mason Tomson, et al. Low-eld magnetic separation of monodisperse fe3o4 nanocrystals. Science, 314(5801):964967, 2006.

[57] Xavier Batlle and Amílcar Labarta. Finite-size eects in ne parti- cles: magnetic and transport properties. Journal of Physics D: Applied Physics, 35(6):R15, 2002.

[58] Qingchun Ge, Jincai Su, Tai-Shung Chung, and Gary Amy. Hydrophi- lic superparamagnetic nanoparticles: synthesis, characterization, and performance in forward osmosis processes. Industrial & Engineering Chemistry Research, 50(1):382388, 2010.

[59] Ming Ming Ling, Kai Yu Wang, and Tai-Shung Chung. Highly water- soluble magnetic nanoparticles as novel draw solutes in forward osmo- sis for water reuse. Industrial & Engineering Chemistry Research, 49(12):58695876, 2010.

Documenti correlati