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PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE DEGLI ATTI COSTITUENTI IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (P.G.T.) DEL COMUNE DI

TREVIGLIO, AI SENSI DELL’ART. 13, DELLA L.R. 11 MARZO 2005 E S.M.I. – ADOZIONE – PRESENTAZIONE -

Presidente

Prego, riguarda la procedura…

(interventi in sottofondo)

… un attimo…

Consigliere Manenti

Parlo ugualmente, intanto. All’ultima riunione della Seconda Commissione consiliare il Segretario comunale è intervenuto spontaneamente riferendo e praticamente avvisando, chiarendo ai Consiglieri presenti, quali fossero, diciamo, i pregiudizi o le pregiudizievoli perché questi, i Consiglieri che si trovassero in una determinata situazione sarebbe stato opportuno, per la salvaguardia dell’intero P.G.T., l’approvazione dell’intero P.G.T. e la discussione dello stesso, sarebbe stata opportuna la loro astensione dal voto, o meglio, la non partecipazione alla discussione.

Allora, chiedo, visto che la discussione e queste notizie sono state date una volta ai Capigruppo e una seconda volta in Commissione consiliare, chiederei al Segretario comunale, prima di iniziare l’illustrazione, se può ribadire quei concetti che ha già, di modo che ci siano tutti i Consiglieri che prendono atto di quelle considerazioni che lei ha fatto solo in Seconda Commissione consiliare, in modo che poi ciascuno di noi o possa fare delle domande o possa addirittura già stasera fare delle deduzioni. Grazie.

(interventi fuori microfono)

Segretario Generale

In Seconda Commissione ho evidenziato gli obblighi previsti in materia di doveri connessi allo status giuridico di Consigliere Comunale. In base all’art. 78, comma secondo, del Testo unico degli Enti locali, i Consiglieri Comunali sono obbligati a astenersi dal partecipare alla

discussione e alla votazione di quei provvedimenti amministrativi che si interfaccino con interessi loro propri o di parenti o affini sino al quarto grado. La soglia, l’asticella del conflitto d’interessi è più blanda, tra virgolette, per gli atti a valenza regolamentare e i Piani urbanistici, dove è necessaria la presenza di una situazione immediata e diretta di conflitto. Mentre nelle altre situazioni la valutazione è più larga, è più lata, proprio perché si tratta di atti a valenza generale, che connotano anche la partecipazione ad un intero mandato amministrativo, in questo caso il legislatore ha ritenuto che il conflitto di interessi sia molto evidente, utilizzando la locuzione immediato e diretto, che invece non si estende alle altre situazioni.

La giurisprudenza ha declinato questo obbligo di astensione con obbligo di uscita dall’aula, ritenendo che anche una presenza passiva in aula è in grado di condizionare la votazione, sia in negativo, sia in positivo e ovviamente la volontà dell’Ente risulterebbe viziata in ogni caso, a prescindere dal merito del voto.

Esemplificativamente, la fattispecie tipica da strumento urbanistico generale, è quello dell’incremento delle potenzialità di valorizzazione patrimoniale di un immobile, è questo l’esempio classico…

(intervento fuori microfono)

… sì, sì, di un terreno, o il terreno agricolo che diventa edificabile o una vocazione edificatoria che viene incrementata, questa è l’ipotesi classica. Ho anche detto che questa sera, per come si è costruita l’organizzazione dei lavori del Consiglio, si è in una fase di mera presentazione, discussione e votazione ci saranno nella seduta del 23, dalle 18 alle 24. Questo è lo scenario, che poi può avere anche vari rimedi, la norma non dà delle quantità per il raggiungimento di questa soglia e poi nel caso concreto è il Giudice che fa le sue valutazioni.

In definitiva è questo, se qualcuno vuole chiedere dei chiarimenti sono…

(intervento fuori microfono)

… una cosa delle ultime ore diciamo, posto che la situazione nel concreto e nel dettaglio non la conosco, è di questo tipo. Secondo me può tornare utile la distinzione tra vincolo conformativo e vincolo espropriativo, in tema di raggiungimento di questa soglia da conflitto d’interessi. A mio avviso non si raggiunge la soglia del conflitto immediato e diretto, quello richiesto specificatamente per l’atto a valenza normativa o per l’atto urbanistico, in presenza di regole generali e astratti, che conformano una tipologia di beni, tutti i beni che hanno queste caratteristiche presenti sul territorio avranno questa disciplina, secondo me lì non c’è l’immediato e diretto, altrimenti si vanificherebbe la partecipazione di un Consigliere ad un intero mandato.

Viceversa la situazione c’è dove quello specifico bene, per questo ho fatto riferimento alla categoria del vincolo espropriativo, riceve in senso lato una disciplina sua propria specifica, che va ad entrare in maniera pervasiva sul dna di quel singolo bene. Quindi questo è un ragionamento che è emerso nel dibattito delle ultime ore, a livello così, teorico generale, altrimenti nessun Comune di dimensioni medio-piccole potrebbe votare autonomamente uno strumento urbanistico generale, quindi verrebbe meno una delle basi della democrazia locale.

Presidente

Bene grazie. Possiamo proseguire?

Consigliera Siliprandi

… (inizio intervento fuori microfono)… per fare un esempio pratico. Io che sono proprietaria di un immobile in centro storico non sono incompatibile.

Segretario Generale No.

Consigliera Siliprandi

Grazie.

Presidente

Procediamo allora all’illustrazione.

Consigliere Manenti

… (inizio intervento fuori microfono)… allora, l’inizio della compatibilità è con la discussione?

Segretario Generale

Con la discussione di merito…

Consigliere Manenti

… non con la illustrazione…

Segretario Generale

… oggi è una sorta di assemblea, di atto di cortesia istituzionale…

Presidente

Va bene. C’è il Consigliere Paolo Gatti.

Consigliere Gatti

Visto che la Patrizia Siliprandi ha fatto un esempio, ne faccio uno anch’io. La valorizzazione può essere sia positiva che negativa, è chiaro che se è negativa ci può essere, in fase di osservazione o in gradi successivi, in questo caso come si configura il conflitto d’interessi?

Segretario Generale

Allora, semplificando molto, il vincolo espropriativo è molto utile, se dallo strumento urbanistico generale deriva per un bene la posizione di un vincolo espropriativo, che ne svuota il significato o comunque gli toglie le dinamiche della commerciabilità, fondamentalmente, sì, ci sarebbe, la norma non dice in senso positivo o in senso negativo.

Quindi anche il ricevere un pregiudizio patrimoniale, proprio perché il Consigliere attraverso i suoi interventi, il suo voto, lo può bloccare, fa scattare comunque il conflitto d’interessi, questo sì…

Sindaco

… (intervento fuori microfono)… ma non su una regola generale…

Segretario Generale

… su una regola generale, per come ho detto, per una conformazione generale dei beni, ritengo di no.

(interventi in sottofondo)

Ora, per quello che ho capito, io ho letto, se ci fosse l’esproprio della cascina di proprietà, è chiaro, sì, quello sì. Se vengono stabilite delle regole generali sulla tipologia di bene-cascina, no.

Presidente

Bene. Allora possiamo iniziare con l’illustrazione? L’Assessore Adobati.

Assessore Adobati

Grazie, Presidente. Sì, questa serata è dedicata alla presentazione degli elaborati definitivi, portati in adozione del Piano di governo del territorio, è un momento importante, un percorso di lavoro che ha visto impegnati Amministrazione, uffici e tecnici, per diversi anni, mi piace ricordare del fatto che, come dire, l’avvio delle operazioni è avvenuto già nel, sul finire della precedente Amministrazione, è un documento che è datato 2007, ha delineato un assetto chiaro di definizione e di prospettive per il territorio trevigliese, ed è un documento al quale hanno lavorato l'Assessore, con la Giunta, l'Assessore Filippo Simonetti che mi ha preceduto e gli uffici coordinati dall’arch. Maraniello, che vedo presente in sala, il piano è stato sviluppato dallo studio dell’arch.

Benevolo e ha visto, come sapete, ma mi piace menzionarli, il concorso di molte componenti tecniche ritengo molto qualificate.

In prima battuta l’Università degli studi di Bergamo, il gruppo del dott.

Antignati, sugli studi agronomici, il gruppo del geologo Serra per lo studio di carattere geologico, la soc. Sistematica di Milano per gli studi sulla mobilità. Il percorso è stato seguito dall’Ufficio di piano e dagli Uffici tecnici, da tutta la struttura gestione del territorio, ma mi piace ricordare e qui ringraziare, per l’impegno profuso, l’arch. Vitale, l’arch.

Morabito e i loro collaboratori, l’arch. Corna, l’arch. Matarozzi, e le altre figure tecniche che in tempi più limitati hanno comunque dato un contributo al percorso di lavoro.

Un percorso che, va ricordato, è stato anche oggetto di, ritengo, un buon numero di momenti di discussione di carattere pubblico, all’interno degli organismi comunali, ma anche all’esterno. In questo senso vi segnalo, se è d’interesse, la dichiarazione di sintesi, che è uno dei documenti che sono elaborati che appartengono al segmento della Valutazione ambientale strategica, ma che riporta, nelle prime pagine, quelli che sono gli obiettivi strutturali del piano e costruisce anche un elenco dei percorsi, sia di quelli partecipativi aperti, a partire da <Vuoti di città>, le assemblee che si sono tenute, gli incontri, diversi incontri con le parti sociali, sia i momenti istituzionali, dalle Conferenze di valutazione a un percorso che è stato, secondo me, particolarmente denso e interessante, della Seconda Commissione, che in sequenza ha esaminato e discusso il Documento di piano, il Piano dei servizi e il Piano delle regole, negli ultimi otto-nove mesi. Quindi un lavoro anche da parte della Commissione e dei Commissari che mi fa piacere ringraziare.

Il Piano di governo del territorio che l’arch. Benevolo si accinge a presentarvi nella sua forma definitiva all’adozione, a mio modo di vedere ha dei contenuti…

(interventi in sottofondo)

… e vi rimando ancora alla dichiarazione di sintesi, oltre che alla brochure, al documento che è stato predisposto, di carattere sintetico-divulgativo, ma credo efficace per comunicare gli obiettivi, ha dei contenuti che si fondano sulla volontà di coniugare l’obiettivo di mantenere l’identità di Treviglio, che è un’identità di una città compatta, che ha un forte carattere agricolo, i tre quarti del territorio sono ad uso agricolo, con un ruolo che Treviglio si trova ad avere nel quadro regionale, un ruolo che gli è conferito dal riassetto della rete delle infrastrutture in particolare, per le previsioni che conosciamo, ma che è un ruolo che questa fase storica vede assegnati ai centri medi e minori di questa fascia di media pianura, per ragioni le più diverse, non ultimo il fatto che la densa e problematica fascia pedemontana vede delle tendenze di rilocalizzazione che precipitano sempre più a sud e quindi la fascia dell’alta pianura, o media pianura, sono le fasce che sono investite dai fenomeni di trasformazione più rilevanti. In particolare per Treviglio, stante la sua funzione, già attuale e in prospettiva futura sempre più forte, di nodo nel quadro regionale.

Il mantenimento dell’identità territoriale che ricordavo, ritengo sia stato efficacemente ottenuto attraverso un disegno, un’opzione di chiusura di un disegno di espansione a macchia d’olio, che si ritiene non più desiderabile, anche per salvaguardare quegli ambiti agricoli più pregiati e delicati e una messa a disegno di quella che è la cosiddetta mezzaluna, l’area a sud racchiusa tra la ferrovia esistente e le grandi infrastrutture di progetto. Questa opzione del progetto della mezzaluna a sud è tutt’altro che scontato, è tutt’altro che banale, è stata una intuizione, io credo, originale, molto interessante, un’intuizione che consente di introdurre in quella porzione di città ingredienti che ne facciano a tutti gli effetti un pezzo di città, ispirata a un modello europeo, una città che ospiti una pluralità di funzioni insieme, da quella produttiva già molto presente, a quella dei servizi, dei servizi commerciali, di altra produzione, magari di carattere avanzato, del direzionale, della residenza, perché serve anche residenza per costruire un pezzo di città, serve qualcuno che abiti i luoghi per fare un pezzo di città viva, presidiata e sicura e in sintesi ritengo questa la scommessa più interessante, certo è ambiziosa, ma più interessante, che peraltro si porta dietro una seconda scommessa, altrettanto ambiziosa, ma che rappresenta la frontiera di carattere tecnico dei prossimi anni nell’urbanistica, che è quella di costruire dei modelli di perequazione e compensazione efficaci, cioè l’attribuzione di un indice unico, diciamo così, a tutto un comparto territoriale, rappresenta una opzione certo molto interessante in questa direzione.

Un secondo aspetto importante in questo piano, credo, è rivolto al

contenute di attenzione a quello che è il recupero del patrimonio costruito esistente, in termini quantitativi e in termini qualitativi, e con patrimonio intendo quello che sta dentro il tessuto consolidato, ma anche il sistema rurale che sta fuori e per la costruzione, certo, come dire, non facile e da rivedere poi sempre ed affinare nei Piani attuativi, di un fronte di relazione con gli spazi agricoli che sia il più possibilità qualificato e qui arriviamo al terzo punto importante di questo piano, che segna un po' un passaggio anche generazionale rispetto a quella che è sempre stata la filosofia dei Piani regolatori generali, cioè una attenzione specifica e articolata al sistema degli spazi aperti, esiste una articolazione dello spazio aperto, di quello che comunemente chiamiamo verde, tra il verde destinato a parco e il Parco locale di interesse sovracomunale, il verde di ambientazione delle grandi infrastrutture, per migliorarne al meglio l’inserimento e il rapporto con la città e con il territorio, il verde agricolo, o meglio, l’agricoltura, per quello che è oggi e per la quale si delineano le linee per un orizzonte di agricoltura che sia funzionale prioritariamente a nutrire l’uomo, perché questa è la funzione che si ritiene prioritaria e in questo senso la progettualità per l’ambito del Cerreto è chiara e per un mantenimento di una funzione agricola forte.

Una quarta questione che, e con questo vado a chiudere, perché poi l’arch. Benevolo meglio di me saprà entrare in tutti i contenuti, riguarda il sistema della mobilità. Il fatto di diventare un grande nodo della rete regionale può essere, e qui richiamo un incontro che abbiamo avuto con il Sindaco dal Rettore della nostra Università, può essere l’occasione per essere semplicemente una città di passaggio o può essere l’occasione per innervare su questo ruolo di nodo un’idea di città forte, che giochi un suo ruolo nel quadro regionale.

Ecco, su questo disegno della mobilità l’opzione della mezzaluna va in questa seconda direzione, peraltro il riassetto del sistema delle infrastrutture, che potenzia l’accessibilità di Treviglio, determina anche una serie di effetti, che da un lato possono essere quelli di migliorare l’accessibilità, fluidificare alcune componenti di traffico, ma dall’altro determina anche dei problemi, perché aumenta il numero dei veicoli, banalmente, che attraversano il territorio trevigliese.

Ora, per raccogliere al meglio le opportunità date dalle grandi infrastrutture e risolvere quei problemi, che sono anche problemi locali di attraversamento dei tessuti urbani, in particolare la mancanza del sistema tangenziale a ovest e a sud, il piano disegna anche una rivisitazione della rete viaria, che è volta, nelle prospettive di quello che il piano può delineare, a ridurre la pressione sulla parte centrale, organizzando poi parcheggi in un sistema semicentrale, qualificare il

sistema dei viali e dirottare sul sistema tangenziale le componenti di attraversamento.

Ruolo importante poi e per Treviglio credo sia oggi, ma anche in prospettiva, centrale, è quello del sistema del trasporto pubblico, in particolare ferroviario. Entrato a regima il Sistema ferroviario regionale, la stazione di Treviglio Centrale è, ma diventerà, un nodo di accessibilità straordinaria, per questo il piano ha disegnato già nel Documento di piano l’idea di un sistema radiale che faccia della Stazione Centrale il punto di incontro delle diverse linee, il punto di raccordo delle linee del trasporto pubblico e di recapito per i principali poli di riferimento, Milano, Bergamo, Brescia, Cremona.

Va detto che su questo, come dire, conforta ricordare che poi questo schema di lavoro, che poi si è seguito anche nella progettualità Cariplo, ha avuto un riscontro positivo per il finanziamento di qualche giorno fa del progetto che abbiamo presentato a Cariplo per una rivisitazione del sistema della mobilità, che utilizzi al meglio la centralità della Stazione Centrale, anche per supplire a dei problemi che sono derivati da questa variazione, perché alcuni pezzi di città da questa rivisitazione sono stati un po' penalizzati.

Ma questa rivisitazione è anche, a mio modo di vedere, ha fatto emergere un ruolo, il P.G.T. è orientato anche a questo, a un ruolo di Treviglio nel quadro territoriale, è un progetto che è stato condiviso con 15 Comuni dell’Ambito 21 e oltre, con l’ospedale, con l’Università, con l’Associazione <Pianura da scoprire> e mi sembra che, come dire, il fatto che su uno schema di progetto che il P.G.T. delinea, su cui si definisce una progettualità, si arrivi a compiere un progetto che viene apprezzato in una tornata come questa, molto selettiva dei bandi Cariplo su questa cosa, mi pare un, come dire, un elemento…

(cambio cassetta)

… e andare oltre. Grazie.

Presidente

Un brevissimo intervento del Sindaco.

Sindaco

Sì, ha anticipato l'Assessore, il finanziamento di 95.000 Euro che abbiamo per la progettazione del trasporto pubblico, che è ormai

Provincia. La seconda cosa che volevo dirvi è che giovedì scorso, mi pare, la Provincia ha fatto il primo incontro dei Sindaci a Spirano, per l’Expo e il Parco del Cerreto, anche per le interlocuzioni che l’Assessore ha avuto con l’Assessore Piccinelli della Provincia, eccetera, ha buonissime probabilità di poter rientrare in questo grande intervento internazionale, questa grande iniziativa internazionale, che è appunto quella che ha per obiettivo quello che citava, semplificando ovviamente l’Assessore, nutrire il pianeta.

Dopo Natale con l’aiuto anche del Comitato di quartiere, che voi sapete che al Cerreto esiste ed è attivo, andremo insieme ai cerretani, agli Istituti educativi, alla Coldiretti, eccetera, a dare un pochino più di sostanza a quel piano di prefattibilità che era stato fatto ai tempi, per vedere di concorrere proprio al rilancio dell’agricoltura, insomma, qualche finanziamento che può derivare dall’Expo 2015 potrebbe aiutare davvero ad un rilancio agricolo e anche ad avere fondi per una ristrutturazione delle 11 cascine, non ricordo quante siano, e quindi davvero contribuire alla vita del Cerreto stesso. Vi ringrazio.

Presidente

Bene. L’Assessore Adobati.

Assessore Adobati

Sì, scusate, per comunicazioni riguardanti due piccole rettifiche ai documenti, in particolare al Piano delle regole. La prima, ho una nota dello studio Benevolo, che nella fase di rivisitazione completa di tutti gli elaborati di piano specifica che per errore materiale, per un’errata trascrizione di dati, all’art. 19, comma 2, è riportata una superficie di 2.100 metri quadri, in luogo di 2.166,67 e un’altezza di metri quadri 14 in luogo di altezza 14,70, per il recupero dell’ex sala cinematrofica qui in vicolo Mulazzani, che è oggetto di una progettualità che già ha avuto modo di essere verificata dai diversi organismi comunali, in particolare facciamo riferimento alla delibera di Giunta Comunale 187, del 22 ottobre del 2008.

Un secondo punto da introdurre riguarda l’art. 47, i Piani attuativi convenzionati in fase di attuazione. Stante la non, il non convenzionamento formale, cioè la non sottoscrizione della convenzione, per tre Piani attuativi e sono, il Piano di recupero <Bella Venezia>, via F.lli Buttinone, il Piano di lottizzazione <Riale Drola>, a Castel Cerreto e il Piano di lottizzazione <Comparto G>, del Bollone, stante appunto il fatto che ad oggi non sono stati convenzionati, l’art. 47 viene integrato con un punto 3, che recita: per i seguenti Piani attuativi,

già definitivamente approvati e pubblicati, ma non ancora convenzionati, rientranti nella perimetrazione di cui al precedente comma 1, Piano di recupero <Bella Venezia>, via F.lli Buttinoni, Piano di lottizzazione <Riale Drolo> a Castel Cerreto, Piano di lottizzazione

<Comparto G>, Bollone, è ammessa la stipula della convenzione nei contenuti stabiliti dal Piano attuativo e dal Prg, cui sono collegati, entro il 31-12-2011. Quindi si costruisce questo lasso di tempo per consentire il perfezionamento di questi tre piani, già approvati, ma da convenzionare. Grazie.

Presidente

Bene. La parola all’arch. Benevolo.

Arch. Benevolo

Il Piano di governo del territorio, come sapete, è formato da tre documenti, che secondo la legislazione hanno una loro, diciamo, autonomia e una loro indipendenza, gli uni dagli altri, l’uno degli altri, pur essendo necessario, in sede di prima adozione del P.G.T. di essere adottati tutti quanti insieme. Questi tre documenti sono il Documento di piano, che contiene diciamo le linee di indirizzo strategico, della pianificazione, il Piano dei servizi, che tratta diciamo tutte le aree con destinazione a servizi e il Piano delle regole, che invece si occupa di

Il Piano di governo del territorio, come sapete, è formato da tre documenti, che secondo la legislazione hanno una loro, diciamo, autonomia e una loro indipendenza, gli uni dagli altri, l’uno degli altri, pur essendo necessario, in sede di prima adozione del P.G.T. di essere adottati tutti quanti insieme. Questi tre documenti sono il Documento di piano, che contiene diciamo le linee di indirizzo strategico, della pianificazione, il Piano dei servizi, che tratta diciamo tutte le aree con destinazione a servizi e il Piano delle regole, che invece si occupa di

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