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La prima normativa comunitaria sui prodotti cosmetici risale all’ultimo trentennio del secolo scorso: il provvedimento base è la Direttiva del Consiglio 76/768/CEE che, ad oggi, è stata modificata più di 55 volte; per semplificare la normativa in materia, la Commissione Europea ha proposto nel febbraio 2008 un nuovo regolamento che - se approvato - rifonderà in un unico provvedimento le disposizioni delle Direttiva 76/768/CEE e delle modifiche successive, apportando anche importanti modifiche. Per ulteriori informazioni sulla proposta di regolamento, si può consultare il sito:

http://ec.europa.eu/enterprise/cosmetics/html/cosm_simpl_dir_en.htm

La direttiva 76/768/CEE è stata recepita in Italia dalla Legge 11 ottobre 1986, n. 713 che disciplina, in particolare, gli aspetti relativi:

• alla composizione dei prodotti cosmetici;

• alla loro presentazione (etichettatura, confezionamento ed ogni altra forma di rappresentazione esterna del prodotto);

• agli adempimenti necessari per avviare la loro produzione e la loro vendita ovvero per importarli.

La norma contiene anche diversi Allegati:

• Allegato I: elenco indicativo per categoria dei prodotti cosmetici;

• Allegato II: elenco delle sostanze che non possono entrare nella composizione dei prodotti cosmetici;

• Allegato III

• Parte prima: elenco delle sostanze il cui uso è vietato nei prodotti cosmetici, salvo in determinati limiti e condizioni;

• Parte seconda: elenco delle sostanze autorizzate provvisoriamente; • Allegato IV

• Parte prima: elenco dei coloranti che possono essere contenuti nei prodotti cosmetici; • Parte seconda: elenco dei coloranti provvisoriamente autorizzati;

• Allegato V

• Sezione prima: elenco dei conservanti che possono essere contenuti nei prodotti cosmetici; • Sezione seconda: elenco dei filtri UV di cui è autorizzato l’uso nei prodotti cosmetici; • Allegato VI: simbolo di rinvio al foglio di istruzioni aggiuntivo;

• Allegato VI-bis: simbolo rappresentante un barattolo di crema aperto secondo quanto disposto dall’Art. 8, comma 1, lettera c);

• Allegato VII: modalità di attribuzione del numero di registrazione di cui all’Articolo 8-bis, comma 3;

Per prodotti cosmetici (Art. 1) si intendono “le sostanze e le preparazioni destinate ad essere applicate sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivo o prevalente, di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, correggere gli odori corporei, proteggerli o mantenerli in buono stato”. Questi prodotti non hanno e non devono avere finalità terapeutiche né possono riportare denominazioni correlate con patologie. Il Legislatore ha voluto una netta linea di demarcazione tra medicinali e cosmetici. Con riferimento ai medicinali, chi desiderasse avere alcune indicazioni può consultare il sito:

http://www.ministerosalute.it

Sono da considerare prodotti cosmetici ai sensi di questa definizione in particolare i prodotti indicati nell’Allegato I (si veda il box sottostante).

Elenco indicativo per categoria dei prodotti cosmetici

• Creme, emulsioni, lozioni, gel e oli per la pelle (mani, piedi, viso, etc.); • maschere di bellezza (ad esclusione dei prodotti per il peeling); • fondotinta (liquidi, paste, ciprie);

• cipria per il trucco, talco per il dopobagno e per l’igiene corporale, etc.; • saponi di bellezza, saponi deodoranti, etc.;

• profumi, acque da toletta ed acqua di Colonia;

• preparazioni per bagni e docce (sali, schiume, oli, gel, etc.); • prodotti per la depilazione;

• deodoranti ed antisudoriferi; • prodotti per la cura dei capelli: • tinture per capelli e decoloranti;

• prodotti per l’ondulazione, la stiratura e il fissaggio; • prodotti per la messa in piega;

• prodotti per pulire i capelli (lozioni, polveri, shampoo);

• prodotti per mantenere i capelli in forma (lozioni, creme, oli); • prodotti per l’acconciatura dei capelli (lozioni, lacche, brillantine) • prodotti per la rasatura (saponi, schiume, lozioni, etc.);

• prodotti per il trucco e lo strucco del viso e degli occhi; • prodotti destinati ad essere applicati sulle labbra; • prodotti per la cura dei denti e della bocca;

• prodotti per la cura delle unghie e lacche per le stesse; • prodotti per cure intime esterne;

• prodotti solari;

• prodotti abbronzanti senza sole; • prodotti per schiarire la pelle; • prodotti antirughe.

Con riferimento all’etichettatura dei prodotti cosmetici, tutte le indicazioni di seguito analizzate devono essere riportate sul condizionamento primario (tubo, vasetto, bottiglia etc.) e sull’imballaggio secondario (scatola o astuccio in cartone o in altro materiale che racchiude l’imballaggio primario). Sono espressamente previste deroghe per l’indicazione del lotto (Art. 8 lettera e), per le avvertenze di cui alla lettera d) e per l’elenco degli ingredienti (Art. 8 lettera h).

8.1 Come indicare il responsabile dell’immissione sul mercato

La normativa (Art. 8, lettera a) consente che l’indicazione del nome o della ragione sociale e l’indirizzo o la sede sociale del fabbricante o del responsabile all’immissione sul mercato stabilito nella Comunità possano essere abbreviate a condizione che l’abbreviazione permetta, in linea di massima, di identificare l’impresa in questione. Per i prodotti fabbricati fuori della Comunità, gli Stati membri possono esigere l’indicazione del Paese di origine.

8.2 Il contenuto nominale

Il contenuto nominale (Art. 8, lettera b) è rilevato al momento della confezione ed è indicato in peso o in volume, fatta eccezione per gli imballaggi con un contenuto inferiore a 5 g o a 5 ml, i campioni gratuiti e le monodosi.

Con riferimento agli imballaggi preconfezionati, che sono solitamente commercializzati per insieme di pezzi e per i quali l’indicazione del peso o del volume non ha alcun rilievo, il contenuto può non essere indicato, purché sull’imballaggio sia menzionato il numero di pezzi. Questa indicazione non è necessaria qualora il numero di pezzi sia facile da determinare dall’esterno o qualora il prodotto sia solitamente commercializzato solo ad unità.

Il contenuto nominale può essere espresso anche in unità di misura diverse (ad esempio in once), purché con caratteri di dimensioni non superiori a quelle delle misure legali (sistema metrico decimale).

Sono previste delle tolleranze sul contenuto reale rispetto al dichiarato. L’altezza dei caratteri delle iscrizioni metrologiche è stabilita dalla normativa sul preconfezionamento. È vietato inserire indicazioni ambigue come “circa” o altri termini analoghi in aggiunta all’indicazione concernente il contenuto nominale.

8.3 La data di durata minima

La durata minima di un prodotto cosmetico dev’essere intesa in considerazione sia di un rischio sanitario derivante dall’uso del prodotto, sia in funzione della perdita di funzionalità del prodotto stesso. Tale indicazione dev’essere determinata dal produttore, prima dell’immissione sul mercato del prodotto dopo avere eseguito opportuni test volti a valutare la stabilità chimico-fisica e microbiologica della formulazione cosmetica e dei principi attivi/funzionali in essa contenuti.

La normativa prevede due distinte ipotesi a seconda della durata minima del cosmetico (Art. 8, lettera c):