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Produzione e trasformazione dei rifiuti organici urbani in Italia 1. Produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata

CAPITOLO 5 - Analisi di mercato

5.3. Produzione e trasformazione dei rifiuti organici urbani in Italia 1. Produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata

In base ai dati dell’edizione 2016 del Rapporto sui Rifiuti Urbani, elaborato dal Servizio Rifiuti, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), in Italia, nel 2015, la produzione di rifiuti urbani è stata di circa 29,5 milioni di tonnellate, una quantità in calo dello 0,4%

rispetto al 2014 e del 9,3% rispetto al 2007, l’anno di maggiore produzione di rifiuti in Italia dal 2002.

Il 47,5% della produzione nazionale del 2015 riguarda rifiuti da raccolta differenziata (circa 14 milioni di tonnellate su una produzione totale di 29,5 milioni di tonnellate). Tale percentuale supera, con sei anni di ritardo l’obiettivo fissato dalla normativa per il 2008 (45%), ma risulta ancora lontana dall’obiettivo del 65% fissato per il 2012 (Tabella 35).

Tabella 35 - Produzione di rifiuti urbani in Italia - La crescita della raccolta differenziata nel periodo 2010-2015 (1.000*t)

Fonte: elaborazione CRESME su dati Ispra Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2016

L’analisi dei dati sulla ripartizione della raccolta differenziata per singole frazioni merceologiche di rifiuti (frazione organica, carta e cartone, vetro, plastica, metallo, legno, etc), nel periodo 2010-2015, evidenzia il peso rilevante e ininterrottamente in crescita della frazione organica (umido più verde). Si passa dai 4.2 milioni di tonnellate del 2010 (il 36,6% della differenziata totale dell’anno) a circa 6.1 milioni di tonnellate nel 2015 (il 43,3% della differenziata totale). Rispetto al 2010 si registra un incremento del 45%, pari a circa 1.9 milioni di tonnellate in più. L’anno di maggiore crescita è stato il 2014 con un incremento del +9,7% sul 2013 a fronte di una crescita media annua dell’intero periodo 2010-2015 del 7,7% (Tabella 36).

Tabella 36 - Raccolta differenziata delle principali frazioni merceologiche su scala nazionale, anni 2010-2015

4.187 4.501 4.813 5.217 5.720 6.072

11.453 11.848 11.992 12.509 13.401 14.021

36,6 38,0 40,1 41,7 42,7 43,3

Fonte: elaborazione CRESME su dati Ispra Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2016

5.3.2. Gestione dei rifiuti urbani

Nel 2015 il riciclaggio delle diverse frazioni provenienti dalla raccolta differenziata o dagli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani raggiunge, nel suo insieme il 44% della produzione (cinque anni prima, nel 2010, non raggiungeva il 30%), di cui il 18% (il 10% nel 2010) è costituito dal recupero di materia della frazione organica da RD (umido+verde) e oltre il 26% (19% nel 2010) dal recupero delle altre frazioni merceologiche. Lo smaltimento in discarica interessa ancora il 26% (il 46% nel 2010) dei rifiuti urbani prodotti, il 19% è incenerito, mentre il restante 10% è destinato a usi

Produzione totale - A Di cui da raccolta

differenziata - B B/A%

diversi (fonte di energia, copertura discariche, biostabilizzazione, etc.), all’esportazione o a rifiuti che rimangono in giacenza (Figura 43).

Figura 43 - Ripartizione percentuale della gestione dei rifiuti urbani, anni 2010 e 2015

2010 2015

Fonte: elaborazione CRESME su dati Ispra Rapporto Rifiuti Urbani - Edizioni 2016 e 2012

Trattamento biologico dei rifiuti organici

Nell’edizione 2016 del Rapporto sui Rifiuti Urbani di Ispra si riporta che “i processi biologici dedicati al recupero di materia dei rifiuti urbani sono caratterizzati, negli ultimi anni, da un’evoluzione delle tecnologie di trattamento. Alcuni impianti di compostaggio si sono, infatti, dotati di linee di DA. Tali impianti sono costituiti da linee di trattamento integrate e sequenziali, che consentono, con il trattamento anaerobico, di recuperare energia rinnovabile sotto forma di biogas, controllare le emissioni osmogene e stabilizzare le biomasse prima del loro utilizzo agronomico e, con il successivo trattamento aerobico, di trasformare il digestato in ammendante da utilizzare in campo agricolo”.

L’analisi dei dati relativi al sistema complessivo del trattamento biologico dei rifiuti organici mostra, nel corso degli anni, un aumento costante delle quantità di rifiuti raccolti in maniera differenziata trattati. Tra il 2006 e il 2015 si registra una quantità di rifiuti trattati con questa modalità quasi doppia (da 3.4 a 6.6 milioni di tonnellate, +91,4%). L’anno di maggiore crescita è stato il 2010 con un incremento del +17,1% sul 2009 a fronte di una crescita media annua dell’intero periodo 2006-2015 del 7,6% (Tabella 37).

Tabella 37 - Quantitativi dei rifiuti sottoposti al trattamento biologico, anni 2006-2015 (1.000*t)

Valori assoluti

3.434 3.680 4.118 4.330 5.072 5.116 5.664 5.717 6.172 6.572

2.433 2.559 3.106 3.486 3.943 3.981 4.339 4.319 4.865 5.203 Variazioni % rispetto all’anno precedente

7,2 11,9 5,1 17,1 0,9 10,7 0,9 8,0 6,5

6,8 19,5 12,2 13,1 1,0 9,0 -0,5 12,6 6,9

Fonte: elaborazione CRESME su dati Ispra Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2016

Per quanto riguarda l’ultimo anno di riferimento, la quantità totale dei rifiuti recuperati attraverso i processi di trattamento biologico (circa 6.6 milioni di tonnellate), indica, nel confronto con il 2014 (circa 6.2 milioni di tonnellate), una differenza di 400 mila tonnellate, corrispondente ad un aumento

Discarica

del 6,5%. Anche la quota dei rifiuti urbani, che passa da circa 4.9 milioni di tonnellate a 5.2 milioni di tonnellate (pari al 79,2% del totale trattato), evidenzia una crescita di 338 mila tonnellate (+6,9%).

Alla luce della recente evoluzione impiantistica, nell’edizione 2016 gli impianti di trattamento biologico dei rifiuti organici sono classificati in tre distinte tipologie impiantistiche: impianti dedicati al solo trattamento aerobico (compostaggio); impianti di trattamento integrato anaerobico/aerobico;

impianti di DA.

Compostaggio dei rifiuti - In Italia, nel 2015, il numero di impianti di compostaggio operativi, incluse le linee di impianti di trattamento meccanico biologico aerobico dedicate al trattamento delle frazioni organiche provenienti dalla raccolta differenziata, per la produzione di compost, è pari a 263;162 sono localizzati al Nord (62%), 43 al Centro (16%) e 58 nelle regioni del mezzogiorno (22%). Il quantitativo dei rifiuti avviati a compostaggio è pari a circa 4.1 milioni di tonnellate, una quantità in calo rispetto al 2014 (anno di maggiore crescita dal 2010) di circa 1.2 milioni di tonnellate (-22%). Riguardo alle diverse frazioni merceologiche avviate a compostaggio, nel periodo dal 2010 al 2015, si osserva il peso rilevante e ininterrottamente in crescita fino al 2014 della frazione umida: si passa da meno di 2 milioni di tonnellate del 2010 (il 45,6% del totale rifiuti trattati in impianti compostaggio nell’anno) a oltre 2.8 milioni nel 2014 (oltre il 53%), con un incremento di 885mila tonnellate (+45,7%), per poi ridursi a 1.9 milioni di tonnellate (il 46%) nell’ultimo anno. Il verde, pari a circa 1.5 milioni di tonnellate, rappresenta il 36% del totale trattato, in calo di circa 112 mila tonnellate, pari a un -7%, rispetto al 2014. Anche il quantitativo dei fanghi (circa 421 mila tonnellate, pari al 10% del totale gestito) si presenta ridotto di circa 115 mila tonnellate (-21%). Gli altri rifiuti provenienti dal comparto dell’agro industria, circa 331 mila tonnellate, pari all’8% del totale avviato a compostaggio, mostrano, invece, tra il 2013 ed il 2014, una contrazione di circa 19 mila tonnellate (-5%) (Tabella 38).

Tabella 38 - Tipologie dei rifiuti trattati in impianti di compostaggio, anni 2010-2015 (t)

1.936.314 2.124.330 2.306.852 2.350.216 2.821.418 1.899.621 1.442.689 1.408.922 1.459.691 1.442.241 1.589.912 1.477.622

500.441 468.982 475.606 487.612 535.289 420.820

342.258 390.931 387.982 393.986 349.212 330.576

4.221.702 4.393.165 4.630.131 4.674.055 5.295.831 4.128.639 Fonte: elaborazione CRESME su dati Ispra Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2016

Trattamento integrato anaerobico/aerobico dei rifiuti - Gli impianti per il trattamento integrato anaerobico/aerobico dei rifiuti, operativi in Italia nel 2015, sono 26, di cui 22 localizzati nelle regioni del Nord, 1 al Centro e 3 al Sud, con una quantità autorizzata complessiva pari a 2 milioni di tonnellate.

Riguardo alle diverse matrici avviate a trattamento integrato anaerobico/aerobico, la frazione umida, con un quantitativo di oltre1.4 milioni di tonnellate, rappresenta l’81,7% del totale trattato, mentre il verde, che ammonta a circa 200 mila tonnellate, rappresenta una percentuale dell’11,6%. I fanghi (circa 71 mila tonnellate) e gli altri rifiuti provenienti, prevalentemente, dall’industria agroalimentare (44 mila tonnellate), sono presenti in quote percentuali pari, rispettivamente, al 4,1% e al 2,6%

(Tabella 39).

Tabella 39 - Rifiuti avviati a trattamento integrato anaerobico/aerobico, anni 2014-2015 (t)

Fonte: elaborazione CRESME su dati Ispra Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2016

Digestione anaerobica - Gli impianti di DA in esercizio nel corso dell’anno 2015 in Italia sono 20, di cui 18 localizzati nelle regioni del nord e 2 nelle regioni del mezzogiorno, con una quantità autorizzata complessiva pari ad 847 mila tonnellate. Nessun impianto risulta operativo nelle regioni del centro. Il quantitativo dei rifiuti complessivamente trattati nei 20 impianti operativi è pari a circa 723 mila tonnellate, una quantità in crescita del 27% rispetto all’anno 2014 (circa 154 mila tonnellate in più) (Tabella 40).

Tabella 40 - Tipologie dei rifiuti trattati in impianti di DA, anni 2014-2015 (t)

189.983 220.453 216.875 307.397 162.350 195.489 569.208 723.339

Fonte: elaborazione CRESME su dati Ispra Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2016

La DA rappresenta una tipologia di trattamento rilevante nella gestione delle frazioni organiche selezionate. La frazione organica da raccolta differenziata, con oltre 220 mila tonnellate, rappresenta il 30,5% del totale avviato a trattamento. Si tratta di una quantità in aumento di oltre 30 mila tonnellate, corrispondente a un +16%, rispetto al 2014. I fanghi, con oltre 307 mila tonnellate, rappresentano il 42,5% del totale complessivo, e, rispetto all’anno precedente, registrano un trend di crescita del 41,7% (oltre 90 mila tonnellate in più). La restante parte dei rifiuti sottoposti al processo di DA è costituita, prevalentemente, da rifiuti provenienti dall’industria agroalimentare; il quantitativo trattato nel 2015 (oltre 195 mila tonnellate), costituisce il 95 27% del totale trattato e registra, rispetto al 2014, un incremento di 33 mila tonnellate, pari al 20,4%.

5.4. Realizzazione e gestione di impianti di produzione e valorizzazione del biogas in