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Profilassi per la Febbre Gialla

Nel documento Minacce e fattori di rischio (pagine 48-56)

Ebola

Ebola

• Il virus Ebola causa una malattia acuta e grave che è spesso fatale se non trattata. L'EVD (Ebola Virus Disease), apparve per la prima volta nel 1976 in 2 focolai simultanei, uno in sud Sudan, e l'altro nella Repubblica Democratica del Congo. Quest'ultimo si è verificato in un villaggio vicino al fiume Ebola, da cui la malattia prende il nome.

• L'epidemia 2014-2016 in Africa occidentale è stata la più grande epidemia di Ebola dalla sua scoperta. L'epidemia è iniziata in Guinea e poi si è spostata attraverso i confini terrestri verso la Sierra Leone e la Liberia.

• Come riportato dalla World Health Organization (WHO), i virus ad Rna del genere Ebola fanno parte della famiglia dei Filoviridae (filovirus).

• Sono stati identificati sei diverse specie di virus ebola:

• Bundibugyo ebolavirus (BDBV)

• Zaire ebolavirus (EBOV)

• Reston ebolavirus (RESTV)

• Sudan ebolavirus (SUDY)

• Taї Forest ebolavirus (TAFV)

• Bombali ebolavirus (BOMV).

Solo BDBV, EBOV e SUDY sono stati associati a grandi epidemie da EVD in Africa.

Trasmissione

●La trasmissione e la diffusione interumana dell’Ebola avviene attraverso:

-il contatto diretto (per via cutanea o mucosale) con sangue o altri liquidi/materiali biologici, quali saliva, feci, vomito, sperma, incluse le secrezioni salivari (droplets);

-il contatto indiretto (per via cutanea o mucosale), con oggetti contaminati con sangue o altri liquidi biologici (ad esempio aghi) o ambienti contaminati.

Non vi sono evidenze di trasmissione del virus per via aerea

●L’introduzione dell’Ebola in comunità avviene attraverso il contatto con il sangue, le secrezioni, gli organi o altri fluidi corporei di animali infetti come pipistrelli della frutta, scimpanzé, gorilla, scimmie, antilopi o istrici trovate malate o morte nella foresta pluviale.

●Il contagio è più frequente tra familiari e conviventi, per l’elevata probabilità di contatti.

In Africa, inoltre, le cerimonie di sepoltura e il diretto contatto con i cadaveri dei defunti hanno probabilmente contribuito alla diffusione della malattia.

I soggetti rimangono infettivi finché il loro sangue contiene il virus.

Sintomi

La malattia normalmente esordisce in modo acuto con:

Febbre, astenia, faringodinia, mialgia e artralgia, cefalea.

A questi sintomi di esordio fanno in genere seguito:

Astenia profonda, vomito , diarrea (acquosa talvolta con presenza di muco e sangue), anoressia.

Questa fase prodromica può durare sino a 10 giorni

Dopo questa prima fase la malattia evolve con la comparsa di segni e sintomi ascrivibili a danni in diversi organi e apparati:

Profonda prostrazione, alterazioni nella funzione epatica e renale, respiratoria, gastrointestinale, del sistema nervoso centrale (cefalea, confusione), vascolare (iniezione congiuntivale/faringea), cutaneo (rash maculopapulare).

Il periodo di incubazione varia tra i 2 e i 21 giorni.

Una persona infetta da Ebola non può diffondere la malattia fino a quando non sviluppa sintomi.

In oltre il 50% dei pazienti si evidenziano fenomeni emorragici (in genere dopo una settimana dall’esordio):

Sanguinamenti a carico del tratto gastrointestinale (ematemesi e melena), petecchie, epistassi, ematuria, emorragie sottocongiuntivali e gengivali, meno-metrorragie.

Non è rara la presenza di emorragie estese e coagulazione intravasale disseminata (Cid).

Nella fase terminale il quadro clinico è caratterizzato da tachipnea, anuria, shock ipovolemico, sindrome da insufficienza multi-organo.

L'intervallo tra l'insorgenza dei sintomi e la morte è generalmente compreso tra 1-2 settimane.

La letalità, a seconda delle epidemie e delle specie di Ebola Virus, varia dal 25% al 90%.

Diagnosi

Può essere difficile distinguere clinicamente l'EVD da altre febbri emorragiche, come la febbre di Lassa e la febbre di Marburg, sia da altre patologie infettive come malaria, febbre tifoide e meningite.

A causa dell’aspecificità dei sintomi iniziali la diagnosi clinica è difficile nei primissimi giorni.

Può essere facilitata dal contesto in cui si verifica il caso (area geografica di insorgenza o di contagio) e dal carattere epidemico della malattia. Anche in caso di semplice sospetto, è opportuno l’isolamento del paziente e la notifica alle autorità sanitarie.

La conferma diagnostica di un’infezione da virus Ebola avviene attraverso esami di laboratorio finalizzati all’identificazione del genoma virale, di antigeni virali o di anticorpi diretti contro il virus.

Nella fase prodromica della malattia la conferma di un caso di EVD si può ottenere con

l’identificazione degli antigeni virali con metodi immunoenzimatici (Elisa), del genoma virale attraverso la PCR o con l’isolamento del virus da campioni di sangue o secrezioni biologiche su colture cellulari. In una fase più avanzata, è possibile effettuare una indagine sierologica per la ricerca degli anticorpi IgM o IgG.

le manipolazioni di campioni biologici di pazienti infetti non inattivati dovranno essere effettuate nelle condizioni massime di biocontenimento.

Trattamento

●Non esiste ancora un trattamento provato per EVD.

●La principale terapia in uso è quella di supporto e comprende procedure invasive ridotte al minimo, reidratazione con fluidi orali o endovenosi e il trattamento di sintomi specifici e delle complicanze.

●Due anticorpi monoclonali (Inmazeb ed Ebanga) sono stati approvati per il trattamento dell'infezione da Ebolavirus zairese negli adulti e nei bambini dalla FDA (Food and Drug Administration) alla fine del 2020. Ulteriori terapie sono in corso di valutazione.

Vaccini

●Il vaccino Ervebo ha dimostrato di essere altamente protettivo ed è raccomandato dal Sage (Strategic Advisory Group of Experts on Immunization) come parte di una serie più ampia di strumenti di risposta all'epidemia di Ebola.

●Nel dicembre 2020, il vaccino è stato approvato dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti e indicato dall’WHO per l’immunizzazione di individui di età pari o superiore a 18 anni (ad eccezione delle donne in gravidanza e in allattamento) per la protezione contro la malattia da virus Ebola causata dal Virus Ebola Zaïre.

●Nel maggio 2020, l’EMA (European Medicines Agency) ha autorizzato l'immissione in commercio di un vaccino a 2 componenti (Zabdeno/Mvabea) con una schedula vaccinale a due dosi per individui di età superiore a 1 anno.

Prevenzione e

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