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Progettare l’attivit` a didattica con la LIM

Nel documento Nuove tecnologie e Inquiry Learning (pagine 52-56)

2.6 Aule inclusive: LIM e apprendimento multimodale

2.6.2 Progettare l’attivit` a didattica con la LIM

Abbiamo descritto alcune delle propriet`a della LIM e le potenzialit`a che possono essere sfruttate nel contesto educativo come la progettazione e realizzazione di una lezione interattiva. Per sua natura, la LIM pu`o adattarsi alla didattica tradizionale e diventare un’integrazione funzionale allo svolgimento della lezione in quanto cattura l’interesse e l’attenzione degli allievi, contribuisce alla spiegazione soprattutto per la disponibilit`a di supporti didattici integrativi che permettono di arricchire la presentazione dell’argomento e, essendo proiettati su uno schermo, sono disponibili e fruibili da tutti allo stesso modo e tempo. Accanto al suo utilizzo nella didattica tradizionale, la LIM pu`o anche essere impiegata per svolgere attivit`a didattiche laboratoriali che prevedano la collaborazione tra gli allievi e la loro partecipazione attiva anche con qualche ricerca, approfondimento o rielaborazione dei contenuti trattati. La LIM, inoltre, pu`o anche servire per la stesura di un diario di bordo per la classe, un blog informativo o un archivio dei contenuti disciplinari approfonditi a lezione, soprattutto perch´e esiste la possibilit`a di conservare e condividere gli apprendimenti, anche per poterli esaminare e rispolverare in un secondo momento.

La LIM, quindi, pu`o cambiare la conformazione dell’ambiente scolastico e della classe formando dei veri e propri laboratori nei quali sono gli allievi a produrre, concretamente, il sapere. Con la LIM `e possibile costruire un contesto stimolante, nel quale ogni allievo

pu`o fornire il proprio contributo alla realizzazione del compito e dove poter intessere, coltivare e consolidare delle relazioni significative sia con l’insegnante che con i compagni di classe. Da questo scenario viene fuori una didattica completamente rinnovata sia per quanto riguarda metodi e strategie, che per contenuti e finalit`a: un complesso e artico- lato sistema di percorsi educativi e formativi improntati sulla progettualit`a, creativit`a, sull’autonomia individuale e sulla collaborazione in gruppo.44

Una scuola-laboratorio che vede rivoluzionato completamente il suo assetto, sia per quanto riguarda la sistemazione e collocazione dei banchi in classe, sia per quanto riguar- da metodologie, obiettivi formativi e ruolo dell’insegnante. Una didattica laboratoriale ha come scopo primario la realizzazione, il saper fare, ossia l’apprendimento, in assetto interattivo e collaborativo, delle modalit`a e strategie per produrre qualcosa o risolvere una situazione-problema. Operativamente bisogna disporre i banchi in maniera da con- sentire l’organizzazione in piccoli gruppi di lavoro. Ognuno dei gruppi dovr`a organizzare e distribuire i ruoli al suo interno, ognuno dei componenti svolger`a una funzione parti- colare e tutte dovranno convogliare alla risoluzione del compito assegnato. Ogni allievo sar`a responsabile del suo operato, consapevole che le conseguenze della sua azione pese- ranno (sia positivamente che negativamente) sull’intero gruppo, e dovr`a negoziare con gli altri, condividendo le informazioni e contribuendo, ognuno in misura del suo compito, al raggiungimento dell’obiettivo comune. Ognuno deve fornire un tassello per completare il puzzle completo. In questo scenario, l’insegnante dovr`a essere bravo a esonerarsi dal suo ruolo, limitandosi a supervisionare le attivit`a, osservare le dinamiche dei gruppi e della classe, e svolgere la funzione di facilitatore della comunicazione tra gli allievi senza rubare mai loro la scena. Gli alunni sono protagonisti dell’attivit`a in assetto laboratoriale, con l’insegnante che dovr`a monitorare, controllare e poi valutare i comportamenti in classe. Sar`a suo compito, poi, integrare le sue osservazioni alle autovalutazioni, individuali e collettive, degli allievi stessi.

Un’unit`a di apprendimento potrebbe essere progettata seguendo il modello proposto nella tabella seguente:45

44Cfr. Barca D., Ellerani P., Andiamo alla Lavagna! Integrare la LIM in classe, Zanichelli, Bologna

2011, p. 12.

45Schema in Esposito F., Le TIC e la promozione della competenza digitale. La nuova sfida della

Attivit`a Il docente fa... Gli alunni fan- no...

Uso della LIM per...

Presentazione e avvio dell’unit`a di apprendimento

Stimola l’interes- se, presenta l’ar- gomento e i ma- teriali in maniera problematica Fanno domande, interagiscono, propongono piste di ricerca Presentare ma- teriali di diversa natura (testo, im- magini, audio); inserire domande aperte o rifles- sioni emerse nella discussione; salvare tutto il materiale Ricerca e rappre- sentazione guida- ta di concetti ri- levanti Guida la ricer- ca, d`a indicazio- ni, coordina il lavoro. Valuta con gli studenti l’attendibilit`a dei materiali trovati in rete Si alternano alla lavagna e intera- giscono nell’atti- vit`a d’aula Ricercare ma- teriali in rete, negli eBook, nella banca dati multimediale del docente; creare mappe e schemi con software dedicati o con gli strumenti di di- segno della LIM; salvare tutto il materiale

Attivit`a in piccoli gruppi: realizza- zione dei singoli prodotti Forma i gruppi, coordina le atti- vit`a, interviene, se interpellato o lo reputa necessa- rio, con indicazio- ni o correzioni Lavorano in grup- po alla creazione del prodotto Elaborare il pro- dotto mediante l’integrazione di materiali di diversa natura; elaborare una presentazione del lavoro con link interattivi ai ma- teriali utilizzati, ecc.; salvare tutto il materiale Presentazione in intergruppo dei lavori realizza- ti; revisione e valutazione dei prodotti Coordina l’at- tivit`a, stimola l’osservazione e guida la valuta- zione dei prodotti da parte di tutta la classe

Presentano i pro- dotti e valutano quelli degli altri gruppi

Presentare i lavo- ri; correggere e/o integrare

Raccolta e memo- ria dei processi e autovalutazione Promuove l’auto- valutazione dei singoli; raccoglie e distribuisce tutto il materiale prodotto tra gli alunni, mediante il blog di classe, il sito della scuola, ecc.

Scaricano il ma- teriale, lo integra- no, lo commen- tano, aprono al- tri possibili filo- ni di ricerca e ampliamento dei prodotti Salvare tutto il materiale con le integrazioni e le correzioni visibi- li; pubblicare i materiali sul blog di classe, sul sito della scuola, ecc.

Gli obiettivi e le finalit`a di un percorso didattico strutturato e organizzato secondo il modello precedente dovrebbero essere orientati all’acquisizione di:

• Conoscenze, abilit`a e competenze derivanti dall’elaborazione e apprendimento dei contenuti disciplinari;

• Competenze trasversali e metacognitive: come progettare e pianificare il percorso, collaborare con i compagni, negoziare le rispettive posizioni, rispettare l’altro e le sue opinioni, adottare strategie per la risoluzione dei problemi, individuare e riconoscenze inferenze tra gli argomenti, elaborare e comprendere le informazioni, valutare se stessi e i progressi ottenuti;

• Competenze relazionali: socializzazione, relazione e interazione, rispetto reciproco, riconoscimento del valore della diversit`a, dello scambio e del dialogo;

• Competenze digitali e informatiche.

I benefici derivanti dall’adozione di una didattica laboratoriale saranno visibili e con- cretamente tangibili esclusivamente se non ci si limiter`a a un uso saltuario di queste strategie d’insegnamento. Necessaria, dunque, `e la decisione in Collegio di utilizzare, in tutte le classi e da tutti gli insegnanti, le nuove tecnologie e i suoi strumenti, con queste modalit`a, come parte integrante dell’attivit`a didattica.

Queste attivit`a didattiche dovranno essere progettate in relazione ai bisogni educativi espressi e manifestati dagli allievi. Dovranno essere condotte da insegnanti che abbiano alle spalle un percorso di formazione che abbia loro trasmesso non solo le competenze sull’utilizzo tecnico del dispositivo ma anche sulle prospettive e gli scenari aperti dalla didattica laboratoriale e dalle sue implicazioni educative.

Nel documento Nuove tecnologie e Inquiry Learning (pagine 52-56)