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2.4 Progetto alcool - lavoro

I Problemi Alcol Correlati (PAC) rappresentano tutte le situazioni di disturbo riconducibili all’uso episodico o protratto di bevande alcoliche, di cui l’alcolismo rappresenta solo la punta di un iceberg.

I più importanti organismi internazionali riportano come vi siano stretti rapporti tra consumo di alcolici e infortuni. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) valuta che gli infortuni attribuibili all’alcol in ambiente lavorativo varino dal 10 al 30%. L’INAIL stima che in Italia ci siano almeno 14.000-23.000 persone che ogni anno subiscono un infortunio sul lavoro con documentati livelli di alcolemia uguali o superiori a 0.80 g/l. Per il National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA) il 10 - 16% degli infortuni sul lavoro ed il 40% di quelli mortali sono legati all’uso di alcol. Alle stesse conclusioni è giunto l’ILO (Intenational Labour Organization) che ha anche riscontrato la presenza di PAC nel 10 - 12% di lavoratori di età superiore a 16 anni. Una recente stima dell’Associazione Ricerca Risorse Umane ha valutato che il 45% di soggetti con funzioni manageriali abusa di alcol. La probabilità di infortunio nei bevitori è 4 volte più elevata che negli astemi, l’assenza per malattia nei bevitori è 4 volte più elevata. I problemi collegati al consumo di bevande alcoliche rappresentano inoltre la causa del 40% dei cambi di lavoro e la dipendenza produce dopo alcuni anni il verificarsi di difficoltà nello svolgimento del lavoro, di riduzione della capacità lavorativa, di assenteismo, di alterati rapporti interpersonali, problemi che peggiorano progressivamente.

Da non sottovalutare infine i costi sociali e sanitari legati a questo problema che per l’INAIL sono di circa 15000000 euro e che l’OMS stima in circa il 2.5% del PIL nazionale.

Recentemente, il comitato regionale dell’OMS formato da 52 stati membri ha adottato la

“Framework for Alcohol Policy in the European Region” riguardante la cornice di riferimento per le politiche sull’alcol per il periodo 2005-2010 e il relativo documento di strategie di riferimento, che comprende, tra le altre: “prevenzione dei danni alcol correlati negli adulti e limitazione delle ripercussioni negative sul lavoro”.

Anche il PSN 2006/2008 ed il Piano Nazionale Alcol e Salute 2007/2009 hanno come obiettivo finale la prevenzione e la riduzione della mortalità e morbilità alcol correlate e tra gli obiettivi intermedi : “ ridurre il rischio di problemi alcol correlati che può verificarsi in una varietà di contesti quali la famiglia, il luogo di lavoro, la comunità …..”.

Il PSR Puglia 2006/2008 prevede interventi finalizzati alla riduzione delle bevande alcoliche negli ambienti di vita e di lavoro.

Nell’ultimo decennio in ambito nazionale e regionale si è registrato un significativo incremento di atti normativi e programmatici riguardanti le problematiche alcologiche e le misure per contrastarne la diffusione. In ambito lavorativo vi sono leggi che si occupano del tema “lavoro e assunzione di alcolici”, alcune formulate ad hoc per specifiche categorie di lavoratori (Es : Arma dei Carabinieri Vigili del fuoco , Piloti ecc.), altre (303/56, 309/90, 626/94) che danno informazioni sull’uso dell’alcol in azienda e sulla prevenzione dei rischi.

Però, è solo con la legge 125/01 “Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati “ che il problema alcol e PAC viene affrontato in maniera organica. Questa legge che si rifà alle indicazioni dell’OMS e alla Carta Europea sull’alcol reca norme finalizzate alla prevenzione, alla cura ed al reinserimento sociale dei soggetti alcol dipendenti.

All’articolo 15 sono previste norme specifiche da applicare in ambito lavorativo e sono attribuiti ai medici competenti compiti nuovi come il controllo sui luoghi di lavoro dell’alcolemia.

L’Intesa Stato-Regioni del 16/03/06 elencando una serie di attività ad alto rischio infortunistico ha ulteriormente posto l’accento sulla necessità del controllo sull’uso di alcol in ambito lavorativo.

Nella Proposta delle Regioni (Commissione Salute del 15/11/2007) in tema di attuazione della Legge 30 marzo 2001, n. 125 e del “Piano Nazionale Alcol e Salute” tra le azioni atte a ridurre il rischio di problemi alcol correlati sui luoghi di lavoro, invita a dare attuazione a quanto stabilito nell’intesa Stato Regioni del 2006 e di promuovere nei luoghi di lavoro una politica di prevenzione alcologica attraverso l’informazione, la formazione, la promozione della salute, la tempestiva identificazione dei soggetti a rischio e la possibilità di poter intraprendere trattamenti idonei nel pieno rispetto delle norme di tutela dei diritti dei lavoratori.

Il Medico Competente (MC) si trova quindi ad affrontare compiti a cui non è abituato, leggi che esigono una comprensione attenta ed una applicazione altrettanto puntuale, né si può sottrarre al suo compito di promotore, nei confronti dei lavoratori, di adeguati stili di vita che abbiano ricadute non solo sul lavoratore ma anche sulla collettività. A tal proposito, il recente decreto 81/2008 (c.d. nuovo T.U. in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro) stabilisce, tra gli obblighi del MC, la collaborazione alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di “promozione della salute” secondo i principi della responsabilità sociale art. 25 c. 1 lett. A)

E’ quindi necessario che il MC avvii una collaborazione con soggetti istituzionali e sociali con competenze diverse e lavori quindi in un’ottica di rete.

Gli stessi Datori di Lavoro, soprattutto di aziende ad alto rischio di infortuni, possono essere interessati ad interventi di prevenzione che richiamino alla responsabilità del singolo ai fini della salute propria ed altrui e possono quindi prestare tutta la collaborazione necessaria al cambiamento.

Per tutto quanto precedentemente detto, la Regione Puglia, attraverso l’Assessorato alle politiche per la salute e l’INAIL DR Puglia, in virtù dei comuni intenti di prevenzione degli infortuni e di promozione della salute sui luoghi di lavoro, hanno ritenuto di dover avviare in collaborazione un progetto sulla tematica “alcol e lavoro”, finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

- rilevazione del fenomeno tra i lavoratori: consumo di alcol sul posto di lavoro, abuso di alcol, alcolismo conclamato;

- stima del rapporto consumo di alcol/infortuni lavorativi;

- campagna di informazione/formazione dei lavoratori;

- identificazione delle situazioni di dipendenza al fine di avviarle a recupero;

- messa a punto, attraverso un documento di consenso condiviso tra Istituzioni e operatori del settore, di linee guida validate da INAIL e Regione per la prevenzione dei danni da consumo di alcol sui luoghi di lavoro.

Il progetto prevede una serie di passaggi, che prevedono il coinvolgimento in primis dei medici Competenti, visto il ruolo centrale che essi assumono nella tutela della salute sui luoghi di lavoro. Per tale motivo il primo passaggio basilare riguarda un evento formativo diretto in prima istanza ai MC in modo che possano :

- registrare sul campo comportamenti e opinioni relative ad alcol e lavoro per migliorare le conoscenze in merito al problema;

- possedere strumenti di semplice utilizzo ma validi e condivisi per monitorare e soprattutto essere in grado di gestire le problematiche alcol correlate sui luoghi di lavoro nell’ottica della nuova legislazione;

- informare i lavoratori sulle misure di prevenzione che le aziende devono adottare per affrontare il problema dei consumi di alcolici alla luce delle nuove leggi

- sensibilizzare e fare promozione della salute sui danni legati al consumo di alcol anche al di fuori dei luoghi di lavoro.

Le conoscenze acquisite dovranno essere tradotte in uno strumento operativo da sperimentare nelle aziende per un periodo di almeno 6 mesi. Dopo la prima fase del progetto di tipo sperimentale è prevista una fase di verifica dei risultati (attraverso opportuni indicatori).

In caso di riscontro positivo si potrà procedere a stilare un documento ufficiale che potrebbe diventare un modus operandi condiviso e il monitoraggio dei dati e degli indicatori potrebbero essere finalizzati alla compilazione della relazione al parlamento prevista dalla legge 125/01.

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