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l’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia

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(1)

ISTITUTONAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

Rapporto Annuale

Puglia

in collaborazione con

l’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia

Regionale 2007

(2)

* SMR – Sovrintendenza Medica Regionale

** ConTARP - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi prevenzione

*** CRED - Centro Regionale Elaborazione Dati

**** SPESAL - Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro

Stampato dalla Tipografia INAIL – Milano Rapporto Regionale 2007

Direttore Regionale INAIL : Alfredo Violante

Comitato di redazione regionale

Referente: Mario Longo – Vicario Direzione Regionale INAIL

Fulvio Longo – Direttore Servizio Assistenza Territoriale e Prevenzione – Regione Puglia

Redazione:

Rossella Attimonelli – Dirigente Medico I livello SMR* INAIL

Raffaello Maria Bellino – Collaboratore Assessorato Regionale alle Politiche della Salute Pietro Crescenza – Coordinatore ConTARP * INAIL

Umberto de Santis – Responsabile Comunicazione Regionale INAIL Giorgio Di Leone – Direttore SPESAL **** Bari

Giustina Fasano – Collaboratore Amministrativo Ufficio POC INAIL

Domenico My – Funzionario Assessorato Regionale alle Politiche della Salute Michele Nettis – Responsabile Informatico CRED*** INAIL

Elena Riefolo – Comunicatore Regionale INAIL Cosimo Scarnera – Dirigente SPESAL **** Taranto Elisabetta Vox – Vicario Ufficio Attività Istituzionali INAIL

Foto di Ciro Quaranta

(3)

Rapporto Regionale 2007

Indice

Introduzione 5

Sezione 1 – 1.

1.1 Premessa

1.2 Gli infortuni stradali 1.3

1.4 Infortuni mortali 1.5 Malattie professionali

1.6 Analisi territoriale

Sezione 2 – Le monografie

2.1 Le politiche per la tutela della salute nei luoghi di lavoro della Regione Puglia 35

2.1.1 Premessa 35

2.1.2 Piano Regionale della Prevenzione – Linea operativa infortuni sul lavoro (DGR n. 157 del 21.02.2006) 36 2.1.3 Protocollo di Intesa INAIL-Regione Puglia del 4 agosto 2006 38 2.1.4 Piano straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro

(DGR n.279 del 04.03.2008) 39

2.1.5 Potenziamento del sistema informativo 40 2.1.6 Protocollo di Intesa Regione Puglia-INAIL-ISPESL-CGIL-CISL-UIL

per il sostegno alla rete regionale dei RLS dell’11 giugno 2008 40

2.2 Nucleo Operativo Integrato

2.2.1 Premessa

2.2.2 Studio del fenomeno infortunistico

2.2.3 Analisi dei documenti

2.2.4 Formazione

2.3 Progetto OSAS

2.4 Progetto Alcool - lavoro

L’andamento infortunistico nel 2007 L’andamento infortunistico nel 2007

Lavori atipici

13 13 15 15 16 17 17

45 45 45 46 47 51 57

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Introduzione

Nell’agosto del 2006 la Direzione Regionale Inail per la Puglia e l’Assessorato Regionale alle Politiche della Salute sottoscrissero un accordo biennale che si poneva l’obiettivo di mettere in rete le rispettive risorse per affrontare, anche in maniera innovativa, il tema della salute e sicurezza sul lavoro.

La necessità di attivare sinergie nasceva dal comune convincimento di trovarsi di fronte ad un evidente paradosso: a fronte della drammaticità dei dati sull’andamento infortunistico (che, sia detto per inciso, collocano l’Italia nella media europea, ma restano pur sempre drammatici) ed in presenza di una evidente esiguità di risorse complessivamente destinabili a queste problematiche, si assisteva non ad una rarefazione, ma ad una proliferazione di iniziative; e però molto spesso, a causa del coordinamento quasi inesistente tra i soggetti promotori e della relativa scarsità delle risorse investite, quelle iniziative finivano con l’essere del tutto episodiche e quindi poco incisive.

Integrare competenze professionali, risorse finanziarie, progettualità e saperi senza alcuna pretesa egemonica e con un grande spirito di servizio doveva significare, invece, attivare un percorso virtuoso che, utilizzando il valore aggiunto proprio di ogni collaborazione, rimettesse in moto la macchina della prevenzione antinfortunistica. Senza pretendere di puntare ad una immediata diminuzione degli infortuni sul lavoro, ma avviando, questo sì, la necessaria inversione di tendenza rispetto alla consolidata abitudine di procedere da soli e, di conseguenza, favorendo inediti percorsi organizzativi e culturali.

Queste azioni, sullo sfondo della ripresa dell’iniziativa regionale in materia di tutela della salute dei lavoratori che ha visto l’avvio e la sostanziale realizzazione del I° Piano Regionale per la Prevenzione nei Luoghi di Lavoro, a cui ha fatto seguito il recente Piano Straordinario di Vigilanza, hanno comportato un aumento di risorse per i Servizi Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro delle ASL con conseguente incremento di attività.

A distanza di due anni da quella data e dopo un avvio inevitabilmente incerto per la novità del metodo, possiamo dire che l’obiettivo è stato sostanzialmente raggiunto.

Nelle pagine che seguono abbiamo voluto fornire alcuni segnali del cammino percorso.

Non tutto è raccontato ed anzi molte sono le iniziative che, soprattutto per la loro difficile descrivibilità, sono state omesse.

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Quello che ci sembra rilevante sottolineare è che, alla valutazione positiva, ha fatto seguito la volontà di rinnovare la convenzione per il biennio 2008-2010. E se lo spirito che ci animerà sarà quello del primo biennio (né c’è ragione di pensare il contrario) gli effetti positivi si consolideranno soprattutto nella costruzione e diffusione di quella “cultura della sicurezza” che è il presupposto indispensabile di ogni efficace politica della tutela della salute sul posto di lavoro.

Il Direttore Regionale L’Assessore Regionale alle Politiche della Salute

Alfredo Violante Alberto Tedesco

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Sezione 1

L’andamento infortunistico nel 2007

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1. L’andamento infortunistico nel 2007 1.1 Premessa

Nel 2007 in Puglia si conferma, anche se in maniera contenuta, la tendenza alla diminuzione degli infortuni sul lavoro già registrata negli anni precedenti.

Tale tendenza è particolarmente rilevante per gli infortuni mortali, per la evidente assoluta inaccettabilità sociale di tali eventi.

E se ciò può voler significare la sostanziale efficacia della strada da qualche anno intrapresa e delle molteplici iniziative attivate dall’INAIL regionale e dagli altri Enti che si occupano di prevenzione, in primis la Regione, non si può nascondere che le dimensioni del fenomeno restano tali da richiedere una moltiplicazione degli sforzi e, soprattutto, l’attivazione di ulteriori sinergie ed il perfezionamento di quelle esistenti per ambire a risultati più significativi ed in tempi più ristretti.

Nel corso del 2007 sono stati denunciati all’INAIL 41.331 infortuni (tav. 1), 311 in meno dell’anno precedente, corrispondente a – 0,7%.

Considerando i soli valori assoluti si registra che il calo infortunistico è più rilevante nel settore dell’Agricoltura (-10% circa) seguito a grande distanza da Industria e Servizi (- 0,08 %).

Crescono, invece, gli infortuni dei lavoratori dipendenti dello Stato (+3%) in linea con la tendenza già emersa negli anni precedenti. E’ opportuno sottolineare, peraltro, che questi ultimi eventi ammontano a circa 2.000 casi, pari a meno del 5% del totale complessivo.

Il maggior numero di infortuni si registra a Bari e provincia (inclusi i Comuni della non ancora costituita BAT) con 16.881 casi (- 0,5% rispetto al 2006), seguita da Taranto, con 7.487casi (-6% rispetto al 2006), Lecce con 6.309 casi(+0,1% rispetto al 2006), Foggia con 6.086 (-0,02% rispetto al 2006) e Brindisi con 4.568 (+0,2% rispetto al 2006).

In sostanza, il dato evidentemente più significativo è quello di Taranto, mentre nelle altre province si confermano i valori dell’anno precedente.

Nell’ambito dell’Industria e dei Servizi il settore più a rischio è costituito dai Servizi, dove si contano 14.732 casi, di cui la maggior parte nel commercio, mentre nell’Industria, che conta 13.418 casi, è l’industria manifatturiera a registrare ben 8.121 casi. (Tav.2).

Per quanto attiene alle conseguenze, si può dire che la maggior parte degli infortuni, pari al 65%, non ha conseguenze permanenti ed è indennizzato in temporanea: 26.823 casi contro i 27.317 del 2006. A questi dati vanno aggiunti i casi di infortuni risolti con prognosi fino a n. 3 giorni.

La valutazione dei postumi può, però, essere provvisoria e può accadere che l’esistenza del danno biologico e dei postumi sia riconosciuto in un momento successivo a quello del ritorno al lavoro dell’infortunato, come è previsto dal D. Lgs. 38/2000, o a seguito di ricorso ai sensi dell’art. 104 del T.U. 1124 del 1965. Ne consegue che non è improprio rapportare il numero dei casi definiti con postumi a quelli verificatisi complessivamente nel medesimo anno. Nel 2007 si sono registrati n. 1.080 indennizzi per postumi permanenti, di cui con liquidazione in capitale 848 e 232 in rendita, laddove nel 2006 gli indennizzi permanenti ammontano a 1.672 (Tav. 3).

Il numero dei giorni di inabilità temporanea assoluta al lavoro è diminuito da 775.509 nel 2006 a 762.059 nel 2007, mentre i casi indennizzati sono passati da 29.354 del 2006 a 28.860 del 2007, comprensivi di quelli conclusi con postumi indennizzabili, cosicché la durata media della temporanea, che è pari a 26 giorni, essendo costituita dal rapporto tra gli uni e gli altri è rimasta sostanzialmente invariata.

Tuttavia, disaggregando i dati, si osserva, nel confronto tra i due anni, la sostanziale identità di durata della temporanea nell’Artigianato, la riduzione di 1 giorno nel Terziario,

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contro l’aumento di 1 giorno nell’Industria e in Agricoltura e di 10 giorni nella Gestione Statale.

La differenza tra le 41.331 denunce e le 28.860 liquidazioni dell’indennità di temporanea, va imputata ai casi che si risolvono in meno di quattro giorni e a quelli che coinvolgono dipendenti pubblici che non danno luogo ad indennità di temporanea e gli eventi per i quali nel 2007 non si sia ancora determinata la guarigione clinica.

Si riportano nella pagina seguente i dati del confronto

Indennità temporanea e durata media aggiornata al 1° settembre 2008

2006 2007

Settore di attività

economica Giorni di inabilità

Numero di inabilità temporanea

Durata media inabil.

Giorni di inabilità

Numero di inabilità temporanea

Durata media inabil.

Diff.

Durata media (val.

ass.) Indicativo -Non

determinabile 2.642 91 29,03 2.612 97 26,93 2

Ancora da

determinare 355 10 35,50 2153 48 44,85 -9

Industria 258.486 9.886 26,15 259.464 10.315 25,15 1

Artigianato 158.041 5.049 31,30 159.839 5.090 31,40 0

Terziario 166.422 7.421 22,43 167.004 7.105 23,51 -1

Altri 79.526 3.375 23,56 79.564 3.344 23,79 0

Speciale 6.305 256 24,63 6.068 247 24,57 0

Agricoltura 88.077 2.701 32,61 96.183 3.038 31,66 1

Conto Stato 295 18 16,39 63 11 5,73 11

Domestici 1.910 53 36,04 2.559 59 43,37 -7

Totale 762.059 28.860 26,41 775.509 29.354 26,41 0

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1.2 Gli infortuni stradali

Complessivamente il numero degli incidenti stradali qualificabili come infortuni sul lavoro (sia eventi occorsi ad autisti professionali sia fattispecie verificatesi nel percorso casa- lavoro) ammonta a 4.101 a fronte dei 4.071 dell’anno precedente con un incremento, quindi, di circa il 2%.

L’aspetto più inquietante è però che dei 4.101 casi, ben 39 (circa l’1 %) hanno avuto esiti mortali, mentre nel complesso, l’incidenza degli infortuni mortali sul totale degli eventi denunciati è risultato inferiore allo 0,2%. Dunque, sulla strada il rischio di morte è quasi quintuplo rispetto a quello degli altri luoghi di lavoro. Se ne deduce che oltre il 47% delle così dette “morti bianche” è stato causato dal rischio della strada, comprendendo in questa formulazione sia gli eventi mortali occorsi nell’esercizio di un’attività lavorativa (autisti professionali, camionisti, ecc.) sia quelli “in itinere” e cioè verificatisi nel percorso casa lavoro e viceversa (Tav. 4 e 5).

Nello specifico, risultano in crescita gli infortuni in itinere, passati complessivamente dai 2.463 del 2006, a 2.514 casi del 2007.(tav. 6 e 7)

1.3 Lavori atipici

Quanto alla forma contrattuale del lavoro ed in particolare alle due principali forme di lavoro atipico, lavoro parasubordinato e lavoro interinale, si registra un sensibile incremento del fenomeno infortunistico, si contano, infatti, 220 infortuni di lavoratori parasubordinati, con un picco di 90 a Bari e provincia e 365 infortuni di lavoratori interinali, con una forte concentrazione, anche in questo caso nella medesima provincia (Tavv. 16 e 17).

I dati sopra esposti, se per un verso corrispondono all’incremento dell’utilizzo di queste forme contrattuali, per altro verso segnalano le condizioni di minore sicurezza nel lavoro, proprie di chi è privo di un rapporto di lavoro stabile.

In un mercato del lavoro come la Puglia, in cui la percentuale di “nuovi assicurati” risultanti (82.640) dall’Osservatorio Lavoratori Dipendenti registra circa 23.589 lavoratori stranieri (comunitari ed extracomunitari), quelli infortunatisi sono in tutto 1.491 e 4 con esiti mortali (Tav. 8)

Anche in questo caso, ed al netto di ogni riflessione su probabili situazioni di lavoratori ”in nero” , si registra un indice di frequenza (rapporto tra infortunati e assicurati INAIL) quasi triplo rispetto a quello del resto degli occupati.

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1.4 Infortuni mortali

Gli infortuni mortali sono stati 78 con una riduzione di 11 casi (- 14%) rispetto all’ anno precedente, a causa di una forte flessione nell’Industria e Servizi pari al 27% e ad un dimezzamento per i dipendenti dello Stato, settore, in cui, per altro, anche in questo caso le quantità sono modeste.

Forte incremento, invece, si registra per gli infortuni mortali dell’Agricoltura con un + 6%.

Ancora una volta è il settore delle costruzioni quello che presenta il maggior numero di infortuni mortali (18) addirittura superiore a quello di tutti gli altri settori di attività economica (14).

Come si evince dai dati in possesso, gli infortuni mortali avvengono anche in danno di lavoratori con anzianità lavorativa consistente.

Se ne deduce che troppo spesso l’esperienza lavorativa viene percepita nella coscienza collettiva come una sorta di infallibilità, o comunque, di “esenzione” da eventi infortunistici di particolare gravità.

È rilevante, invece, l’ora lavorativa di avvenimento perchè la maggior parte dei casi risulta avvenuta oltre la quinta ora di lavoro (36 casi). Durante il turno notturno si sono verificati 2 eventi.

Non è percentualmente frequente l’accadimento di infortuni mortali a danno di stranieri e tra questi in modo speciale gli extracomunitari, come si rileva dalla tabella relativa ai lavoratori stranieri.

Drammatico è il numero di lavoratori deceduti registrato nel settore Agricoltura, che conta 13 infortuni mortali, in considerazione del numero sempre più ridotto di occupati in agricoltura2, mentre in valori assoluti sono sempre Industria, Artigianato e Servizi ad accrescere il numero con un totale di 64 casi.

La Tav. 9 espone in dettaglio il settore di attività e la provincia in cui gli infortuni mortali sono avvenuti.

2In Puglia la percentuale degli occupati in agricoltura nel 2007 è pari all’8,9%, secondo fonte Istat.

(17)

1.5 Malattie professionali

Le denunce di malattie professionali pervenute negli anni 2003-2007 e riconosciute come tali al 30 aprile 2008, ammontano complessivamente a 1.442 di cui 1.397 nell’Industria e Servizi e 45 in Agricoltura, mentre nel 2007 ne sono state denunciate 1.682, suddivise in 75 in Agricoltura, 1.548 nell’Industria e 59 nella Gestione Statale.

Va segnalato che l’iter laborioso del riconoscimento delle malattie professionali costituito da acquisizione di documenti relativi alla vita lavorativa e all’ esposizione al rischio della patologia denunciata, soprattutto per le malattie non tabellate, comporta una netta differenza dei dati riguardanti le malattie denunciate rispetto a quelle riconosciute ed indennizzate nel medesimo anno.

Il numero delle malattie professionali in Agricoltura si conferma non particolarmente alto, ma crescente nel quadriennio. Il fenomeno si concentra su Foggia , mentre è molto più tenue nelle altre province.

Diverso è il discorso per le malattie dell’Industria, dove il dato numericamente sovrabbondante è quello di Taranto con 517 casi nell’Industria sul totale regionale di 1548. Il numero è comunque in diminuzione, perché si passa da 567 nel 2003 a 516 nel 2004, 531 nel 2005 , 547 nel 2006. Lecce presenta una tendenza all’aumento nel corso del quadriennio, anche di poco superiore a Bari, dove peraltro c’è una graduale riduzione, e a Brindisi, oscillante in aumento.

Le malattie professionali hanno comportato conseguenze mortali in 11 casi e postumi permanenti in 152 casi.

Le malattie non tabellate, per le quali cioè occorre comprovare da parte del richiedente l’origine professionale, rappresentano la componente preponderante del fenomeno tecnopatico. Nell’Agricoltura sono la totalità, pari a 75 e nell’Industria sono 1411, comprensive di quelle di natura non determinata.

Al primo posto si conferma l’ipoacusia, anche se nell’ultimo quinquennio sono in aumento patologie che hanno visto raddoppiare se non triplicare il numero dei casi denunciati:

tendinite, affezioni dei dischi intervertebrali, artrosi e sindrome del tunnel carpale.

È degno di nota, a tal proposito, che l’entrata in vigore delle nuove tabelle, allegate al D.M.

9 aprile 2008, pubblicato sulla G.U. del 21 agosto, fa rientrare nell’ambito delle malattie tabellate proprio queste ultime, consentendo il riconoscimento “con presunzione assoluta”, senza quindi addossare l’onere della prova al richiedente, ma subordinando il riconoscimento ed il relativo indennizzo all’unica condizione dell’effettivo svolgimento dell’attività ( vedi Tavv. 10 -11 – 12 – 13 e 14).

I dati delle malattie denunciate nel 2007 e della loro distribuzione per provincia e per macrosettore lavorativo sono riportati nella Tav. 15.

1.6 Analisi territoriale

Le Tavv. 1 – 2 – 3 – 17 indicano dettagliatamente l’andamento infortunistico per provincia.

In relazione alle stesse si propongono le seguenti osservazioni :

Bari : c’è una netta preponderanza di infortuni del settore industria e servizi, un modesto apporto di infortuni agricoli e la presenza di diverse centinaia di infortuni di dipendenti statali, a causa della concentrazione nel capoluogo di regione delle istituzioni periferiche dello Stato. È diventato esiguo il fenomeno delle malattie professionali.

Brindisi: il numero di infortuni industriali è contenuto, in agricoltura è molto ridotto e conta nel settore dello Stato meno di un centinaio di casi. Scarsissime le malattie professionali denunciate e riconosciute.

(18)

Foggia: anche in questa provincia prevalgono di gran lunga i casi industriali rispetto a quelli dell’Agricoltura e dello Stato, per altro in proporzione sono numerosi gli infortuni stradali e quelli con conseguenze mortali. Si nota, inoltre, un numero notevole di malattie professionali.

Lecce: il numero di infortuni dell’Industria e Servizi non è particolarmente significativo rispetto agli altri settori lavorativi, balza all’occhio invece la particolare rilevanza di incidenti stradali e non mancano le denunce di malattie professionali.

Taranto: si caratterizza non tanto per il numero consistente di infortuni, peraltro in significativo calo, proporzionalmente distribuiti in tutti i settori, quanto per le malattie professionali, il cui numero è ancora prevalente in confronto a quello delle altre province.

Tav. 1 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2005 - 2007 e denunciati all'INAIL per provincia e anno

TUTTE LE GESTIONI

Totale Infortuni Mortali PROVINCE

2005 2006 2007 2005 2006 2007

Bari 17.428 16.951 16.881 24 32 30

Brindisi 4.461 4.460 4.568 9 8 5

Foggia 6.343 6.097 6.086 25 29 15

Lecce 6.534 6.190 6.309 14 10 18

Taranto 8.486 7.944 7.487 17 10 10

PUGLIA 43.252 41.642 41.331 89 89 78

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Tav. 2 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2007 denunciati all'INAIL per settore di attività economica e territorio

SETTORE DI ATTIVITA'

ECONOMICA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA INDUSTRIA

di cui 4.841 1.540 1.630 1.885 3.522 13.418

Agrindustria 25 243 176 9 11 464

Pesca 22 8 16 70 5 121

Estrazione di minerali 22 8 46 18 20 114

Industria alimentare 302 75 109 130 66 682

Industria tessile e abbigliamento 144 26 10 84 55 319

Industria del cuoio, pelle e similari 95 31 2 128

Industria del legno 142 25 37 81 39 324

Industria della carta 98 5 53 25 7 188

Industria del petrolio 6 7 4 17

Industria chimica 47 19 13 34 15 128

Industria della gomma e plastica 127 37 53 10 14 241 Industria lav. minerali non metalliferi 224 47 132 82 87 572

Industria dei metalli 604 217 162 274 2.227 3.484

Industria meccanica 374 44 44 55 130 647

Industria macchine elettriche 152 32 43 25 84 336 Industria fabbricaz. mezzi trasporto 242 83 82 51 30 488

Altre industrie 319 77 53 62 56 567

Totale Industrie manifatturiere 2.876 687 798 948 2.812 8.121

Elettricità, gas, acqua 68 20 22 14 34 158

Costruzioni 1.828 574 572 826 640 4.440

(20)

segueTav.2

SETTORE DI ATTIVITA'

ECONOMICA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA SERVIZI

di cui 6.962 1.344 1.890 2.293 2.243 14.732

Commercio e riparazione auto 357 91 115 166 108 837

Commercio all'ingrosso 393 62 91 112 80 738

Commercio al dettaglio 700 197 220 289 259 1.665

Totale commercio 1.450 350 426 567 447 3.240

Alberghi e ristorazione 467 132 156 198 188 1.141

Trasporti 1.492 263 406 376 567 3.104

Intermediazione finanziaria 158 18 26 61 28 291

Attività immobiliari e servizi alle

imprese 893 269 254 477 289 2.182

Pubblica Amministrazione 838 44 89 105 361 1.437

Istruzione 42 4 7 27 18 98

Sanità e servizi sociali 632 64 237 135 158 1.226

Altri servizi pubblici 956 195 285 316 181 1.933

Personale domestico 34 5 4 31 6 80

Non determinato (*) 2.920 1.043 1.298 1.420 700 7.381

INDUSTRIA E SERVIZI 14.723 3.927 4.818 5.598 6.465 35.531

AGRICOLTURA 1.349 456 955 325 598 3.683

DIPENDENTI CONTO STATO 809 185 313 386 424 2.117 COMPLESSO GESTIONI 16.881 4.568 6.086 6.309 7.487 41.331

(*) trattasi principalmente di casi con assenza dal lavoro non superiore a 3 giorni, per i quali non c'è l'obbligo della denuncia da parte del datore di lavoro.

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Tav. 3 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2007 denunciati all'INAIL e indennizzati a tutto il 30.04.2008 per anno, gestione e tipo di conseguenze

DENUNCE INDENNIZZI

Permanente GESTIONE Anni Totali Mortali Tempo-

ranea in capitale

in

rendita Totale Morte Totale 2005 4.219 8 2.983 196 62 258 8 3.249 2006 4.034 8 2.789 179 59 238 8 3.035 Agricoltura

2007 3.683 13 2.436 125 37 162 13 2.611 2005 36.916 79 24.575 1.059 318 1.377 74 26.026 2006 35.560 81 23.428 1.062 311 1.373 77 24.878 Industria

e Servizi

2007 35.531 64 23.228 692 191 883 62 24.173 2005 2.117 2 1.119 53 9 62 2 1.183 2006 2.048 - 1.100 52 9 61 - 1.161 Dipendenti

Conto Stato

2007 2.117 1 1.159 31 4 35 1 1.195 2005 43.252 89 28.677 1.308 389 1.697 84 30.458 2006 41.642 89 27.317 1.293 379 1.672 85 29.074 Totale

2007 41.331 78 26.823 848 232 1.080 76 27.979

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Tav. 4 – Infortuni stradali avvenuti nel periodo 2005 – 2007 e denunciati all'INAIL per provincia e anno

AGRICOLTURA

Totale Infortuni Mortali

PROVINCE

2005 2006 2007 2005 2006 2007

Bari 93 61 52 2 2 2

Brindisi 24 61 30 - - 1

Foggia 42 42 27 2 2 1

Lecce 16 20 6 - - -

Taranto 26 46 48 - - -

PUGLIA 201 230 163 4 4 4

Tav. 5 – Infortuni stradali avvenuti nel periodo 2005 - 2007 e denunciati all'INAIL per provincia e anno

INDUSTRIA E SERVIZI

Totale Infortuni Mortali PROVINCE

2005 2006 2007 2005 2006 2007

Bari 1.465 1.497 1.499 10 17 13

Brindisi 354 360 405 7 3 1

Foggia 422 466 515 16 16 8

Lecce 697 647 680 5 3 9

Taranto 802 871 839 8 3 4

PUGLIA 3.740 3.841 3.938 46 42 35

(23)

Tav. 6 – Infortuni in itinere avvenuti nel periodo 2005 – 2007 e denunciati all'INAIL per provincia e anno

AGRICOLTURA

Totale Infortuni Mortali PROVINCE

2005 2006 2007 2005 2006 2007

Bari 57 38 40 - 1 3

Brindisi 20 40 13 - - 1

Foggia 15 20 12 1 - -

Lecce 9 10 3 - - -

Taranto 21 35 38 - - -

PUGLIA 122 143 106 1 1 4

Tav. 7 – Infortuni in itinere avvenuti nel periodo 2005 - 2007 e denunciati all'INAIL per provincia e anno

INDUSTRIA E SERVIZI

Totale Infortuni Mortali PROVINCE

2005 2006 2007 2005 2006 2007

Bari 682 886 1.018 3 5 4

Brindisi 202 201 228 5 3 1

Foggia 191 246 266 10 8 5

Lecce 381 377 374 3 1 1

Taranto 541 610 522 5 3 1

PUGLIA 1.997 2.320 2.408 26 20 12

(24)

Tav. 8 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2007 e denunciati all'INAIL per Paese di nascita e territorio

INDUSTRIA, SERVIZI E AGRICOLTURA Totale infortuni

PAESE DI NASCITA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA

GERMANIA 83 58 63 83 38 325

SVIZZERA 38 18 14 162 30 262

ALBANIA 127 16 17 20 19 199

ROMANIA 35 7 49 18 10 119

FRANCIA 26 4 11 13 8 62

BELGIO 20 9 2 27 4 62

MAROCCO 29 12 5 7 4 57

TUNISIA 26 3 6 - 7 42

VENEZUELA 35 - 1 - 3 39

POLONIA 8 - 18 6 4 36

BULGARIA 4 1 11 5 - 21

U.S.A. 17 - - - 1 18

CANADA 12 2 3 - 1 18

Altri Paesi 105 11 40 44 31 231

TOTALI 565 141 240 385 160 1491

Casi mortali

PAESE DI NASCITA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA

ROMANIA 1 - 1 - - 2

SVIZZERA - - - 1 - 1

GERMANIA - - - 1 - 1

Altri paesi - - - -

TOTALE

(25)

Tav. 9 – Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2007 denunciati all'INAIL per gestione, settore di attività economica e territorio

SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA INDUSTRIA

di cui 10 2 6 10 4 32

A Agrindustria

B Pesca

C Estrazione di minerali 1 1

DA Industria alimentare 1 1

DB Industria tessile e abbigliamento 1 1

DC Industria del cuoio, pelle e similari 1 1

DD Industria del legno 1 1

DE Industria della carta 1 1

DF Industria del petrolio -

DG Industria chimica -

DH Industria della gomma e plastica -

DI Industria lav. minerali non metalliferi 1 1

DJ Industria dei metalli 2 2 4

DK Industria meccanica -

DL Industria macchine elettriche -

DM Industria fabbricazione mezzi trasp. 1 1

DN Altre industrie 1 1 2

D Totale Industrie manifatturiere 4 2 5 2 13

E Elettricità, gas, acqua -

F Costruzioni 6 2 4 5 1 18

(26)

segueTav.9

SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA SERVIZI

di cui 13 1 5 5 4 28

G50 Commercio e riparazione auto 1 - - 1 - 2

G51 Commercio all'ingrosso 2 1 1 - - 4

G52 Commercio al dettaglio - - - 1 1 2

G Totale commercio 3 1 1 2 1 8

H Alberghi e ristorazione 1 - - 1 1 3

I Trasporti 3 - 2 - 1 6

J Intermediazione finanziaria - - - - - -

K Attività immobil.e servizi imprese 2 - 1 - - 3

L Pubblica Amministrazione - - 1 - - 1

M Istruzione - - - - - -

N Sanità e servizi sociali 1 - - 2 - 3

O Altri servizi pubblici 3 - - - 1 4

P Personale domestico - - - - - -

Non determinato 2 - - 1 1 4

INDUSTRIA E SERVIZI 25 3 11 16 9 64

AGRICOLTURA 5 2 4 1 1 13

DIPENDENTI CONTO STATO - - - 1 - 1

1 1

COMPLESSO GESTIONI 30 5 15 18 10 78

(27)

Tav. 10 – Malattie professionali manifestatesi nel periodo 2003 – 2007, riconosciute a tutto il 30.04.2008 per provincia e anno

AGRICOLTURA

PROVINCE 2003 2004 2005 2006 2007

Bari - 1 - 1 -

Brindisi - 1 1 - 2

Foggia 1 7 10 8 10

Lecce 1 1 - - -

Taranto - 1 - - -

PUGLIA

2 11 11 9 12

Tav. 11 – Malattie professionali manifestatesi nel periodo 2003 – 2007, riconosciute a tutto il 30.04.2008 per provincia, regione e anno

INDUSTRIA E SERVIZI

PROVINCE 2003 2004 2005 2006 2007

Bari 76 61 68 34 19

Brindisi 19 23 20 12 5

Foggia 40 42 49 76 70

Lecce 43 35 34 33 32

Taranto 183 158 130 95 40

PUGLIA

361 319 301 250 166

(28)

Tav. 12 – Malattie professionali manifestatesi nel periodo 2003 – 2007 e denunciate all’INAIL per provincia e anno

AGRICOLTURA

PROVINCE 2003 2004 2005 2006 2007

Bari 5 5 13 11 8

Brindisi 4 3 5 7 4

Foggia 5 15 16 19 42

Lecce 10 16 8 7 5

Taranto 7 15 9 9 16

PUGLIA

31 54 51 53 75

Tav. 13 – Malattie professionali manifestatesi nel periodo 2003 – 2007 e denunciate all’INAIL per provincia e anno

INDUSTRIA E SERVIZI

PROVINCE 2003 2004 2005 2006 2007

Bari 382 360 355 331 311

Brindisi 139 133 159 96 143

Foggia 167 123 150 196 261

Lecce 224 271 330 251 316

Taranto 567 516 531 547 517

PUGLIA

1.479 1.403 1.525 1.421 1.548

(29)

Tav. 14 - Malattie professionali manifestatesi nell’anno 2006 e indennizzate a tutto il 30.04.2008 per provincia e tipo di conseguenza

TUTTE LE GESTIONI

Permanente PROVINCE E Temporanea

in capitale in rendita Totale Morte TOTALE

Bari 3 16 3 19 - 22

Brindisi - 7 - 7 - 7

Foggia 3 36 20 56 1 60

Lecce 1 13 4 17 1 19

Taranto 3 27 26 53 9 65

PUGLIA 10 99 53 152 11 173

Tav. 15 - Malattie professionali manifestatesi nell’anno 2007 e denunciate all’INAIL per gestione e territorio

GESTIONE Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA

1 1

Agricoltura 8 4 42 5 16 75

1 1 2 4

Industria e Servizi 311 143 261 316 517 1.548 Dipendenti Conto

Stato 1 4 2 2 50 59

TOTALE 320 151 305 323 583 1.682

(30)

Tav. 16 - Infortuni accorsi a lavoratori parasubordinati nel periodo 2005 - 2007 e denunciate all’INAIL per provincia e anno

INDUSTRIA E SERVIZI

Totale Infortuni Mortali PROVINCE

2005 2006 2007 2005 2006 2007

Bari 54 94 90 - - -

Brindisi 27 31 51 - - -

Foggia 22 15 18 - - -

Lecce 32 24 36 - - -

Taranto 20 31 25 - - -

PUGLIA 155 195 220 - - -

Tav. 17 - Infortuni accorsi a lavoratori interinali(*) nel periodo 2005 - 2007 e denunciate all’INAIL per provincia e anno

INDUSTRIA E SERVIZI

Totale Infortuni Mortali PROVINCE

2005 2006 2007 2005 2006 2007

Bari 158 142 186 - - -

Brindisi 15 19 41 - - -

Foggia 33 42 42 - - -

Lecce 37 34 63 - - -

Taranto 23 41 33 - - -

PUGLIA 266 278 365 - - -

(*) forma contrattuale ora sostituita dalla "somministrazione di lavoro" (L. 30/2003)

(31)

Sezione 2

Le monografie

(32)
(33)
(34)
(35)

2.1 Le politiche per la tutela della salute nei luoghi di lavoro della Regione Puglia

2.1.1 Premessa

Il 2007 è stato un anno di importanti cambiamenti nelle politiche nazionali della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Nonostante, infatti, la tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro fosse già compresa tra le prestazioni di assistenza sanitaria garantite dal SSN sulla scorta del DPCM 29 novembre 2001 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza”, diverse criticità hanno assunto nel tempo dimensioni tali da richiedere mirati interventi programmatori e legislativi.

Nella seduta del 14 giugno 2007 la Commissione Salute delle Regioni e Province Autonome approva il Piano Nazionale triennale per l’edilizia 2008-2010, nell’ambito del quale demanda alla Regione Puglia l’effettuazione di un numero di verifiche ispettive annuali pari almeno a 2.700 cantieri nel triennio 2008-2010.

Tappa programmatoria di indubbio rilievo è altresì da ritenere l’approvazione del Patto per la Salute nei luoghi di lavoro (DPCM 17 dicembre 2007 “Esecuzione dell’accordo del 1 agosto 2007, recante Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro”), che ratifica l’accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome sottoscritto in data 1 agosto 2007. Nell’ambito di tale piano vengono stabiliti i seguenti obiettivi di interesse nazionale e regionale:

ƒ raggiungimento di 250.000 interventi ispettivi annui (proporzionati rispetto alla numerosità delle unità locali delle imprese attive nei territori di ciascuna Regione e Provincia Autonoma);

ƒ copertura delle verifiche ispettive di almeno il 5% delle unità locali;

ƒ potenziamento operativo dei servizi delle AA.SS.LL., mediante un riequilibrio dei bisogni rispetto alle attività ed alle risorse a disposizione.

Con Legge del 3 agosto 2007, n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto della normativa in materia”, si interviene in merito al riassetto organico e razionale delle numerose disposizioni presenti in materia. Tale intervento normativo, che termina con la pubblicazione del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, è caratterizzato da un duplice intento; da un lato, prevede una riorganizzazione della normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro;

dall’altro, attua una rivisitazione della stessa normativa. Pur se ispirato alla medesima filosofia del D.Lgs. 626/94, la Legge Delega 123/07 deve recepire anche il mutato quadro ed il nuovo ruolo delle Regioni, a seguito della riforma del Titolo V, Parte II della Costituzione, caratterizzato da un profondo ripensamento della potestà legislativa tra Stato e Regioni operato tramite la completa riscrittura dell’art. 117.

Enfasi è data inoltre al potenziamento del sistema informativo tramite l’implementazione in ambito regionale del NSIS (Nuovo Sistema Informativo Sanitario), previsto ex art. 3 dell’Accordo Stato, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano del 23 marzo 2005, e tramite l’istituzione del SINP (Sistema Informativo Nazionale Prevenzione), previsto dal Patto per la Salute nei luoghi di lavoro e dalla L. 123/07.

(36)

2.1.2 Piano Regionale della Prevenzione -–

– Linea operativa infortuni sul lavoro (DGR n. 157 del 21.02.2006)

Dall’analisi dei dati relativi alla Puglia provenienti del Rapporto INAIL 2004 e dal sistema dei Nuovi Flussi Informativi, frutto dell’Intesa tra Regioni, INAIL ed ISPESL nel 2002, è stato possibile valutare il fenomeno infortunistico regionale ai fini delle politiche per la tutela della salute nei luoghi di lavoro della Regione Puglia.

Alla luce delle evidenze epidemiologiche, la Regione Puglia ha approvato, con Deliberazione di Giunta Regionale del 21 febbraio 2006, n. 157, l’Integrazione del Piano Regionale della Prevenzione – linea operativa infortuni sul lavoro, mirata al miglioramento della situazione regionale proprio nelle aree di maggiore criticità rilevate dal Rapporto INAIL 2004 e dal sistema dei Nuovi Flussi Informativi. Le azioni strategiche regionali ruotano in base ad un doppio fulcro; da un lato, si favorisce il potenziamento del sistema informativo regionale su infortuni e malattie professionali, al fine dell’individuazione dei bisogni, mentre, dall’altro lato, sono concretamente implementate azioni atte a migliorare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per quanto concerne il miglioramento del livello di sicurezza nei luoghi di lavoro, il Piano Regionale della Prevenzione – linea operativa infortuni sul lavoro prevede il potenziamento delle azioni di controllo e vigilanza nel settore delle costruzioni, l’attività di supporto alle microimprese per la formazione dei lavoratori che operano in quota, il sostegno alla rete regionale dei RLS ed il Progetto “Sicurezza nella Scuola”, di cui sono stati realizzati specifici eventi formativi.

Il potenziamento delle azioni di controllo e vigilanza nel comparto delle costruzioni prevede l’individuazione delle criticità, attraverso un’analisi della realtà, e la determinazione dei relativi indicatori di bisogno. Sono altresì previste azioni mirate a potenziare le attività di vigilanza nel settore delle costruzioni, garantendo in modo particolare una continuità temporale ed una razionale distribuzione sul territorio, orientando i controlli verso i problemi prioritari. Si favorisce inoltre l’adozione di criteri di omogeneità degli interventi, la promozione di attività di informazione e assistenza per il comparto costruzioni, il coordinamento dei soggetti istituzionali preposti alle azioni di contrasto degli infortuni sul lavoro ed, infine, la valutazione dei risultati.

In ordine all’individuazione dei bisogni, correlata alla sostenibilità delle politiche di intervento per il miglioramento della salute nei luoghi di lavoro, l’analisi delle risorse e delle attività degli SPESAL ha evidenziato il seguente quadro complessivo.

(37)

Tav. 18 - Carenze di personale in forza ai Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro

Medici al 01.01.2007 TdP al 01.01.2007 ASL Popolaz.

al

01.01.07 In forza

(Unità Equivalenti) Previsti Carenti

In forza

(Unità Equivalenti) Previsti Carenti

Bari 1.249.533 10 19 9 19 41 22

Bat 388.330 4 6 2 5 13 8

Brindisi 402.831 1 6 5 4 13 9

Foggia 640.047 8 10 2 8 21 13

Lecce 808.939 9 12 3 16 27 11

Taranto 580.189 1 9 8 10 19 9

TOTALE 4.069.869 33 62 29 62 134 72

Si è così reso necessario promuovere il potenziamento delle risorse in forza agli SPESAL tramite l’avvio di procedure di assunzione di medici del lavoro e tecnici della prevenzione.

Sulla scorta della comparazione tra il numero delle unità di personale – distinto in tecnici della prevenzione ed in medici del lavoro – effettivamente in forza ai servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro delle AA.SS.LL. pugliesi e quello teoricamente richiesto, si può agevolmente notare come all’epoca la situazione fosse caratterizzata da forte carenza (con indubbie ripercussioni anche sul quadro complessivo delle attività), avente come effetto la distribuzione disomogenea delle funzioni di prevenzione e controllo sul territorio, associata ad un’importante differenziazione anche in merito ai livelli qualitativi.

Tale potenziamento delle risorse disponibili agli SPESAL ha consentito la realizzazione di importanti risultati d’attività degli stessi. A fronte di un numero di sopralluoghi effettuati nel 2005 pari a 2288 si è saliti nel 2007 a 3416, con un incremento pari al 49%. Anche sul fronte del numero delle contravvenzioni, si è passati da 1245 contravvenzioni nel corso del 2005 a 2312 nel 2007, realizzandosi un incremento complessivo pari all’85%. Da un numero di cantieri controllati nel 2005 pari a 641, si sale a 1170 nel 2007, realizzandosi un aumento dell’82%. Aumenta in misura dell’82% rispetto al 2005 anche il numero di sopralluoghi effettuati in edilizia (pari a 1028 nel 2005 e 1878 nel 2007). Sempre nel comparto dell’edilizia, con riferimento al 2006, aumenta anche il numero delle imprese e I criteri per la valutazione della carenza di personale che emerge dalla Tav. 18, individuati e fatti propri dal Documento di indirizzo Economico – Funzionale del Servizio sanitario Regionale 2007 (DIEF), anche al fine dell’allocazione delle risorse necessarie, riconoscono come standard di riferimento la presenza di un tecnico della prevenzione ogni 30.000 abitanti e di un medico del lavoro ogni 65.000 abitanti. In base alle necessità strategiche individuate, la Regione Puglia ha avviato le procedure di ulteriori assunzioni delle unità di personale carente, integrando la dotazione organica degli SPESAL con 37 tecnici della prevenzione e 17 medici del lavoro per 3 anni. La variazione del numero delle unità in forza ai Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro, riferita alla data 30.04.2008, evidenzia rispetto al 2005 un incremento del 24% del numero dei medici del lavoro e del 42% del numero dei tecnici della prevenzione.

(38)

lavoratori autonomi controllati nella misura del 108%, passando da un valore di 665 nel 2006 ad un valore di 1385 nel 2007.

Tali linee programmatiche e le relative ripercussioni positive sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sono state ulteriormente potenziate dall’approvazione delle linee operative del Piano Straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro (DGR n. 279 del 4.03.2008).

La formazione dei lavoratori che operano in quota (Attività di supporto delle microimprese) prevede la diffusione delle conoscenze sui rischi presenti nelle tipologie di lavori del settore dell’edilizia, che espongono maggiormente i lavoratori alle cadute dall’alto, ottenuta tramite interventi formativi in accordo con le istituzioni scolastiche e i collegi professionali, da inserire nei percorsi scolastici degli alunni delle Scuole professionali edili e Istituti tecnici per geometri.

Il Sostegno alla rete regionale RLS prevede iniziative di promozione rivolte a migliorare le competenze dei RLS (prioritariamente inerenti il campo dell’informazione e della comunicazione e dell’assunzione di ruolo in contesto partecipativo) e divenuto oggetto specifico di un Protocollo d’Intesa stipulato in data 11 giugno 2008 tra Regione Puglia, INAIL, ISPESL, CGIL, CISL e UIL.

Il Progetto “Sicurezza nella Scuola” prevede, infine, la crescita di una cultura della sicurezza all’interno delle istituzioni scolastiche tramite l’attivazione di un Gruppo di Lavoro

“SCUOLA” dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro delle Aziende USL della Regione Puglia. Sono state così elaborate delle linee guida regionali contenenti gli “Indirizzi interpretativi per l’applicazione del D.Lgs. 626/94” negli Istituti Scolastici, attualmente oggetto di rivisitazione ed aggiornamento alla luce della pubblicazione del D.Lgs. 81/08. Nel corso del presente anno sarà inoltre promosso l’insediamento di un

“Osservatorio sulla sicurezza negli Istituti Scolastici” di tutta la Regione in stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale.

2.1.3 Protocollo di Intesa INAIL - Regione Puglia del 4 agosto 2006

In linea con la necessità di avviare una viva partecipazione tra le istituzioni attive nell’area delle politiche per il miglioramento della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro si colloca il Protocollo di Intesa stipulato dalla Direzione regionale INAIL per la Puglia e l’Assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia il 4 agosto 2006. Obiettivi oggetto dell’Intesa tra le parti firmatarie sono il miglioramento della conoscenza delle cause dei fenomeni avversi per la salute nei luoghi di lavoro in Puglia, da realizzare anche a fini prevenzionistici, il potenziamento dello scambio informativo tra gli enti preposti alla tutela della salute occupazionale associato ad una maggiore diffusione delle informazioni alle parti sociali, enti vari della Pubblica Amministrazione, organi di stampa e di comunicazione in generale, oltre che la sperimentazione di forme varie di scambio di informazioni a livello interistituzionale.

Sulla base delle risorse messe a disposizione dal protocollo di Intesa sono state assunte due unità di personale, occupate nella redazione del primo Atlante degli Infortuni sul lavoro della Regione Puglia, mirato alla conoscenza epidemiologica del fenomeno infortunistico regionale ai fini del miglioramento quantitativo e qualitativo dell’attività di prevenzione. Il primo Atlante degli Infortuni sul lavoro della Regione Puglia sarà presentato ufficialmente nel corso del presente anno.

(39)

2.1.4 Piano straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro (DGR n.279 del 04.03.2008)

Alla luce del Patto per la Salute nei luoghi di lavoro (DPCM 17 dicembre 2007 “Esecuzione dell’accordo del 1 agosto 2007, recante Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro”), la Regione Puglia ha approvato con Deliberazione di Giunta del 4 marzo 2008, n. 279 il Piano Straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro, garantendone adeguata copertura finanziaria.

Lo sviluppo del Piano Straordinario di vigilanza negli ambienti di lavoro risulta articolato sull’implementazione dell’attività di vigilanza, sul potenziamento del sistema informativo ed, infine, sull’attività di prevenzione nel comparto agricolo e nelle misure per favorire l’integrazione dei lavoratori migranti.

Per quanto concerne l’implementazione dell’attività di vigilanza, tenuto conto del Patto per la Salute nei luoghi di lavoro e del Piano triennale per l’edilizia 2008-2010, il Piano Straordinario ripartisce il numero di ispezioni annuali in quote percentuali a seconda dell’AA.SS.LL. di riferimento e del comparto produttivo secondo la Tav. 19.

Tav. 19 - Ripartizione delle ispezioni annuali previste dal DPCM 17 dicembre 2007 e dal Piano Triennale per l’edilizia

Ispezioni edilizia ASL Unità

locali %

Tot. di cui avista (10%)

di cui rimozione amianto (10%)

Ispezioni in agricoltura

Ispezioni altri comparti

Totale ispezioni

Bari 32.835 31 837 84 83 186 2.697 3.720

Bat 10.952 10 270 27 27 60 870 1.200

Brindisi 9.960 10 270 27 27 60 870 1.200

Foggia 15.551 15 405 40 41 90 1.305 1.800

Lecce 21.347 20 540 54 54 120 1.740 2.400

Taranto 13.761 14 378 38 38 84 1.218 1.680

TOTALE 104.406 100 2.700 270 270 600 8.700 12.000

Per quanto concerne le attività di prevenzione nel comparto agricolo, in base all’urgenza richiamata dall’accordo del 1 agosto 2007 di avviare piani nazionali mirati al comparto dell’agricoltura-silvicoltura, e fatte salve le competenze proprie delle Direzioni Provinciali del Lavoro, si prospetta la necessità di agire per diffondere la cultura della sicurezza tramite la previsione di appositi percorsi formativi e l’avvio di progetti sperimentali di comparto per una migliore definizione delle problematiche di sicurezza del settore produttivo sul territorio regionale. In particolar modo, tali azioni dovrebbero interessare maggiormente i lavoratori migranti ed incidere sui rischi ergonomici e sui rischi legati all’utilizzo di agenti chimici.

(40)

2.1.5 Potenziamento del sistema informativo

Sia per quanto concerne la valutazione delle politiche dei Livelli Essenziali di assistenza (LEA) che per quanto riguarda il Sistema Informativo Nazionale Previdenziale (SINP), quest’ultimo specificatamente mirato alla conoscenza dei rischi e danni da lavoro, la Regione Puglia ha fatto propri programmi di implementazione concreta di Evidence-Based Prevention e di Evidence-Based Public Health. In particolar modo, oltre alla rilevazione dei dati per il monitoraggio dei LEA, il Nuovo Sistema Informativo Sanitario Regionale (NSISR) è stato ulteriormente potenziato grazie all’istituzione della banca dati dei Nuovi Flussi Informativi, realizzata da INAIL, ISPESL, Regioni e Province Autonome.

In merito allo sviluppo e al potenziamento del SINP, la Regione Puglia ha aderito al progetto di sistema “Sbagliando s’impara”, promosso da INAIL, ISPESL e Regioni, che ha visto l’adesione successiva del Ministero della Salute - Centro per la Prevenzione e il controllo delle Malattie (CCM), relativo al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi sui luoghi di lavoro.

Sulla stessa linea di attività si colloca anche l’adesione della Regione Puglia, a fini statistico-epidemiologici e preventivi, al Progetto “MalProf”, promosso dal Ministero della Salute (CCM), ISPESL e Regioni e finalizzato alla raccolta di dati ed all’analisi delle malattie professionali.

Per quanto concerne il sistema di rilevazione dell’attività dei servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro pugliesi, tale progetto è partito nel 2007 tramite il recupero in via sperimentale dei dati del 2006. Dopo il 2007, anno che si è rivelato utile per meglio affinare le procedure di raccolta e gestione dei dati stessi, l’anno 2008 presenta un sistema informativo ormai definitivo e che consentirà di valutare un set di indicatori relativi all’attività degli SPESAL in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale e regionale.

2.1.6 Protocollo di Intesa Regione Puglia-INAIL - ISPESL – CGIL – CISL – UIL per il sostegno alla rete regionale dei RLS dell’11 giugno 2008

La valorizzazione della figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) costituisce un importante punto di concreta implementazione delle politiche di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Dai dati forniti sul monitoraggio dell’applicazione del D.Lgs.

626/94 ad opera delle Regioni, emerge una non completa diffusione di tale figura nelle imprese, evidenziandosi una copertura pari al 71% nel campione analizzato. Tale quota percentuale tende a ridursi ulteriormente con la riduzione delle dimensioni aziendali, giungendo ad una quota percentuale del 50% nelle piccolissime imprese.

In anticipo rispetto a quanto successivamente disposto dallo stesso Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/08), la Regione Puglia aveva già previsto nel 2006 lo sviluppo di una rete regionale degli RLS sin dal Piano Regionale della Prevenzione – linea operativa infortuni sul lavoro. Tale progettualità ha raggiunto pieno sviluppo nel Protocollo d’Intesa dell’11 giugno 2008 tra Regione Puglia, INAIL, ISPESL, CGIL, CISL e UIL, nell’ambito del quale sono previste due linee di attività. La prima contempla l’istituzione e l’implementazione dell’anagrafe degli RLS, con sede presso l’INAIL, mentre la seconda linea di sviluppo prevede l’individuazione di specifici bisogni formativi dei RLS da soddisfare mediante interventi di formazione mirata (non sostitutiva degli obblighi datoriali).

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Riferimenti

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