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Progetto “Percorsi di futuro”

Portaperta s.c.s. Onlus14è l’unica cooperativa in Provincia di Belluno che da inizi anni 2000 gestisce, in collaborazione con le due Ulss del territorio, dei servizi accreditati rivolti a minori in condizioni di disagio famigliare e sociale. A partire dal 2017 ha preso vita un progetto che iniziava a prendere forma già nel 2014 “Percorsi di Futuro”, questo si distribuisce all’interno dei territori di competenza delle Ulss: Belluno e Feltre, coprendo così nella sua interezza le 14 Set. 2019. url: http://www.portaperta.it/.

Care Leavers, l’accompagnamento verso l’autonomia in Veneto 47 diverse aree geografiche: Agordino, Alpago, Ampezzano, Cadore, Comelico, Feltrino, Valbelluna, Val di Zoldo. è un progetto realizzato con il contributo della Regione Veneto nell’ambito dei progetti a favore dei servizi territoriali a carattere residenziale per le fragilità a favore di minori. Il Progetto “Percorsi di Futuro” vuole porsi come un cuscinetto tra la vita in comunità e la piena autonomia, lavorando affianco del minore/neomaggiorenne col fine di supportarlo, nel raggiungere una buona indipendenza. Il progetto “Percorsi di futuro” vuole porsi come “ponte” tra la minor e la maggior età attraverso progetti e iniziative che mirano a garantire diversi benefici, in 4 aree, fortemente integrate e connesse tra loro:

Campo Base prevede due tipi differenti di azioni e di soluzioni abi-

tative. La prima si declina nella realizzazione di appartamenti in autonomia con canone d’affitto agevolato, che accolgono ragazzi dai 18 ai 21 anni (in prosieguo amministrativo). E’ prevista la figura di un educatore che accompagna il giovane nello sviluppo delle proprie autonomie gestionali e nel percorso di avvicinamento con la famiglia di origine ove possibile, al fine di raggiungere una pro- pria indipendenza. Tale azione garantisce uno spazio fisico sicuro, con tempi flessibili, che permette all’individuo di concentrarsi sul raggiungimento dei propri obiettivi personali.

La seconda soluzione abitativa prevede un riavvicinamento di minori bellunesi dai 16-18 anni, inseriti in comunità fuori provin- cia. Infatti nel territorio bellunese è presente solo una comunità educativa, accreditata, di tipo residenziale collocata nel comune di Feltre, al confine con la provincia di Treviso e Vicenza. Spesso nella comunità educativa residenziale non c’è stata la possibili- tà di ospitare minori della provincia per il raggiungimento del tetto massimo di posti autorizzati. Pertanto per questi minori si è reso necessario un collocamento in comunità lontane dal pro- prio territorio d’origine, rendendo molto difficoltoso il lavoro di recupero delle risorse genitoriali e il confronto con il contesto dove è cresciuto il minore. Da questa premessa si evince il bisogno di attivare percorsi sperimentali di residenzialità che hanno l’o-

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biettivo di riavvicinare i minori inseriti in comunità residenziali fuori provincia, al proprio territorio di nascita, per lavorare con la famiglia d’origine e le reti relazionali prossimali, al fine di ottenere un ricongiungimento familiare.

Zaino in spalla Il programma consiste nella creazione di una re-

te tra aziende, imprese, enti, associazioni, scuole del territorio bellunese, sensibilizzate e disponibili ad accogliere giovani per esperienze di lavoro, formazione o volontariato. I minori e i neo- maggiorenni accedono ad un percorso che prevede, come primo step, colloqui di conoscenza in cui si valutano le competenze, le risorse, le aspirazioni personali del soggetto, al fine di definire un progetto individualizzato di orientamento (formativo, lavorativo o di volontariato). Il referente del programma fa da ponte tra il gio- vane e la rete, supportando il soggetto beneficiario nella stesura del curriculum e accompagnandolo in ogni fase del progetto (primo colloquio di conoscenza con ente/impresa/azienda/associazione ospitante, monitoraggio in itinere e valutazione finale).

In cordata Il programma “In Cordata” consiste nella costituzione

di una rete di adulti volontari, che fungono da “affiancatori” nel- la quotidianità dei minori e dei neomaggiorenni destinatari del progetto. La rete diventa punto di riferimento nel loro percorso verso l’autonomia, attraverso un supporto costante, dei consigli, e degli aiuti pratici su cui i ragazzi possono contare rispetto a tutte quelle situazioni in cui non si sentono ancora sicuri di saperle gestire in modo autonomo. L’adulto, quindi, diventa “guida” di un giovane e in base alla propria esperienza di vita e professionale, nonché alle risorse e competenze che può mettere a disposizio- ne, potrà affiancare e orientare il giovane che necessita ancora di uno specifico intervento di sostegno (ricerca lavoro/abitazione, disbrigo pratiche amministrative, aiuto nei percorsi scolastici ...).

Ad alta quota Il programma prevede la formazione di un grup-

po di auto-mutuo aiuto costituito da giovani che si riuniscono a cadenza quindicinale, in presenza di un educatore che ha funzio- ne di facilitatore per educare le life skills. L’auto-mutuo aiuto è

Care Leavers, l’accompagnamento verso l’autonomia in Veneto 49 considerato come un importante strumento di promozione della salute e di prevenzione di eventuali difficoltà sociali. L’approccio dell’AMA si fonda sulla convinzione che il gruppo racchiuda in sé le potenzialità per promuovere dinamiche di sostegno recipro- co tra i suoi membri. L’approccio teorico si fonda sul pensiero che, a fronte di situazioni di problemi di vita complessi, come il ritrovarsi ancora giovani, inesperti e soli a dover affrontare le sfide di ogni giorno, le soluzioni possono emergere da risposte di tipo relazionale che nascono dall’incontro di altri che vivono le medesime condizioni e che, imparando dall’esperienza condivisa, possono sviluppare dinamiche di sostegno naturale e orizzontale. Le persone possono, in un gruppo in cui altri condividono stessi problemi o finalità, concretizzare le loro risorse per aiutare, oltre che gli altri, anche sé stessi, in un processo di narrazione riflessiva degli eventi. Infatti, attraverso il racconto e la riflessione sulle proprie esperienze (auto-aiuto), si condividono con altri infor- mazioni, sostegno e possibili soluzioni “creative” alle difficoltà quotidiane (mutuo-aiuto). Le difficoltà che incontrano i giovani in uscita da percorsi di residenzialità, o in gravi situazioni posso- no trovare sostegno e strategie per essere fronteggiate non solo grazie all’intervento dell’educatore, dell’adulto di riferimento o delle istituzioni, ma anche grazie all’apprendimento reciproco e al confronto con altri ragazzi che stanno vivendo simili esperienze e/o sono stati in grado di farvi fronte adeguatamente.