• Non ci sono risultati.

4 OTTIMIZZAZIONE DELLE TECNICHE DI RISANAMENTO

4.3 PROGETTO PILOTA PER IL RISANAMENTO DEL LAGO SAINT-AUGUSTIN : VISIONE GLOBALE DEL PIANO

Il Progetto pilota per il risanamento del lago Saint-Augustin punta a valutare in situ l’efficacia delle diverse opzioni di intervento.

La sperimentazione si è svolta applicando le tecniche, selezionate grazie agli studi anteriori, in porzioni isolate della colonna d’acqua, e provvedendo successivamente al monitoraggio dell’andamento temporale dei principali parametri chimico-fisici, del fosforo e dei metalli pesanti per la durata complessiva della prova, pari a tre mesi.

Quattro colonne d’acqua sono state isolate dalle acque del lago mediante quattro enclosure realizzate in materiale plastico flessibile e trasparente e fissate a una piattaforma flottante.

Ogni enclosure serve a testare differenti condizioni di trattamento, incluso un controllo. Il protocollo sperimentale è dettagliato nel prossimo capitolo, avente per oggetto i materiali e le metodologie usate per tutte le sperimentazioni condotte in situ.

Lo studio delle risposte dell’ambiente in esame alle tecniche di risanamento è stato realizzato secondo i due moduli previsti dal progetto di ricerca, più specificatamente è stata utilizzata la piattaforma flottante in due occasioni: durante l’estate 2009 e durante l’estate 2011, applicando diverse configurazioni di trattamento.

4.3.1 Modulo I – 2009

I trattamenti effettuati nella prima configurazione sono:

 Enclosure A: coagulazione-flocculazione tramite allume

 Enclosure C: ricoprimento attivo in materiale calcareo

 Enclosure AC: da Allume + Calcite, combinazione dei due trattamenti

 Enclosure T: colonna d’acqua controllo, nessun trattamento applicato

I parametri che sono stati regolarmente monitorati nelle 4 enclosure e nell’acqua del lago libera sono elencati di seguito:

in situ: trasparenza, temperatura, pH, ossigeno disciolto, potenziale redox, conducibilità elettrica;

 in laboratorio: materiali solidi in sospensione, fosforo disciolto, minerali in soluzione (calcio, sodio, cloruri..), metalli in traccia.

Alla fine della prova, sono stati analizzati i sedimenti prelevando una carota alla base di ogni enclosure; sono stati analizzate acqua interstiziale e matrice del sedimento per i seguenti parametri:

 acqua interstiziale: fosforo disciolto, minerali in soluzione, metalli in traccia;

Il centro specializzato per le analisi ambientali del Québec (CEAEQ) ha realizzato le analisi dei parametri clorofilla a, fosforo totale, alluminio totale e ferro totale, sia per quanto riguarda la colonna d’acqua che i sedimenti (Bourget, 2011).

Il sito di installazione della piattaforma – modulo I è stato scelto tenendo conto della distribuzione della contaminazione dei sedimenti messa in luce dallo studio di Brin (2007). Il tratto di riva ad alta concentrazione di attività umane compreso tra il Camping Juneau e la base di idrovolanti (hydroavion in Figura 4-1) è stato identificato come zona prioritaria a contaminazione elevata.

L’efficacia dei trattamenti è stata valutata in termini di riduzione della concentrazione del fosforo disciolto prendendo a riferimento l’enclosure di controllo.

L’enclosure A‒coagulazione-flocculazione tramite allume ha mostrato un rapido abbattimento del fosforo in soluzione: -86% a distanza di tre giorni dal trattamento. Lo strato di fiocchi precipitati si è però dimostrato instabile e la concentrazione in fosforo è rapidamente aumentata fino a superare quella registrata nell’enclosure di controllo.

L’efficacia del ricoprimento attivo in materiale calcareo, utilizzato da solo (enclosure C) è stata valutata al 75%.

La migliore performance è stata ottenuta attraverso la combinazione dei due trattamenti (enclosure AC) : al termine dei tre mesi di sperimentazione la concentrazione del fosforo disciolto è risultata del 95% inferiore rispetto all’enclosure T‒controllo.

Per quanto riguarda le enclosure trattate tramite allume (A e AC), i risultati delle analisi dell’alluminio totale hanno mostrato un forte aumento della sua concentrazione all’indomani dall’applicazione del coagulante, la concentrazione è in seguito diminuita rapidamente, risultando in regola con il criterio di qualità per la protezione della vita acquatica stabilito dalle normative (0,1 mg/L, MDDEP, 2009) e ritornando alla concentrazione registrata nel lago a distanza di 40 giorni dal trattamento (Bourget et al., 2011).

4.3.2 Modulo II – 2011

La seconda parte sperimentale del progetto pilota per il risanamento del lago Saint-Augustin è stata concepita per esplorare la fattibilità delle due tecniche di dragaggio prese in considerazione per l’asportazione dei sedimenti del lago: meccanico e idraulico.

La struttura a 4 moduli della piattaforma flottante ha consentito di confrontare i risultati ottenibili secondo queste due modalità e allo stesso tempo di comparare la possibilità del dragaggio con le performance della tecnica AC. Si è potuto approfittare del secondo anno di prova a scala pilota per ripetere la sperimentazione in situ della tecnica AC, apportando qualche miglioramento in seguito all’esperienza maturata durante il primo anno; la seconda configurazione di trattamenti è stata:

 Enclosure M: dragaggio meccanico

 Enclosure H: dragaggio idraulico

 Enclosure AC: tecnica combinata allume‒calcite

 Enclosure T: controllo

Anche in questo caso sono stati monitorati a cadenza regolare i parametri chimico-fisici, il fosforo e i metalli in soluzione delle acque nelle 4 enclosure e nel lago.

Parallelamente al controllo della qualità delle acque, sono state eseguite diverse analisi sui sedimenti dragati secondo entrambe le modalità e, in particolare, si è concentrata l’attenzione sulle prove di separazione della fase solida dalla fase liquida. Da questi ultimi risultati provengono informazioni funzionali alla valutazione delle modalità di pre-trattamento e smaltimento da applicare ai materiali dragati, nel caso in cui ci si orienti su questa alternativa per le applicazioni in piena scala volte al risanamento a lungo termine del lago Saint-Augustin.

La piattaforma per il modulo II del programma di sperimentazione è stata situata nella punta nord- est del lago, di cui si sono sottolineate le criticità nell’ambito dello studio svolto da Bourget (2010), che ha permesso una zonizzazione della contaminazione. Questa estremità del lago è soggetta all’apporto dei materiali solidi in sospensione nelle acque del tributario proveniente dall’Autoroute 40, per questo motivo lo spessore di sedimenti di recente deposizione è più importante che in altre zone; questa particolarità potrebbe evidenziare meglio le potenzialità dell’intervento di dragaggio. La posizione in cui è stata installata la piattaforma nelle due sperimentazioni mostrata in figura 4‒1, le coordinate geografiche e la distanza dalla riva in tabella 4‒3. Alla fine della sperimentazione la piattaforma è stata smontata e collocata nel sito denominato “Ferme Paquet”, visibile in figura 4‒1, insieme alla localizzazione dei luoghi di cui si è tenuto conto per il posizionamento della piattaforma in entrambi gli anni di sperimentazione.

L’attività sperimentale oggetto di questa tesi è stata svolta nell’ambito di questo modulo II del progetto pilota per il risanamento del lago Saint-Augustin, nei prossimi capitoli sono descritti il protocollo sperimentale, i risultati ottenuti e le conclusioni preliminari.

Figura 4-1 Localizzazione della piattaforma nei due moduli del progetto pilota per il risanamento del lago Saint‒Augustin (immagine Google Earth)

Tabella 4-3 Coordinate geografiche e distanza dalla riva della piattaforma nei due moduli del progetto pilota per il risanamento del lago Saint-Augustin (Bourget, 2001; Constantin et al., 2012)

Coordinate GPS Distanza dalla riva Piattaforma modulo I

(2009) 46°44’44.00’’N 71°23’51.50’’O 15 m

Piattaforma modulo II