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LA PROGETTUALITÀ NELLA DIDATTICA INTERCULTURALE: UN ESEMPIO DI PERCORSO OPERATIVO

Nel documento Verso un curricolo interculturale (pagine 125-130)

di Assunta Luongo

1. Premessa

I molteplici cambiamenti sociali e culturali verificatisi in questi ultimi anni hanno comportato profonde trasformazioni nel mondo della scuola sollecitando i docenti ad una più costruttiva capacità di confronto con le diverse realtà presenti sul territorio.

Allargare le possibilità di ascolto, di condivisione e di progettazione ad altre componenti di sistema, rappresenta pertanto una priorità didattico-educativa della scuola.

In modo particolare, il problema dell’accoglienza, dell’inserimento e dell’integrazione interculturale degli alunni stranieri costituisce un impegno fondamentale della scuola e delle istituzioni in quanto il fenomeno dell’immigrazione sta assumendo una dimensione sempre più globale.

Il successo formativo nell’ambito scolastico sarà tanto più efficace e gratificante quanto più saremo in grado di accompagnare l’alunno nel suo processo di “crescita” e di affermazione della propria identità.

Ad esemplificazione di tale premessa, è opportuno citare alcuni passi tratti da La via italiana

per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri: “In termini di risposta positiva e

di possibili collaborazioni tra scuola e territorio, segnaliamo tre necessità e attenzioni.

1) La prima necessità è quella di portare a sistema e di diffondere la conoscenza delle situazioni positive e consolidate, in termini di: modalità di collaborazione interistituzionale (protocolli tra enti locali e scuole, vademecum operativi); azioni realizzate; integrazione delle risorse; elaborazione e diffusione di materiali e strumenti; coinvolgimento delle associazioni, delle comunità immigrate, delle famiglie straniere; coinvolgimento dei mediatori culturali, formazione degli operatori e dei docenti.

Uno strumento potente di diffusione delle pratiche, delle modalità organizzative della scuola e delle forme di collaborazione interistituzionale è oggi rappresentato dalle reti di scuole, che hanno contribuito fin qui a scambiare esperienze, indicare possibili strade e impostazioni progettuali. 2) La seconda necessità è rappresentata dalla azione congiunta delle istituzioni scolastiche e del territorio che può continuare a valorizzare le esperienze positive in tal senso

3) La terza necessità infine, è quella di sottolineare il fatto che l’integrazione scolastica è una parte – importante, ma non esaustiva – dell’integrazione complessiva. Per favorire il processo di inclusione dei minori stranieri nelle città e nelle comunità, la scuola e il territorio devono lavorare in maniera congiunta, fianco a fianco, per far sì che i luoghi comuni diventino davvero luoghi di tutti.”

2. Progetto interculturale di rete. Centro di alfabetizzazione in italiano L2. Percorso operativo.

Ad esemplificazione di quanto premesso, vorrei fare riferimento alla mia personale esperienza di docente di Italiano L2 e di Referente del “Progetto Interculturale di Rete” presso l’Istituto Comprensivo “C. Angiolieri” di Siena nel quale ho insegnato.

L’alfabetizzazione degli alunni stranieri richiede un percorso didattico che ponga al centro del processo formativo la “persona” ed i suoi “bisogni” che non sono esclusivamente linguistici ma anche di ordine psicologico e culturale.

Gli studi di antropologia linguistica hanno da tempo dimostrato che non può essere concepito un linguaggio isolato dalla vita sociale, ma che questo è strettamente legato alla vita di relazione e al rapporto tra comunità linguistiche e comunità locali, alle relazioni interpersonali e di ruolo, ai sistemi di valore, ai modelli di controllo politico-sociale.

126 In tale contesto va visto il processo di alfabetizzazione degli alunni stranieri, inteso non come semplice acquisizione di strumenti linguistici per comunicare ma come insieme di elementi che consentano di essere parte integrante del più ampio contesto sociale.

Per raggiungere tale finalità, occorre uno sforzo congiunto della scuola e di tutte le altre componenti istituzionali di sistema (Enti locali, Associazioni del territorio …) in modo da condividere strategie didattico-educative volte a favorire l’inserimento e l’integrazione degli alunni di altre nazionalità.

Da tali considerazioni emerge la necessità di una “progettualità condivisa”, basata sul confronto di esperienze didattiche e su un rapporto collaborativo tra le varie componenti del

sistema scuola-territorio.

A tal proposito, vorrei richiamare l’attenzione su una mia Proposta di progettualità per l’anno scolastico 2011/2012 “PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE – CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO L2”, nata dalla mia esperienza didattica maturata all’interno dell’Istituto Comprensivo “C. Angiolieri” di Siena e che vorrei estendere ad altre realtà scolastiche e territoriali.

Ad esemplificazione, segue lo schema di tale progetto ed il relativo organigramma da me elaborato, con l’auspicio che tale iniziativa possa trovare la condivisione delle varie Agenzie del territorio ed Enti Formatori, a partire dalla stessa Università per Stranieri che ha realizzato il Corso di Perfezionamento UDICOM “A scuola nessuno è straniero. Lingue, culture e identità” e dalla Regione in quanto Organo preposto al “Piano di gestione delle diversità” e pertanto sensibile a tali problematiche legate alla interculturalità.

L’auspicio è che tale iniziativa diventi realtà operativa con il supporto di tutti coloro che ancora credono nel valore delle idee e in una scuola dell’inclusione e della integrazione

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CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE

FINALITÀ

- Promuovere la collaborazione tra Istituti scolastici per il raggiungimento di azioni di accoglienza e inserimento scolastico degli alunni stranieri

- Attivare un lavoro integrato tra scuola, associazioni e territorio

- Promuovere attività che favoriscano la conoscenza reciproca della cultura italiana e quella del paese di origine

MODALITÀ

- Costituzione di un gruppo di lavoro – Staff di progetto - composto dai Dirigenti scolastici delle Scuole in rete, dai Referenti dei vari ordini di scuola (infanzia, primaria, secondaria I° e II° grado) e dal Referente POF, presieduto dal Dirigente scolastico dell’Istituto capofila che ha la funzione di:

- 1) convocare e coordinare lo Staff di progetto

- 2) dare mandato agli insegnanti referenti per la predisposizione e l’attuazione delle iniziative interculturali. I DIRIGENTI SCOLASTICI

Il Centro di

alfabetizzazione

raccoglie la

documentazione dei

progetti e dei materiali

prodotti

agevola i contatti tra le

Nel documento Verso un curricolo interculturale (pagine 125-130)