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IL NOSTRO PROGRAMMA PRATICO

Nel documento DOCUMENTI CAPITOLARI (pagine 174-177)

dare più di un Delegato al CG

12. IL NOSTRO PROGRAMMA PRATICO

236 U n piano p er il futuro, ossia gli orientam enti p er il prossim o sessennio, per noi Salesiani no n si p u ò tradurre prim ariam ente in una ricerca dottrinale, bensì in un im p egn o di vita e di operatività.

Il vero nocciolo di tutti i nostri p ro ble m i sta in questa linea: com e inventare autentiche presenze salesiane nella cultura che emerge? C om e farlo, con­

servando fedelm ente il nostro stile com unitario? Che tipo di attività sce­

gliere second o l’originale progetto apostolico del nostro Istituto? D ove cer­

care i destinatari e com e evangelizzarli civilizzandoli? C om e si riattualizza oggi il Sistem a Preventivo? C om e suscitare vocazioni tra i giovani? ecc.

E cco il vero p ro b le m a che ci d o v re b b e trovare tutti uniti nella breccia operativa.

237 N ei prossim i sei anni dedichiam oci pure a correggere giustamente, da una parte, i vari difetti riscontrati circa la figura del SC in dipendenza di u n ’e­

poca culturale ed ecclesiastica chiaram ente sorpassata; e dedichiam oci, d all’altra, anche a esorcizzare i pericoli, non fittizi, di un a prospettiva so­

cio-culturale ed ecclesiologica sottilmente sviata e antropocentrica. M a non ferm iam oci in un sim ile p rogra m m a, parziale e negativo, che ci farà sfociare in sterili polem iche.

Im pegnam oci, soprattutto, ad o perare positivam ente e p ro gra m m are crea­

tivamente, anche se m odestam ente, p er la crescita del R egn o di D io tra i giovani più bisognosi: siam o nati infatti da un gen eroso im pegn o di «e s e r­

cizio pratico della carità verso il p ro ssim o ». I lavori del CG21 e il m essaggio del S. P adre ci p ro p o n g o n o tre obbiettivi ben definiti di azione:

1° L ’annuncio del V an ge lo ai giovani secondo il peculiare progetto aposto­

lico salesiano. In questo im pegno il P a p a ci ricorda che «le necessità sociali ed ecclesiastiche dei tempi m oderni sem bran o più che m ai corrispondere al genio d ell’apostolato dei Figli di S. G. Bosco, rivolto con preferenziale inte­

resse e dedizione alla gioventù m asch ile»;

2° L a testimonianza, personale e com unitaria, della nostra «s e q u e la Chri- sti», dedicandoci a conoscere m eglio, ad ap p ro fo n d ire e a vivere sincera­

mente le Costituzioni della nostra Società, d an d o « il p rim o p o sto », com e ci suggerisce il Papa, «a llo spirito re ligio so »;

3° L ’anim azione della com unità salesiana, pu n tan d o realisticam ente e con oculata strategia a rinnovare la figura e la funzione del Direttore, in conso­

nanza con il prim itivo spirito delle origini e in fedeltà all'indicazione ponti­

ficia.

A proposito di questo terzo obiettivo, mi ha im pression ato fortem ente la coincidenza delle considerazioni che fanno tanti confratelli oggi con le riflessioni che faceva 50 anni fa don Filippo Rinaldi, terzo successore di Don Bosco e «figu ra-p o n te tra la p rim a e la seconda gen erazione dei Salesiani;

ultimo Rettor M aggio re che a bbia avuto con D on B o sc o dim estichezza di vita e di p en siero » (E . Valentini, Don Rinaldi, maestro di pedagogia e di spiritualità salesiana, Torino-C rocetta 1965, p. 3).

Gli Schem i precapitolari infatti, d op o aver enu m erato i «p u n ti em ergen ti» Direttore e la sua qualificazione e p rep arazio n e (c fr n. 247).

C in q u a n tan n i fa don Rinaldi, oltre a quan to vi ho già letto prim a, diceva in una conferenza: «Q u a n d o venne il decreto della S. Sede... col pretesto di evitare qualun qu e inconveniente, si passò oltre il dispositivo del decreto...

Miei carissimi Ispettori e Direttori, vi scongiuro nelle viscere della carità di N.S.G.C. di fa r rivivere in voi e attorno a voi questa tradizione della paternità spirituale, che p u rtro p po va spegnendosi, con gran d e d an n o delle anim e

176 D O C U M EN TI C A P IT O L A R I CG21

patrocinio della V ergin e Ausiliatrice e con il clim a gioioso della festa di San Francesco di Sales a cui si ispira, nella varietà ecclesiale dei carismi, il volto della nostra vocazione.

N e ll’ann o 1887, celebran d osi il giubileo sacerdotale del P a p a L eo n e X III, D on B osco fu invitato a scrivere'u n articolo d a inserire in un fascicolo di o m aggio al S. Padre. E ra n o gli ultim i mesi della vita del nostro Fondatore.

L o faccio osservare perché così le sue afferm azio n i acquistano p er noi un carattere q u asi di testamento. D o n B osco redasse uno scritto breve, svilup­

p an d o il tem a d ell’ad esione al P apato del santo V escovo di Ginevra, F ran ­ cesco di Sales. L a conclusione del suo scritto si rivolgeva paternam ente a orientare l ’agire concreto dei suoi figli:

«In te n d o che gli alunn i d ell’um ile C on gregazione di S. Francesco di Sales, scrive, non si discostino m ai dai sentimenti di questo gran Santo e nostro Patrono, verso la Sede A postolica; che accolgan o prontam ente, rispettosa­

m ente e con sem plicità di mente e di cuore, non solo le decisioni del Papa circa il d o g m a e la disciplina, m a anche nelle cose stesse disputabili a b ­ braccino sem pre la sentenza di lui anche q uale dottore privato, piuttosto che l ’opinione di q u a lu n qu e teologo o dottore del m o n d o » (M B 18, 277).

Il pensiero del P a d re è chiaro: n on sarà forse il suo un consiglio da dare a chi dovesse redigere scientificam ente una tesi di laurea, m a è, sì, un orienta­

m ento prezioso di vita p er chi op e ra e p ro gra m m a nel clima spirituale della sua santità.

S iam o eredi di gran d i credenti! Che san Francesco di Sales ottenga al nostro CG21 di p ro g ra m m a re intelligentemente il prossim o sessennio, percorrendo lo stesso sentiero di fed e e di operosità realista dei nostri « p a d r i » nello spirito salesiano!

Grazie!

LA FORMAZIONE

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