Allegato
PROGRAMMA REGIONALE ANNUALE PER L’AUTOSUFFICIENZA DEL SANGUE E DEI SUOI PRODOTTI ANNO 2017
Il Centro Regionale Sangue svolge un’attività di coordinamento della rete trasfusionale regionale in tutti gli ambiti definiti dalla normativa vigente in materia di attività trasfusionali, al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi di sistema e rendere omogenei i livelli di qualità, sicurezza, standardizzazione e appropriatezza in medicina trasfusionale, su tutto il territorio della regione, come previsto dalla Delibera Assembleare n. 121 del 18 giugno 2013, “Approvazione del Piano sangue e plasma regionale per il triennio 2013‐2015” e dal Decreto del Ministero della Salute recante “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti” del 2 novembre 2015, entrato in vigore il 29 dicembre 2015.
Nei compiti specifici del Centro Regionale Sangue, capitolo 4.2, comma a), è prevista la funzione di supporto alla programmazione regionale conformemente alle disposizioni e linee di indirizzo della regione, nonché alle disposizioni normative nazionali e alle indicazioni tecniche e linee guida condivise a livello nazionale sulla base di un programma, definito ogni anno con il Centro Nazionale Sangue, per l’autosufficienza regionale del sangue e dei suoi prodotti, di concerto con la Consulta Tecnica Permanente per il Sistema Trasfusionale Regionale.
Viene inoltre previsto che tale programma regionale annuale per l’autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti sia adottato dalla Regione e che le Aziende Sanitarie della Regione Emilia-Romagna recepiscano tale piano annuale con proprio atto formale.
Si sottolinea che gli obiettivi e finalità del Piano Sangue e Plasma Regionale sono:
1. garantire, mediante un’attività di programmazione, coordinamento ed indirizzo del sistema sangue regionale, i livelli di autosufficienza regionale di sangue, di emocomponenti e di plasmaderivati per le strutture sanitarie pubbliche e private attraverso la donazione volontaria, non remunerata, periodica e responsabile;
2. concorrere al raggiungimento dell’autosufficienza nazionale dei prodotti del sangue e dei plasmaderivati, anche con il coinvolgimento delle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue, al fine di ottimizzare l’attività distributiva e di compensazione sul territorio nazionale, di concerto con il Centro Nazionale Sangue, sia per i prodotti labili del sangue sia per i farmaci derivati dalla lavorazione del plasma, anche attraverso accordi con altre Regioni; garantire un elevato livello di sicurezza del sistema trasfusionale, del sangue, degli
emocomponenti e dei plasmaderivati, nel rispetto delle indicazioni regionali, nazionali ed europee di riferimento;
3. garantire, in tutti gli ambiti interessati, l’applicazione dei requisiti minimi previsti dall’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 per l’adeguamento della rete trasfusionale ai criteri di accreditamento previsti entro la scadenza del 31 dicembre 2014;
4. promuovere strumenti di valutazione di corretto utilizzo di sangue, emocomponenti e plasmaderivati attraverso la definizione di criteri di appropriatezza e lo sviluppo di adeguate metodologie organizzative;
5. promuovere strumenti di miglioramento della qualità secondo le indicazioni regionali, nazionali ed europee di riferimento;
6. promuovere progetti specifici per iniziative di cooperazione internazionale volte a favorire, anche attraverso un razionale impiego della risorsa sangue e plasma derivati da donatori regionali, il miglioramento delle condizioni di vita di pazienti ematologici, l’introduzione di modelli organizzativi di riferimento rispetto allo sviluppo dell’autosufficienza e anche rispetto all’efficienza del sistema, con la finalità di rendere disponibili adeguate informazioni per costruire un possibile benchmark sovranazionale;
7. realizzare la standardizzazione delle procedure trasfusionali che garantiscano l’applicazione delle innovazioni scientifiche e tecnologiche in materia di medicina trasfusionale;
8. realizzare la centralizzazione delle attività produttive e garantire un’equilibrata distribuzione delle sedi di raccolta, nonché valorizzare le competenze specifiche di medicina trasfusionale, in capo ai Servizi Trasfusionali aziendali finalizzate alla tutela della salute del paziente trasfuso;
9. sviluppare la rete informativa regionale del sistema sangue al fine di garantire un elevato livello di sicurezza informatica, rendere disponibili dati ed informazioni a fini statistici ed epidemiologici, promuovere iniziative di sicurezza trasfusionale attraverso strumenti di tracciabilità e favorire l’integrazione delle Associazioni di volontariato attraverso il collegamento con le Strutture Trasfusionali e il Centro Regionale Sangue;
10. sostenere le Associazioni e le Federazioni di donatori di sangue nella promozione e nello sviluppo della donazione volontaria, non retribuita, periodica, programmata e organizzata di sangue, di emocomponenti, di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche, nonché la promozione della salute dei donatori;
11. definire adeguati piani di formazione e di mantenimento della professionalità in ambito di Medicina Trasfusionale;
12. promuovere progetti di ricerca finalizzati al miglioramento delle conoscenze e degli aspetti organizzativi relativi alla medicina trasfusionale;
13. definire i finanziamenti che permettano di sviluppare la programmazione regionale relativa alla donazione di sangue, emocomponenti e plasmaderivati tesi a sostenere gli obiettivi e le finalità del Piano Sangue e Plasma Regionale.
Gli obiettivi del Piano Regionale Sangue e Plasma costituiscono complessivamente oggetto della programmazione operativa per le Aziende sanitarie regionali secondo le specifiche competenze e basandosi sulle strutture all’uopo indicate (Centro Regionale Sangue, Comitati di Programma Sangue e Plasma di Area Vasta, Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale), in sintonia con quanto previsto dal Piano Nazionale per l’Autosufficienza per l’anno 2017.
Durante l’anno 2016 alcuni degli obiettivi sopraindicati sono stati conseguiti, in parte o totalmente, e per l’anno 2017 gli obiettivi di programma vengono rimodulati in modo da mantenere i risultati conseguiti e in modo da introdurne di nuovi in considerazione delle mutate condizioni operative a livello regionale o delle programmazioni nazionali.
Pertanto il presente Programma specifica per l’anno 2017 una articolazione puntuale degli obiettivi generali al fine di promuovere azioni di miglioramento e di introdurre un maggior numero di indicatori che saranno oggetto di valutazione e di confronto intra e inter-regionale.
Obiettivo n. 1: garantire, mediante un’attività di programmazione, coordinamento ed indirizzo del sistema sangue regionale, i livelli di autosufficienza regionale di sangue, di emocomponenti e di plasmaderivati per le strutture sanitarie pubbliche e private attraverso la donazione volontaria, non remunerata, periodica e responsabile.
Mantenere, inoltre, attiva la ricerca e l’iscrizione di nuovi donatori di midollo osseo sulla base della programmazione regionale secondo i seguenti obiettivi specifici:
arruolare il numero di nuovi donatori di sangue e di emocomponenti, che permetta la stabilizzazione dell’attuale livello di donatori attivi, in rapporto con la popolazione regionale di riferimento (età 18-70 anni);
arruolare per il 2017 il numero di nuovi donatori di Midollo osseo e cellule staminali secondo il programma indicato dal Registro Regionale in accordo con il Registro Nazionale e l’Associazione Donatori di Midollo Osseo (ADMO) e invio di tutti i campioni per la tipizzazione HLA al SIMT AMBO sede Ospedale S.
Orsola.
Obiettivo n. 2: concorrere al raggiungimento dell’autosufficienza nazionale dei prodotti del sangue e dei plasmaderivati, anche con il coinvolgimento delle Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue, al fine di ottimizzare l’attività distributiva e di compensazione sul territorio nazionale, di concerto con il Centro Nazionale Sangue, sia per i prodotti labili del sangue sia per i
farmaci derivati dalla lavorazione del plasma, anche attraverso il recente accordo con le Regioni Calabria, Puglia e Sicilia (RIPP).
Mantenere il buon livello raggiunto nel 2016 delle unità da eliminare per scadenza, per motivi sanitari e per motivazioni tecniche.
Monitoraggio dell’andamento dei seguenti indicatori:
mantenimento dell’obiettivo regionale di unità eliminate complessivamente non superiore al 3% con una distribuzione orientativa per singola motivazione come segue:
- per scadenza: 1.0% sul totale delle unità raccolte;
- per cause tecniche: 1.0% sul totale delle unità raccolte;
- per cause sanitarie: 1.0% sul totale delle unità raccolte;
rispetto del programma settimanale delle acquisizioni e delle cessioni di unità di rossi secondo lo schema predisposto dal Centro Regionale Sangue e condiviso dai SIMT e dalle UdR.
Obiettivo n. 3: sviluppare e realizzare un Programma Plasma Regionale, in sintonia con quello Nazionale approvato dalla Conferenza Stato Regioni il 25 novembre 2016 secondo i seguenti principi generali:
1. Promozione del razionale ed appropriato utilizzo del plasma e dei farmaci plasmaderivati attraverso:
a. l’adozione di interventi finalizzati al governo dell’appropriatezza di utilizzo clinico dei principali farmaci plasmaderivati;
b. l’utilizzo prioritario dei farmaci plasmaderivati da conto-lavorazione e la compensazione intra e interregionale;
2. Sviluppo della raccolta di plasma nei SIMT e nelle UdR attraverso:
a. l’incremento della raccolta di plasma da inviare al frazionamento industriale,
b. l’adozione di misure a favore dell’efficienza e della sostenibilità nella produzione di plasma;
c. l’avvio di sperimentazioni gestionali a favore dell’autosufficienza e della sostenibilità.
Monitoraggio dei seguenti indicatori:
1. Appropriatezza:
a) Domanda standardizzata di albumina (grammi / mille abitanti).
b) Domanda standardizzata di antitrombina (unità internazionali / abitante).
c) Domanda standardizzata di immunoglobuline polivalenti (grammi / mille
abitanti).
d) Domanda standardizzata di plasma fresco congelato (millilitri / mille abitanti).
2. Raccolta
a. Quantità totale di plasma conferito (chilogrammi).
b. Quantità totale standardizzata di plasma conferito (chilogrammi / mille abitanti).
c. Peso medio delle unità di plasmaferesi monocomponente e multicomponente (rispettivamente, 600 e 450 ml al netto dell’anticoagulante).
d. Numero medio di procedure per separatore cellulare: l’obiettivo per i SIMT che hanno valori inferiori alla media regionale è il raggiungimento di tale valore (600 procedure/anno). L’obiettivo per i SIMT che superano la media regionale è quello di aumentare del 10% il loro valore;
e. Numero di procedure per singolo separatore cellulare (>370 procedure per separatore/anno).
f. Percentuale di unità di plasma eliminate per cause tecniche sul totale delle unità prodotte (<2% del totale delle unità di plasma raccolte).
g. Percentuale di unità di plasma eliminate per scadenza sul totale delle unità prodotte (azzeramento).
Obiettivo n. 4: valorizzare le competenze specifiche di medicina trasfusionale, in capo ai Servizi Trasfusionali aziendali finalizzate alla tutela della salute del paziente, nonché definizione e introduzione di metodi e strumenti innovativi ed efficaci per garantire l’appropriatezza della gestione organizzativa, tecnologica e clinica della terapia trasfusionale.
dare evidenza della predisposizione a livello ospedaliero e interdisciplinare di programmi di Patient Blood Management, con particolare attenzione alla riconduzione alle sole indicazioni appropriate dei programmi di predeposito autologo;
presenza della relazione di bilancio annuale del COBUS da parte delle Direzioni Sanitarie aziendali.
Obiettivo n. 5: definire adeguati piani di formazione e di mantenimento della
professionalità in ambito di raccolta di sangue ed emocomponenti mantenendo possibilmente il sistema di formazione a distanza utilizzato nel corso del 2016.
Monitoraggio del seguente indicatore:
numero operatori addetti alla raccolta iscritti al Registro regionale/totale operatori attivi/anno.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 28 DICEM-BRE 2017, N. 2186
Approvazione del protocollo d'intesa per l'adeguamento e la riqualificazione infrastrutturale della linea Bologna-Prato tra Regione Emilia-Romagna, RFI e Regione Toscana
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA (omissis)
delibera:
a) di approvare lo schema di “Protocollo di Intesa per l’a-deguamento e la riqualificazione infrastrutturale della linea Bologna-Prato” tra Regione Emilia-Romagna, Regione Toscana e RFI, a cui si rimanda - unito alla presente deliberazione quale sua parte integrante e sostanziale (ALLEGATO 1);
b) di approvare lo schema di Accordo tra RER e RFI “Per ulteriori specificazioni per il territorio dell’Emilia-Romagna interessato ai lavori di adeguamento e riqualificazione infrastrut-turale della linea Bologna-Prato”, a cui si rimanda - unito alla presente deliberazione quale sua parte integrante e sostanziale (ALLEGATO 2);
c) di dare atto che, vista l'esigenza di dover procedere alla sot-toscrizione degli atti di cui ai punti precedenti, delega, avvalendosi di tale sua facoltà, Raffaele Donini, Assessore ai trasporti, reti in-frastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale, per il suo ruolo e per la sua competenza specifica,
a rappresentare l'Ente ai fini della sottoscrizione in parola, con fa-coltà di apportare quelle modifiche formali che, non intaccando la sostanza degli stessi così come delineato negli schemi allegati (Allegato 1 e Allegato 2), si rendessero eventualmente necessarie;
d) di demandare al competente Servizio Trasporto Pubblico e Mobilità Sostenibile i compiti relativi agli impegni che la Regione Emilia-Romagna si assume tramite la sottoscrizione degli allegati:
condurre un’indagine relativa alla mappatura degli utenti e delle frequentazioni sulla linea Bologna-Prato, entro marzo 2018, con l’obiettivo di pianificare un servizio sostitutivo mirato a rendere minimi gli inevitabili disagi per gli utenti nel periodo interessato dalle lavorazioni; coadiuvare RFI sulla comunicazione nei terri-tori interessati dalle lavorazioni; valutare iniziative per garantire la sicurezza nelle stazioni, considerando anche i presidi esistenti;
e) di dare mandato agli uffici di attivarsi per individuare, allo scopo di favorire l’intermodalità treno più bicicletta, appo-siti canali di finanziamento per concorrere alla realizzazione, per stralci, di un percorso ciclopedonale che interessi le stazioni di San Benedetto - Castiglione, Grizzana Morandi e Vado – Mon-zuno, che possa essere di collegamento con la ciclovia Eurovelo 7, a seguito della presentazione di progetti da parte delle Ammi-nistrazioni Locali;
f) di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubbli-cità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiama-te in parrichiama-te narrativa;
g) di pubblicare la presente deliberazione, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 28 DICEM-BRE 2017, N. 2201
Assegnazione ed impegno a favore delle Province e della Città Metropolitana di Bologna risorse residue F.S.E. Obiettivo 2 2007-2013 di cui alla propria delibera n. 808/2013
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Viste le Leggi Regionali:
- n.12 del 30 giugno 2003, “Norme per l’uguaglianza del-le opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l’arco della vita, attraverso il rafforzamento dell’istruzione e della formazione professionale anche in integrazione tra loro”
e ss.mm.ii.;
- n.17 dell’1 agosto 2005, “Norme per la promozione dell’oc-cupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del Lavoro” e ss.mm.ii.;
- n.5 del 30 giugno 2011 “Disciplina del sistema regionale dell'istruzione e formazione professionale” e ss.mm.ii.;
Richiamate le Deliberazioni dell’Assemblea legislativa:
- n.38 del 29/3/2011 “Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2011/2013.(Proposta del-la Giunta regionale in data 7/3/2011, n. 296)”;
- n.145 del 3/12/2013 “Proroga delle linee di programmazio-ne e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2011/2013 di cui alla deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 38 del 29 marzo 2011. (Proposta della Giunta regionale in data 18 novem-bre 2013, n. 1662)”;
Viste altresì le proprie deliberazioni:
- n. 105 dell’1 febbraio 2010 recante “Revisione alle dispo-sizioni in merito alla programmazione, gestione e controllo delle attività formative e delle politiche attive del lavoro, di cui alla deliberazione della Giunta regionale 11/02/2008 n. 140 e aggior-namento degli standard formativi di cui alla deliberazione della Giunta Regionale 14/02/2005, n. 265” e s.m.;
- n. 532 del 18 aprile 2011 recante “Accordo fra Regione e Province dell’Emilia-Romagna per il coordinamento della pro-grammazione 2011/2013 per il sistema formativo e per il lavoro (L.R. 12/03 – L.R. 17/05)”, d’ora in poi “Accordo 2011/2013”;
- n.105 del 6/2/2012 recante “Integrazione accordo tra Re-gione Emilia-Romagna e Province di cui alla Delibera di Giunta Regionale n. 532/2011”;
- n.141 dell’11/2/2013 recante “Integrazione accordo tra Re-gione Emilia-Romagna e Province di cui alla Delibera di Giunta Regionale n. 532/2011. Anno 2013”;
- n.1973 del 16/12/2013 “Proroga dell'Accordo tra Regione Emilia-Romagna e Province di cui alla delibera di Giunta Regio-nale n.532/2011 e ss.ii.”;
- n. 808 del 17/6/2013 recante “P.O.R. F.S.E. ob.2 'compe-titivita' regionale e occupazione' 2007/2013 - Assegnazione alle Province del 50% delle risorse FSE anno 2013 e assunzione re-lativo impegno ai sensi della propria delibera n. 532/2011 e s.i.
(Accordo Regione-Province 2011/2013)”;
- n. 1414 del 7/10/2013 recante “P.O.R. F.S.E. ob.2 'compe-titivita' regionale e occupazione' 2007/2013 - Assegnazione alle Province del 40% delle risorse FSE anno 2013 e assunzione re-lativo impegno ai sensi della propria delibera n. 532/2011 e s.i.
(Accordo Regione-Province 2011/2013)”;
Considerato che al punto 5. del dispositivo della citata de-liberazione n. 1414/2013 si stabiliva che all’assegnazione del restante 10% di Euro 3.154.767,40 delle risorse FSE OB 2 defi-nite per il Tetto annuale 2013 ammontante ad € 31.547.674,00, si sarebbe proceduto con proprio successivo atto, sulla base delle risultanze dell’azione di monitoraggio dell’andamento della spe-sa da parte delle Province;
Richiamato in particolare il capitolo 19 “sistema di relazio-ne tra regiorelazio-ne e organismi intermedi” delle disposizioni di cui all’allegato 1) della predetta propria deliberazione n. 105/2010 e s.m. che stabilisce che “il saldo avverrà con le stesse modalità dei rimborsi per stati d'avanzamento, sulla base del pagato dal-le Province, con riferimento ai rendiconti deldal-le attività, ridal-levato tramite il Sistema Informativo della formazione della Regione Emilia-Romagna”;
Visto altresì che dall’1/1/2015 la Città Metropolitana di Bo-logna è subentrata alla Provincia, ai sensi della Legge 56/2014
“Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Provincie, sulle unioni e fusioni di Comuni”, e a seguito dell’approvazione del proprio statuto in data 23/12/2014;
Tenuto conto dei dati dei rendiconti delle attività attuate dalle Province e dalla Città Metropolitana di Bologna, rilevati tramite il Sistema Informativo della Formazione Professionale (SIFER), al fine di procedere all’erogazione dei saldi delle attività formative 2007-2013 risulta necessario procedere all’assegnazione e impe-gno per le risorse e le Province di seguito dettagliati:
Bologna Euro 200.000,00
Ritenuto, per quanto sopra esposto, procedere all’assegna-zione ed all’assunall’assegna-zione dell’impegno di spesa a favore delle Province dell’Emilia-Romagna e della Città Metropolitana di Bologna riportate nella tabella di cui al paragrafo precedente, al fine di consentire l’erogazione del saldo per le attività formative finanziate con risorse FSE Tetti 2007-2013, per un importo com-plessivo di Euro 1.279.000,00;
Dato atto che la somma di Euro 1.279.000,00 trova coper-tura sul capitolo di spesa n. 75556 del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2017, suddivisa fra le singole Province e la Città Metropolitana di Bologna così come da allegato 1) par-te inpar-tegranpar-te e sostanziale del presenpar-te atto;
Richiamato il D.Lgs. n. 118/2011 ad oggetto “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti Locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della Legge 5 maggio 2009, n.42” e ss.mm.ii.;
Ritenuto di assumere con il presente atto il relativo impegno di spesa a favore delle Province e della Città Metropolitana di Bologna di cui all’allegato 1) per la somma complessiva di Euro 1.279.000,00, in quanto ricorrono gli elementi di cui al D.Lgs.
118/2011 e ss.mm.ii. in relazione anche all’esigibilità della spe-sa nell’anno 2017 (scadenza dell’obbligazione);
Stabilito inoltre che alla liquidazione degli importi suddetti provvederà, con propri successivi atti, il dirigente regionale com-petente, in applicazione della propria deliberazione n.2416/08
e ss.mm., come specificato all’allegato 1) parte integrante del presente provvedimento, secondo le modalità definite dalle di-sposizioni regionali vigenti;
Ritenuto che le procedure dei conseguenti pagamenti disposte in attuazione del presente atto sono compatibili con le prescrizio-ni previste dall’art. 56, comma 6, del citato D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.;
Viste:
- la Legge 16 gennaio 2003, n. 3 recante “Disposizioni ordi-namentali in materia di pubblica amministrazione” in particolare l’art. 11;
- la legge 13 agosto 2010, 136 “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa an-timafia”;
- la determinazione dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture del 7 luglio 2011 n. 4 in ma-teria di tracciabilità finanziaria ex art. 3, legge 13 agosto 2010, n. 136 e successivo aggiornamento;
Richiamati:
- il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino del-la disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e succ. mod.;
- la propria deliberazione n. 89 del 30/1/2017 "Approvazio-ne Piano triennale di prevenzio"Approvazio-ne della corruzio"Approvazio-ne 2017 - 2019";
- la propria deliberazione n. 486/2017 "Direttiva di indirizzi interpretativi per l’applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs.n. 33 del 2013. Attuazione del Piano trienna-le di prevenzione della corruzione 2017-2019”;
Richiamate le Leggi regionali:
- n.40/2001 recante "Ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna, abrogazione delle L.R. 6 luglio 1977, n. 31 e 27 marzo 1972, n.4" per quanto applicabile;
- n.43/2001 recante "Testo unico in materia di organizza-zione e di rapporto di lavoro nella Regione Emilia-Romagna"
e ss.mm.ii.;
- n.25/2016 recante "Disposizioni collegate alla legge finan-ziaria per il 2017";
- n.26/2016 recante "Disposizioni per la formazione del Bilan-cio di previsione 2017-2019 (legge di stabilità regionale 2017)";
- n.27/2016 recante "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2017-2019";
- n. 18/2017 recante “Disposizioni collegate alla Legge di as-sestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2017 – 2019”;
- n.19/2017 recante “Assestamento e prima variazione ge-nerale al bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2017-2019”;
Considerato, sulla base delle valutazioni effettuate dal “Ser-vizio Programmazione delle politiche dell’istruzione, della formazione, del lavoro e della conoscenza” che con il presen-te atto si dispone l’assegnazione di risorse per la realizzazione da parte degli Enti Locali di attività di competenza e che, per-tanto, per la fattispecie in esame non sussiste in capo alla Regione l’obbligo di cui al citato art. 11 della Legge n. 3/2003 in quanto il Codice Unico di Progetto – non richiesto per i tra-sferimenti di risorse tra Regioni ed Enti Locali, eventualmente sarà acquisito, ove necessario, da parte di ciascun Ente Locale
sulla base delle azioni che le stesse attiveranno;
sulla base delle azioni che le stesse attiveranno;