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A proposito di lessico si aggiunga una precisazione conclusiva, ma non secondaria Negli studi critici, il progetto delle sedici commedie nuove è notoriamente etichettato con il topos di «sfida /

scommessa», esteso poi anche all’episodio delle Nove Muse.

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Bisogna tuttavia puntualizzare che in

tutti i testi o paratesti goldoniani (perfino nei Mémoires

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) non si trova mai la parola «scommessa /

sfida» in relazione alla questione delle sedici commedie nuove (e neppure per le Nove Muse

246

), ma

Goldoni allude piuttosto al proprio «obbligo, impegno, dovere».

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L’ «impegno» e il suo sinonimo

sarete, e voi le Muse, / Che all’ardito Poeta / Forza darà nella novella impresa. / Ei l’alma ha tutta a compiacervi intesa. / Sa, che nell’anno andato / Demeritò la bontà vostra, e spera / Ora la grazia di riacquistar primiera. / Ecco di primo abbordo / Tragicomica azion. Sembra, che il mondo / Di novità sol vago / Dei caratteri usati or sia mal pago.» [EN, 2011, pp. 198-199 vv. 275-289 (Il Monte Parnaso)]; «St’altr’anno vegnirà, / E ve zuro, Signori, e ve protesto, / St’altr’anno se farà assae più de questo. // Al vostro manifesto / Dirà qualcun, mi no ve credo un figo; / Ma el poeta el promette, e mi lo digo; // Mi lasso a lu l’intrigo; / Lu l’ha ditto de far gran novità / E quando che el l’ha ditto: el lo farà. // A mi me toccherà / Imparar, sfadigar; sfadigherò, / Con spirito, con forza, e imparerò. // Una cossa che so, / Ve digo in confidenza, ma con patto / Ch’el Poeta no sappia niente affatto. // Sto progetto l’ha fatto, / Che le Comedie soe de st’anno e l’altro / No le s’abbia mai più da veder altro; // E osservando da scaltro, / Che Venezia va drio alle novità, / Tutte Comedie niove el produrà; // E se ghe ne farà, / Se la so fantasia no vien al manco, / Una alla settimana per el manco.» [ivi, pp. 177-178 vv. 33-56 (Sonetto

[…] l’ultima sera del carnevale 1750)]; «Squasi morta, ognun lo sa, / Poveretta, mi son stada, / E da quella volta

in qua / A star ben no son tornada: / Non ostante mi m’inzegno / per supplir al nostro impegno.» e «Non ostante al mal passà, / E alla mia convalescenza, / Le mie parti ho procurà / D’imparar a sufficienza; Le Commedie, com’è el patto, / Tutte sedese s’ha fatto. // Le s’ha fatto, e s’ha compìo / Dal Poeta el gran impegno; / Ma me par d’aver sentìo / A criar un bell’inzegno: / Chi gh’ha dito, ch’el le fazza? / Chi gh’ha dito, ch’el se mazza? // El l’ha fatte per impegno / Con un publico incontrà, / E alla fin l’è zonto al segno, / Né per questo el s’ha mazzà» e «Le xe fatte, o belle o brutte, / Le xe sedese compìe; / Ve le avemo fatte tutte, / Squasi tutte compatìe; / E se gh’è qualche mancanza, / Ve domando perdonanza.» [ivi, pp. 181-186, vv. 25-30 e 31-46 e vv. 133-138 (Complimento […] nell’ultima sera del Carnovale dell’anno 1751)].

244

Cfr. VESCOVO, 1995, p. 145 e VESCOVO, 2001, p. 112.

245 Cfr. MN, I, pp. 265-266 (Mémoires, parte II, cap.VI); ivi, p. 268 (Mémoires, parte II, cap.VIII): «les trois

Acteurs [Ottavio-Orazio, Florindo-Eugenio, Rosaura-Placida] tombent de propos en propos sur l’engagement de leur Auteur, qui avoit promis à la clôture seize Comédies nouvelles pour l’année courante: Madame Medebac assure qu’il tiendra parole, et annonce les titres».

246 Cfr. MN, XIV, p. 221 e p. 223, lettera LIX, Bologna 21 agosto 1759: «Il Monte Parnaso deve essere

l’introduzione della prima sera. Apollo deve eccitare le Nove Muse a divertire in modo particolare in quest’anno Venezia, ed esse Nove Muse prenderanno l’impegno, e ciascheduna di esse proporrà un soggetto, o sia un argomento corrispondente all’attributo, che ad essa Musa danno i Poeti, e ogni una s’impegnerà di trattarlo con vario stile.» e «Ogni Musa farà il prologo alla sua commedia, a tenore dello impegno che si sarà preso la prima sera nell’introduzione.» Ivi, p. 229 (lettera LXI: Bologna 4 settembre 1759): «Per l’anno corrente sono in impegno di far qualche cosa per la mia stima e per l’interesse comune, onde poter finire coll’epoca onorata del 1759.»; ivi, p. 229 (lettera LXI, Bologna 4 settembre 1759): «Per l’anno corrente sono in impegno di far qualche cosa per la mia stima e per l’interesse comune, onde poter finire coll’epoca onorata del 1759.»; ivi, p. 231 (lettera LXIII, Venezia, 13 ottobre 1759): «Le invio una copia del mio Prologo, in cui vedrà che razza d’impegno mi sono preso quest’anno».

247 EN, 2009, p. 88 (L’autore a chi legge della Bettinelli): «non mi so risolvere a perder vanamente quel tempo,

che con maggiore profitto posso, e debbo impiegare nella composizione di qualche nuova Commedia; massimamente che son nell’impegno di produrne sedici nel corso dell’anno presente»; ivi, pp. 104-105 [I Lettera

dell’Autore allo Stampatore (La donna di garbo - I tomo Bettinelli)]: «Se non avess’io in quest’anno preso

pubblicamente l’impegno di dar al Teatro sedici Commedie nuove di carattere, oltre le varie Operette Buffe per Musica, che io debbo fare, e non avessi a supplire ad altre commissioni straniere, fra <le> quali, quelle di Parigi a voi ben note, Potrei formare questa mia prima commedia una particolar Prefazione, la quale in qualche modo venisse a giustificarla, e forse con ragioni, ed esempli non ispregievoli; ma certamente non ho tempo di farlo, e questo, per dir il vero, non era l’anno, in cui dovess’io dar principio alla stampa delle mie Commedie»; ivi, p. 120 [IV Lettera dell’Autore allo Stampatore (La vedova scaltra - I tomo Bettinelli)]: «La vostra voce amorevole, e quella d’altri amici miei, ma amici del vero, ho fatto il conto che saprà farne l’apologia quanto la Prefazione, ch’ero tentato di metterle in fronte, e così mi risparmio questa fatica, non manco di parola, e non perdo quel tempo che m’è necessario per adempiere a tanti miei impegni»; ivi, p. 121 [V Lettera dell’Autore allo

Stampatore, (Il Teatro Comico - II tomo Bettinelli)]: «Se a voi non fosse noto, ch’io sono occupato in lunghe, e

continue fatiche, crederei certamente, che mi doveste incolpare, o di pigro, o di poco curante, poiché dal mese d’Ottobre, ch’io fui in Venezia, ho prolungato fino al presente a mandarvi la prima Commedia da dare in luce nel Tomo secondo, che desiderate di pubblicare. Ma spero che a bastanza mi scusi appresso di voi, e appresso a quelle persone ancora, che attendessero la presente edizione, l’aver veduto che mi convenne in pochi mesi

«promessa» (per cui una parte garantisce alla seconda la riuscita di un predicato) si distinguono

nettamente da «scommessa» e da «sfida» (per cui le due parti sono in un contrasto attivo).

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Presumere che sussista una sfida, vuol dire ammettere l’esistenza di uno sfidante che potrebbe agire

o sperare per il fine contrario (ruolo inadatto da attribuire al pubblico, forse più consono ai rivali) e la

presenza di un aut…aut, cioè dalla perdita o dalla vittoria dovrebbero generarsi delle situazioni

alternative. Inoltre la scommessa

presume una rivalità tra contendenti, mentre per «l’impegno/la

promessa/l’obbligo» si instaura un rapporto di comune sostegno e interesse tra pubblico-autore-attori.

Dunque la prospettiva cambia e non pare più determinata e influenzata principalmente dalla rivalità tra

Chiari, Goldoni e i rispettivi sostenitori. Il drammaturgo veneziano si assume un onere gravoso da

portare a termine, che rientra in una prospettiva contrattual-impresiariale di stipula tra le parti (pubblico,

attori, capocomico),

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finalizzata alla riuscita e al successo (se nel caso delle sedici nuove l’impegno

dettare sedici nuove Commedie per adempiere l’obbligo mio, attenendo la promessa ch’io aveva fatta pubblicamente. Oltre a questo ebbi ancora a soddisfare nel corso del medesimo tempo alcune altre persone, che mi richiesero di quattro drammi faceti da fargli recitare in musica [Il paese della cuccagna, Il mondo alla

roversa, La mascherata e Le donne vendicate]; e terminato il Carnovale passato, posi incontanente mano a un

altro Dramma che dovrà rappresentarsi in San Samuelle nel prossimo venturo Autunno [Il conte caramella]. Da tante, è così continue fatiche attorniato, non era possibile, ch’io potessi pensare nello stesso tempo anche all’obbligo dell’edizione.»; MN, XIV, pp. 174-175 (lettera IV, Venezia, 27 febbraio 1751): «Col terminare del carnevale, ho dato fine alle mie gravose fatiche, e posso dire che fino all’ultim’ora sono stato colla mente e colla persona occupato, mentre la decimasesta commedia l’ho posta in scena l’ultima sera di carnevale [23 febbraio,

I pettegolezzi delle donne], con un concorso sì numeroso che più di 300 persone ritornarono indietro per

mancanza di luogo, e ho avuta la consolazione di sentirla universalmente gradire, e poter far credere che dopo quindici commedie e quattro drammi non avevo ancora stancata la fantasia. Protesto però all’E.V. che una fatica simile non la farò mai più, e credo da nessuno sia stata fatta, e i miei amici tremavano che io non adempissi al gravoso impegno, e i nemici mi preparavano le fischiate.»; MN, II, p. 1051 (Il teatro comico, I-2): «Eugenio Sedici commedie in un anno? Pare impossibile. / Orazio Sì certamente, egli le ha fatte. Si è impegnato di farle, e le ha fatte.»; MN, I, p. 277 (Mémoires, II-IX): «J’avois donc renoncé au charme de ce Roman; mais dans la nécessité de multiplier mes sujets, et entouré à Mantoue comme à Venise de personnes qui m’excitoient à travailler d’après lui, j’y consentis de bon gré.», II-IX, pp. 281-2: «La même aventure arriva au Joueur, qui étoit la neuvième Comédie de mon engagement, mais ne s’étant pas relevée comme avoit fait la dernière [L’Homme

de goût], je la jugeai, d’après le Public, Pièce tombée sans ressource. […] Le Public redemandoit Pamela, je

refusai pour cette fois-là de le contenter; j’étois jaloux de remplir mon engagement, et j’avois encore sept Pièces nouvelles à donner.»; ivi, p. 283 (Mémoires, II-X): «Il n’y avoit que ce dernier mot qui me déplaisoit; on povoit m’accuser d’imprudence, pour avoir contracté un engagement qui pouvoit me coûter le sacrifice de ma santé ou celui de ma réputation; mais pour de l’orgueil, je n’en ai jamais eu, ou du moins je ne m’en suis jamais aperçu.»; ivi, p. 292 (Mémoires, II-XI): «Il ne me restoit plus qu’une Comédie à donner pour terminer l’année, et pour remplir mon engagement.»; ivi, p. 293 (Mémoires, II-XI): «Mais je démêlai peu-à-peu le vrai motif de cette acclamation générale. C’étoit le triomphe de mon engagement rempli.»

248 «Impégno s.m. Obbligo che si contrae nei confronti di una o più persone (o di una collettività), in base al

quale si assicura di tener fede alla parola data, di compiere qualche cosa, di fornire una prestazione; promessa». [BATTAGLIA,1995, vol. VII, p. 430] / «Proméssa s.f. Dichiarazione con la quale ci si impegna a fare o dare qualcosa che altri richiede, che gli spetta o gli è comunque gradito. – In particolare: offerta spontanea, disinteressata, o compiuta con il fine di chiedere una contropartita […]. In senso concreto: ciò che è stato promesso; l’impegno assunto, il beneficio o, anche, l’oggetto offerto.» [ivi, vol. XIV, p. 584] / «Scomméssa s.f. – 1. Convenzione fra due o più soggetti, in base alla quale il premio o la posta (per lo più una somma di denaro risultante dal contributo di ciascun partecipante) è attribuita come vincita a quello dei partecipanti che risulterà avere fatto un’affermazione (previsione o pronostico) esatta intorno a un fatto incerto nella sua consistenza attuale o nel suo futuro esito su cui vi sono disparità di convinzioni». [ivi, vol. XVIII, p. 133] «Sfida s.f. […] 2. Invito rivolto a qualcuno a gareggiare, a competere in un determinato sport o prova di abilità o di forza […] 3. Provocazione audace e anche temeraria nei confronti di altri che si considerano superiori o di situazioni, di imprese, di iniziative difficili, ardue, ai limiti delle proprie capacità». [ivi, vol. XVIII, p. 877]

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Con il termine di «impegno» Goldoni allude anche ai vincoli con le compagnie. Cfr. Lettere a Vendramin; MN, I, p. 315 (Mémoires, parte II, cap. XVI): «Les Femmes curieuses firent la clôture de l’année comique, et ce fut la derniere Piece de mon engagement avec Medebac.»; MN, IV, pp. 1007-1009: «voglio anche prendermi la pena di dare una distinta nota delle quaranta Commedie, colle quali ho supplito nel corso dei quattr'anni agl'impegni miei, ed eccole qui per ordine e fedelmente distese […]. Leggi, Lettor carissimo, il capitolo secondo della scrittura nostra, e vedrai essere stato l'impegno mio di dar otto Commedie e due Opere per ogni anno e non dicesi: […]. [La donna vendicativa] Fu da me consegnata nel Carnovale dell'anno 1752, a tenor dell'impegno».

sarà vincente, non altrettanto si può dire per il progetto delle Nove Muse). Nella vicenda del poeta al

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