Allegato – parte C
Testo della Commissione Emendamento
Ciascun organismo nazionale di coordinamento può presentare un programma di attività per il cofinanziamento dell’Unione per
promuovere l’anno europeo. Il programma di lavoro descrive le azioni specifiche dell’organismo nazionale di coordinamento che dovranno essere finanziate. La
domanda è corredata di un bilancio di previsione dettagliato indicante il costo totale delle iniziative o del programma di lavoro proposti nonché l’importo e le fonti dell’eventuale cofinanziamento. Il
cofinanziamento definitivo dell’UE potrà coprire fino all’80% dei costi definitivi delle attività. La Commissione determina gli importi indicativi disponibili per il cofinanziamento a ciascun organismo nazionale di coordinamento nonché il termine per la presentazione delle
domande. I criteri di selezione dovrebbero basarsi su elementi quali la popolazione, il costo della vita e un importo forfettario per Stato membro che garantisca un minimo di attività.
Vengono assegnati ulteriori finanziamenti ad attività che rientrano nell'ambito dell'anno europeo per lo sviluppo, come è avvenuto per i precedenti anni europei.
Ciascun organismo nazionale di coordinamento può presentare un programma di attività per il cofinanziamento dell’Unione per
promuovere l’anno europeo. Il programma di lavoro descrive le azioni specifiche dell’organismo nazionale di coordinamento che dovranno essere finanziate. La
domanda è corredata di un bilancio di previsione dettagliato indicante il costo totale delle iniziative o del programma di lavoro proposti nonché l’importo e le fonti dell’eventuale cofinanziamento. Il
cofinanziamento definitivo dell’UE non copre, in linea di principio, più del 65%
dei costi delle attività collegate all'Anno europeo. In casi debitamente giustificati, e solamente per azioni che non siano state organizzate in maniera ricorrente dallo Stato membro negli anni precedenti, il cofinanziamento può coprire fino all’80%
dei costi definitivi delle attività qualora sia sufficientemente dimostrato che le attività non potrebbero essere organizzate senza il finanziamento dell'Unione. La
Commissione determina gli importi indicativi disponibili per il
cofinanziamento a ciascun organismo nazionale di coordinamento nonché il termine per la presentazione delle
domande. I criteri di selezione dovrebbero basarsi su elementi quali la popolazione, il costo della vita e un importo forfettario per Stato membro che garantisca un minimo di attività, come anche sull'esigenza
specifica di sensibilizzazione sui temi dello sviluppo in un determinato Stato membro,
PE516.776v01-00 22/24 PR\1000202IT.doc
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PR\1000202IT.doc 23/24 PE516.776v01-00
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MOTIVAZIONE
L'iniziativa legislativa oggetto della presente relazione è il risultato di un'attività di sensibilizzazione alla quale hanno partecipato rappresentanti del Comitato economico e sociale europeo, del Comitato delle regioni, di Concord (Confederazione europea delle ONG di emergenza e di sviluppo) e del Parlamento europeo. Una tavola rotonda, organizzata a questo fine nell'ambito delle Giornate europee per lo sviluppo 2012, ha offerto lo spunto per condividere l'idea con un pubblico più ampio. Infine, nel contesto delle discussioni sulla relazione relativa al Programma per il cambiamento, il Parlamento europeo ha approvato un emendamento con cui si invita la Commissione a dichiarare il 2015 Anno europeo per lo sviluppo. La legislazione proposta è quindi il risultato di una vasta operazione di
sensibilizzazione.
Il relatore si attende una mobilitazione generale di tutti gli attori coinvolti nello sviluppo nell'ambito di un vasto movimento di sensibilizzazione dell'opinione pubblica europea
sull'azione esterna dei paesi dell'Unione europea nei paesi in via di sviluppo. La commissione per lo sviluppo del Parlamento europeo è consapevole che un dibattito sulle popolazioni indigenti nel resto del mondo non può dimenticare gli oltre cento milioni di poveri che vivono in Europa. Non si tratta in alcun modo di ignorare i poveri dei nostri paesi né di contrapporli agli indigenti degli altri paesi. Del resto, i valori fondamentali europei sono sufficientemente radicati tanto nelle disposizioni relative alla cittadinanza quanto in quelle che disciplinano l'azione esterna dell'Unione.
Il fatto di vivere a 5.000 chilometri di distanza dal territorio dell'Unione europea non è un motivo per vedersi privati del diritto al rispetto della dignità umana. Il 2015 costituirà
l'occasione per ricordare che questo diritto non si fonda sul luogo di residenza di una persona né sul suo patrimonio, ma che l'inalienabilità della dignità umana è il principio di base di qualunque politica dell'UE. Per tale motivo "Dignità per tutti" potrebbe essere il motto della campagna del 2015.
Ciò non pregiudica la necessità di affrontare le grandi sfide della politica di cooperazione allo sviluppo, vale a dire la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo del Millennio, il programma
"post-2015", la coerenza delle politiche per lo sviluppo, il ruolo della Commissione e del Servizio per l'azione esterna dell'Unione europea, le attività degli attori non statali tra cui le ONG, il coordinamento dell'azione dei 28 Stati membri in questo campo o gli effetti positivi dei programmi di sviluppo sui paesi donatori.
Nell'intento di promuovere l'accettazione della politica degli aiuti allo sviluppo da parte dell'opinione pubblica, taluni attori politici tendono, nei loro discorsi, a privilegiare le ricadute positive di detta politica per i paesi donatori. Se è innegabile che, a lungo termine, la
cooperazione comporti effetti positivi sia per i paesi donatori che per quelli beneficiari degli aiuti pubblici allo sviluppo (APS), non si deve tuttavia cadere nella trappola di un discorso meramente utilitaristico che inficerebbe la nobiltà e l'universalità insite negli aiuti allo sviluppo.
Il 2015 rappresenta un banco di prova per l'accettazione della politica di sviluppo dell'Unione europea. Occorrerà porre in rilievo sia le conquiste sia i nuovi orientamenti di questa politica,
PE516.776v01-00 24/24 PR\1000202IT.doc
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giovanili.