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Proposte e indicazioni di policy

PER IL FUTURO

5.3 Proposte e indicazioni di policy

Come si è visto, il miglioramento delle condizioni dei lavora- tori migranti è solo uno degli aspetti di un sistema che necessi- ta di plurimi cambiamenti di natura strutturale. Alcuni di questi cambiamenti si collocano su una scala prettamente locale, altri riguardano una scala nazionale, ma avrebbero comunque ricadute sui territori di indagine. Le innovazioni dovrebbero riguardare gli ambiti delle politiche dell’accoglienza e delle politiche migrato- rie, ma anche quelli delle politiche del lavoro e agricole, al fine di riorganizzare le filiere agroalimentari secondo criteri di maggiore equità e di sostenibilità socio-ambientale.

Al termine della ricerca si propongono alcune raccomandazio- ni e indicazioni di policy, emerse dall’analisi e dal confronto con i principali stakeholder del territorio, che, sebbene non esaustive, possono valere per diversi ambiti e scale di intervento:

Soluzioni abitative

• Creare soluzioni di accoglienza abitativa collettiva per i lavora- tori stagionali che, a differenza di quanto avviene ora, dovreb- bero essere capillarmente diffuse sul territorio e dovrebbero Vi è inoltre una componente di innovazione

importante, in quanto nel network è coin- volta una pluralità di figure professionali, imprenditori sociali, ricercatori universitari, agricoltori biologici, distributori e ristoratori. I due progetti che seguono sono stati en- trambi promossi nell’Italia meridionale e ri- spondono ad alcune criticità, in particolare quelle dell’organizzazione della filiera e dello sfruttamento della manodopera agricola. SfruttaZero (www.facebook.com/sfrutta- zero) è un progetto realizzato a Nardò (LE) dall’associazione Solidaria e dall’associazio- ne Diritti a Sud. È stata creata una filiera ali- mentare incentrata sulla produzione, distri- buzione e vendita del pomodoro, creando opportunità lavorative sotto regolare con- tratto per vittime di sfruttamento sul lavoro. Una caratteristica peculiare del progetto è l’etichetta narrante, che riporta informa- zioni dettagliate sulla varietà dei pomodori che compongono il sugo, sul luogo di colti-

vazione e lavorazione e sui costi che ne de- terminano il prezzo. Questa strategia rende cosciente il consumatore finale dei processi produttivi che sono alla base del prodotto che acquista.

SOS Rosarno (www.sosrosarno.org) è un’as- sociazione di agricoltori, attivisti e operatori del turismo sostenibile, che si trova a Rosar- no (RC). L’associazione coordina il lavoro di due cooperative agricole della Piana di Gioia Tauro, I Frutti del Sole e Mani e Terra, ga- rantendo ai produttori la possibilità di ven- dere i propri prodotti a un prezzo equo. Le reti di vendita sono quelle legate ai gruppi di acquisto solidale di tutta Italia e ai negozi FairTrade, che attualmente assorbono circa il 30% della produzione. Questo modello di produzione si basa su una corretta contrat- tualizzazione dei lavoratori migranti, i quali riescono a godere dei contributi per la di- soccupazione agricola nei periodi annuali di inattività.

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tenere conto, per la loro apertura e chiusura, dell’estensione delle stagioni agricole.

Queste soluzioni potrebbero consistere nel recupero e nella rifunzionalizzazione di edifici pubblici dismessi, come già av- venuto con la ex caserma Filippi a Saluzzo.

Tali strutture ricettive, in alcuni casi, potrebbero essere pensa- te per target di popolazioni “mobili” con diverse caratteristi- che, sul modello di soluzioni di social housing già sperimentate altrove: per esempio, nei periodi della raccolta potrebbero es- sere riservate ai lavoratori stagionali, nel resto dell’anno ad altri lavoratori fuorisede o a turisti.

• Sostenere l’ammodernamento e la messa in sicurezza da parte dei datori di lavoro di stabili interni alle proprie aziende. L’ac- cesso a queste misure di sostegno, già previste dalla normativa vigente, dovrebbe essere facilitato – di fatto pochissimi privati ne hanno finora beneficiato – e dovrebbero essere accompa- gnate da misure di controllo e sanzione, per evitare processi di ghettizzazione e abusi sui luoghi di residenza dei lavoratori.

• Promuovere azioni pubbliche di sostegno al mercato privato della locazione immobiliare quali:

- riduzione del carico fiscale per i locatori;

- costituzione di un fondo di sostegno e di garanzia a cui i la- voratori che intendono affittare casa possano attingere;

- costituzione di una piattaforma di offerta immobiliare priva- ta riservata ai lavoratori stagionali.

• Promuovere azioni di contrasto e di sanzione alle discrimina- zioni nel mercato privato della casa per evitare che, pur a fronte della disponibilità di immobili sfitti, i lavoratori in cerca di allog- gio si trovino rifiutate le loro richieste.

Sistemi di trasporto

Organizzare forme di trasporto collettivo, sul modello del car-sha-

ring, tra i luoghi di domicilio dei lavoratori e quelli di lavoro. • Durante i picchi della raccolta, potenziare i trasporti pubblici già

esistenti su determinate tratte e in determinate fasce orarie.

• Sostenere sistemi di trasporto integrati: per esempio stazioni di interscambio per treni e autobus, con parcheggi per biciclette.

• Costruire infrastrutture ciclabili sicure e capillari sul territorio. Di queste infrastrutture beneficerebbero non solo i lavoratori stagionali, ma anche altre componenti della popolazione come gli studenti, oppure i turisti.

Sistemi di accoglienza dei richiedenti asilo

• Favorire la mobilità dei richiedenti asilo e dei rifugiati tra le strutture dell’accoglienza, in funzione delle loro esigenze lavo- rative:

- prevedendo la possibilità che richiedenti asilo presenti in una determinata struttura possano essere temporanea-

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mente accolti in un’altra struttura più prossima ai luoghi di lavoro, esclusivamente per il periodo di ingaggio lavorativo;

- prevedendo un meccanismo per cui l’assenza programmata e dichiarata dalla struttura di accoglienza, per il periodo di lavoro, permetta il rientro regolare nella struttura al termine di tale periodo.

• Migliorare e specializzare i servizi messi a disposizione dei ri- chiedenti asilo e dei rifugiati inclusi in percorsi di accoglienza:

- potenziando le figure professionali quali mediatori culturali e operatori dei servizi per il lavoro;

- aumentando l’offerta di momenti formativi sulle caratteristi- che contrattuali, sulla tutela dei propri diritti in ambito lavo- rativo, sulla disponibilità di altri servizi di assistenza presenti sul territorio;

- potenziando i servizi mirati a richiedenti asilo con particolari vulnerabilità sociali, legali e sanitarie.

Iscrizione anagrafica e documenti

• Sostenere il dialogo inter-istituzionale tra enti pubblici del ter- ritorio, quali Comuni e Questura, per l’iscrizione anagrafica e il rinnovo e la conversione dei permessi di soggiorno, anche al fine di favorire l’accesso ai servizi territoriali, specie a quelli so- cio-sanitari.

Accesso e adeguatezza dei servizi socio-sanitari

• Facilitare l’accesso dei lavoratori stagionali ai servizi socio-sa- nitari:

- promuovendo azioni di informazione capillare;

- sostenendo la collaborazione tra soggetti del privato sociale e soggetti pubblici, in modo tale che i primi non si sostitu- iscano ai secondi, ma fungano da collettori di bisogni e da enti di prossimità che indirizzino i lavoratori verso le struttu- re sanitarie pubbliche attrezzate.

• Adeguare maggiormente i servizi socio-sanitari locali ai bisogni e alle caratteristiche di una popolazione mobile e con caratteri- stiche di grande diversità culturale:

- formando il personale locale con gli strumenti della medici- na di comunità e della medicina interculturale;

- rafforzando i servizi di mediatori culturali;

- aumentando i presidi socio-sanitari mobili, che si spostino sul territorio, e siano in grado di intercettare i migranti in prossimità dei luoghi di lavoro e di residenza.

Incontro tra domanda e offerta

• Migliorare le piattaforme disponibili per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, centralizzando il sistema ed evitando il proli- ferare di piattaforme e sistemi paralleli che finiscono per creare confusione e sfiducia tra i lavoratori e i datori di lavoro.

• Laddove siano presenti situazioni di migranti che di fatto già

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operano come mediatori, ma in ambito informale, ideare forme di affiancamento dei servizi pubblici di avviamento al lavoro e di raccordo tra domanda e offerta (ad esempio, con personale dei centri per l’impiego), anche per limitare i rischi di intermediazio- ne non regolamentata della manodopera.

• Potenziare il riconoscimento delle competenze, sia formali sia informali, dei lavoratori, in modo che le aziende agricole possano trovare manodopera qualificata per tutte le mansioni richieste.

• Costruire una rete sovraregionale di collaborazione che coin- volga enti pubblici, enti gestori dell’accoglienza, agenzie pub- bliche per il lavoro. In questo modo si potrebbe far emergere e regolarizzare una mobilità translocale dei lavoratori agricoli che di fatto già esiste.

Contrasto allo sfruttamento

• Vigilare sulla corretta applicazione dei contratti nazionali e territoriali di lavoro e sostenere l’informazione dei lavoratori riguardo ai loro diritti.

• Monitorare con attenzione e sanzionare le forme illecite di mediazione, affiancando ciò a campagne di comunicazione pubblica che stigmatizzino i comportamenti di tutti i soggetti coinvolti nelle azioni irregolari.

Politiche agricole e di filiera

• Valorizzare le produzioni agricole etiche, sociali e di qualità, tramite il riconoscimento e l’incentivazione dei comportamenti delle aziende socialmente responsabili.

• Migliorare l’accesso per i piccoli produttori ai beni della produ- zione come terra e capitale.

• Promuovere la formazione dei produttori finalizzata all’innova- zione, attraverso iniziative che migliorino i redditi dei produttori e ne riducano la vulnerabilità.

• Potenziare le aggregazioni orizzontali e verticali tra produttori. I contratti di rete sono uno strumento collaborativo tra produt- tori che permette di condividere forza lavoro all’interno di una rete di imprese, tutelando sia lavoratori sia datori di lavoro.

• Promuovere accordi di filiera, nei quali sia riconosciuto un giu- sto prezzo ai produttori agricoli e una retribuzione ai lavoratori in linea con i contratti di lavoro.

• Promuovere marchi etici e di qualità che rendano chiaramente riconoscibile al consumatore tutta la filiera, dalla produzione fino alla distribuzione.

• Sostenere interventi per riequilibrare i meccanismi di determi- nazione dei prezzi, contrastando pratiche nocive come quelle delle doppie aste.

Azioni di community engagement e di comunicazione

• Sostenere attività di animazione comunitaria che, nelle comu-

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nità locali, facilitino la comunicazione e l’interscambio tra au- toctoni e lavoratori migranti, quali:

- momenti di convivialità;

- gruppi di mutuo aiuto;

- iniziative culturali e artistiche.

• Favorire azioni educative mirate all’interno delle scuole, nelle quali si affrontino temi rilevanti per la comprensione dei pro- cessi in atto, come la globalizzazione, l’ecologia, l’incontro in- terculturale.

• Formare gli attori locali della comunicazione (operatori dei me- dia, uffici stampa delle istituzioni pubbliche locali, operatori dell’accoglienza) riguardo ai corretti linguaggi da utilizzare e alle strategie comunicative più efficaci per contrastare pregiu- dizi e discriminazione.

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Codice Ateco 2007 Descrizione

Gruppo 01: coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi

01.11.10 coltivazione di cereali (escluso il riso) 01.11.20 coltivazione di semi oleosi

01.11.30 coltivazione di legumi da granella

01.11.40 coltivazioni miste di cereali, legumi da granella e semi oleosi 01.12.00 coltivazione di riso

01.13.10 coltivazione di ortaggi (inclusi i meloni) in foglia, a fusto, a frutto, in radici, bulbi e tuberi in piena aria (escluse barbabietola da zucchero e patate) 01.13.20 coltivazione di ortaggi (inclusi i meloni) in foglia, a fusto, a frutto, in radici, bulbi e tuberi in colture protette (escluse barbabietola da zucchero e patate) 01.13.30 coltivazione di barbabietola da zucchero

01.13.40 coltivazione di patate

01.14.00 coltivazione di canna da zucchero 01.15.00 coltivazione di tabacco

01.16.00 coltivazione di piante per la preparazione di fibre tessili 01.19.10 coltivazione di fiori in piena aria

01.19.20 coltivazione di fiori in colture protette

01.19.90 coltivazione di piante da foraggio e di altre colture non permanenti 01.21.00 coltivazione di uva

01.22.00 coltivazione di frutta di origine tropicale e subtropicale 01.23.00 coltivazione di agrumi

01.24.00 coltivazione di pomacee e frutta a nocciolo

01.25.00 coltivazione di altri alberi da frutta, frutti di bosco e frutta in guscio 01.26.00 coltivazione di frutti oleosi

01.27.00 coltivazione di piante per la produzione di bevande 01.28.00 coltivazione di spezie, piante aromatiche e farmaceutiche 01.29.00 coltivazione di altre colture permanenti (inclusi alberi di Natale) 01.30.00 riproduzione delle piante

01.41.00 allevamento di bovini e bufale da latte, produzione di latte crudo 01.42.00 allevamento di bovini e bufalini da carne