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Al fine di migliorare l’attuale prestazione ambientale si sono avanzate come ultima parte del project work delle proposte di prevenzione sulla formazione del rifiuto, proposte di recupero di materia ed in fine delle proposte di controllo di attuazione delle attività.

Attività di prevenzione

Le attività di prevenzione proposte sono:

Informazione dei dipendenti sulla gestione delle démarqué. Questo è un punto cruciale su

cui le modalità di intervento sono molto rapide e gli investimenti sono esigui. Quando si parla di prodotti démarqué con i consiglieri di vendita o con i capi reparto o con i capi settore le idee sono molto confuse e le procedure sono spesso complesse e difficilmente attuabili. Quindi a tal proposito si stanno sviluppando delle brochure informative per schematizzare la procedura di conferimento démarqué all’interno dei progetti di CSR e per sensibilizzare i dipendenti sulla tematica. Inoltre si consiglia di programmare degli incontri in cui discutere del problema con i vari dipendenti che sono più o meno coinvolti dal tema.

Creazione della figura del responsabile del “recupero”. La creazione di una figura

incaricata all’interno dell’organico aziendale di farsi portavoce della tematica dei rifiuti e della gestione delle démarqué sarebbe ottimale. Questa infatti si proporrebbe come punto di riferimento per spigare come gestire correttamente tali prodotti, per spiegare come riconoscerli e come valorizzarli, per fare da unico referente per il canale d’uscita di questi prodotti nei progetti di CSR.

Informazione dei fornitori sulle DEM. Parte delle DEM è provocato dai fornitori, dalle

elaborazioni statistiche delle DEM prodotte si riconoscono quali sono i fornitori che sono meno virtuosi sotto questo profilo. Si consiglia quindi di informare sulle problematiche delle DEM anche i fornitori. A tal proposito si potrebbero far carico di questo compito il Responsabile del Recupero e il responsabile della Supply Chain. Se poi l’attività informativa non dovesse portare dei miglioramenti nel corso del tempo si possono anche ipotizzare delle revisioni contrattuali più o meno pesanti.

Attività di recupero

Le attività di recupero proposte sono:

Raccolta differenziata per il pubblico. Questa attività non richiede un grosso sforzo

52 ambientali. Infatti molti prodotti come la carta delle stampanti utilizzate dai dipendenti nei reparti viene abitualmente gettata nell’unica tipologia di cestino presente nella zona per il pubblico ovvero l’indifferenziato. Si avrebbe da questo punto di vista anche un ritorno d’immagine poiché il cliente potrebbe percepire, trovando cestini per la raccolta differenziata, una maggiore sensibilità tematica dell’azienda.

Utilizzo di KPI diversi per valutazioni performance ambientali. Attualmente il KPI per la

raccolta dei rifiuti è esclusivamente dato dalla percentuale di materiale non differenziale rispetto al complessivo come descritto nell’opportuno paragrafo. Questo è il parametro di indicizzazione nel ranking italiano interno a LMI, tuttavia questo dato non rappresenta la qualità di differenziazione effettuata cosa che invece diventa estremante importante per quanto riguarda il processo di recupero. Quindi, oltre a mantenere il KPI attuale, si potrebbe valutare anche un KPI sulle contestazioni fatte dal gestore dei rifiuti che nel caso di conferimento errato potrebbe segnalare puntualmente a LMI il problema così da poterlo attenuare in futuro. Inoltre sarebbe interessante valutare un KPI per quanto riguarda la produzione delle démarqué da un punto di vista ambientale, KPI che per altro già esiste da un punto di vista economico così da poterlo rapportare al quantitativo di rifiuti prodotti.

Nuovo software gestionale. Questo proposta, probabilmente la più ardita di tutte è data dal

fatto che in tre mesi di esperienza presso il punto vendita la gestione delle merci, degli stock dei prodotti e delle vendite avviene mediante due software gestionali “Pixis e Sages”. L’utilizzo di questi due applicativi spesso è macchinoso e alcune volte gli aggiornamenti di stock di materiale vanno in crash. L’utilizzo di un applicativo unico per la vendita e la gestione della merce in stock renderebbe più efficiente tutta la gestione logistica di ingresso e di uscita, sarebbe una gestione più rapida ed efficiente sotto il profilo ambientale poiché ridurrebbe il numero di démarqué e di prodotti rotti. Un software gestionale unico e più efficiente aiuterebbe il personale anche nello svolgimento delle proprie attività sgravandolo di compiti spesso ridondanti e permettendo nel tempo risparmiato di dedicarsi meglio alla gestione dei prodotti e quindi ad una conseguente riduzione delle DEM.

Creazione dell’angolo delle occasioni. La creazione di un angolo delle occasioni (zona

interna al negozio con prodotti con grossi margini di sconto) non è attualmente una strada percorribile poiché è in contrasto con la policy di gruppo. Tuttavia nel lungo termine si potrebbe proporre di rivedere questa policy, questo permetterebbe di smaltire un numero molto maggiore di démarqué che parzialmente vengono e verranno assorbite dai progetti di CSR. Infatti è presumibile che i progetti di CSR non siano in grado di convogliare tutto il flusso di prodotti DEM, i prodotti donati all’Emporio sono circa 1500€ di valore a fronte di

53 circa 15000€ di démarqué prodotte nel primo semestre. Per arrivare a valorizzare al meglio tutti i potenziali prodotti démarqué e arrivare ad un auspicabile futuro di DEM pari a zero, l’apertura di una zona dedicata a prodotti danneggiati con applicato un ampio margine di sconto sopra è auspicabile. Si fa menzione oltretutto che altri competitor attualmente sono già dotati di una zona apposita.

Attività di controllo

A questo punto risulta importante ipotizzare anche delle proposte per il controllo dell’efficacia delle attività proposte, per cui si propone quanto segue:

Certificazione ambientale.

L‘ottenimento iniziale e il mantenimento di una certificazione ambientale è corredata da processi di audit che sono parte integrante del controllo delle azioni previste per il miglioramento della gestione ambientale e del miglioramento continuo del processo stesso. La certificazione ambientale sarebbe un obiettivo auspicabile sotto numerosi punti di vista, la garanzia del rispetto degli standard ambientali legislativi minimi, l’implementazione del processo di gestione obbligando l’azienda ad un miglioramento continuo. Infine l’ottenimento di una certificazione ambientale avrebbe anche un ritorno d’immagine e nel caso di certificazione EMAS sarebbe il primo negozio in Italia nel settore.

Verifica delle azioni intraprese.

Il ciclo di Deming è un metodo di gestione iterativo in quattro fasi utilizzato per il controllo e il miglioramento continuo dei processi e dei prodotti. Nel progettare il miglioramento delle performance ambientali infatti ci si è ispirati a questo ciclo che si compone dei seguenti punti.

P - Plan. Pianificazione: stabilire gli obiettivi e i processi necessari per fornire risultati in accordo con i risultati attesi, attraverso la creazione di attese di produzione, di completezza e accuratezza delle specifiche scelte. Quando possibile, avvio su piccola scala, per verificare i possibili effetti.

D - Do. Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti. Attuare il piano, eseguire il processo, creare il prodotto. Raccogliere i dati per la creazione di grafici e analisi da destinare alla fase di "Check" e "Act".

C - Check. Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei riscontri. Studiare i risultati, misurati e raccolti nella fase del "Do" confrontandoli con i risultati attesi, obiettivi del "Plan", per verificarne le eventuali differenze. Cercare le deviazioni nell'attuazione del piano e focalizzarsi sulla sua adeguatezza e completezza per consentirne l'esecuzione. I grafici dei dati possono rendere questo molto più facile, in

54 quanto è possibile vedere le tendenze di più cicli PDCA, convertendo i dati raccolti in informazioni. L'informazione è utile per realizzare il passo successivo : "Act".

A - Act. Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo (estendere quanto testato dapprima in contesti circoscritti all'intera organizzazione). Richiede azioni correttive sulle differenze significative tra i risultati effettivi e previsti. Analizza le differenze per determinarne le cause e dove applicare le modifiche per ottenere il miglioramento del processo o del prodotto. Quando un procedimento, attraverso questi quattro passaggi, non comporta la necessità di migliorare la portata a cui è applicato, il ciclo PDCA può essere raffinato per pianificare e migliorare con maggiore dettaglio la successiva iterazione, oppure l'attenzione deve essere posta in una diversa fase del processo.

Figura 37 ciclo di DEMING

Essendo a questo punto nella fase del “check” si propongono delle metodologie di test e controllo:

 Distribuzione di un opuscolo informativo sulle DEM e controllo dell’effettuata formazione dei CS ai Consiglieri di vendita, tempistiche stimate 2 volte l’anno. Si deve quindi verificare mediante dei controlli che la corretta gestione delle DEM venga effettivamente appresa sia dai consiglieri di vendita che sono quotidianamente a contatto con i prodotti sia dai Capi Settore poiché anche loro devono saper gestire la tematica. Si ritiene che una verifica efficacie possa esser condotta circa 2 volte l’anno durante le riunioni periodiche tra i CS e CV tramite indagine verbale. Questa tipologia di formazione potrà esser compito del responsabile del recupero, in attesa della sua formazione sarà compito delle risorse umane e del responsabile della CSR divulgare il tema.

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 Formazione della figura del responsabile del recupero, verificare che l’incarico sia stato conferito, 1 volta l’anno. Si ritiene che da un punto di vista procedurale la figura di una persona apposita sia un elemento chiave, questa persona deve dimostrare di conoscere effettivamente la tematica e deve essere in grado di saper spiegare agli altri dipendenti il tema. Questa persona, sarà individuata dalle risorse umane di negozio e potrà essere formata direttamente dal responsabile della CSR di Leroy Merlin e riferirgli annualmente il suo operato, inoltre il responsabile della CSR verificherà annualmente che questa figura sia sempre ricoperta all’interno del negozio.

 Corretta disposizione e mantenimento della zona stoccaggio delle démarqué. Questa attività dovrà esser svolta e curata quotidianamente dagli addetti della logistica poiché la corretta gestione del magazzino è parte integrante delle loro mansioni. Siccome ci sono problemi di spazio si ritiene che questa zona possa essere occupata da altre tipologie di prodotto mettendo a rischio tutto il sistema. Settimanalmente quindi dovrà esser verificata visivamente dal responsabile del recupero la corretta funzionalità di tale spazio.

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Distribuzione temporale delle proposte.

Al fine di migliorare l’attuale prestazione si sono ipotizzate delle scadenze temporali a breve, medio e lungo periodo per le proposte di miglioramento fatte.

Azioni breve termine. Queste sono azioni che possono esser svolte nell’arco di qualche settimana senza grandi investimenti né economici né organizzativi.

Azioni a medio termine. Queste sono azioni che possono essere attuate nell’arco temporale di qualche mese e richiedono un impegno maggiore da un punto di vista organizzativo ed economico.

Azioni a lungo termine. Queste azioni possono essere attuate in un arco temporale piuttosto lungo dato che richiedono investimenti organizzativi ed economici notevoli. Si riporta una tabella riepilogativa delle azioni nell’arco del tempo.

Tipo di azione Breve periodo Medio periodo Lungo periodo

Informazione dei dipendenti sulle DEM Figura del responsabile del recupero ⃝ Informazione dei fornitori sulle DEM ⃝ Raccolta differenziata zona per il pubblico ⃝

Nuovi KPI per i rifiuti ⃝

Nuovo software gestionale ⃝

Creazione di una zona per prodotti scontati ⃝

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CONCLUSIONI

Per Leroy Merlin di Livorno comunemente a tutti i negozi della Grande Distribuzione Organizzata uno degli obiettivi più sfidanti è la riduzione del quantitativo dei rifiuti per migliorare le performance ambientali. Contemporaneamente l’ azienda per migliorare la sua reputazione investe su progetti di Corporate Social Responsability.

Dopo aver capito il funzionamento della realtà locale del punto vendita di Livorno si sono potuti osservare i problemi più grandi che circondano i due macro temi della gestione ambientale e dei progetti di responsabilità sociale. Tuttavia dai problemi nascono anche delle opportunità ed è emersa la fattibilità di unire queste due tematiche attraverso i prodotti démarqué.

I prodotti démarqué, prodotti che per vari motivi non possono più esser venduti dal negozio, sono un doppio problema questi non potendo esser venduti creano una perdita economica e vanno nel ciclo dei rifiuti aumentandone il costo. Su questa particolare tipologia di prodotto si può lavorare e si è lavorato su due fronti: la prevenzione della formazione e la rimessa in circolo di quelli qualitativamente migliori. Sotto il profilo della prevenzione si sono fornite delle indicazioni da dare agli attori della supply-chain per evitarne la formazione. Sotto il profilo della rimessa in circolo invece si sono avviati dei progetti di CSR con alcune associazioni che utilizzano i prodotti démarqué qualitativamente migliori.

L’avviamento dell’Emporio Fai da Noi insieme al più consolidato progetto Bricolage del Cuore sono canali di uscita per alcune démarqué diversi dal canale del rifiuto. È una soluzione win-win poiché in questo modo, rispettando il principio gerarchico dei rifiuti della COM 98/2008 ovvero la prevenzione dalla formazione del rifiuto si da allo stesso tempo la possibilità ad associazioni di poter migliorare le loro attività. Si ritiene che queste attività non saranno esenti da difficoltà e problemi, si è provato quindi a dare delle soluzioni per anticiparli e per prevenirli.

Da un punto di vista gestionale sarà importante che la procedura di rimessa in circolo delle démarqué sia ben effettuata e conosciuta dai dipendenti del negozio per cui si è consigliato di creare una figura apposita che si faccia rappresentante del tema e della sua diffusione. Un altro problema sarà il prevenire il flusso futuro di démarqué, si prevede infatti che i progetti di CSR non riusciranno ad intercettarlo al 100%, si dovrà quindi continuare a lavorare sulla prevenzione per diminuirne il quantitativo.

58 La sfida più grande di Leroy Merlin sarà quindi mantenere alta l’attenzione sul tema riuscendo a coordinare internamente in maniera efficace ed efficiente la gestione dei rifiuti con i progetti di CSR.

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BIBLIOGRAFIA

Perrini F., Sostenibilità, Milano, Egea Editore, 2018

De Girolamo S., D’Anselmi P., La responsabilità sociale delle organizzazioni,

Milano, FrancoAngeli, 2018

Crivellaro M., Scalco F. Vecchiato G., Sostenibilità e rischio greenwashing,

libreriauniversitaria.it, aprile 2012

Perrini F., Tencati A., Corporate Social Responsibility. Un nuovo approccio strategico alla gestione d’impresa, Milano Egea, 2011

60 SITOGRAFIA http://www.ramundas.lt/Pallet_EUR https://www.lpr.eu/it http://zizzi.org/ https://www.parcodelmulino.it/ https://csr.leroymerlin.it/ http://ec.europa.eu/environment/circular-economy/index_en.htm http://www.symbola.net/html/article/greenitaly2018 https://www.focus.it/ambiente/ecologia/consumatori-responsabili-italiani-disposti-a-pagare- di-piu-per-prodotti-green

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INDICE DELLE FIGURE

Figura 1 Ingresso del PV di Livorno ... 6

Figura 2 Cassonetti per raccolta di AAMPS ... 10

Figura 3 Pressa per carta e cartone ... 11

Figura 4 Carta e Cartone pronti per il ritiro ... 11

Figura 5 Cassone per la raccolta del metallo ... 12

Figura 6 Cassone Tecnospurghi ... 12

Figura 7 Cassone per la raccolta di RAEE categoria R5 ... 13

Figura 8 Rifiuti da inerti nei bigbag ... 14

Figura 9 Sacchetti di cemento in attesa di esser conferiti nei bigbag ... 14

Figura 10 Bigbag per raccolta dei rifiuti organici ... 14

Figura 11 Esempio di frazione organica: tuberi ... 14

Figura 12 Pressa per la plastica da packaging ... 15

Figura 13 Plastica da imballaggio inviata a recupero ... 15

Figura 14- Principio gerarchico della gestione dei rifiuti COM 98/2008. ... 18

Figura 15- Proposte di intervento ... 18

Figura 16 Foto di alcune démarqué prodotte in una settimana ... 23

Figura 17 Empori Fai da Noi in Italia ... 24

Figura 18 Facciata del Mercatino della Associazione ... 25

Figura 19 Zona di stoccaggio materiale per Emporio ... 26

Figura 20 Scaffale per raccolta materiale ... 26

Figura 21 Prodotti raccolti per "Emporio Fai da Noi" ... 30

Figura 22 Prodotti raccolti e sistemati pronti per il ritiro ... 30

Figura 23 Caricamento dei prodotti ... 30

Figura 24 Prodotti sistemati sul furgone ... 30

Figura 25 Emporio Fai da Noi allestito a Livorno ... 31

Figura 26 Presentazione del progetto ... 31

Figura 27 Discorso di presentazione del progetto ... 31

Figura 28 Alcuni ragazzi e collaboratori del Parco del Mulino ... 36

Figura 29 Veduta aerea della struttura del Parco del Mulino ... 36

Figura 30 Veduta Sud-Est del locale da ristrutturare ... 37

Figura 31 Veduta Nord-Est del locale da ristrutturare ... 37

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Figura 33 Battiscopa danneggiato ... 37

Figura 34 Vista del PV e con zona logistica ... 40

Figura 35 Vista del PV con zona rifiuti... 40

Figura 36 Pallets LPR e EUR ... 50

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