• Non ci sono risultati.

Proprietà formali e confronto interlinguistico

PARTE II – Analisi dei dat

4.1 Proprietà formali e confronto interlinguistico

La categoria aggettivale è stata oggetto di numerosi studi in ambito tipologico, che recentemente ne hanno messo in discussione l'universalità1. Il dibattito interlinguistico sulla categoria aggettivale ha inoltre evidenziato che, all'interno delle lingue in cui tale parte del discorso è presente, esistono delle aree di sovrapposizione nozionale tra quest'ultima e le classi dei verbi e dei nomi2. Nell'ambito della presente indagine, pur

tenendo in considerazione le differenze dal punto di vista tipologico, faremo riferimento principlamente al concetto prototipico di aggettivo, tralasciando di conseguenza le problematicità legate all'universalità di tale classe.

Secondo la grammatica tradizionale l’aggettivo è quella parte variabile del discorso usata per modificare il nome, con il quale instaura un rapporto di dipendenza sintattica e di concordanza grammaticale3. La categoria aggettivale in italiano è dunque solitamente descritta secondo i seguenti criteri4:

a) dal punto di vista distribuzionale, l'aggettivo dipende sintatticamente dal nome;

                                                                                                                         

1 In particolare a partire da Dixon (1977).

2 Si vedano in particolare i lavori di Thompson (1988), Bhat (1994), Wierzbicka (1995), Sasse (2001),

Schachter - Shopen (2007[1985]).

3 Tra gli altri, citiamo Battaglia - Pernicone (1963), Serianni (1989, 2007), Dardano - Trifone (1995), De

Mauro (1999a), Andorno (1999).

4 All’interno della classe dell’aggettivo è possibile individuare delle sottoclassi, determinate

dall’interazione tra criteri semantici e distribuzione sintattica - ad esempio in base alla posizione è possibile distinguere tra aggettivi che esprimono proprietà occasionali o permanenti (individual-level o

Modificatori sintagmatici con funzione aggettivale e avverbiale

98

b) dal punto di vista funzionale, l'aggettivo modifica semanticamente il nome; c) dal punto di vista formale, l'aggettivo è una parte del discorso variabile, che di

solito concorda con il nome nel genere e nel numero;

d) dal punto di vista semantico, specifica o qualifica semanticamente il nome. Alla luce delle proprietà prototipiche elencate sopra, nell'ambito del presente capitolo opereremo una comparazione tra l’aggettivo propriamente detto e il sintagma preposizionale con funzione di modificatore del nome.

Si considerino le seguenti frasi, in cui abbiamo evidenziato in corsivo rispettivamente un aggettivo (1a)-(1b) e un sintagma preposizionale (2a)-(2b):

(1) a. Monica ha comprato un abito nuovo b. Luigi è un uomo onesto

(2) a. Monica ha comprato un abito alla moda b. Luigi è un uomo di coraggio

Nella lingua italiana la distribuzione postnominale dell’aggettivo rappresenta solitamente la posizione non marcata5; tale posizione è associata a una funzione semantica restrittiva, per cui l’aggettivo contribuisce all’identificazione del referente indicato dal nome modificato6. Poiché la forma preposizionale dei modificatori

sintagmatici considerati non ne consente l’utilizzo in posizione prenominale7, ne

consegue che la funzione solitamente svolta da tale tipo di aggettivale sintagmatico sia di tipo restrittivo. Si osservino gli esempi seguenti:

(3) a. Monica ha comprato un abito nuovo (non un abito usato) b. Lucia ha un marito onesto (non disonesto)

(4) a. Monica ha comprato un abito alla moda (non un abito tradizionale) b. Lucia ha un marito di buon cuore (non cattivo)

                                                                                                                         

5 In tale posizione l’aggettivo può essere modificato, mentre la posizione prenominale (marcata) è

soggetta a forti restrizioni.

6 Si fa riferimento alla dicotomia restrittivo-appositivo. Per approfondimenti si rimanda a Ramaglia

(2007).

7 Con tale affermazione escludiamo le interpretazioni marcate dei sintagmi preposizionali e le loro

Modificatori sintagmatici con funzione aggettivale. Tipologia e proposta di classificazione

 

 

In (3a)-(3b) gli aggettivi [nuovo]SA e[onesto]SA delimitano l’ambito di identificazione

dell’oggetto designato rispettivamente dai sintagmi nominali [un abito]N e [un

marito]N. In (4a)-(4b) i sintagmi preposizionali [alla moda]SP e [di buon cuore]SP

delimitano l’ambito di identificazione dei referenti designati dai sintagmi nominali [un

abito]N e [un marito]N. Nei casi (3a)-(3b) e (4a)-(4b) gli aggettivi e i modificatori

sintagmatici svolgono dunque la medesima funzione8.

Per quanto concerne la dipendenza sintattica dell’aggettivo dal nome, notiamo che è possibile sostituire con un pronome il nome a cui l’aggettivo si accompagna, ma non è ammessa la sua omissione.

(5) a. Monica ne ha comprato uno t nuovo b.Monica ne ha comprato uno t alla moda (6) a. *Monica ha comprato nuovo

b. *Monica ha comprato alla moda

In questo caso aggettivo e modificatore sintagmatico dipendono strutturalmente dal sintagma nominale che li precede.

Possiamo inoltre notare che sia gli aggettivi sia i modificatori sintagmatici possono essere sottoposti a modificazione avverbiale:

(7) Monica ha comprato un abito veramente/molto bello (8) Monica ha comprato un abito veramente/molto alla moda

Alcuni aggettivali sintagmatici però possono respingere la modificazione avverbiale solo in specifici casi:

(9) a. Monica ha comprato una pizza (*molto) da asporto

                                                                                                                         

8 Questo è il risultato a cui giunge anche G. Gross, nel suo studio sulle sequenze francesi [être +

Preposizione] (1991b; 2001). Il linguista prende le distanze dalla teoria lessico-grammatica, che considera tali sequenze come il risultato dell’unione del verbo supporto [[être+ Prep] + SN]. Al contrario, G. Gross considera la sequenza preposizionale come un “adjectif composé”, ovvero un elemento totalmente separato dal verbo être. Sarebbe proprio la preposizione, secondo G. Gross, ad assegnare la funzione aggettivale a un sintagma nominale.

Modificatori sintagmatici con funzione aggettivale e avverbiale

100

b. Monica ha comprato una pizza solo da asporto

Relativamente alle proprietà morfologiche, mentre in italiano l'aggettivo di solito concorda per il genere e per il numero col nome con cui si accompagna, il modificatore nominale sintagmatico rimane quasi sempre invariabile.

(10) Monica ha comprato due abiti *nuovo / nuovi

(11) Monica ha comprato due abiti alla moda / *alle mode

Riassumendo, dall’analisi effettuata emerge che un sintagma preposizionale può: a) specificare semanticamente il nome;

b) assumere la funzione di modificatore del nome; c) dipendere sintatticamente dal nome;

d) ammettere in misura variabile la modificazione avverbiale.

A differenza degli aggettivi prototipici però, non ammette concordanza grammaticale con il nome. Una tale differenza non sembra comunque confutare la nostra ipotesi di partenza. Nella lingua italiana esistono infatti aggettivi morfologicamente invariabili, come evidenziato negli esempi che seguono:

(12) Monica ha comprato un abito rosa / due abiti rosa

(13) Monica ha comprato un abito grigio scuro / due abiti grigio scuro

È dunque ovvio che la concordanza grammaticale col nome non costituisca un criterio sufficiente per l’identificazione di un elemento aggettivale. Quanto specificato ci consente dunque di affermare la validità dell’ipotesi che alcuni sintagmi preposizionali lessicalizzati possano comparire in contesti sintattici e nella funzione tipicamente svolta dall’aggettivo.

Modificatori sintagmatici con funzione aggettivale. Tipologia e proposta di classificazione

 

 

Si tratta di un fenomeno notevolmente produttivo in italiano, e presente già nel tardo-latino (es. ad hominem, ad personam, in fieri, in itinere9). Alcuni esempi sono rintracciabili anche in italiano antico10:

(14) Ma lo paradiso è altrementi in dell'omo che in della nave corporale; ché in della nave è uno paradiso truffatorio et da beffe, ma non è così in della nave spirituale dell'omo (Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 4, pag. 62.12)

(15) Iace, iace en esta stia / como porco de grassia! (Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 11.96, pag. 101)

(16) Ancor son quattro omori / di diversi colori, / che per la lor cagione / fanno la compressione / d'ogne cosa formare / e sovente mutare, / sì come l'una avanza / le altre in sua possanza: / ché l'una è 'n segnoria / de la malinconia, / la quale è freda e secca, / certo di lada tecca... ] (Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 786, pag. 203)

Il fenomeno è inoltre comune a diverse lingue della famiglia romanza, tra cui:

(17) spagnolo: a cuadros, a cierra ojos, a punto de caramelo, de armas tomar, de fuste, de pared, en ascuas, en vivo;

(18) francese: à la tâche, à bon marché, à fleur de peau, à mi-temps, au premier coup d'oeil, de mauvais augure, de sac et de corde, en pleurs, en chair et en os, en flammes;

(19) portoghese: em mente, em mangas de camisa, en ruinas, em construção, de passagem, de segunda mão, de bom aspecto;

(20) romeno: de bun augur, de contrabandă, de mână, de moment, în doliu, la modă, pe cale de dispariţie.

                                                                                                                         

9 I sintagmi preposizionali citati ad esempio sono utilizzabili in funzione sia aggettivale sia avverbiale.

10 Gli esempi sono tratti dalla banca dati di italiano antico OVI (Opera del Vocabolario Italiano), del

Modificatori sintagmatici con funzione aggettivale e avverbiale

102

Alcuni aggettivali sintagmatici di questo tipo sono riscontrabili, anche se in misura notevolmente minore, nella famiglia linguistica germanica, ad esempio in inglese e in tedesco:

(21) inglese: on break, on sight, at a standstill;

(22) tedesco: an Bord, auf gütlichem Wege, auf allen Vieren, aus zweiter Hand, von Ruf.

A livello formale tali sequenze sono distinguibili in base alla preposizione che introduce il sintagma e in base al numero, tipo e posizione degli altri elementi che le compongono. Proponiamo di seguito alcuni esempi di strutture considerate:

(23) [Prep + Nome] → a gas, in codice, su misura;

(24) [Prep + Nome + Agg] → in ordine sparso, in fila indiana; (25) [Prep + Det + Agg + Nome] → all’ultima moda;

(26) [Prep + Agg + Nome] → di buon umore, in grande stile.

La struttura, comune a tutte le sequenze, prevede la presenza obbligatoria della preposizione e del nome, e la presenza facoltativa di determinanti e aggettivi:

(27) [Prep + (Det) + (Agg) + Nome]

La formula può essere dunque generalizzata come: (28) [Prep + SN]

La struttura può essere coordinata, reiterata o costituirsi di più sintagmi incassati tra loro. Si osservino i seguenti esempi:

(29) [Prep + [Nome + Cong + Nome]] es. in carne e ossa, a stelle e strisce

Modificatori sintagmatici con funzione aggettivale. Tipologia e proposta di classificazione

 

 

es. sulla cresta dell’onda, con la puzza sotto il naso, nelle mani di Dio

Documenti correlati