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I. Campiglia Marittima (LI)

La relativa esiguità del numero di manufatti di ambito domestico- lavorativo (in tutto poco più di 50 unità) rinvenuti tra i 5300 reperti metallici recuperati nello scavo della rocca di Campiglia trova giustificazione nel fatto che le aree indagate assunsero a partire dal XII secolo una destinazione d’uso esclusivamente signorile151. Di seguito si possono osservare nel dettaglio le testimonianze di attrezzi domestici rinvenuti, inquadrate nella relativa fase e contesto: va comunque osservato il fatto che è stato trovato un solo utensile di tipo agricolo, ovvero un frammento di lama interpretato come sarchiatoio, risalente al XIV-XV secolo e rinvenuto nell’area 4000152, tra strati di livellamento (attività 18- 19-20) relativi alla costruzione di un forno da pane appoggiato all’angolo S-O del palazzo risalenti al XV secolo ed ascrivibili alla fase 1 del periodo V (vedi fig.1 sottostante). Si tratterebbe dunque di un reperto residuo. Il manufatto, di ferro, si presenta in stato frammentario ed è costituito da una parte più spessa (interpretabile come parte della gorbia) su cui si conservano tracce di legno, e da una parte più sottile piegata a 90°, interpretabile come parte della lama, la cui lunghezza suggerisce un confronto con sarchiatoi e rastrelli. Dal momento che non si è conservata la parte terminale della lama, è comunque difficile stabilire se quest’ultima servisse a penetrare oppure raschiare. Si possono osservare oggetti simili anche nei disegni abbinati alle lavorazioni metallurgiche di Giorgio Agricola. Uno strumento tipologicamente simile è stato ritrovato anche a Rocca S. Silvestro. Di seguito una tabella riassuntiva che illustra

151 Si può notare anche come proprio a partire da questo periodo le attestazioni di questo tipo di reperti siano più numerose rispetto a quelle delle fasi precedenti, esclusivamente in ferro e provenienti per la maggior parte dalla fase 6 del periodo I e dalla fase 2 del periodo II, ovvero rispettivamente dall’abbandono della fase a capanne miste e dalla prima fase di vita de palazzo (fine XI-XII secolo), BELLI 2004, p. 69.

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106 graficamente il manufatto e presenta i relativi confronti, le immagini relative al contesto di rinvenimento e l’elenco delle attività ed UUSS relative all’area 4000 nel periodo interessato.

IMMAGINE MANUFATTO DATAZI O NE CONFRONT I MISUR E TIPOLOGI A XIV-XV AGRICOLA 1969, p. 281, fig. 98 BELLI 1997- 98, Tav. XXV, tipo 4. Larghez za lama: 22,4 cm TIPO 1 Belli

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II. Donoratico (Castagneto Carducci, LI)

Tav. 13: contesto di rinvenimento del sarchiatoio di Campiglia, area 4000, periodo V, fase 1. In rosso è evidenziata la posizione del reperto(da BELLI 2003, pp.257 e 417, figg. 137, 4)

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II. Donoratico (Castagneto Carducci)

Il sito di Donoratico ha restituito una considerevole quantità di manufatti in metallo, tra i quali compaiono anche alcuni attrezzi per il lavoro agricolo. Il più antico di questi é una roncola di XI secolo, rinvenuta nelle fasi di abbandono del contesto di capanna dell’area 7000 153

(ambiente A). Purtroppo la documentazione finora pubblicata non offre ulteriori specificazioni sulla tipologia di giacitura del manufatto, anche se un’ ipotesi plausibile è che sia stato gettato via in seguito alla perdita della sua funzionalità. L’esemplare presenta lama larga e diritta, con immanicatura dotata di codolo rivettato e gancio terminale per la sospensione. Un esemplare simile si ritrova in stratigrafie trecentesche nel castello di Rocchette Pannocchieschi154 e San Silvestro. Sempre nell’area 7000 è stato rinvenuto un falcetto155 pertinente ad un contesto di XIII secolo, periodo in cui sui depositi di abbandono delle sopracitate capanne si era impiantato un ambiente che ospitava la struttura di una macina. A Donoratico è stata infine rinvenuta anche una zappa del tipo 1° secondo la classificazione di Belli, risalente alla seconda metà del XIV secolo (purtroppo non sono

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La struttura, il cui perimetro non si può purtroppo cogliere interamente a causa dell’esiguità dell’area di scavo, si presenta costituita da un piano d’uso in terra mista a carboncini ed un gruppo di buche di palo (US 7132-7148-7102-7124-7122-7156-7112-7120-7129-7141-7135). In asse alla buca di palo 7112 si trova un allineamento di pietre (US 7177) di orientamento N-E/ S-O che suggerisce la presenza di un possibile basamento in pietra della capanna, caratterizzata invece nelll’alzato da materiali deperibili ( BIANCHI 2004, p. 43).

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BELLI 2003, p.60, tav.2, n. 18.

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Si tratta dell’unico esemplare pubblicato degli 8 falcetti di tipo 1 rinvenuti a Donoratico e databili complessivamente tra metà XIII e fine XIV-XV secolo.

109 fornite ulteriori informazioni sul contesto di giacitura)156. In conclusione se prima del XIII secolo i rinvenimenti sono molto radi (ad indicare un forte riutilizzo del metallo e pertanto una forte parsimonia nella gestione di questa risorsa), a partire da questo periodo i manufatti non più in uso vengono gettati oppure immagazzinati in ambienti che, persa la loro connotazione abitativa o produttiva originaria, vengono riutilizzati come magazzini o butti 157. Di seguito in tabella i manufatti rinvenuti ed una mappa del sito con i relativi contesti.

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Il contesto dovrebbe essere pertinente alla sopracitata area 7000 oppure alle aree 3000- 4000: queste aree durante la seconda metà del XIV secolo paiono ospitare rispettivamente una attività artigianale forse mai avviata (nell’ambiente B dell’area infatti é stato rinvenuto un piano inclinato in laterizi che taglia il muro perimetrale Nord e che potrebbe trattarsi tanto di un bancone quanto dell’ ingresso alla camera di combustione di una fornace per la cottura del pane o della ceramica, in quanto mancano tracce evidenti di combustione) ed un ambiente di accesso ad una stalla (a. 1000) caratterizzato da un livello di vita in terra battuta molto compatto (US 4033) e tenuto livellato. In corrispondenza dell’angolo Nord dell’ ambiente si trovava inoltre un focolare, costituito da uno strato quadrangolare di argilla concotta mista a carboni che a centro ospita il perimetro del fuoco vero e proprio, che veniva acceso su di una base ottenuta con una spessa lastra in ardesia e delimitato in circolo da 7 pietre in arenaria ( BIANCHI 2004, pp. 72-75).

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110 ILLUSTRAZIONE DEL REPERTO158 DATAZION E MISURE TIPOLOGI A Roncolino XI sec. Lunghezza (complessiva) : 33,2-40 cm Larghezza max. lama: 6- 7 cm Lunghezza codolo: 10- 11,6 cm. 1 (Belli) Falcetto

XIV sec. Larghezza lama: 2,4-3,2 cm. Dorso lama: 0,4-o,8 cm Lunghezza codolo: 10 cm circa 1 (Belli) Zappa

II metà XIV Lunghezza: 20 cm Larghezzza taglio: 7,5 1a (Belli) 158

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Tav.14a: planimetria del castello di Donoratico. In rosso le aree dove sono stati effettuati i ritrovamenti ( da BIANCHI 2004, p. 11, fig.1).

Tav.14b: l’area 7000 rispettivamente nelle fasi di XI e XIII sec. In rosso un ipotetico perimetro della capanna ( BIANCHI 2004, p. 42, fig. 14 e p.66, fig. 25).

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