Il quadro RB deve essere compilato dalle società semplici ed equiparate che possiedono a ti-tolo di proprietà, usufrutto o altro diritto reale, fabbricati situati nel territorio dello Stato che so-no o devoso-no essere iscritti con attribuzione di rendita nel catasto edilizio urbaso-no.
Non danno luogo a reddito di fabbricati e non vanno, pertanto, dichiarati:
• le costruzioni rurali ancorché ci sia stata attribuzione di rendita ad uso abitativo, utilizzati dal socio possessore o affittuario dei terreni cui servono, effettivamente adibite agli usi agricoli.
Le unità immobiliari che sulla base della vigente normativa non hanno i requisiti per essere considerate rurali devono essere dichiarate utilizzando, in assenza di quella definitiva, la ren-dita presunta. Sono, comunque, considerate produttive di reddito dei fabbricati le unità im-mobiliari iscrivibili alle categorie A/1 e A/8 nonché quelle aventi caratteristiche di lusso (ve-dere in Appendice la voce “Costruzioni rurali”);
• le costruzioni strumentali alle attività agricole comprese quelle destinate alla protezione del-le piante, alla conservazione dei prodotti agricoli, alla custodia deldel-le macchine, degli at-trezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione, nonché ai fabbricati destinati all’agrituri-smo (vedere in Appendice la voce “Attività agricole”);
• le unità immobiliari, anche ad uso diverso da quello di abitazione, per le quali sono state lasciate licenze, concessioni o autorizzazioni per restauro, risanamento conservativo o
ri-10.1 Generalità
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strutturazione edilizia, limitatamente al periodo di validità del provvedimento, durante il qua-le l’unità immobiliare non deve essere comunque utilizzata;
• gli immobili completamente adibiti a sedi aperte al pubblico di musei, biblioteche, archivi, cineteche ed emeroteche, quando al possessore non deriva alcun reddito dall’utilizzazione dell’immobile per l’intero anno. Tale circostanza deve essere comunicata all’ufficio locale del-l’Agenzia delle Entrate entro tre mesi dalla data in cui ha avuto inizio;
• le unità immobiliari destinate esclusivamente all’esercizio del culto, se non sono oggetto di locazione, e le loro pertinenze;
• i redditi dei fabbricati situati nelle zone rurali, non utilizzabili ad abitazione, ristrutturati in data successiva al 29 marzo 2004 dall’imprenditore agricolo che ne sia proprietario e con-cessi in locazione per almeno cinque anni, sono considerati compresi nel reddito domini-cale ed agrario dei terreni su cui insistono per tutto il periodo di valenza del primo contrat-to per un massimo di nove anni (art.12 del decrecontrat-to legislativo 29 marzo 2004, n. 99).
Non vanno altresì dichiarati, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs.vo n.99 del 29/3/2004 in vigo-re dal 07/05/2004, in quanto considerati compvigo-resi nel vigo-reddito dominicale ed agrario dei terreni su cui insistono, i redditi dei fabbricati situati nelle zone rurali e non utilizzabili ad abi-tazione alla data di entrata in vigore del citato Decreto Legislativo, che vengono ristrutturati nel rispetto della vigente disciplina edilizia dalla società proprietaria e che acquisiscono i requisi-ti di abitabilità previsrequisi-ti dalle vigenrequisi-ti norme, se concessi in locazione dalla società stessa.
Tale disciplina, valevole ai fini delle imposte dirette, si applica per il periodo relativo al primo contratto di locazione che abbia almeno una durata non inferiore a cinque anni e non supe-riore a nove anni.
I redditi di natura fondiaria derivanti dai lastrici solari e dalle aree urbane e i fabbricati situati all’estero, devono essere dichiarati nel quadro RL.
Si ricorda che gli immobili relativi alle imprese commerciali e quelli che costituiscono beni stru-mentali per l’esercizio di arti e professioni non vanno dichiarati in questo quadro.
Deve essere compilato un rigo per ogni unità immobiliare.
Se nel corso dell’anno è variato l’utilizzo dell’immobile o la quota di possesso, deve essere compilato un rigo per ogni diversa situazione.
Nella colonna 1, indicare la rendita catastale rivalutata del 5 per cento.
Per i fabbricati non censiti o con rendita non più adeguata indicare la rendita catastale pre-sunta tenendo conto della rivalutazione del 5 per cento.
Nella colonna 2, vanno evidenziati, riportando i relativi codici, i seguenti casi di utilizzo:
2 unità immobiliare tenuta a disposizione della società o associazione per la quale si applica l’aumento di un terzo sulla rendita catastale rivalutata;
3 unità immobiliare locata in assenza di regime legale di determinazione del canone (libero mercato o “patti in deroga”);
4 unità immobiliare locata in regime legale di determinazione del canone (equo canone);
8 in uno dei seguenti due casi:
a) se l’immobile si trova in un comune ad alta densità abitativa ed è concesso in locazione in base agli accordi definiti in sede locale tra le organizzazioni dei proprietari e quelle degli inquilini (legge n. 431/98 art. 2, comma 3, e art. 5, comma 2), vedere in Appendice la voce “Comuni ad alta densità abitativa”;
b) se l’immobile, indipendentemente dal comune in cui si trova, è concesso in locazione, successivamente al 13 settembre 2004, ai sensi dell’art. 2, commi 3 e 6 del D.L. n.
240 del 13 settembre 2004 convertito dalla legge n. 269 del 12 novembre 2004, a conduttori in condizioni di disagio abitativo conseguente a provvedimenti esecutivi di ri-lascio che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare ultrasessantacinquenni o handi-cappati gravi, e che si trovano nelle condizioni previste dall’art. 1 del sopracitato D.L.
n. 240/2004 (vedere in Appendice la voce “Locazione a soggetti in condizioni di di-sagio abitativo”);
9 unità immobiliare che non rientra nei precedenti casi;
10 se l’immobile, indipendentemente dal comune in cui si trova, è concesso in locazione, suc-cessivamente al 13 settembre 2004, ai sensi dell’art. 2, commi 4 e 5 del D.L. n. 240 del 13 settembre 2004 convertito dalla legge n. 269 del 12 novembre 2004, a conduttori in condizioni di disagio abitativo conseguente a provvedimenti esecutivi di rilascio che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare ultrasessantacinquenni o handicappati gravi, e che si trovano nelle condizioni previste dall’art. 1 del sopracitato D.L. n. 240/2004 (vedere in Ap-pendice la voce “Locazione a soggetti in condizioni di disagio abitativo”).
10.2
Determinazione del reddito
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Nella colonna 3, indicare il periodo di possesso espresso in giorni (365 per tutto l’anno).
Il reddito dei fabbricati di nuova costruzione va dichiarato a partire dalla data in cui il fabbri-cato è divenuto atto all’uso cui è destinato o è stato comunque utilizzato dal possessore.
Nella colonna 4, indicare la quota di possesso espressa in percentuale (100 per l’intero).
La colonna 5, va utilizzata se il fabbricato, o una parte di esso, è dato in locazione, indi-cando l’85 per cento del canone di locazione (per i fabbricati siti nella città di Venezia cen-tro e nelle isole della Giudecca, di Murano e di Burano indicare il 75 per cento del cano-ne). L’ammontare del canone è quello risultante dal contratto di locazione (compresa l’even-tuale rivalutazione automatica sulla base dell’indice Istat e la maggiorazione spettante in ca-so di sublocazione ed escluse le spese di condominio, luce, acqua, gas, portiere, ascen-sore, riscaldamento e simili, se sono comprese nel canone). L’ammontare del canone va con-siderato indipendentemente dalla effettiva percezione, salvo che, per gli immobili ad uso abitativo, si sia concluso il procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità del conduttore entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi. In tal caso deve essere assoggettata a tassazione la sola rendita catastale. In caso di comproprietà il canone va indicato per intero indipendentemente dalla quota di possesso. L’ammontare del canone va considerato anche nell’ipotesi in cui il contratto di locazione sia stipulato da uno solo dei comproprietari o contitolari del diritto reale. Nel caso in cui il fabbricato sia stato posseduto per una parte dell’anno indicare il canone relativo al periodo di possesso.
Se il contratto di locazione si riferisce, oltre che alla abitazione, anche alle sue pertinenze (box, cantina, ecc.) iscritte in catasto con autonoma rendita, indicare per ciascuna unità im-mobiliare la quota del canone ad essa relativa; quest’ultima va determinata ripartendo il ca-none stesso in misura proporzionale alla rendita catastale di ciascuna unità immobiliare.
Nella colonna 6, vanno evidenziati, riportando i relativi codici, i seguenti casi particolari:
1 unità immobiliari distrutte o inagibili a seguito di eventi sismici o calamitosi, ed escluse per legge da imposizione (a condizione che sia stato rilasciato un certificato del Comune atte-stante la distruzione ovvero l’inagibilità del fabbricato);
3 unità immobiliari inagibili per le quali è stata richiesta la revisione della rendita;
4 unità immobiliare per la quale non sono stati percepiti i canoni di locazione, come risultato da provvedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità del conduttore.
Barrare la colonna 7 per indicare che si tratta del fabbricato del rigo precedente.
Qualora per esporre i dati del fabbricato sia stato utilizzato un solo rigo, nella colonna 8, va indicata la quota di reddito imponibile determinata con le modalità di seguito indicate:
1) Se la società o l’associazione è l’unica proprietaria per tutto l’anno, indicare:
a) l’importo di colonna 1, se il fabbricato non è locato e non è tenuto a disposizione (co-dice 9, nel campo “Utilizzo” di col. 2);
b) l’importo di colonna 1, maggiorato di un terzo se il fabbricato è tenuto a disposizione (codice 2, nel campo ”Utilizzo” di col. 2);
c) il maggiore tra l’importo di colonna 1 e quello di colonna 5, se il fabbricato è locato in assenza di regime legale di determinazione del canone (codice 3 nel campo “Utilizzo”
di col. 2);
d) l’importo di colonna 5, se il fabbricato è locato in regime legale di determinazione del canone (codice 4 nel campo “Utilizzo” di col. 2);
e) il maggiore tra l’importo di colonna 1 (Rendita catastale) e quello di colonna 5 (Ca-none di locazione), ridotto del 30 per cento, se il fabbricato è situato in un comune ad alta densità abitativa ed è locato ad un canone “convenzionale” sulla base di appo-siti accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni dei proprietari e quelle degli in-quilini (codice 8 nel campo “Utilizzo” colonna 2), ovvero se il fabbricato, indipenden-temente dal comune in cui si trova, è concesso in locazione, successivamente al 13 set-tembre 2004, ai sensi dell’art. 2, commi 3 e 6 del D.L. n. 240 del 13 setset-tembre 2004 convertito dalla legge n. 269 del 12 novembre 2004, a conduttori in condizioni di di-sagio abitativo conseguente a provvedimenti esecutivi di rilascio che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare ultrasessantacinquenni o handicappati gravi, e che si tro-vano nelle condizioni previste dall’art. 1 del sopracitato D.L. n. 240/2004 (codice 8 in colonna 2).
Esempio: con una rendita catastale rivalutata di euro 2.500 (colonna 1) e un canone di locazione annuo di euro 18.000 – che ridotto del 15 per cento è pari a euro 15.300 (colonna 5) – nella colonna 8 va indicato l’importo di euro 10.710 ottenu-to applicando l’ulteriore riduzione del 30 per cenottenu-to sul canone ridotottenu-to di euro 15.300. Ipotizzando invece una rendita catastale rivalutata di euro 3.800 (colonna 1) e un canone di locazione annuo di euro 4.000 – che ridotto del 15 per cento è pari a euro 3.400 (colonna 5) – nella colonna 8 va indicato l’importo di euro 2.660, ottenuto applicando l’ulteriore riduzione del 30 per cento sulla rendita catastale di eu-ro 3.800;
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f) il maggiore tra l’importo di colonna 1 (Rendita catastale) e quello di colonna 5 (Canone di locazione), ridotto del 70 per cento, se nella colonna utilizzo è stato indicato il codice 10.
2) Se la società o l’associazione non è l’unica proprietaria o non ha posseduto il fabbricato per l’intero anno, indicare il reddito relativo al periodo e alla percentuale di possesso; in particolare:
a) se il reddito del fabbricato è determinato in base alla rendita, quest’ultima, eventualmente maggiorata di un terzo, deve essere rapportata al periodo e alla percentuale di possesso;
b) se il reddito del fabbricato è determinato in base al canone di locazione, l’importo di co-lonna 5 deve essere moltiplicato soltanto per la percentuale di possesso.
Qualora per esporre i dati del fabbricato siano stati utilizzati più righi, nella colonna 8, va in-dicata la quota di reddito imponibile determinata con le modalità di seguito indicate:
1 se in nessuno dei righi è stato indicato il canone di locazione (colonna 5), compilare la co-lonna 8 di ciascun rigo utilizzando le regole descritte precedentemente per il fabbricato pre-sente in un solo rigo;
2 se in almeno un rigo è stato indicato il canone di locazione (vedere le modalità descritte in Appendice alla voce “Canone di locazione - Casi particolari”).
Nel rigo RB35 indicare il totale dei redditi dei fabbricati indicati nei righi da RB1 a RB34 da riportare nel rigo RN6 col. 1, del quadro RN.
Se è stato compilato più di un quadro RB, il totale del reddito dei fabbricati deve essere indi-cato nel rigo RB35 del Mod. N. 1.
Per usufruire della riduzione del 30 per cento del reddito è necessario compilare, nell’apposi-to riquadro, i righi da RB36 a RB50, nel modo seguente:
• colonna 1, indicare il rigo del quadro RB nel quale sono stati riportati i dati dell’unità im-mobiliare locata;
• colonna 2, se sono stati compilati più modelli, indicare il numero del modello sul quale so-no stati riportati i dati dell’unità immobiliare locata;
• colonne 3, 4 e 5, riportare gli estremi di registrazione del contratto di locazione, rispettiva-mente: data, numero di registrazione e codice identificativo dell’Ufficio del Registro o del-l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate (codice riportato sul modello di versamento F23 con il qua-le è stata pagata l’imposta di registro);
• colonna 6, indicare l’anno di presentazione della dichiarazione ICI relativa all’immobile locato;
• colonna 7, indicare il Comune dove si trova l’immobile locato;
• colonna 8, indicare il codice catastale del Comune dove si trova l’immobile locato;
• colonna 9, indicare la sigla della Provincia nella quale si trova l’immobile locato.