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Quali linee di indirizzo nel quadro di riforma della PA

Nel documento REINVENTARE LO STATO (pagine 124-127)

Alla luce dell’approccio precedentemente descritto, rispetto a un approccio di tipo reset è sicuramente preferibile un approccio di miglioramento incrementale che faccia tesoro della esperienza comunque accumulata dalle PA in materia La strategia di indirizzo dovrebbe pertanto articolarsi in quattro principali linee coerenti con un quadro di riforma complessiva:

• miglioramento della qualità complessiva del ciclo della performance con un approccio differenziato e partecipato;

• progressiva integrazione fra il ciclo della performance e il ciclo di program-mazione economico-finanziaria;

• semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti; • rafforzamento dell’indipendenza degli OIV.

Per un efficace miglioramento del ciclo, è necessario partire, anzitutto, dall’individuazione delle principali criticità riscontrabili nell’attuale funzionamento del ciclo medesimo. Dopo circa sette cicli dalla entrata in vigore del d.lgs.n.150/2009, a una prima diagnosi dei sistemi, risulta che: • i sistemi sono parzialmente o poco aggiornati;

• i documenti (Piani, Relazioni) sono adottati in ritardo;

• i modelli previsti nei sistemi raramente sono sviluppati nei Piani;

• l’integrazione con i sistemi di controllo di gestione, ove presenti, è molto scarsa;

gli indicatori di realizzazione fisica e finanziaria prevalgono sugli altri (mini-ma percentuale di indicatori di outcome);

• la performance organizzativa è spesso considerata come mera “sommatoria delle performance individuali”

SECONDA PARTE. GLI APPROFONDIMENTI

principali:

• pubblicazione di specifiche Linee guida (ad esempio le prime dedicate al Piano della performance dei Ministeri disponibili sul sito web del DFP) attraverso le quali fornire nuove indicazioni metodologiche più snelle e specificamente mirate al miglioramento della gestione del ciclo della performance;

• organizzazione di laboratori di approfondimento per testare, ottimizzare e contestualizzare, insieme alle amministrazioni, le nuove linee guida e atti di indirizzo Alcuni laboratori sono stati già attivati con alcuni Ministeri; a questi dovrebbero seguire altri con diversi cluster di amministrazioni (enti previdenziali, di ricerca, etc ) per poi passare a quelli con gli enti territoriali dopo la stipula delle necessarie intese in sede di Conferenza unificata. Le prime linee guida per il Piano della performance dei Ministeri pubblicate nel 2017 contengono alcune indicazioni relative ai seguenti aspetti:

• differenziazione: modularità delle linee guida contestualizzate per gruppi omogenei di amministrazioni, per tener conto del fatto che un ministero ha caratteristiche ed esigenze diverse rispetto ad un ente di ricerca o ad un ente parco;

• riallineamento temporale con scadenze riviste (ferma restando l’approvazione del Piano al 31 gennaio): è stato chiesto alle amministrazioni di anticipare l’inizio della pianificazione strategica per l’anno “x” alla primavera dell’anno “x-1”, subito dopo la pubblicazione del Documento di Economia e Finanza e del Programma Nazionale di Riforma, che rappresentano il punto di partenza del processo di pianificazione e programmazione;

• centralità della performance organizzativa come insieme dei risultati attesi dall’amministrazione nel suo complesso: nella prima fase di applicazione del d.lgs.n.150/2009 nelle amministrazioni, il ciclo della performance è stato prevalentemente concentrato sulla misurazione e valutazione della performance individuale; occorre viceversa rimettere al centro dell’attenzione la performance organizzativa, con il suo valore di orientamento, motivazione e accountability In tal senso, una maggiore maturità dei sistemi sarà data dal passaggio dal performance appraisal al performance management;

• definizione degli obiettivi specifici: rappresentano una delle novità introdotte

dal d.lgs. 74 del 2017; essi costituiscono il “cuore” del Piano della performan- ce e della pianificazione pluriennale e garantiscono la coerenza della perfor-mance di amministrazione con il programma di Governo (obiettivi generali);

scorrimento temporale che tenga conto dei risultati ottenuti: in sede di pia-nificazione occorre partire dalla situazione esistente, da quanto già fatto in precedenza;

• flessibilità sulla «copertura» del Piano: occorre dare alle amministrazioni la possibilità di superare il concetto di “onnicomprensività” del Piano, facendo in modo che quest’ultimo si concentri solo sugli aspetti più rilevanti

Circa l’integrazione fra il ciclo della performance e il ciclo di programmazione economico finanziaria si rende necessario assicurare la massima coerenza fra i contenuti dei due cicli, tenendo conto comunque delle diverse finalità.

Da questo punto di vista sono state avviate due linee di azione: a) la stipula di un Protocollo d’intesa fra il DFP e la Ragioneria Generale dello Stato (RGS), sottoscritto il 15 settembre 2016, per la definizione di indirizzi metodologici condivisi; b) attivazione di un Gruppo di lavoro congiunto fra DFP, RGS e Ufficio per il Programma di Governo per la elaborazione di indicazioni relative a: • riallineamento temporale fra ciclo della performance, ciclo della

programma-zione economico-finanziaria e ciclo di pianificazione strategica; • indirizzi metodologici congiunti ed omogenei;

• raccordo tra i contenuti del Piano della performance e quelli delle Note Inte-grative a Legge di Bilancio

Per quanto riguarda l’esigenza di semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti, nel tentativo di “alleggerire” e ottimizzare i compiti in capo alle amministrazioni nell’ambito della gestione del ciclo della performance, occorre: • un maggiore coordinamento degli strumenti di programmazione: raccordo

dei contenuti del Piano della performance, della Nota Integrativa e della Direttiva annuale;

• una ricognizione dello “strumentario” predisposto da CiVIT-ANAC per una riduzione degli oneri informativi richiesti attraverso il Portale della performance (questionari, etc )

• la definizione di format digitali per la redazione del Piano e della Relazione sulla performance attraverso la piattaforma del Portale

SECONDA PARTE. GLI APPROFONDIMENTI

Infine, il rafforzamento dell’indipendenza degli OIV rappresenta sicuramente una delle esigenze più rilevanti della impostazione del ciclo della performance Il primo passo in tale direzione è stato fatto con la istituzione dell’Elenco Nazionale OIV (DM 2 dicembre 2016) attraverso la piattaforma digitale del Portale della performance

Tale Elenco nazionale OIV deve rappresentare un presidio per l’indipendenza e la professionalità degli OIV mediante:

• la previsione di requisiti stringenti per l’iscrizione;

• la necessità di competenze specialistiche sui cinque ambiti indicati dal decreto ministeriale;

• l’obbligo di formazione continua attraverso il sistema dei crediti formativi, gestito di intesa con la Scuola nazionale dell’amministrazione;

• l’obbligo del rinnovo periodico della iscrizione; • le verifiche a campione.

Questo profilo acquisisce una maggiore rilevanza in vista del potenziamento del ruolo degli OIV determinato dal d. lgs.n.74/2017 in relazione ai nuovi compiti concernenti la verifica dell’andamento della performance (anche attraverso l’accesso a tutti i sistemi informativi), la segnalazione agli organi di indirizzo politico di interventi correttivi, la verifica della adozione di sistemi di rilevazione della customer satisfaction fino al parere vincolante sull’aggiornamento dei manuali

Nel documento REINVENTARE LO STATO (pagine 124-127)